Bonfirraro
Le relazioni pubbliche come scienza e come ricerca
Salvatore Cosentino
Libro: Copertina morbida
editore: Bonfirraro
anno edizione: 2007
pagine: 128
Una ricerca sulle relazioni pubbliche su basi scientifiche. Questa disciplina che manca nelle scuole italiane, già da un secolo si insegna nelle università americane, a dimostrare la sua utilità non solo per gli enti pubblici e privati, ma anche per risolvere la crisi umana e sociale dei giorni nostri. Creare "il professionista del consenso" non vuole mirare a formare il comune operatore pubblicitario o il promotore di immagine, bensì è un voler ripensare all'uomo, vero protagonista di ogni forma di sviluppo e per Protagora "misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono, e di quelle che non sono in quanto non sono". Il disimpegno sociale, la mancata evoluzione del suddito cittadino responsabile,l'incomprensione fra gli uomini appartenenti alla stessa comunità, lo scontro tra culture diverse, ripropongono la necessità di una Scienza delle relazioni pubbliche. Il testo dotato di amplia bibliografia, propone, oltre ai principi generali delle pubbliche relazioni, alle regole di persuasione ed alle tecniche di comunicazione, due tomi sulla didattica e sulla pratica con una raccolta di esperienze pratiche e dibattiti culturali sul tema.
Federico II di Svevia e Bianca Lancia da Mazzarino. Splendori, luci ed ombre dell'entroterra di Sicilia
Bobò Centonze
Libro
editore: Bonfirraro
anno edizione: 2000
La Sicilia a cavallo. Il Deposito stalloni di Catania e l’Industria equina nell’Italia unita (1865-1887)
Andrea Dugo
Libro
editore: Bonfirraro
anno edizione: 2025
pagine: 208
Nel 1862 il prefetto della provincia di Catania, Giacinto Tholosano, sollecitava il sindaco della città Giacomo Gravina a non lasciarsi sfuggire l’occasione di accogliere uno dei nuovi Depositi stalloni nazionali, istituzione che il governo del nuovo Regno d’Italia aveva mutuato dal modello francese e sabaudo e successivamente esteso a tutto il territorio nazionale dopo l’unificazione politica del paese. Il 6 maggio 1865 nasceva così il Regio Deposito stalloni di Catania, erede strutturale di ciò che – nella seconda metà del Novecento – diverrà ufficialmente “Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia”, ente regionale che si occupa, ancora oggi, di salvaguardare le principali razze equine e asinine siciliane. Quando agli albori dell’Unità la provincia etnea decise di investire nella fondazione del Deposito stalloni, il progetto prese subito la forma di un’impresa corale coinvolgendo anche militari ed esperti inviati appositamente dal governo centrale per seguire ogni fase di realizzazione. Tra loro, il maggiore Luigi Forte si distinse ben presto come una delle figure cardine di questa prima stagione dell’Istituto. Ex ufficiale borbonico poi integrato nel nuovo esercito nazionale, Luigi Forte fu il primo direttore del Deposito stalloni etneo, incarico che mantenne dal 1865 fino agli anni Ottanta dell’Ottocento: in quel lungo periodo ne difese con determinazione gli interessi, affrontando vicende politico-sanitarie che rischiavano di comprometterne anzitempo la sopravvivenza. Nei vent’anni successivi all’Unità italiana, il Deposito stalloni di Catania si muove lungo una traiettoria tutt’altro che lineare intrecciando vicende locali e dinamiche nazionali. A segnarne il percorso i contrasti con il Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, il ruolo determinante di militari e notabili, le pressioni esercitate da impresari, allevatori e associazioni agrarie. Sullo sfondo, alcuni grandi nodi dell’Ottocento postunitario: la modernizzazione economica, le nuove urgenze ambientali e sanitarie, i processi di costruzione dello Stato e dell’identità nazionale. Un breve viaggio attraverso lo “Stadduni”, come ancora oggi viene definito l’Istituto dai catanesi, che mostra come anche la storia di un’istituzione solo in apparenza locale possa illuminare la trama più ampia della costruzione dell’Italia e della Sicilia contemporanea.
Sangue & droga a Fontanarossa
Sal DiMaria
Libro
editore: Bonfirraro
anno edizione: 2025
pagine: 272
Nel cuore pulsante della Sicilia, tra le onde calde dell'Etna e i vicoli avvolti dalla storia di Catania, prende vita un'avventura intrisa di mistero, sangue e pericoli. James Duncan, un giovane studente americano, a Bologna con un programma per l'insegnamento dell'italiano, in visita alla nonna, scompare misteriosamente. Il suo silenzio, inizialmente ritenuto un semplice ritardo, diventa rapidamente un enigma inquietante. Paul Jordan, professore che accompagna i giovani nel progetto, va alla ricerca della verità, ma ciò che scopre va ben oltre la sua aspettative. Tra il disorientamento culturale degli studenti e il sottobosco criminale che permea la Sicilia, la ricerca di James diventa una corsa contro il tempo per scoprire segreti di famiglia sepolti nel sangue e nella droga. La storia si intreccia con una doppia tensione: da un lato, il contrasto tra l'emergere di un mistero moderno e il peso della tradizione siciliana; dall'altro, la scoperta di un mondo sotterraneo in cui il crimine e la vendetta alimentano antiche faide. Ogni passo nel cuore di Fontanarossa rivela più di quanto il lettore possa immaginare, con un finale che lascerà tutti a riflettere sul vero significato di giustizia, amore e appartenenza. L'autore mescola sapientemente elementi di noir, mistero e dramma psicologico, creando un romanzo che non solo racconta una storia avvincente, ma anche esplora l'identità e i conflitti interni di ciascun personaggio, senza mai perdere la tensione e il ritmo narrativo. La Sicilia, con le sue contraddizioni, emerge come protagonista in un racconto che unisce il fascino delle tradizioni a una storia di denuncia sociale.

