Bollati Boringhieri: Universale Bollati Boringhieri
Il vitello d'oro. Le radici della controversia antigiudaica
Pier Cesare Bori
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2022
pagine: 166
"Il vitello d'oro" getta luce sulle radici profonde dell'antisemitismo, fermando la sua attenzione sull'episodio biblico dell'adozione del vitello d'oro, utilizzato dalla Chiesa come matrice e come modello delle sue rappresentazioni antigiudaiche. Il processo, che ha inizio con Tertulliano e Origene, può dirsi compiuto già nel V secolo: da una parte la «carne», attributo peculiare del popolo ebraico, rivelato dal tradimento idolatrico; dall'altra lo «spirito», privilegio del popolo cristiano, fonte di legittimazione davanti a Dio e agli uomini. Nel corso dei secoli, malgrado appassionate denunce - come quella di Lutero - questa opposizione stereotipata persisterà ancora sino a Hegel, Feuerbach e Marx. A più di trent'anni dalla sua prima edizione questo libro fondamentale torna in libreria con una nuova prefazione a firma di Carlo Ginzburg.
Trattato di psicoanalisi. Volume Vol. 1-2
Cesare L. Musatti
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2021
pagine: 880
Manuale esemplare su cui si sono formate intere generazioni di analisti, il Trattato di psicoanalisi di Cesare L. Musatti è ancora oggi l'esposizione più approfondita ed esauriente della dottrina freudiana. Nelle sei parti in cui è diviso (Le origini della psicoanalisi; La teoria psicoanalitica del sogno; Le disfunzioni momentanee della vita comune; I prodotti della fantasia e le raffigurazioni dell'arte; La dottrina degli istinti; La struttura della personalità umana), ogni caposaldo è sapientemente illustrato. Musatti, grande analista lui stesso e direttore delle Opere di Freud, condivide con il fondatore della psicoanalisi anche una prosa di assoluta limpidezza. È capace di alta e scrupolosissima divulgazione, ma senza ossequi ortodossi: non rinuncia mai alla propria indipendenza di giudizio, segnalando gli aspetti che lo lasciano «dubbioso e perplesso» o gli sembrano «bisognosi di chiarimenti, di integrazioni o di revisioni», nella consapevolezza che in ogni caso «per oltrepassare Freud bisogna passare attraverso Freud». Una lezione rimasta ineguagliata.
Dai ricordi di un fuoruscito 1922-1933
Gaetano Salvemini
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2021
pagine: XLVIII-272
Le pagine dei Ricordi di un fuoruscito - scritte da Gaetano Salvemini negli ultimi anni di vita - presentano un quadro realistico e affascinante del decennio cruciale compreso tra la marcia su Roma e il consolidamento del regime fascista. La testimonianza autobiografica - dalla lotta clandestina del 1923-25 (costatagli l'arresto per la stampa del giornale «Non Mollare») all'espatrio seguito da un'intensa attività politico-culturale in Francia, Inghilterra e Stati Uniti - evidenzia il percorso esistenziale di un intellettuale controcorrente, che nei primi anni d'esilio compose opere fondamentali quali The Fascist Dictatorship in Italy (1927) e Mussolini diplomate (1932). La presente edizione, condotta sulle carte lasciate dallo storico, ripristina alcune parti rimaste inedite e ristabilisce l'originario progetto salveminiano di un volume organico, corredato da importanti e rari documenti sugli aspri scontri che all'estero contrapposero Salvemini a propagandisti fascisti, emissari della polizia politica e del ministero degli Esteri.
Il ministro della mala vita
Gaetano Salvemini
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2021
pagine: 272
Pubblicato per la prima volta nel 1910, Il ministro della mala vita è un testo chiave per la comprensione della realtà politica meridionale e in generale italiana del Novecento. Riedito nel 1919, quando la posta in gioco non è più il suffragio universale ma la democrazia come sistema di regole, il pamphlet ha sempre per obiettivo il giolittismo, ovvero un modo di gestire i rapporti tra la politica e la società basato sulla esclusione e sulla imposizione dall'alto. Per questo anche nel secondo dopoguerra, di fronte alla rivalutazione di Giolitti avanzata da più parti, Gaetano Salvemini continuò a pensare al «ministro della mala vita», di cui aveva denunciato i metodi più che disinvolti messi in opera nel collegio di Gioia del Colle nel lontano 1909, metodi che aveva poi potuto sperimentare sulla propria pelle come candidato della Federazione dei contadini a Molfetta e a Bitonto nel 1913, dopo la concessione del suffragio universale. Dietro la puntuale denuncia delle gesta dei «mazzieri» giolittiani, sta quella di una concezione cinica e prepotente della politica che non ha perso la sua attualità. Questa edizione presenta insieme tutti i materiali pubblicati da Salvemini ed è arricchita da una nuova prefazione di Sergio Bucchi che ne ricostruisce, a distanza di vent'anni dalla prima edizione completa, il lascito intellettuale.
La formazione dei continenti e degli oceani
Alfred Wegener
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2021
pagine: 336
L'ipotesi della deriva dei continenti enunciata da Alfred Wegener nel 1912 ebbe subito vasta risonanza nei vari settori delle scienze della Terra (paleogeografia, biogeografia, paleontologia, paleoclimatologia, geologia strutturale, fisica terrestre). Anche se il modello mobilista wegeneriano nella sua stesura originale non poteva essere accettato dai geofisici, contrastando il romanzesco navigare di una massa continentale a guisa di un iceberg nel mare con l'accertata rigidità della crosta terrestre quale si manifesta nei fenomeni sismici, tuttavia l'idea della deriva dei continenti, talora entusiasticamente accolta e talora avversata, e la serie impressionante di prove in suo favore illustrate dal Wegener in questo volume conservano a tutt'oggi il loro valore scientifico. Come scrive Marco Ciardi, nella nuova Postfazione di questa edizione, la lettura di La formazione dei continenti e degli oceani è ancora oggi essenziale «perché ci rende più consapevoli non solo di quale sia la storia del pianeta che abitiamo, ma di come dobbiamo relazionarci ad esso, per instaurare un corretto rapporto tra uomo e natura».
Gaia. Nuove idee sull'ecologia
James Lovelock
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2021
pagine: 192
Quando è apparso per la prima volta (1979) "Gaia" ha rivoluzionato l’ecologia e gli studi sull’ambiente offrendo finalmente una prospettiva nuova, equidistante dalle ottiche catastrofiste e da quelle improntate a eccessivo ottimismo. Secondo Lovelock la Terra è Gaia, un unico organismo vivente capace di autoregolarsi e di rispondere a tutti quei fattori nuovi e avversi che ne turbano gli equilibri naturali. La materia vivente non rimane passiva di fronte a ciò che minaccia la sua esistenza: gli oceani, l’atmosfera, la crosta terrestre e tutte le altre componenti geofisiche del pianeta si mantengono in condizioni idonee alla presenza della vita proprio grazie al comportamento e all’azione degli organismi viventi, vegetali e animali. Lovelock offre così un’alternativa alle concezioni di chi vede la natura come una forza primitiva da sottomettere o conquistare; o di chi considera la Terra come una nave spaziale impazzita, che ruota senza meta nel cosmo.
Alle origini della nuova logica. Epistolario scientifico con Hilbert Husserl Peano Russell Vailati e altri
Gottlob Frege
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2020
pagine: 352
«Alle origini della logica moderna non si trova un singolo germoglio destinato a crescere in un grande albero, sia pure ramificato, si contempla piuttosto un prato fitto di tanti fiori primaverili, di arbusti, di piccoli alberi. Uno di questi è l'opera di Gottlob Frege». Così scrive nella nuova Prefazione che introduce il volume Gabriele Lolli. Basta infatti una scorsa all'elenco dei corrispondenti di Frege, e alle lettere di questo carteggio, per rendersi conto del posto di rilievo che lo studioso ha occupato nella storia della scienza e nella filosofia. La sua corrispondenza costituisce parte integrante dell'esposizione del suo pensiero anche quando al discorso scientifico si sovrappongono i toni accorati dello studioso che vede incompresa la propria opera. Cuore centrale del libro è rappresantato dal corposo epistolario con Bertrand Russell, altro gigante del pensiero logico-matematico; e ancora la discussione con Hilbert circa la natura del metodo assiomatico e della geometria; la corrispondenza con Husserl sulla teoria del significato e lo scambio con Giuseppe Peano sul senso dell'analisi matematica. Sono tutti argomenti che conservano intatta la loro importanza, e testimonianza viva e attuale degli elementi fondamentali del discorso logico-matematico. Prefazione di Gabriele Lolli.
I tentacoli dell'OVRA. Agenti, collaboratori e vittime della polizia politica fascista
Mimmo Franzinelli
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2020
pagine: 832
Sigla di «Opera Volontaria di Repressione Antifascista», «Organizzazione di Vigilanza e Repressione dell’Antifascismo», «Organo di Vigilanza dei Reati Antistatali», o forse più probabilmente frutto dell’associazione nella fertile mente del duce con piovra o con Ochrana (la polizia segreta zarista), il termine «Ovra» continua a esercitare un fascino sinistro. Ma all’interesse scandalistico non avevano corrisposto studi adeguati. Basato sull’analisi dei fondi versati all’Archivio centrale dello Stato dal ministero dell’Interno, opportunamente verificati con quante più fonti possibili, il libro di Franzinelli – apparso per la prima volta nel 1999 e ora arricchito di una nuova introduzione e dell’elenco dei confidenti della polizia politica fascista – è uno studio innovativo per almeno due aspetti. In primo luogo la considerazione dei margini di autonomia che mantenne la polizia politica ereditata dall’epoca liberale, per cui la storia dell’apparato e le vicende dei funzionari non si identificano e non si esauriscono col fascismo. Il centro della ricerca poi è costituito dall’analisi degli informatori della polizia politica, reclutati specialmente nei movimenti di sinistra, con storie individuali in cui gli itinerari esistenziali e i percorsi ideologici risultano stravolti dall’impatto col sistema investigativo repressivo.
Gli inizi della filosofia: in Grecia
Maria Michela Sassi
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2020
pagine: 336
Come si pone oggi il problema degli inizi della filosofia? Come evitare le secche della contrapposizione tra mythos e logos, esplorando i multipli stili di pensiero al confine fra orizzonte mitologico e ragione nascente? Maria Michela Sassi riparte dagli interrogativi canonici - il quando del pensiero, la sua natura specifica e le sue forme distintive - per ricomporre la trama del sapere arcaico attraverso i punti di fuga, le accelerazioni temporali, le tecniche cognitive (prima fra tutte la scrittura), l'agonismo intellettuale che resero possibile quello che un tempo si sarebbe chiamato «il miracolo greco». Gli albori del lungo processo di autoriconoscimento della filosofia furono all'insegna del policentrismo geografico e del poligenetismo disciplinare: da Mileto a Elea, da Efeso ad Agrigento si riflette sull'ordine cosmico e si elaborarono dottrine dell'anima, si scrisse nel solenne metro epico di Omero o si abbandonò la prosodia a favore di una prosa assertiva, scandita come le formulazioni delle leggi nella polis. E poi Senofante rapsodo, Pitagora matematico, Eraclito nella dizione oracolare, Empedocle «demonologo», tutti condividono la medesima tensione nell'esercizio della ragione che ha rivoluzionato il paesaggio del sapere greco e, in ultimo, fondato la filosofia occidentale.
La Repubblica di Weimar. Anni di crisi della modernità classica
Detlev J. Peukert
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2020
pagine: 328
Opera di uno dei più brillanti esponenti della nuova scuola storica tedesca, purtroppo prematuramente scomparso, "La Repubblica di Weimar", si caratterizza come un'interpretazione della storia, ovvero non come una compilazione di fatti destinata a essere superata da altre più complete. Peukert, dopo aver collocato l'esperienza di Weimar nella continuità della storia tedesca, si concentra sul tema a suo dire centrale, le «tensioni della modernizzazione sociale», e legge la storia di Weimar in tutta la sua contraddittoria ricchezza: conflitti generazionali, sviluppo e crisi dello Stato sociale, avanguardie artistiche e cultura di massa, fino a descrivere l'ingannevole stabilità che precedette la crisi finale. Una riflessione sulla crisi della modernità che sottolinea l'attualità della storia della Repubblica di Weimar come modello per interpretare la fragilità delle democrazie contemporanee e il carattere potenzialmente catastrofico della modernità.
L'eredità di Leonardo. Il genio che reinventò il mondo
Stefan Klein
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2019
pagine: 288
Se c'è un personaggio storico che merita di essere definito «genio universale», nessun dubbio che esso sia Leonardo da Vinci, semplicemente un gigante. Leonardo è stato a tutti gli effetti il primo visionario della storia, ha inventato un nuovo modo di pensare e ha rivoluzionato ogni campo della conoscenza a cui si è applicato. Progettò i primi automi funzionanti, immaginò i computer digitali, affrontò i primi studi accurati di anatomia, inventò le prime macchine volanti, rivoluzionò l'ingegneria militare. Noi celebriamo giustamente Leonardo come il pittore che ha rivoluzionato l'arte del Rinascimento, l'artista del Cenacolo e della Gioconda, ma in realtà i suoi contemporanei lodavano e corteggiavano in lui più l'ingegnere, l'architetto, l'inventore di marchingegni terribili e portentosi, colui che impersonava una nuova era grazie alle sue scoperte meravigliose. Stefan Klein, sulla base delle testimonianze più autorevoli e di una lettura attenta dei suoi scritti, entra con prosa avvincente nei dettagli della sua vita di uomo e di scienziato infiammato dal desiderio di conoscenza.
I seimila anni del pane. Storia sacra e storia profana
Heinrich Eduard Jacob
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2019
pagine: 471
Chi ha inventato il pane? Non lo sappiamo. Ma fu indubbiamente un individuo di quella nazione unica al mondo che combinò la pazienza del contadino con la curiosità del chimico. Indubbiamente un egiziano. Ed è proprio dall'antico Egitto che inizia l'affascinante viaggio raccontato da Heinrich Eduard Jacob; da allora il pane è stato il cibo essenziale, il vero simbolo del benessere fondamentale per l'uomo. Un viaggio lungo 6000 anni, con il pane in epoca preistorica, e continua con un'esplorazione dell'aratro, la scoperta della cottura in forno, la passione greca per le sementi e la venerazione per la dea del pane Demetra, il significato dei numerosi riferimenti biblici e come il pane abbia contribuito al risultato della prima guerra mondiale. Per finire con una conclusione toccante, in cui Jacob descrive le sue esperienze in un campo di concentramento nazista e sul «pane» fatto di segatura. Pubblicato per la prima volta nel 1944 e frutto di una ricerca di oltre due decenni, "I seimila anni del pane" è una celebrazione del pane e del ruolo straordinario che ha svolto nella storia umana.