Ananke: Filosofia
Apollineo e dionisiaco. Seminari su Nietzsche
Aldo Carotenuto
Libro: Libro in brossura
editore: Ananke
anno edizione: 2010
pagine: 111
Mentre Freud negava l'evidenza affermando di non aver subito l'influenza del pensiero nietzscheano -nonostante le sollecitazioni ricevute a vario titolo da Lou Salomé, Adler, Groddeck e Rank - Jung dichiarava esplicitamente il suo debito nei confronti dell'autore di Zarathustra - dal quale aveva tratto l'idea cruciale di prospettivismo - dedicandogli costanti esercizi interpretativi e, soprattutto, ponendo al centro dei Tipi psicologici la dicotomia tra apollineo e dionisiaco, introdotta nella Nascita della tragedia. Il dionisiaco costituisce "l'espansione diastolica", pulsionale e multiforme, dell'esistenza, mentre l'apollineo rappresenta il tentativo razionale di ripristinare nella psiche un ordine unitario. Eros e Logos convivono permanentemente in noi. Sulle tracce del fondatore della psicologia analitica, persuaso come Rodhe e Hillman che Dioniso era "il Signore delle Anime", Aldo Carotenuto dedicò almeno vent'anni della sua vita ad esplorare ulteriormente tale polarità strutturale della coscienza, senza mai giungere ad una stesura definitiva, attratto ma anche trattenuto dagli aspetti perturbanti della personalità nietscheana, pervasa ma anche travolta dall'esperienza dionisiaca. Qui si propone il testo inedito dei suoi seminari universitari in cui viene messa in piena luce la feconda dialettica tra malattia e creatività, che ci offre un'immagine del dionisiaco come vocazione orgiastica della pulsione vitale ma soprattutto dolorosa e lacerante.
Indizi sul corpo
Jean-Luc Nancy
Libro: Libro in brossura
editore: Ananke
anno edizione: 2008
pagine: 157
In questo volume sono raccolti i saggi del filosofo francese sul tema del corpo. Se l'esistenza appare come esposizione corporea, il pensiero avrà come oggetto il corpo e l'esperienza del toccare, l'istituzione del senso nell'estensione e vibrazione dei corpi, l'unica evidenza di un logos sensibile, incarnato. A questo pensiero inscritto nella corporeità corrisponde la nudità dell'esistenza priva di ancoraggi metafisici, orfana di fondazione e di trascendenza, costantemente disponibile nella sua precaria e vulnerabile estensione. Quando l'abbandono resta l'ultimo predicato dell'essere, viene alla luce una pluralità di presenze singolari, rimane soltanto "la nudità del mondo senza origine né fine, che si espone interamente a se stessa". Il corpo è la pelle rivolta all'esterno, a quel mondo intessuto della contingenza di altri corpi. Offrirsi nudi allo sguardo è rivelare la "mancanza dell'abito di un'essenza", mostrare la propria fragilità di singolarità erranti e tremanti, rinunciando ad avvalersi di alcun ornamento di senso pregresso. Se l'interiorità del soggetto nudo è mera superficie incarnata, anima dell'estensione o psiche estesa, l'esibizione indifesa del corpo è anche la soglia dell'eros, un invito a guardare e a toccare nell'essere uno accanto all'altro: così l'ontologia volge all'erotica e sembra alludere al contatto carnale.
Francis Bacon
Didier Anzieu
Libro: Libro in brossura
editore: Ananke
anno edizione: 2008
pagine: 95
Per quanto tempo un volto caro che si allontana nella malattia, nella follia, nell'odio, nella morte, rimane ancora riconoscibile? Destituita di fondamento ogni credenza metafisica, rimane un'identità infinitamente fragile, un soggetto vulnerabile, esposto alla persistente minaccia del mondo esterno, turbato da contradditorie e laceranti pulsioni. Il realismo di Bacon consiste nell'essere fedele alla "brutalità delle cose", al loro emergere da fondali di abiezione, nel cogliere la realtà secondo modalità affettive, di attrazione e repulsione, nel registrare moti di eccitazione, sfrenate energie di una voracità animale, vicissitudini convulsive, tensioni spasmodiche raggelate in posture innaturali, inestricabili amplessi, perverse esplorazioni corporee, lancinanti mulilazioni, violente effrazioni. Lo psicanalista francese Didier Anzieu propone di inserire Bacon in un più generale progetto di rinnovamento dell'empirismo inglese che ricondurrebbe l'astrazione all'esperienza, la complessità alle unità elementari, le relazioni formali alle qualità sensibili. Questo nuovo senso dell'esperienza estetica scaturisce da una condizione esistenziale disperatamente vitale: "La nostra natura di base - affermava l'artista - può essere totalmente disperata, ma il nostro sistema nervoso di fibra ottimista".
Balthus e i surrealisti
Antonin Artaud
Libro: Libro in brossura
editore: Ananke
anno edizione: 2008
pagine: 127
Al centro di questi scritti di Artaud dedicati a Balthus e al surrealismo, al quale aderisce tra il 1924 e il 1926, vi è il tentativo di fare dell'arte un mezzo con il quale collocarsi "al di là della tomba del mondo" e da qui cogliere il significato essenziale della vita. Attraverso un'indagine metafisica che si spinge oltre le apparenze del reale, l'opera deve diventare il luogo di manifestazione della complessità dell'individuo, della sua dinamica interna e dell'unità che lo lega al mondo. In particolare l'opera di Masson, insieme ad alcune tele di Bosschère, aprono lo spazio della tela al mondo dello spirito, i cui stati irrisolti e innominati trovano dispiegamento e realizzazione, all'interno della prospettiva di un'arte in grado di educare questi stessi reflussi, offrendo loro una comprensione adeguata. L'intenzione di far emergere il "reale sprofondato" è individuata da Artaud anche nell'opera surrealista, la cui poetica sembra esaurirsi in un discredito delle apparenze. Considerata una reazione al surrealismo, da cui diverge per metodologia e configurazione estetica, l'opera di Balthus sonda il reale per scoprire, dietro forme chiare e riconoscibili, il segreto che in esse si nasconde. Un mistero che egli stesso non ha pienamente svelato ma soltanto suggerito servendosi, del simbolismo della luce, attraverso il quale il surreale appare come il "fragile passaggio", il volo trasparente di una falena dietro la quale corre una ragazzina nel tentativo di salvarla dalla morte.
Utopia e speranza nel comunismo. La prospettiva di Bloch
Stefano Zecchi
Libro: Libro in brossura
editore: Ananke
anno edizione: 2008
pagine: 263
Attraverso un'accurata analisi del pensiero di Ernst Bloch, Stefano Zecchi ripropone il tema dell'utopia e il valore della speranza in una società che, rifiutate le ideologie e smarrito ogni anelito di riscatto, sembra aver perduto anche il senso di un progetto esistenziale capace di valorizzare il mondo degli istinti, dei desideri, delle immagini artistiche che configurano il quadro di una vita migliore condivisa da tutti. Al di là del retaggio marxista, la filosofia di Bloch è la più alta espressione di un pensiero critico insofferente nei confronti di ogni realtà costituita e degli schemi deterministici preposti a interpretarla: in essa rimane prioritaria l'apertura al nuovo, la prospettiva del non-ancora, l'orizzonte di possibilità inesplorate nel corso della storia; il futuro prevale sul ricordo del passato e orienta l'azione del presente.
Ripensare il cristianesimo-De Europa
Vincenzo Vitiello
Libro
editore: Ananke
anno edizione: 2007
pagine: 160
Due secoli di storia, 1789 - 1989: la caduta del muro di Berlino chiude l'epoca aperta dalla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, ponendo fine al grande e nobile ideale basato sull'autofondazione umana della comunità e della storia. Questo ideale non ha retto alla prova del tempo. Oggi tutti noi riconosciamo che esiste una distanza incolmabile tra gli ideali e la loro attuazione nella realtà. Ma un rapporto tra i due deve pur esserci: la teoria non è un semplice gioco ininfluente nella vita degli uomini. È impossibile capire le crociate, la reconquista spagnola, la cristianizzazione forzata, i conflitti religiosi in Europa, senza l'idea di un Dio che agisce nella storia degli uomini, che è dietro l'alleanza tra la Chiesa e il potere politico. Non si tratta, come dice l'autore, "di chiamare in giudizio i padri per le colpe dei figli" ma "noi figli di quei figli, dobbiamo portare il peso anche dell'ignominia dei nostri padri, se vogliamo liberarcene". Per poter capire gli eventi del nostro presente, per capire quello che sta accadendo dobbiamo risalire alle nostro radici greche ed ebraico-cristiane: forse proprio in esse si cela un "male" che ancora oggi ci confonde e ci "svia".
Il libro del filosofo
Friedrich Nietzsche
Libro: Libro in brossura
editore: Ananke
anno edizione: 2006
pagine: 143
Questo volume contiene la seconda opera di Nietzsche, riproposta al pubblico italiano dopo molti anni, corredata da un saggio del curatore che ne vuole sottolineare l'originalità e l'importanza.
Proust o del sentimento
Guido Morselli
Libro: Libro in brossura
editore: Ananke
anno edizione: 2006
pagine: 223
La sorte di "Proust o del sentimento" sembra prefigurare o accompagnare quella del suo autore: pubblicato nel '43 da Garzanti, dopo qualche consenso tra gli addetti ai lavori, questo originale esempio di prosa saggistica verrà avvolto in quel cono d'ombra che ha circondato fino alla morte, com'è noto volontaria, lo "scrittore postumo" Guido Morselli. La riscoperta di questo testo è merito soprattutto degli studiosi di Morselli, che lo hanno letto in relazione alla sua successiva scrittura narrativa e saggistica. Nell'ambito della critica proustiana invece, la ricezione sembra essere stata pressoché nulla. Eppure, sottolinea Marco Piazza nell'introduzione al volume, si tratta "di una lettura filosofica e letteraria insieme dell'opera proustiana, il cui fine è render ragione del significato unitario dell'opera, difficilmente afferrabile se ci si ferma a dar spazio esclusivamente all'estetica esplicita della "Recherche", così come essa è esposta ne "Le temps retrouvé". Una lettura originale, quella morselliana, che considera il romanzo di Proust come una sintesi di contrari, la ricreazione di una vicenda autobiografica alla luce di quel medium tra io e mondo che, nell'universo teorico del giovane Morselli, è il sentimento.
Il matrimonio avrà un futuro?
Olivier Abel
Libro: Libro in brossura
editore: Ananke
anno edizione: 2006
pagine: 111
In un'epoca che ha conquistato il diritto assoluto alla libertà che cosa resta del matrimonio? Il divorzio è stato l'esito di un'emancipazione dalla dipendenza - sessuale, politica, religiosa - ma questa società può emanciparsi anche dal mito occidentale della coppia? Quando il legame istituzionale si disintegra nella pluralità del desiderio, ciò che è messo in crisi non è tanto la vita a due - che non cessa di mostrare la sua instabile vitalità - ma il divorzio stesso come condizione di emancipazione e al tempo stesso come garante di una libera scelta amorosa. Olivier Abel in questo libro indaga le pieghe filosofiche ed esistenziali, ma anche le origini e le trasformazioni storiche e politiche di questa coppia paradossale - divorzio e matrimonio che non cessa di scandire, come un pendolo, il destino sociale dell'Occidente.
Rilke. Biografia di uno sguardo
Paola Capriolo
Libro: Libro in brossura
editore: Ananke
anno edizione: 2006
pagine: 111
Questo libro non è un saggio su Rilke in senso stretto, né tantomeno un romanzo, anche se a tratti la sua forma sfiora la narrazione. Come dice il sottotitolo, è la biografia di uno sguardo che sfocia in una interpretazione filosofica della poesia rilkiana e in una ricostruzione di quel lungo e tormentato cammino interiore di cui le lettere danno testimonianza e attraverso il quale il poeta praghese è divenuto uno dei massimi portavoce della coscienza di un'epoca; ne risulta una sorta di trasposizione mitica del dato biografico e insieme un'esplorazione delle grandi immagini di cui è costellata la sua opera. In un lavoro di mimesi letteraria, dove alla citazione testuale si sostituisce la libera parafrasi interpretativa, Paola Capriolo si prefigge di seguire il lento e travagliato percorso del poeta attraverso tutti i dilemmi e le contraddizioni che possono assillare un artista moderno, fino al punto in cui la sua problematica soggettività si trasforma in "spazio interiore del mondo", indicando forse una possibile via d'uscita da quel dualismo metafisico che ancora ci imprigiona.
Perché i poeti e non i romanzieri?
Libro: Libro in brossura
editore: Ananke
anno edizione: 2006
pagine: 251
La riflessione filosofica di Heidegger privilegia l'esperienza della poesia e ignora quella della pittura, così come quella della letteratura, di cui non avverte il potenziale ermeneutico; tutto il suo edificio teorico poggia sulla dicotomia tra il pensiero calcolante, che esprime il dominio della tecnica, e il pensiero poetante, a cui viene attribuita la facoltà di attingere ad un'altra origine del pensiero al di là del paradigma metafisico. Il pensiero poetante delucida e interpreta la poesia pensante, generando un pensiero rammemorante che rimuove l'oblIo della differenza ontologica generato dalla metafisica e portato a compimento nell'epoca dell'organizzazione tecnico-scientifica del mondo. Raccogliendo l'eredità della questione heideggeriana, ci si potrebbe domandare: perché i poeti e non i pittori? come giustificare il privilegio della parola sulla figura? quali altre prospettive teoriche si delineano se, accanto all'esperienza della poesia, collochiamo quella della pittura? perché Heidegger postula un oltrepassamento/remissione della metafisica nel pensiero poetante trascurando l'arte figurativa? Quale orizzonte oltremetafisico verrebbe dischiuso dalla verità in pittura? Tale interrogazione può essere ora estesa all'esperienza della narrazione, all'ambito inesplorato del romanzo: perché i poeti e non piuttosto i romanzieri?
Ennio Morlotti. «Pazienza nell'azzurro»
Francesco Biamonti
Libro: Libro in brossura
editore: Ananke
anno edizione: 2006
pagine: 135
Questa raccolta di scritti di Francesco Biamonti è dedicata ad uno dei maggiori pittori italiani del Novecento, Ennio Morlotti, ma lambisce anche il significato stesso dell'arte, il "pensare in pittura" con il suo dono di visibilità, evocando l'eredità di Cézanne e dell'amato De Stael, colui che "ha guardato come un falco il fatuo mareggiare della vita". La lunga fedeltà di Biamonti non si esplica soltanto con un inestinguibile debito di amicizia: quel dialogo critico ci fa comprendere meglio la opere del pittore, la sua sofferta adesione all'informale materico, ma rende altresì perspicui temi e figure che attraversano i libri del romanziere, mostrando le radici della sua poetica della luce e del vento, sostenuta da una vibrante "fenomenologia dello sguardo" e da una ineffabile "ontologia del silenzio". Queste pagine esprimono una profonda, solitaria, malinconica meditazione estetica, una "filosofia del visibile" che rimanda soprattutto agli esiti più alti dell'esistenzialismo francese. Se Testori e Sereni ebbero occasione di dar conto dell'anima lombarda di Morlotti, in questi scritti Biamonti rivela invece l'anima mediterranea del pittore, sospesa tra luce e bisso, materia e memoria, eros e desolazione.