Allemandi: Varia
The Cerruti collection
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Allemandi
anno edizione: 2022
pagine: 1861
La Collezione Cerruti è una collezione privata di altissimo pregio che include quasi trecento opere scultoree e pittoriche che spaziano dal medioevo al contemporaneo, con libri antichi, legature, fondi d'oro, e più di trecento mobili e arredi tra i quali tappeti e scrittoi di celebri ebanisti. Capolavori che vanno dalle opere di Segno di Bonaventura, Bernardo Daddi e Pontormo a quelle di Renoir, Modigliani, Kandinsky, Klee, Boccioni, Balla e Magritte, per arrivare a Bacon, Burri, Warhol, De Dominicis e Paolini.La collezione, iniziata a metà degli anni Sessanta, è il frutto della vita discreta e riservata di Francesco Federico Cerruti (Genova, 1922 – Torino, 2015), imprenditore e collezionista scomparso nel 2015 all'età di 93 anni.Il Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, grazie ad un accordo con la Fondazione Cerruti, è il primo museo d'arte contemporanea a includere nelle sue collezioni una collezione enciclopedica del passato aperta dalla primavera 2019.In collaborazione con Castello di Rivoli - Museo d'Arte Contemporanea e Fondazione Cerruti. Volume Primo: Manoscritti, libri e legature. Pittura, scultura e opere su carta dal Trecento all’Ottocento. Volume Secondo: Pittura, scultura e opere su carta dal Novecento. Arredi. Tappeti e altre opere tessili. Arti decorative.
Dino Martens. Glass and drawings
Libro: Libro rilegato
editore: Allemandi
anno edizione: 2022
pagine: 224
Nel 1959, il Corning Museum of Glass, nello stato di New York, organizzò un’importante mostra di vetri contemporanei che includeva opere di Dino Martens. Il giornalista americano Russell Lynes descrisse così il suo lavoro: «Unisce la tradizionale allegria del vetro veneziano con un sentimento che è interamente del ventesimo secolo, ha umorismo e sa chi è suo padre (e bisnonno). Ha due delle caratteristiche citate nella formula di Vitruvio, ha “delizia” e ha “sapore”. Utilizza le tradizioni veneziane di delizia e sapore con un cenno al passato ma con il cuore nel presente. Avrebbe potuto essere fatto solo oggi; si prende delle libertà con il design tradizionale che sarebbero state persino impossibili una generazione fa. Non è dogmatico ed è divertito.» Questa è probabilmente la migliore sintesi dell’essenza delle creazioni di Martens, che sono una vera pietra miliare nella storia del vetro moderno, una sorta di joint-venture con l’arte moderna.
Caleidoscopio Olivetti
Libro: Libro in brossura
editore: Allemandi
anno edizione: 2022
pagine: 173
L'etimologia di complesso, dal latino complexus, ciò che è tessuto insieme, ci permette di cogliere questa dimensione articolata e problematica del racconto su Adriano Olivetti. Ma come traguardare questa realtà caleidoscopica? Un ciclo di conferenze monografiche hanno riunito intorno a dei tavoli virtuali figure esperte e diversamente omogenee per formazione e ambiti di ricerca e lavoro, assegnando nuova vitalità al racconto orale. Dal regista allo storico del design, dallo sceneggiatore all'imprenditore, dal direttore editoriale all'amministratore locale, dal rettore di università al manager culturale fino al collezionista, al type designer, all'architetto e al filosofo: figure necessarie per mettere a fuoco alcune questioni nodali delle vicende olivettiane.
Carlo Levi. Tutto il miele è finito: la Sardegna, la pittura. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Allemandi
anno edizione: 2022
pagine: 240
Edito in occasione della mostra antologica del MAN di Nuoro, questo volume unisce la Sardegna e la pittura di Carlo Levi, in un corredo iconografico che comprende le fotografie d'epoca del suo inedito Album di viaggio e 89 opere, scelte per ricomporre l'intero arco della sua ricerca artistica. Gli affascinanti bianchi e neri di Federico Patellani e János Reismann documentano le campagne fotografiche legate agli scritti sardi. La mostra che il MAN di Nuoro ha dedicato a Carlo Levi (1902-1975) nel centoventesimo anniversario della nascita indaga aspetti meno conosciuti della sua storia artistica e intellettuale, in linea con una volontà di ricerca che il museo ha rivolto negli ultimi anni alla riscoperta del proprio territorio: il mondo insulare del mediterraneo italiano. Tale percorso si è svolto grazie ai contributi di artisti e artiste di diversa provenienza e nazionalità che hanno dedicato una parte significativa delle loro ricerche alla Sardegna, lungo una traiettoria che dal recente passato arriva sino alle più giovani generazioni. Pittore, scrittore, medico e viaggiatore, Carlo Levi ha raccontato il suo incontro con la Sardegna in "Tutto il miele è finito". Il libro, nato dai viaggi compiuti nel maggio 1952 e nel dicembre 1962, è un palinsesto di paesaggi naturali, culturali, poetici e politici. Curatrice del volume, Giorgina Bertolino - storica dell'arte e autrice del catalogo generale di Felice Casorati e di un importante studio su Riccardo Gualino - invita a rileggere "Tutto il miele è finito" attraverso la voce di Levi e una ricostruzione filologica del contesto, introdotta da Luigi Fassi e approfondita dai saggi monografici di Francesca Congiu, Valeria Deplano, Elisabetta Masala. A questa rilettura si affianca il progetto audio video dell'artista Vittoria Soddu, realizzato nella Sardegna d'oggi.
Disengi di Jacopo Pontormo nelle collezioni dell'Istituto centrale per la grafica
Libro: Libro in brossura
editore: Allemandi
anno edizione: 2022
pagine: 118
Jacopo Carucci detto Pontormo (494,1557) fu uno dei massimi artisti del suo tempo. L'Istituto centrale per la grafica di Roma intende riportare all'attenzione il cospicuo nucleo di disegni che possiede per capire in profondità la realtà del mondo artistico alla svolta tra primo Rinascimento e Maniera. La ricostruzione del Taccuino Corsini, per la prima volta scientificamente considerato nella sua fisicità, e la scoperta di disegni inediti al verso di carte presenti in Istituto, rende questa pubblicazione particolarmente significativa.
Poter restar fermo
Libro: Libro in brossura
editore: Allemandi
anno edizione: 2021
pagine: 129
"Vorrei essere una pianta, anche un'erba, / una vite, / meglio sarebbe un olivo, / magari un melograno. / Poter restare fermo / e immobile, / in un cortile del Campidano, / in un orto in Baronia, /in una vigna a Dorgali. /Sapere la storia di una casa, / conoscere gli umori delle stagioni. / Fare ridere scioccamente /anche i più saggi del mio villaggio." Da questa poesia di Costantino Nivola sono partiti Valeria Cherchi, Paolo Ciregia e Vittorio Mortarotti, fra i più significativi fotografi italiani emergenti, per il progetto, a cura di Antonella Camarda e Giangavino Pazzola, vincitore del bando Strategia Fotografia 2020. Nel rapporto fra crisi e trasformazione, la stasi si è rivelata ineluttabile, terribilmente necessaria. La Sardegna, con la sua lateralità e la sua presunta separatezza, è divenuta metafora di una condizione universale. Il volume, che restituisce l'esito della ricerca dei tre fotografi, è accompagnato da contributi di studiosi provenienti da diversi campi disciplinari, che offrono differenti chiavi di lettura per le opere e per il presente che stiamo vivendo.
Olivetti e la cultura nell'impresa responsabile. La collezione Olivetti. Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Allemandi
anno edizione: 2021
pagine: 112
Le opere d'arte della raccolta Olivetti tornano alla luce per il grande pubblico. Un patrimonio culturale di opere d'arte, documenti, filmati e fotografie che la società Olivetti ha commissionato e che afferma il valore della cultura come fattore di crescita della società, dalla fabbrica al territorio. Adriano Olivetti pensava che la conoscenza, la bellezza, in una parola la «grazia», dovessero accompagnare i giorni e le ore di tutte le vite umane che gli scorrevano accanto e che incontrava in fabbrica e nel mondo. Pensava di dover restituire in «grazia» ciò che gli era stato concesso in sorte. E a chi gli chiedeva quale fosse il contrario del peccato rispondeva senza esitazione che fosse non la «virtù» ma la «grazia». Pensava che generare bellezza fosse un dovere.
Piccolo manifesto per gli amatori d'ogni genere
Jean Dubuffet
Libro: Copertina morbida
editore: Allemandi
anno edizione: 2021
pagine: 191
Una nuova edizione integrale della prima raccolta di scritti di Jean Dubuffet (Le Havre 1901 - Parigi 1985), uscita per la prima volta nel 1946 col titolo Prospectus aux amateurs de tout genre nella mitica collana «Metamorphoses» di Gallimard. Si tratta di una serie di scritti programmatici (tra cui il fondamentale Note per i fini letterati), composti intorno alla metà degli '40 con una prosa briosa e provocatoria. In essi, così come in Anticultural positions (1951), gli orientamenti sovversivi e anticulturali di Dubuffet trovano una prima e compiuta formulazione. L'edizione, che include alcuni inediti mai tradotti prima in italiano, presenta anche due brevi prove letterarie audacemente sperimentali (in un gusto alla Céline, per intendersi) ed è munita di un ricco apparato di note di confronto che permettono di addentrarsi, in compagnia dell'artista, «in un mondo dove i meccanismi delle abitudini smettono di funzionare».
Ferroni. La durata della memoria
Libro: Libro in brossura
editore: Allemandi
anno edizione: 2021
pagine: 119
«Il rapporto di Gianfranco Ferroni con Bergamo è stato un rapporto costruito sull'amicizia, sulle relazioni e sugli spazi. Spazi, quelli bergamaschi, che Ferroni ha abitato nell'ultima fase della sua carriera artistica e che ha saputo rappresentare nei suoi lavori, "riempiendoli" di silenzio, luce e pura fascinazione. Ferroni è stato un artista di poche parole , forse, in questo, molto vicino al proverbiale carattere schivo dei bergamaschi ,, affidando esclusivamente alle immagini la sua poetica insieme densa e rarefatta e lasciando che l'osservatore potesse intuirla, attraversarla, sentirla. Potesse anche coglierne il messaggio militante di denuncia contro la violenza e le ingiustizie sociali. Potesse rivestirla di emozioni, pensieri e parole, appunto. Tra questi osservatori, c'è stato anche l'appassionato ed erudito critico d'arte Mario De Mi, cheli, che gli ha dedicato studi e riflessioni e il cui prezioso Fondo è stato recentemente donato dalla famiglia all'Università degli studi di Bergamo. Per questo, abbiamo accolto con piacere la proposta di ospitare la mostra Gianfranco Ferroní ( 1927,2001). "La durata della memoria" nella stessa sede universitaria che conserva l'archivio e collezione De Micheli, ossia Palazzo Bassi Rathgeb: ci è sembrata un'ottima occasione per mettere idealmente in dialogo, attraverso uno spazio condiviso, queste due complesse e icastiche personalità della cultura novecentesca. Del resto, è la natura stessa di Palazzo Bassi Rathgeb, che si anima e corrobora sul dialogo tra l'Università di Bergamo e la Fondazione Bernareggi, a renderlo il luogo di intersezione privilegiato di ricerche, scambi e visioni volti a valorizzare il patrimonio artistico nella sua accezione più ampia, creando sinergie e collaborazioni proficue tra diverse realtà locali, nazionali e internazionali. È l'inizio di un progetto di ampie vedute e l'opera di Gianfranco Ferroni, la sua profonda essenzialità, ma anche la sua capacità di mettersi in relazione con i maestri del passato così come con le espressioni artistiche più attuali, è sicuramente di buon auspicio per ciò che l'Università intende sviluppare a partire dal Fondo De Micheli, ossia la costruzione di una rete dialogica che valorizzi e promuova lo sguardo sull'arte in maniera interdisciplinare.» (Dalla Prefazione di Remo Morzenti Pellegrini). Prefazione di Armando Santus. Introduzione di Antonio Natali.
Scaramuzza. Le tavole per la Divina Commedia
Vittorio Sgarbi, Lina Bolzoni, Simone Verde
Libro: Libro rilegato
editore: Allemandi
anno edizione: 2021
pagine: 316
Il Doré italiano «Il direttore dell’Accademia di Parma, Scaramuzza, aveva inviato alla Künstlerhaus sessantatré disegni a penna del suo Ciclo di Dante, tutti relativi all’Inferno. L’insieme completo formerà un’opera colossale. Ciò che abbiamo visto attesta già una fecondità, una varietà e una scioltezza di talento assai rimarchevoli. Flosmann, Gemelli, Cornelius hanno anch’essi illustrato Dante, ma non hanno fatto tutt’insieme i duecentoquarantasei disegni di cui si compone l’opera totale del signor Scaramuzza. Solo la fecondità di Gustave Doré potrebbe essere comparata a quella del disegnatore italiano, ma il talento dell’artista francese non è drammatico quanto quello dell’italiano. Questa illustrazione di Dante sarà un autentico monumento.» Corrispondenza di B. Petermann dalla Germania in «Revue Britannique», 1872, citato da Carlo Ossola nella sua premessa.
Bertozzi & Casoni. Opere/Works 1997-2020
Libro: Libro rilegato
editore: Allemandi
anno edizione: 2021
pagine: 360
Bertozzi & Casoni lavorano insieme dal 1980 sviluppando una originaria vocazione per la sperimentazione in campo scultoreo e vedendo nella ceramica una possibilità per una scultura dipinta. Le loro opere, definite dagli autori stessi «contemplazioni del presente», hanno acquisito risonanza internazionale per impareggiabili capacità esecutive e tecniche, per attrattive doti scenografiche e per un riscoperto senso della meraviglia e della bellezza. In questo volume sono raccolte le opere del ventennio centrale di un operare artistico che si muove, senza soluzione di continuità ma con interrogativi e fertili dubbi, tra rispetto della grande tradizione dell'arte, attenzioni alla modernità e innovazioni contemporanee.
Museo Pietà Rondanini
Timothy Wilson
Libro: Libro rilegato
editore: Allemandi
anno edizione: 2021
pagine: 215
La «Pietà Rondanini» è l'ultima scultura realizzata da Michelangelo Buonarroti. Vi stava ancora lavorando, senza portarla a termine, nei giorni precedenti la morte avvenuta a Roma il i 8 febbraio 1564. Dopo un silenzio di due secoli sulla sorte dell'opera, il marmo riappare all'inizio dell'Ottocento nella collezione della famiglia Rondinini a Roma, nell'omonimo palazzo che consegna la «Pietà» al mondo con quel nome. Soltanto a inizio Novecento la critica comincia a interessarsene, a valorizzarne lo straordinario potere emotivo, simbolico e cultuale, fino a teorizzarne lo status di capolavoro all'interno dell'estetica del non finito. Dopo l'acquisizione milanese del 1952, l'opera è allestita nella Sala degli Scarlioni del Castello Sforzesco. Dal maggio 2015 la scultura cambia collocazione, ed è esposta nel Museo a essa dedicato nell'Ospedale Spagnolo, un edificio rinnovato e recuperato da un recente restauro, utilizzato come ospedale per i soldati malati a partire dal tardo Cinquecento. In questo volume si illustrano nel dettaglio tutte le fasi che hanno preceduto lo spostamento della «Pietà», il restauro dell'Ospedale Spagnolo del Castello, la sua storia, e il nuovo allestimento, curato dall'architetto Michele De Lucchi. Inoltre, una parte significativa della trattazione è dedicata allo studio delle premesse che portarono all'acquisto del prezioso marmo da parte del Comune di Milano, dove un ruolo determinante ebbe l'allora Soprintendente di Brera Fernanda Wittgens. Partecipano alla stesura di questo volume tutte le professionalità intervenute alla realizzazione dell'ambizioso progetto: dare una nuova casa alla «Pietà Rondanini» e valorizzare un'area del Castello meno conosciuta, ma che è stata disvelata ora nella sua importanza storica e nella sua dimensione emozionale.

