Adelphi: Saggi. Nuova serie
La mente estatica
Elvio Fachinelli
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2009
pagine: 201
Con questo libro Elvio Fachinelli si avventura nella regione che, per la psicoanalisi tutta e in primo luogo per Freud stesso, fu la regione per eccellenza del pericolo, della minaccia, dell'ambiguità invischiante: l'estasi. Di questo percorso affascinante Fachinelli scrive sobriamente: "Frugo uno strato percettivo, emozionale, cognitivo, che è stato colto perlopiù come un'area di frontiera, pericolosa dal punto di vista dell'affermazione di un io personale, ben individualizzato. Uno strato che forse proprio per questo è stato messo da parte nel corso dell'evoluzione dell'uomo detto civile. Sarebbe assurdo criticare o irridere questo accantonamento, che è stato una necessità per la maggioranza degli esseri umani. Si può dire, ora, che questa necessità viene meno? e che possiamo prendere in noi, che possiamo esercitare pienamente una disponibilità finora trascurata, ma non assente? Se si risponde di sì, allora l'estatico che nella nostra civiltà affiora di solito in esperienze liminari, facilmente ritenute insignificanti, o addirittura inesistenti, non è proprio di sperimentatori eccentrici, ma è ciò che manca alla nostra comune percezione. Esso può cominciare ad entrarvi, a patto di vincere i processi di isolamento e frammentazione, più che di vera e propria cancellazione, a cui è stato sottoposto sin qui. [...]"
Fase seconda
Mario Bortolotto
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2008
pagine: 382
Ci fu un'epoca - una breve epoca, dal 1946 al 1964 - in cui il ciclo della musica fu attraversato da una meteora detta nuova musica. Era un modo di comporre che dichiarava di porsi oltre Webern, quindi di là dal punto più arrischiato che la musica aveva sino allora raggiunto. Il centro irradiante, in quegli anni, fu Darmstadt, dove ogni estate si eseguirono molte prime non solo di Boulez e Stockhausen, ma di alcuni compositori italiani, da Nono a Evangelisti, da Clementi a Donatoni, da Bussotti a Berio, a Castiglioni, anch'essi protagonisti di quella avventura che trovò la sua conclusione subito dopo aver raggiunto l'apice, con l'immissione - salutare e disgregatrice insieme - della scuola americana, con John Cage e i suoi (musicisti ragguardevoli come Morton Feldman, Christian Wolff e Earle Brown).
La tendenza fondamentale del nostro tempo
Emanuele Severino
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2008
pagine: 185
In questo libro - analisi del movimento, segreto e palese, che governa il nostro tempo - Emanuele Severino mette il suo pensiero alla prova dei fatti che ci circondano. Fatti enormi, secondo la convinzione di tutti, mutamenti epocali. Ma in quale direzione? Che cosa significa, per esempio, la decadenza dell'Europa? Non va forse insieme, questo fenomeno, al diventare planetario del dominio della tecnica, che è il frutto specifico del pensiero europeo? E qual è il rapporto della tecnica con la scienza? Che cosa significa la preoccupazione, oggi sempre più insistente, di porre limiti alla ricerca? E si può parlare di un'etica della scienza? Sono questi solo alcuni dei temi che vengono affrontati da Severino. Temi gravissimi, ma troppo spesso abbandonati agli opinionisti dei quotidiani, i quali offrono, appunto, opinioni. Qui invece questi temi trovano il loro luogo strategico all'interno di una costruzione speculativa rigorosa.
Il mercato d'azzardo
Guido Rossi
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2008
pagine: 110
"Quando l'accumulazione di capitale di un paese diventa il sottoprodotto delle attività di un casinò, è probabile che le cose non vadano bene". John Maynard Keynes veniva spesso considerato, dai suoi contemporanei, una fantasiosa Cassandra. In realtà i suoi vaticini riletti oggi sembrerebbero usciti dalla penna di un osservatore timido, quasi reticente. Proseguendo l'analisi intrapresa con "II conflitto epidemico" e proseguita con "Il gioco delle regole", in questa terza parte del suo studio dei mercati contemporanei, e dei meccanismi che li governano, Guido Rossi spinge la sua riflessione all'estremo, dimostrando come nel giro di pochi anni l'apparente contrasto degli interessi si sia trasformato in un paradossale concorso dei medesimi verso un solo, chiaro e pericolosissimo fine: la creazione di un mercato finanziario globale definitivamente separato dall'economia concreta, e quindi sottratto a qualsiasi confronto col principio di realtà. Quali insidie una situazione del genere ponga lo verificano, ogni giorno, i risparmiatori di tutto il mondo. Come e perché abbia senso temere un'implosione di più vasta portata lo scoprirà, con crescente sgomento, il lettore di queste pagine.
Sventura lontana. Saggio sulla compassione
Henning Ritter
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2007
pagine: 242
Nel "Papà Goriot" di Balzac lo studente Rastignac chiede all'amico Bianchon che cosa farebbe se potesse diventare ricco uccidendo un vecchio mandarino in Cina con la sola forza di volontà, senza allontanarsi da Parigi. Dietro l'apparente provocazione, la domanda cela uno dei nodi più inestricabili della morale di ogni tempo, e troverà due risposte antitetiche: se Bianchon afferma che non ne sarebbe capace, Rastignac ribatte che la vita, talvolta, porta necessariamente a passi estremi. La "parabola del mandarino" è un'invenzione di Balzac, che dimostrò un grande acume letterario nel riferirla a un pensatore e a un periodo in cui il dibattito sull'egoismo umano e sui suoi limiti era pervenuto a interrogativi capitali, cui facevano riscontro tesi opposte. Quel relativismo morale che sembra dar luogo a "un'etica della vicinanza e a un'etica della lontananza" diventava allora il terreno di un confronto filosofico destinato a protrarsi nel tempo. Henning Ritter, prendendo le mosse dalla paradigmatica "parabola del mandarino", ripercorre le tappe di quel confronto a distanza: da Montaigne a Pascal, da Voltaire a Diderot, da Sade a Adam Smith, da Chateaubriand a Dostoevskij fino a Freud, Bergson e Jùnger, in un itinerario che non teme di inoltrarsi "nelle impervie regioni poste al di là delle certezze morali".
La serpe in seno. Sulla musica di Richard Strauss
Mario Bortolotto
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2007
pagine: 342
Troppo a lungo si è detto che il Novecento musicale si muoveva fra due poli Schoenberg e Stravinskij -, finché (in anni piuttosto recenti) non ci si è resi conto della presenza di un terzo incomodo: Richard Strauss. Incompreso dai fedeli della Nuova Musica e reo di troppo successo, Strauss di fatto percorse per tutta la vita - e fino agli estremi, prodigiosi "Vier letzte Lieder" - vie non meno audaci, ma più nascoste, dei due teologi nemici della drammaturgia adorniana. Dotato di una "imperterrita capacità di assimilazione stilistica" e contraddistinto dall'invidiabile "abitudine di non sbagliare (quasi) mai", Strauss toccò nella sua carriera, condotta con accortezza d'imprenditore, tutte le capitali dell'impero musicale austrotedesco (da Monaco a Vienna, da Bayreuth a Berlino a Dresda), meritandosi il nomignolo, coniato dal Kaiser, che dà il titolo a questo libro: Hofbusenschlange - serpe in seno, sì, ma di corte. E fu capace, grazie al dominio "di tutte le tecniche, incluse le truffaldine", ora di blandire il gusto del pubblico, ora di scandalizzarne il perbenismo. Mario Bortolotto ci guida in ricognizione attraverso i pezzi strumentali, i Lieder, i poemi sinfonici, e soprattutto le opere: dai tentativi giovanili ai più noti capolavori alla "parlante inattualità" delle ultime composizioni.
La voce inascoltata della realtà
René Girard
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2006
pagine: 271
"Il titolo intende riferirsi alla voce che per tutta la vita mi sono sforzato di ascoltare e trascrivere" spiega René Girard. E quella voce - rimasta sempre coperta dal "nostro coro unanime" e dalle "mode tiranniche" dell'antropologia - è l'urlo del capro espiatorio, vittima del "linciaggio fondatore". La "realtà" sarebbe dunque quella svelata da una teoria di poderosa forza ermeneutica, che si erge come un monolito sulla cultura degli ultimi decenni e pervade l'intera opera di Girard: "una teoria che non capisco se sia stato io a creare o se non mi abbia piuttosto creato lei: la teoria denominata mimetica". E ispirati dalla teoria mimetica sono anche gli scritti raccolti in questo volume, in cui il pensiero di Girard si addensa e al tempo stesso si espande con eccezionale vigore in quei territori catacombali dove è impossibile distinguere tra filosofia, antropologia, letteratura e religione.
Bach, Debussy, Strawinsky. Tre supplementi alla bibliografia esistente
Paolo Castaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2006
pagine: 184
Spesso è stato detto che l'"Arte della figura" di Bach sarebbe un raggiungimento supremo della musica: Castaldi spiega qui ciò che viene definito il "terzo stile" di Bach. In una successiva dimostrazione rivela come la proposizione di Debussy "Il piacere è la regola" abbia "una portata incalcolabile", in quanto "si contrappone innanzitutto alla glorificazione del dolore e della sofferenza, intesa come pedaggio per l'accesso alle zone empiree della nobiltà dello spirito." E, in chiusura, una ripresa: l'autore ripropone una prospettiva anti-adorniana su Strawinskij, già affrontata nel testo "In nome del padre".
La croce e il nulla
Sergio Quinzio
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2006
pagine: 226
Come in opere precedenti aveva interrogato e sondato le Scritture, Quinzio interroga qui la storia del cristianesimo, "prototipo e madre della storia moderna". E l'argomentazione coinvolge tutto il moderno, in quanto esso è "post-cristiano e anti-cristiano, nel senso che sta in luogo del cristianesimo, risponde in qualche modo alle aspettative di salvezza cristiana storicamente deluse". Sono squarci rapidi, pagine che non si appagano di tracciare linee di una storia della cultura: anzi, la loro intenzione è quella di mettere in questione la cultura stessa, svelandola come relitto di un secolare naufragio.
Il gioco delle regole
Guido Rossi
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2006
pagine: 128
Da qualsiasi angolo provengano - dalle sale borsa o dai laboratori di ricerca, dagli studi dei giuristi o dalle pagine di internet - le descrizioni della scena contemporanea concordano nel tratteggiare una situazione che si sottrae a qualsiasi forma di controllo. Forse per questo, paradossalmente, il diritto produce leggi a un ritmo senza precedenti nella storia conosciuta. E forse per questo dove il diritto viene disatteso si invoca il rimedio dell'etica. Ma diritto ed etica possono molto poco per arginare comportamenti che ovunque assumono sempre più spesso le forme di un'illegalità diffusa e diffusamente accettata. In questo libro l'autore ricerca una possibile via d'uscita dal labirinto in cui sembrano intrappolate le società in cui viviamo.
Dallo Steinhof. Prospettive viennesi del primo Novecento
Massimo Cacciari
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2005
pagine: 257
Pubblicato per la prima volta nel 1980, il saggio di Massimo Cacciari viene ora riproposto in una nuova edizione riveduta. Il titolo prende spunto dalla chiesa dello Steinhof, capolavoro jugendstil di Otto Wagner, che sorge sulla sommità di una collina e che sovrasta un paesaggio di "pellegrinaggi infiniti" e "follie interminabili": Vienna. Ed è proprio a questa città e a quegli "uomini postumi" che vi abitarono nei primi anni del Novecento è dedicato il libro. Uomini come Musil, Hofmannsthal, e i loro personaggi, gli eterni nomadi di Joseph Roth, lo "straniero" Trakl, o Wittgenstein. Nomi che rimandano tutti a un centro comune, un centro però vuoto, dove non risiede una Verità da trasmettere, tutt'al più un'assenza.
Trattato dell'empietà
Manlio Sgalambro
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2005
pagine: 176
"Osservare freddamente Dio - caldamente, lo fu già abbastanza". Per questa impresa, che è già di per sé un'empietà, Sgalambro si è scelto come invisibili protettori quei grandi teologi dimenticati, come Suárez o Melchor Cano, che sapevano trattare di Dio con cupa professionalità. Qui, come ancora in Spinoza e in Schopenhauer, Dio torna a essere il mondo nella sua profonda estraneità, nella sua avversione al soggetto, che attacca fino a ucciderlo, nella sua controfinalità.