66thand2nd: Vite inattese
Solo. Walter Bonatti dal K2 al Dru
Diego Alverà
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2024
pagine: 192
Il 21 agosto 1955, dopo aver passato cinque giorni e quattro notti da solo sul pilastro sud-ovest del Petit Dru, una guglia di ghiaccio e granito nel massiccio del Monte Bianco, Walter Bonatti si trova in un punto cieco: bloccato su un piccolo gradino che sporge appena dalla parete verticale. Non può andare avanti e nemmeno tornare indietro. Oltre quei pochi centimetri di roccia su cui poggiano i suoi scarponi, il nulla, «un’aerea assenza di materia che affascina, schiaccia e risucchia». E pensare che aveva deciso di tentare l’impresa del Dru per esorcizzare il ricordo di una situazione altrettanto impossibile, verificatasi poco più di un anno prima dall’altra parte del mondo, quando era rimasto per una notte all’addiaccio in mezzo a una bufera di neve sotto la cima del K2, a ottomila metri di quota. Bonatti sente di essere di fronte al momento più difficile della sua carriera, ma anche al più esaltante: ha l’occasione di riscattarsi dalle polemiche in cui è stato trascinato dopo la spedizione nel Karakorum; e soprattutto di mettersi di nuovo alla prova, accettando la possibilità della fine. D’altra parte, per lui arrampicarsi è sempre stato qualcosa di intimo e personale. Scalare non significa conquistare una vetta, ma avventurarsi nell’ignoto, fronteggiare l’imprevedibile, sentirsi parte della montagna, assorbirne gli elementi, «la pietra e le venature, il gelo, il vuoto e il vento». In questo libro Alverà ripercorre magistralmente la parabola avvincente di un uomo che, sfidando prima di tutto sé stesso, ha scelto la scalata come un modo per comprendere la propria umanità, e giungere all’essenza delle cose.
Argento vivo, l'Italbasket da Euro 2003 alle Olimpiadi 2004
Marco Gaetani
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2024
pagine: 208
Si parte con la rocambolesca tournée in Cina di una selezione ancora sperimentale, lungo la strada si prende il bronzo agli Europei del 2003 in Svezia, e poi si conquista l’argento alle Olimpiadi di Atene del 2004, finendo dietro solo all’Argentina di Manu Ginóbili. Si comincia tra lo scetticismo di tutti, finito il ciclo dei Myers e dei Fučka, e si arriva alla partita più bella mai giocata da una nostra Nazionale di basket. Il cammino degli azzurri di Carlo Recalcati, per tutti «Charlie», non è stato certo facile: il suo non era un gruppo di predestinati, ma un insieme di uomini in grado di ribaltare i pronostici, incarnando in maniera perfetta il concetto di squadra ed esaltando così ogni singola goccia di talento a disposizione. «In un paese come il nostro, in cui il secondo è il primo dei perdenti, l’Italbasket del 2004 è una clamorosa eccezione. Non è la squadra che ha perso la finale olimpica, ma è quella che ha vinto l’argento». A vent’anni da quell’impresa, Marco Gaetani incontra Gianluca Basile, Massimo Bulleri, Giacomo Galanda, Davide Lamma, Denis Marconato, Gianmarco Pozzecco, Rodolfo Rombaldoni, Matteo Soragna e Carlo Recalcati, ma anche Dino Meneghin e Flavio Tranquillo, e con il loro prezioso contributo racconta il biennio che ha portato la pallacanestro italiana a vivere il suo momento di maggiore gloria.
I destini di Monica Seles
Davide Morganti
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2024
pagine: 150
Negli anni Ottanta Steffi Graf travolge il tennis femminile. È giovanissima, il suo dominio pare destinato a durare per lunghi anni, ma ecco che nel 1991 e nel 1992 Steffi perde regolarmente con un'avversaria più piccola di lei, Monica Seles. Nulla sembra poterla fermare. Ma nel 1993, quando è al numero 1 del ranking mondiale, accade l'inimmaginabile: Seles viene accoltellata da un fanatico tifoso di Graf. Da qui la vita di Monica cambierà. In questo libro intenso ed emozionante, Davide Morganti racconta i destini di Monica Seles, i successi, le sconfitte, le cadute e le risalite, ciò che è accaduto e ciò che sarebbe potuto accadere.
La partita. Argentina-Inghilterra 1986
Andrés Burgo
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2024
pagine: 304
Quella del 22 giugno 1986, ai Mondiali in Messico, quando l’Argentina affrontò l’Inghilterra allo stadio Azteca, è forse la partita di calcio più leggendaria della storia. L’Argentina vinse con una doppietta di Maradona: il primo gol, segnato di mano; il secondo, inscritto nel firmamento delle opere d’arte. Questo libro, ricchissimo di testimonianze e interviste, ricostruisce ogni minuto di quella partita e di quella giornata: dal momento in cui i giocatori argentini si svegliarono come membri di una squadra in cui nessuno credeva (si erano qualificati con prestazioni deludenti), fino alla notte che li accolse come guardia pretoriana di un dio, Diego Armando Maradona, che proprio dopo questo incontro fu consacrato come essere mitologico. Attraverso il ritratto vivissimo di un’epoca, e di due nazionali costrette dalla guerra delle Falkland/Malvinas a farsi carico di una rivalità che superava i confini dello stadio, Andrés Burgo racconta la storia vera nascosta dietro la leggenda.
Sette secondi al massimo. I Phoenix Suns di Nash e D'Antoni
Jack McCallum
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2024
pagine: 336
A metà degli anni Zero, una squadra entusiasmante e controversa cambia per sempre il modo di giocare a pallacanestro. E un giornalista di una testata prestigiosa, seguendo quel viaggio dall’interno, anticipa la rivoluzione del racconto sportivo che di lì a qualche anno si sarebbe sublimata con l’avvento dei social network. Il connubio di queste due trasformazioni irreversibili dà vita a un libro che in un certo modo, come ricorda nella sua appassionata prefazione Dario Costa, è un documento storico, oltre che un atto d’amore per questo sport e per il mondo che lo circonda. Nella stagione 2005-2006, l’universo Nba è attraversato dal ciclone dei Phoenix Suns, allenati da Mike D’Antoni (già amatissimo playmaker della Olimpia Milano) e guidati in campo da Steve Nash: la loro filosofia «corri e tira» – spesso da tre e in sette secondi al massimo – dimostra al pubblico che un altro basket è possibile. Tanto che negli anni successivi l’idea di «correre come il vento e far piovere triple come coriandoli a un matrimonio» sarà adottata e portata all’estremo da tutte le franchigie della lega, a cominciare dai devastanti Golden State Warriors di Steph Curry. Dopo essere entrato a far parte dello staff tecnico dei Suns, Jack McCallum vive in presa diretta nove mesi folli e memorabili, offrendo ai lettori uno sguardo in soggettiva che dalle viscere delle arene arriva fin dentro le teste di giocatori, coach e dirigenti, senza filtri e tantomeno autocensure. Proprio lì dove la dedizione all’obiettivo – affermare la propria identità e il proprio credo – si traduce in un’ossessione irrinunciabile. Anche a scapito della vittoria.
Alessandro Del Piero, il primo della classe
Patrizio Ruviglioni
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2024
pagine: 224
Oggi Alessandro Del Piero riceve solo applausi e onori. In tv viene accolto come un maestro, le poche volte in cui va allo stadio i tifosi della Juventus lo osannano senza sosta, dimenticandosi perfino della partita. Tutti, anche gli avversari di un tempo, ne parlano bene, raccontano le sue tante prodezze, ripetono che è stato un grandissimo campione, una bandiera, un capitano pieno di valori, un ragazzo modesto e intelligente. Insomma, Del Piero raccoglie consensi ovunque, nonostante sia uno dei simboli più potenti della squadra «divisiva» per eccellenza. Ma quand’è che abbiamo cominciato ad amarlo così tanto? Non è successo con i primi gol «alla Del Piero», né con la vittoria in Champions League del 1996, né con gli scudetti a cavallo del Duemila. Non è successo quando era un giovane pieno di ricci, colpi e invenzioni, pronto a prendersi il mondo. Abbiamo iniziato a volergli bene davvero soltanto dopo: quando ha perso, quando ha deluso con la sua squadra e con la Nazionale, quando molti lo davano per finito e invece ha trovato con umiltà la forza interiore per rialzarsi, conquistando perfino un Mondiale. È successo quando si è tolto la maschera di ragazzo prodigio, ha smesso di apparire invincibile e ha mostrato le sue umane debolezze. È lì che si è stretto il legame più forte, perché nella sua storia, pur così straordinaria, possiamo trovare un riflesso di noi.
Pantani era un dio
Marco Pastonesi
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2024
pagine: 272
In quasi dieci anni di professionismo Marco Pantani ha vinto poco più di una trentina di corse, un bottino modesto se paragonato a quelli di Coppi o Merckx, Moser o Cipollini. Eppure il Pirata ha conquistato la storia e il popolo del ciclismo come da tempo nessuno riusciva a fare. Perché era uno scalatore che veniva dal mare. Perché è decollato sul Mortirolo e sul Galibier ma è precipitato nella cocaina e nella depressione. Perché inseguiva l’amore ma finiva a puttane. Perché era un uomo solo. Nel ventennale della scomparsa, 66thand2nd propone una nuova edizione corredata da un ultimo capitolo inedito di Pantani era un dio, in cui Marco Pastonesi ha ricostruito la carriera del Pirata raccogliendo le testimonianze di chi lo ha frequentato da vicino: i suoi gregari, i dirigenti sportivi, gli amici delle piadinerie. Una polifonia di voci inattese che restituiscono la Romagna da cui non si è mai separato, le montagne che lo hanno consacrato a mito, gli scalatori del passato di cui è stato erede, e le debolezze dell’uomo: il doping, qui raccontato da una prospettiva che scardina i luoghi comuni sul fenomeno, e la droga. «Se Pantani era un solista, e un solitario,» scrive l’autore nell’introduzione «questo libro è il coro delle tragedie greche, è la banda che accompagna un feretro nei funerali di New Orleans, è cento cantastorie che raccontano le gesta di un guerriero, di un bandito, di un pirata, ed è anche una cartina geografica. Qui non c’è giudizio, non c’è sentenza, non c’è verdetto, non c’è ordine di arrivo né classifica generale. Ognuno ha la sua versione».
Senna e Prost. La sfida infinita
Umberto Zapelloni
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2024
pagine: 160
Ayrton Senna e Alain Prost hanno portato in pista quello che è ancora oggi il duello più drammatico nella storia della Formula 1. Non si sono mai presi a pugni, ma si sono presi a «sportellate» con le loro auto, rischiando il tutto per tutto. Due campioni, ma soprattutto due uomini molto diversi per come interpretavano la vita e il loro sport. La complessità di Ayrton contro la furbizia di Alain. La velocità assoluta del brasiliano contro i calcoli perfetti del francese. Qualcuno ha provato a metterli nella stessa squadra alla McLaren, ma ha dovuto lasciar perdere perché i due sono arrivati a non rivolgersi più la parola e a mancarsi di rispetto in gara e fuori. Ma questa rivalità li ha spinti a superare i propri limiti. A tentare di dare sempre il meglio sia in corsa sia quando c’era da diventare abili politici per manipolare chi in quegli anni gestiva la Formula 1. Si sono odiati e ostacolati, hanno suscitato polemiche e rancori, ma alla fine, quando Prost si è ritirato, Senna continuava a cercarlo perché senza quella rivalità si sentiva vuoto, tanto che l’ultima frase pronunciata via radio prima di morire a Imola è stata: «Alain mi manchi».
Sangue al Garden. La storia dei New York Knicks degli anni Novanta
Chris Herring
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2023
pagine: 336
Se è vero che la storia la scrivono i vincitori, è indubbio che gli sconfitti possono esserne i protagonisti. Lo dimostra una volta di più l’epopea perdente dei New York Knicks degli anni Novanta – epoca d’oro dell’Nba – arrivati «a un passo dall’immortalità, senza mai riuscire ad assaporarla». Tra il dominio dei Bulls di Michael Jordan e quello degli Spurs di Tim Duncan, i famigerati Knickerbockers di Pat Ewing hanno incarnato il volto più duro e cattivo della lega (che a causa loro fu addirittura costretta a cambiare le regole di ingaggio in campo). E dopo anni di anonimato, sono stati gli artefici – sotto la guida prima del principe delle panchine Pat Riley e poi dell’underdog Jeff Van Gundy – della rinascita cestistica della Grande Mela, raggiungendo tre finali di conference e due Finals in dieci anni, senza però mai conquistare l’anello. Nonostante questo, quei Knicks – in virtù non tanto del loro talento, ma di un’abnegazione spesso al limite della ferocia – hanno fatto innamorare milioni di tifosi, stipati sulle gradinate del Garden in una sorta di unione mistica con la propria squadra. Gli stessi che nei due decenni successivi avrebbero visto i propri beniamini perdere più partite di qualsiasi altra formazione Nba. A cinquant’anni di distanza dall’ultimo titolo conquistato dalla città che non dorme mai, Chris Herring ricompone i momenti chiave della storia di una delle franchigie più iconiche del basket pro, restituendo al lettore una narrazione epica e originale fatta di esaltazione e fallimento, capace di scaldare i cuori come il più gioioso dei trionfi.
Dorian Yates. Il potere dell’ombra
Stefano Gallerani
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2023
pagine: 128
All’alba degli anni Novanta, quando l’inglese Dorian Yates appare per la prima volta sulla scena internazionale del bodybuilding, lo fa con la forza di uno tsunami. Dopo l’epoca d’oro di Arnold Schwarzenegger e Frank Zane, la sua è una rivoluzione copernicana: l’esordio sul palcoscenico più prestigioso, al Mr Olympia del 1991, lo vede secondo dietro l’americano Lee Haney, una leggenda vivente. Nell’edizione successiva avviene la consacrazione, e inizia un regno che durerà senza interruzioni per sei anni. In termini sportivi, un’èra. Eppure di questo misterioso ragazzo di Birmingham, dalla volontà di ferro e dai muscoli d’acciaio, nessuno sa molto. Nell’ambiente cominciano a chiamarlo «The Shadow», l’Ombra. Come è riuscito a costruire quel corpo mai visto prima, lontano dalle palestre californiane dove si allenano i campioni? Risalendo fino ai primi passi di Yates tra manubri e bilancieri, passando dall’adolescenza nei quartieri operai nell’Inghilterra thatcheriana alla detenzione nel carcere di Whatton, Stefano Gallerani racconta una splendida storia di disperazione e redenzione, che segna il punto di svolta tra gli albori del bodybuilding e il culturismo come lo conosciamo oggi: uno sport, uno stile di vita, una disciplina ascetica di cui questo libro, spazzando via pregiudizi e superstizioni, ci apre la camera dei segreti.
Michael Schumacher. L'uomo dietro la visiera
Alfredo Giacobbe
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2023
pagine: 256
Nel 1991 l’arrivo di Michael Schumacher stravolge il mondo della Formula 1. Perfino Ayrton Senna, il pilota più temuto e venerato di sempre, si sente minacciato. Flavio Briatore lo coccola, ma una volta che il tedesco avrà vinto due Mondiali con la sua Benetton, dovrà lasciarlo andare alla Ferrari. A Maranello Schumacher trova una scuderia in pezzi a causa degli ultimi insuccessi, che deve ricostruire dalle fondamenta. Con la Rossa vince cinque titoli mondiali consecutivi, riscrivendo la storia della Formula 1. Eppure il suo dominio incontestato non è riconosciuto dai colleghi in pista, né dagli addetti ai lavori. Aggressivo, scorretto e imbroglione. Oppure, come sostengono i suoi pochi amici, timido, sensibile e generoso. Chi è davvero Michael Schumacher? Alfredo Giacobbe ricostruisce la scalata al successo del talento tedesco, grazie anche alle voci degli addetti ai lavori. Al racconto, l’epopea di una vita, manca una voce soltanto: quella di Michael, scampato alla morte nel 2013, dopo un grave incidente sciistico, e da allora scomparso dai riflettori.
Ma che Coppa abbiamo noi. La maledizione europea della Juventus
Giuseppe Pastore
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2023
pagine: 256
«L’Europa della Juventus» scrive Roberto Beccantini nella prefazione a questo libro «è l’argomento più scottante fra gli argomenti meno scottanti. I conti non tornano e non sono mai tornati, comunque si affronti il problema». Trentasette partecipazioni e appena due successi: il saldo negativo della Vecchia Signora in Coppa dei Campioni ha pochissimi eguali nel resto del continente. E questo è il cosa: il come parla di una sola vittoria davvero sentita e celebrata, quella della magica notte di Roma nel 1996. Il nervo scoperto della squadra più vincente d’Italia è sempre lo stesso da decenni e a nulla è valso il cambio di denominazione in Champions League. Da Zoff a Buffon, da Sívori a Ronaldo, da Platini a Del Piero, esiste davvero un filo bianconero che lega questa collana di beffe, amarezze, brutte sorprese e cocenti débâcles? E soprattutto, si potrà mai spezzarlo, per cambiare la Storia? Giuseppe Pastore racconta col suo stile inconfondibile e trascinante miserie e nobiltà europee della Juventus. Un grande romanzo corale in bianconero.