UTET Università: Glottodidattica
Fare educazione linguistica. Attività per l'educazione linguistica: italiano, lingue straniere e lingue classiche
Paolo E. Balboni
Libro: Libro in brossura
editore: UTET Università
anno edizione: 2023
pagine: 224
Il concetto di educazione linguistica indica l’insieme di attività che si svolgono nell’arco della scolarizzazione a riguardo della lingua «materna», delle lingue «seconde», delle lingue «straniere» e di quelle «classiche». Sono ambiti che possono apparire molto differenti tra loro, ma in realtà poggiano sulle stesse basi: i processi di acquisizione, sviluppo, potenziamento e perfezionamento della competenza comunicativa. È proprio attorno a questi aspetti di costruzione e miglioramento che ruota la nuova edizione ampliata del testo, la cui parola chiave è quel «fare» del titolo, che molto dice sugli aspetti applicativi dell’opera. Questo è un volume operativo, ma l’operatività non si traduce in una serie di mere «ricette» su come costruire il lessico, la grammatica, le abilità, la competenza culturale, pragmatica ecc. Piuttosto indica, per ognuna delle decine e decine di attività didattiche descritte, la natura, da un lato, e gli scopi linguistici, cognitivi, di sviluppo delle soft skills necessarie per un apprendimento continuo e autonomo, dall’altro. "Fare educazione linguistica" è un testo maneggevole, ricco di attività, box e spunti che trovano i loro fondamenti scientifici in quanto discusso nei due volumi di (auto)formazione per i docenti di italiano (Insegnare l’italiano lingua materna nelle società «liquide») e per quelli di lingue (Le «nuove» sfide di Babele: insegnare le lingue nelle società «liquide»), entrambi nella stessa collana.
Le «nuove» sfide di Babele. Insegnare le lingue nelle società «liquide». Manuale di (auto)formazione per insegnanti di lingue straniere
Paolo E. Balboni
Libro
editore: UTET Università
anno edizione: 2023
pagine: 192
A un quarto di secolo dalle prime Sfide, il mondo è cambiato: gli insegnanti sono diversi da quelli cui si rivolgeva la prima edizione; le scuole non sono più quelle, come ambiente sociale, umano e anche fisico; la tecnologia non è più un supporto, ma è entrata sottopelle agli studenti (e a molti docenti), che vivono in una società «liquida». Questa è la chiave delle «Nuove» sfide di Babele: lavorare sulla cosa più complessa creata dall’uomo, la lingua, sapendo che chi studia non conosce e non vuole gestire la complessità. Il volume è, e vuole rimanere, un manuale di formazione sull’insegnamento delle lingue seconde e straniere, ma può diventare uno strumento per riflettere sulla società in cui viviamo e sul modo in cui, in questa liquidità, si comunica e si insegna a comunicare. La tecnologia, comunque, ha reso un grande servizio a questa nuova edizione, totalmente riscritta: ogni capitolo è accompagnato da un video dell’autore, che ne spiega la ratio; e per ogni singolo paragrafo ci sono saggi, volumi, siti di approfondimento gratuiti e direttamente cliccabili: 25 anni fa, questo non era pensabile, e almeno questa nuova sfida è stata vinta.
Insegnare l'italiano lingua materna nelle società «liquide». Manuale di (auto)formazione per insegnanti di italiano
Paolo E. Balboni
Libro: Copertina morbida
editore: UTET Università
anno edizione: 2023
pagine: 176
«Perché dovrei studiare italiano? Io l'italiano lo so già!»: è la convinzione degli studenti che costituisce il principale ostacolo al lavoro dell'insegnante di italiano L1. Questo manuale di (auto)formazione per docenti di italiano L1 affronta il problema della demotivazione degli studenti, puntando sul modo di dimostrare loro che hanno bisogno di perfezionare quel che sanno già fare, di imparare a fare una grande quantità di cose che non sanno ancora fare - e che questo lavoro può pure essere piacevole. Il percorso è duplice: da un lato, saper fare con l'italiano: saper argomentare e discutere senza picchiare l'avversario, saper raccontare senza annoiare chi ascolta, e così via; dall'altro, sapere sull'italiano, presentando l'analisi logica e grammaticale come allenamento cognitivo, educazione all'intelligenza prima che alla lingua. Il manuale è assolutamente nuovo nella struttura: da un lato, presenta una serie di video in cui l'autore illustra la logica sottostante a ogni capitolo; dall'altro, oltre alla bibliografia cartacea, principalmente italiana e quindi reperibile, c'è una bibliografia di saggi e libri gratuiti online, aggiornata ogni anno con le nuove pubblicazioni open access in italiano e in inglese.
Mediazione linguistico-culturale e didattica inclusiva
Antonella Benucci, Giulia Isabella Grosso
Libro
editore: UTET Università
anno edizione: 2021
pagine: 204
Il volume propone una riflessione sulle pratiche di mediazione in una prospettiva interdisciplinare ed evidenzia alcuni rischi derivanti dall’attivazione di tali pratiche in assenza di azioni efficaci di inclusione educativa da parte delle istituzioni. Attraverso alcuni studi di caso e specifici ambiti di intervento, vengono proposti orientamenti e strumenti pratici di azione per favorire processi di integrazione linguistica e culturale e per la formazione alla lingua del paese di accoglienza, così come per il successo scolastico e professionale, ricercando pratiche che valorizzino la ricchezza inter-culturale e la varietà delle competenze dei differenti attori dei processi di mediazione.
Le lingue regionali a scuola
Libro: Libro in brossura
editore: UTET Università
anno edizione: 2020
pagine: 290
La valorizzazione e la promozione delle lingue regionali e minoritarie presenti in Italia, sostenuta da un diffuso favore da parte delle popolazioni interessate, trova una sua particolare declinazione in ambito scolastico. Partendo da una riflessione generale su aspetti relativi alla normativa di tutela e passando per l'ormai consolidata esperienza svolta dagli istituti che sviluppano competenze al loro interno o si giovano del supporto delle agenzie formative del territorio, il volume propone una descrizione delle due maggiori lingue regionali del nostro Paese, quella friulana e quella sarda, tracciandone un essenziale profilo linguistico e analizzando le condizioni che ne hanno permesso una prima introduzione nei curricoli scolastici. Di prospettiva, anche per il possibile coinvolgimento di altri contesti dove insistono lingue di minoranza, è la sezione conclusiva del lavoro che affronta la questione della certificazione delle competenze glottodidattiche del docente di friulano e di sardo. La sfida da vincere, ancora una volta, è quella della qualità della didattica, qualità che sola può assicurare la trasmissione ai più giovani dell'insieme dei saperi, dei valori e delle sensibilità che costituiscono il patrimonio tradizionale delle nostre comunità.
Dalle microlingue al CLIL
Graziano Serragiotto
Libro
editore: UTET Università
anno edizione: 2014
pagine: 192
Italiano L2 e interazioni professionali
Libro
editore: UTET Università
anno edizione: 2014
pagine: 336
La formazione linguistica degli immigrati stranieri in Italia non può essere semplicemente intesa come risposta emergenziale ai bisogni di sopravvivenza comunicativa né come necessità per soddisfare le misure normative in merito all'ottenimento del permesso di soggiorno. Gli immigrati devono potersi inserire non soltanto nella nuova società in cui hanno scelto di vivere ma anche nel mondo del lavoro, riuscendo così ad evitare il fallimento del loro progetto migratorio. Ai corsi di alfabetizzazione si rende quindi necessario affiancare un quadro di riferimento per gli interventi di formazione linguistica e culturale da attuare in specifici ambiti e contesti professionali. Progettare modelli di sillabo per settori professionali specifici che possano costituire linee guida per la creazione di materiali didattici, per impostare corsi di formazione linguistica settoriale o formare tutor aziendali significa investire negli elementi di sviluppo sociale e lavorativo offrendo agli stranieri percorsi di formazione linguistico-culturale spendibili per le esigenze lavorative. L'immigrato lavoratore deve poter decodificare istruzioni spesso di vitale importanza non soltanto per il corretto svolgimento dell'attività professionale ma anche per la sicurezza sul luogo di lavoro, o per comprendere la lingua della burocrazia.
Le lingue straniere nella scuola
Graziano Serragiotto
Libro
editore: UTET Università
anno edizione: 2012
pagine: 258
Sviluppo del vocabolario. Teorie, ricerche, strumenti operativi
Luigi Aprile
Libro: Libro in brossura
editore: UTET Università
anno edizione: 2012
pagine: XIII-342
La ricerca psicologica, in questi ultimi cento anni, ha prodotto un'enorme mole di lavoro per cercare di capire e spiegare scientificamente come negli esseri umani si sviluppano i processi lessicali. Accanto al lavoro empirico e sperimentale, si sono accresciute anche le ricerche nel campo della psicologia dello sviluppo e dell'educazione che hanno sempre meglio compreso la natura degli interventi da elaborare e mettere in atto per favorire il miglioramento del vocabolario nei bambini fino a tutto il periodo della fanciullezza e per tutto l'arco della vita. È giunta quindi a maturazione la possibilità di proporre modelli teorici, fondati sulla ricerca empirica, in generale, e mirati più specificamente alla scuola primaria. Essi sono in particolare focalizzati sul significato dello sviluppo del vocabolario per favorire l'evoluzione psicologica dei soggetti, in modo da suscitare nuovi motivi di interesse per l'uso di strumenti che consentono di valutare, su basi scientifiche, i processi lessicali degli allievi. Questo lavoro fornisce, oltre a cornici teoriche ed empiriche delle ricerche, strumenti operativi di facile applicazione, che consentono di valutare e intervenire opportunamente per favorire l'accrescimento delle strategie lessicali degli alunni.
Le sfide di Babele. Insegnare le lingue nelle società complesse
Paolo E. Balboni
Libro
editore: UTET Università
anno edizione: 2019
pagine: 272
Nelle prime tre edizioni "Le sfide di Babele" era una guida, una mappa, una bussola per orientarsi nei meccanismi di acquisizione di una lingua straniera, e quindi per trovare modi per attivare quei meccanismi e sfruttarne al massimo le potenzialità. Inoltre, si rifletteva sul significato complesso di un’espressione in apparenza semplice, «sapere una lingua straniera», nonché sul legame tra lingua e cultura e sulla differenza che c’è nelle società complesse tra insegnare inglese e insegnare altre lingue straniere. Tutto questo rimane anche nella quarta edizione – inclusa la serie di box per aiutare il non-specialista a orientarsi nei riferimenti a scienze distanti dalla loro formazione, dalla linguistica teorica alla neuro-, psico-, pragma-, etno- e sociolinguistica, dalla psicologia alla pedagogia. Ma in questa edizione l’insegnante trova a sua disposizione anche molte pagine dedicate alle attività didattiche più adatte a sviluppare le varie componenti della competenza comunicativa nonché a realizzare verifiche e valutazioni attendibili, a impegnarsi in esperienze CLIL, a insegnare la letteratura di lingua straniera. Infine in questa edizione è aggiornata la serie di riferimenti al contributo che può venire dal computer e da internet – privilegiando comunque il «saper pescare» nel mare magno delle tecnologie anziché limitarci a fornire «pesci», tecniche, siti, software che divengono obsoleti il giorno dopo l’edizione.