Sette città: Poesia
La rosa crepante
Maddalena Sterpetti
Libro: Libro in brossura
editore: Sette città
anno edizione: 2021
pagine: 78
In quel della Tuscia viterbese (tra Farnese e Pitigliano, al confine con la Toscana, s'incontra un luogo nascosto (Selva del Lamone), un terreno pieno di sassi, pietre spezzate, lastre, grossi macigni grigi, forse un terremoto o un cratere esploso divenuto, poi, un impenetrabile anfiteatro di lava (dalle bizzarre e fantastiche forme floreali, da cui il nome di rosa crepante, utilizzato come titolo per questa plaquette). Una inestricabile macchia di radure, stagni, cespugli, arbusti, labirintici sentieri senza punti di riferimento, cascate, acquitrini, rampicanti...: "Entrammo poi in una foresta, tale che ci perdemmo" (l'avrebbe descritta in una delle Lettere familiari il marchigiano Annibal Caro che frequentava quei posti dei Farnese). Nella simbolica geologia pietrificata del suo inconscio, Maddalena Sterpetti cerca di esplorare quella dantesca "selva oscura" dentro di lei: mitico luogo impervio (un "bosco sacro"?) inaccessibile per la sua estraneità al mondo d'oggi, privo di favole ma vivido nelle magie della mente. Ha inizio così il suo viaggio. Quasi che gli accadimenti, che ispirano e costituiscono la scrittura di ciò che Maddalena aveva negli anni rimosso, esplodessero come quel terreno e il groviglio interiore prorompesse in parole: ed è avvenuta la metamorfosi dell'autore il quale, come affermava Sartre, si è trasformato in libro. L'accumulo di pensieri e di sensazioni, allora, il silenzio e i silenzi, il tempo e i ricordi, l'amore totalizzante e il desiderio, la sensualità e i corpi, l'esistenza e la sua negazione, il dolore e la malattia mortale della vita, i momenti e il paesaggio, il vissuto e il non vissuto, l'impressione che tutto possa finire da un momento all'altro, la tristezza e la malinconia, i dubbi... l'assenza, sono in Maddalena diventati magma solidificato, testi destinati a coloro che avranno l'occasione di imbattersi (seguendo le tracce dei frammenti di un frammentato io) nel sogno di una rosa viva (...magari senza spine): junghiana immagine archetipo dell'anima.
La chiara emozione di sempre. Ventisei sequenze di parole, una novella breve e un romanzo in attesa
Alessandro Sterpa
Libro: Libro in brossura
editore: Sette città
anno edizione: 2020
pagine: 42
"Alessandro Sterpa adora tanto le parole, legge poesie, romanzi, articoli, saggi, libri, testi di canzoni, scritte sui muri, lettere, biglietti, messaggi nelle chat e post sui social. Ama mettere in sequenza parole per permettere ad altri di leggere poesie, romanzi, articoli, saggi, libri, testi di canzoni, lettere, biglietti, messaggi nelle chat e post sui social, ma non scritte sui muri. Adora tanto usare le parole anche quando parla della Costituzione alla radio, sui media, ai seminari, nei convegni e nelle aule dell'Università."
La Maremma che fu. Ottave, quartine, racconti, contrasti poetici
Pietro Angelone
Libro: Libro in brossura
editore: Sette città
anno edizione: 2020
pagine: 306
A conferma delle opere precedenti, l'Autore con questo volumetto puntualizza ulteriormente le caratteristiche della sua poetica. Il riferimento di base resta sempre la descrizione in versi (ottava rima e quartina, parte prima) della condizione sociale, umana, culturale del "sistema" contadino ante-boom economico. Il presupposto è quello di una visione non antimodernista ma dell'involuzione che, unitamente al miglioramento socio-economico, accompagna il processo di industrializzazione (anni sessanta) e quello tecno-informatico attuale, involuzione del modus cogitandi e, quindi, vivendi. L'Autore rimprovera il non aver saputo coltivare un'eredità preziosa e plurisecolare, che doveva essere migliorata dalle nuove fasi. Invece, con un presupposto culturale pasoliniano, ha prevalso e prevale il processo di massificazione e di omologazione. Da ciò la scomparsa della dimensione autonomistica della comunità, di conseguenza della persona, aprendo la strada all'individualismo radicale, nell'accezione egoistica, e, contestualmente, nel "greggismo" indeforme. L'Autore ritrova questa eredità nel territorio di nascita, la Maremma alto-laziale, definita ripetutamente madre, e sporadicamente matrigna, evidenziandone le condizioni socio-economiche ante Riforma Agraria (1952), cioè nel predominio del latifondo e della dipendenza bracciantile. Quasi una denuncia politica del fenomeno, filtrata e realizzata dai versi, e dalla nostalgia del sorriso nel paragrafo dei racconti, operando un recupero culturale del microcosmo paesano. Il terzo paragrafo è dedicato ai contrasti poetici, cioè le ottave della poesia a braccio, forma culturale ormai agli epigoni. In questo caso si può parlare di un vero recupero letterario. In appendice una serie di contrasti moderni.
Contrasti poetici tra passato e presente
Pietro Angelone
Libro: Libro in brossura
editore: Sette città
anno edizione: 2018
pagine: 88
L'autore ritorna alla vecchia passione della poesia in rima e precisamente ai versi dell'ottava. Questa volta ci gratifica di una raccolta di ottavine per un cantar di scrittura costituente un piccolo repertorio per il cantar bernesco, cioè la poesia improvvisata o, meglio definita, a braccio o estemporanea, nella quale vige l'obbligo del legare le quattro ottave cantate da due poeti in contrapposizione sui temi assegnati.
Da ieri a oggi
Pietro Angelone
Libro: Libro in brossura
editore: Sette città
anno edizione: 2018
pagine: 88
Il volumetto è costituito dall'accorpamento di due precedenti raccolte poetiche, in versi liberi, cioè Era già ieri (2016) e I jeans sono cosa seria (2017), con qualche aggiustamento e perfezionamento contenutistici. Va precisato che l'unificazione ha una doppia funzione, Per primo un confronto, meglio una contrapposizione, anche nella stesura, tra le composizioni delle operette di cui sopra, poiché le cose trattate sono quelle del passato e le attuali, Una contrapposizione che vede l'Autore orientato senza riserve verso il prima, con la nostalgia che la fa da padrona e con un desiderio che lambisce la retrotopia, desiderio della scomparsa civiltà contadina. Per secondo un aggiustamento stilistico. Infatti i versi liberi vengono organicamente risolti nei parametri della cosiddetta prosa poetica, cioè la scrittura continua, con l'intento di offrire al lettore un risultato coinvolgente e convincente.
I jeans sono cosa seria
Pietro Angelone
Libro: Libro in brossura
editore: Sette città
anno edizione: 2017
pagine: 64
Collezione di poesie
Daniela Moscatelli
Libro: Libro in brossura
editore: Sette città
anno edizione: 2016
pagine: 84
Era già ieri (Cenere)
Pietro Angelone
Libro: Libro in brossura
editore: Sette città
anno edizione: 2016
pagine: 66
Per la prima volta l’Autore, cultore appassionato della poesia in rima, come dimostrato nelle precedenti opere, si dedica a composizioni con versi liberi (esclusa una), cioè sciolti da ogni costrizione di metro e di rime. Probabilmente un’esigenza formale derivante dalle necessità di fissare la fase dei ricordi infantili in un modo meno canonico, meno vincolato, appropriandosi di una maggiore libertà espressiva , che alcune volte sconfina nella prosa poetica. E ritornando verso l’infanzia, alla scoperta di quel Fanciullino, nonché una certa tendenza all’ideale pauperistico, di pascoliana memoria, propone nuovamente, in particolare con il ricordo dei nonni materni (di nuovo Pascoli con la poetica dei cari estinti), quell’humus di cultura contadina e popolare, alla quale ci ha abituati con i libri precedenti. Un percorso a ritroso, con la conseguente nostalgia del tempo trascorso e una disamina scoraggiata della contemporaneità, non per antimodernismo snobistico, ma per convinzione culturale. Ed estremizzando, il rifiuto del sistema villaggio globale (data l’aggettivazione, una contraddizione in termini, come perentoriamente è detto in una composizione), o almeno la sua valutazione fortemente critica, sembra spingere l’Autore verso un utopistico villaggio rurale (componente autobiografica evidente), come possibilità di condizione esistenziale e convinzione di appartenenza, insomma un percorso di “deglobalizzazione” a ritroso nel tempo, senza cadere nel rischio, particolarmente letterario, di una ricerca, più volte storicamente sfruttata, della fatidica età dell’oro, attento ad evitare, comunque, un manierismo contadinesco e concedendosi qua e là al bozzettismo, come commozione del ricordo.
Mi ricordo. La maremma che fu
Pietro Angelone
Libro: Libro in brossura
editore: Sette città
anno edizione: 2015
pagine: 128
Il ricordo della memoria, la nostalgia degli anni e le tracce della fanciullezza caratterizzano questo volumetto. Pietro Angelone, impegnato nella composizione di opere di altro genere, decide così di ritornare all'antico amore, la Maremma della pre-riforma agraria, del latifondo e dei braccianti, dei padroni e degli sfruttati. Ed ecco così riaffermarsi la poesia nelle strofe della quartina e dell'ottava, diventando canto, nel quale una sorta d'amarezza accompagna ogni verso. Siamo così un'altra volta alla riproposta della poesia popolare, più nel particolare a quella di natura contadina (ed il riferimento a Rocco Scotellaro risulta obbligatorio), meditata e stilisticamente elaborata, nella quale ben s'inserisce il paragrafo dedicato ai "contrasti poetici", un genere che risale al XIII sec., quell'arguta altercatio confluita così straordinariamente nella poesia improvvisata, cioè "a braccio", che ancor oggi sopravvive in pochissimi epigoni.