Spostamento è salto, "dal cervello alla pancia"; trapianto di corpo, corpo in parti; evento cromatico, musicale, indotto dall'assenza e dal desiderio. Se il desiderato è assente il mondo si predica e contrario: i prati sono rossi, bocca e sangue verdi. Bluastra è la sfinge, o la faccia mai divenuta viso del non nato. Il corpo fatto a pezzi si dissolve nella natura: nuvola e campo, radicina e foglia. Il viaggio è interno: peregrinazione tra una memoria di corpo che si sfalda e la natura diffranta. Grande il trauma, toccato con mano, sparso per indizi nel poemetto damasco, manovra. Corpi sono i luoghi, le pietre, le fortezze, le dune. Parole dell'altra lingua risuonano nel tragitto di un verso: toccare luoghi è toccare fibre intime, è arrivare con le mani nell'altro, ricomporlo in un canto frammentario, a singulti, per visioni splendenti come fate morgane. "Viaggio obliquo" apre al lettore italiano una regione tra psiche e soma, uno sguardo intermittente tra profondità del ricordo ed evidenze della storia; rivela una voce tra le più acuminate e potenti della letteratura tedesca contemporanea.
Viaggio obliquo (poesie 1995- 2009)
| Titolo | Viaggio obliquo (poesie 1995- 2009) |
| Autore | Ulrike Draesner |
| Curatori | C. Miglio, T. Prammer |
| Collana | Arno, 10 |
| Editore | Lavieri |
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| Pagine | 224 |
| Pubblicazione | 01/2010 |
| ISBN | 9788889312650 |

