Identificati i LXX epigrammata rinvenuti a Bobbio nel 1493 con una silloge di 71 epigrammi tardoantichi conservata nel ms. Vat. lat. 2836, Augusto Campana ne affidò l'edizione critica a Franco Munari che la pubblicò nel 1955, ma riservò a sé l'indagine sulla tradizione degli epigrammi, alcuni dei quali, sotto il nome di Ausonio, avevano ben presto cominciato a circolare a stampa. Mirando alla ricostruzione del perduto codice di Bobbio, Orazio Portuese ha ripreso l'indagine che Campana non portò mai a compimento e, senza dimenticare quel che resta delle sue ricerche (Rimini, Biblioteca Gambalunga, Carte Campana, cassetta 79), ha studiato la struttura e l'intero contenuto dal Vat. lat. 2836, appartenuto a Angelo Colocci e in parte scritto da lui, in piú casi portando chiarezza anche sulla poesia umanistica del primo Cinquecento.
Per la storia della tradizione degli Epigrammata Bobiensia. Con una disamina delle carte campana e un testimone inedito
| Titolo | Per la storia della tradizione degli Epigrammata Bobiensia. Con una disamina delle carte campana e un testimone inedito |
| Autore | Orazio Portuese |
| Argomento | Poesia e studi letterari Letteratura: storia e critica |
| Collana | Storia e letteratura, 297 |
| Editore | Edizioni di Storia e Letteratura |
| Formato |
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| Pagine | 264 |
| Pubblicazione | 01/1955 |
| ISBN | 9788863729931 |

