"L'alba Reis glorios" di Giraut de Borneil è uno dei componimenti più intensi ed enigmatici della letteratura trobadorica. Questo volume ne rende nota una versione in volgare italoromanzo, trascritta nei primi decenni del Duecento (non oltre il 1239-40) in un codice ora conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano. Dopo la scoperta della canzone ravennate, del frammento zurighese di Giacomino Pugliese e del frammento piacentino, la poesia italiana delle origini si arricchisce dunque di un nuovo reperto, che è prezioso testimone di un'antica ricezione italiana dell'alba provenzale, cioè di un genere destinato a non avere in séguito alcun successo nella penisola. L'interesse del testo è accresciuto dal fatto che l'analisi linguistica consente di ricondurre questo innovativo esperimento di traduzione poetica in volgare di sì, compiuto in piena autonomia rispetto ai Siciliani, a quell'area cisalpina occidentale, fra Piemonte e Liguria, che ha conosciuto la prima e la più radicata acclimatazione della poesia in lingua d'oc.
Un'antica versione italiana dell'«Alba» di Giraut de Borneil
| Titolo | Un'antica versione italiana dell'«Alba» di Giraut de Borneil |
| Autori | Nello Bertoletti, Antonio Ciaralli |
| Argomento | Poesia e studi letterari Letteratura: storia e critica |
| Collana | Chartae vulgares antiquiores, 6 |
| Editore | Edizioni di Storia e Letteratura |
| Formato |
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| Pagine | 136 |
| Pubblicazione | 03/2022 |
| Numero edizione | 2 |
| ISBN | 9788893595278 |

