Come spiegare l'esistenza di due affermazioni così contrapposte come quella di Gal 3,28 ("Non c'è né uomo né donna: tutti voi siete una sola persona in Cristo Gesù") e quella di 1Tm 2,9-15, che prescrive la sottomissione della donna nella società e nelle comunità cristiane stesse ("La donna impari in silenzio, con perfetta sottomissione")? Come spiegare una simile evoluzione a partire dall'atteggiamento straordinariamente aperto di Gesù? È giusto ripetere che Paolo fu il principale artefice di questo indurimento della teologia cristiana nei confronti della donna? Analizzando i testi in modo semplice e chiaro, l'autore dimostra che ci si trova di fronte a un effetto perverso della legittima inculturazione della fede. L'adeguamento delle prime generazioni cristiane alle strutture e pratiche sociali del loro tempo avrebbe attenuato in loro la coscienza e l'affermazione concreta della novità evangelica rispetto alla dignità e la partecipazione ugualitaria della donna alla salvezza e alla vita delle comunità. Una rilettura del ruolo della donna nel cristianesimo che le restituisce piena dignità.
«Né uomo né donna». L'atteggiamento del cristianesimo delle origini nei confronti della donna
| Titolo | «Né uomo né donna». L'atteggiamento del cristianesimo delle origini nei confronti della donna |
| Autore | Michel Gourgues |
| Argomento | Scienze umane Religione e fede |
| Collana | Parola di Dio. Seconda serie, 74 |
| Editore | San Paolo Edizioni |
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| Pagine | 176 |
| Pubblicazione | 02/2014 |
| ISBN | 9788821591068 |

