Nell’Italia quattrocentesca dei principati il tema della povertà è ben presente nell’orizzonte dei governanti. Ragioni di ordine pubblico e di natura sociale ed economica spingono le amministrazioni cittadine così come le autorità centrali a un costante sforzo di disciplinamento dei meccanismi di elargizione della carità. Il fenomeno è stato indagato per l’area di confine tra stato sabaudo e ducato sforzesco, e calato nell’agire concreto di una serie di centri urbani di antica e vitale tradizione comunale: emerge un ritratto inedito della società tardomedievale, vista attraverso il filtro opaco ed emotivamente connotato dei bisogni e delle fragilità, e con al centro, per una volta nel ruolo di protagonisti, uomini e donne consapevoli di «non havere cosa alcuna al mundo».
Per non havere cosa alcuna al mundo. Povertà e disciplina della carità fra stato sabaudo e ducato sforzesco
| Titolo | Per non havere cosa alcuna al mundo. Povertà e disciplina della carità fra stato sabaudo e ducato sforzesco |
| Autore | Matteo Moro |
| Argomento | Scienze umane Storia |
| Collana | I libri di Viella, 546 |
| Editore | Viella |
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| Pagine | 336 |
| Pubblicazione | 08/2025 |
| ISBN | 9791257010201 |

