Come funzionano i discorsi d’odio sui social media? Chi sono i principali bersagli dei commenti intolleranti e razzisti che popolano le piattaforme? E quanto queste dinamiche sono connesse alla storia coloniale? Con una prospettiva che prende le mosse dalla storia della schiavitù in Brasile, dell’immigrazione italiana ed europea nel Paese sudamericano, della costruzione dell’identità nazionale anche attraverso il mito della “democrazia razziale”, il sociologo Luiz Valério Trindade apre una finestra sui processi che, tra passato e presente, stigmatizzano le persone razzializzate e migranti e sui canali attraverso cui essi si perpetuano. Un percorso che analizza nel profondo i meccanismi dei social media, principale arena di proliferazione dei discorsi d’odio, piazze virtuali dominate da logiche di prodotto che si trasformano in vero e proprio luogo di punizione. «Una gogna virtuale», scrive nella prefazione Elisa Giomi, «dove la violenza e l’umiliazione si manifestano attraverso lo schermo», con l’obiettivo di «mantenere le vittime in una condizione di subalternità, marginalizzazione e disumanizzazione».
Fruste digitali. Discorsi d'odio e razzismo: i social media per educare e punire
in uscita
Titolo | Fruste digitali. Discorsi d'odio e razzismo: i social media per educare e punire |
Autore | Luiz Valério P. Trindade |
Traduttore | Silvia Stefani |
Argomento | Società, scienze sociali e politica Società e cultura: argomenti d'interesse generale |
Editore | Capovolte |
Formato |
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Pagine | 224 |
Pubblicazione | 09/2025 |
ISBN | 9791280361486 |