L’“antropomanzia” come riportato in esergo al volume che racchiude la raccolta di Luciano Pagano, è l’“arte di divinare il futuro osservando le viscere dell’uomo, caduta in oblio dopo una pratica secolare”. Per questo tipo di divinazione il poeta si avvale degli strumenti che possiede – o che crede di possedere – rivolgendo lo sguardo alla realtà che lo circonda, interiore e esteriore, al proprio sé, al paesaggio, ai viventi, ai segni del passato e ai presagi dei mutamenti futuri. «scimmie / che hanno studiato / in piedi sul tavolo / come svitare la lampada / incandescente / che scotta le dita // definisce il mondo – luce naturale // da un sud che sogna sogni / e li cancella – non cancello // questa che scrivo – / è la mia / critica della regione pura». Un movimento di stili e di forme, apparizioni, frammenti, memorie pubbliche e private, per costruire un canto che rispecchia la frantumazione dell’odierno vero.
Antropomanzia
| Titolo | Antropomanzia |
| Autore | Luciano Pagano |
| Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
| Collana | Poesia, 48 |
| Editore | Musicaos Editore |
| Formato |
|
| Pagine | 72 |
| Pubblicazione | 03/2025 |
| ISBN | 9791281823112 |

