La narrativa poliziesca di Andrea Camilleri ha rappresentato un vero e proprio “caso” letterario. Dalla pubblicazione dei primi romanzi del ciclo di Montalbano, usciti tra gli anni Novanta e i Duemila, fino a oggi, si sono moltiplicati gli studi dedicati all’autore, perlopiù concentrati su singole opere oppure su specifici tratti del macrotesto. Manca invece uno studio organico sulla prosa di Camilleri, un’analisi in ottica diacronica e sincronica e da una specifica angolatura: linguistica, anzitutto, e poi testuale. Questo lavoro si propone di colmare tale lacuna, selezionando i primi otto romanzi della serie di Montalbano come corpus di riferimento. Lo studio riserva una particolare attenzione agli aspetti lessicali della lingua di Camilleri, e intende rintracciare le numerose stratificazioni in diatopia, diafasia e diastratia, che sin dalle origini attraversano in filigrana la scrittura dell’autore. Conclude l’analisi un Glossario che raccoglie gli autoctonismi disseminati nel corpus, configurandosi come un’inedita e indispensabile appendice di carattere lessicografico. Prefazione di Marina Castiglione.
Andrea Camilleri e «una lingua di cose». Lettura linguistica, lessicale e testuale dei primi romanzi di Montalbano
Titolo | Andrea Camilleri e «una lingua di cose». Lettura linguistica, lessicale e testuale dei primi romanzi di Montalbano |
Autore | Carolina Tundo |
Prefazione | Marina Castiglione |
Argomento | Lingua Linguistica |
Collana | Strumenti di linguistica italiana, 39 |
Editore | Cesati |
Formato |
![]() |
Pagine | 273 |
Pubblicazione | 03/2025 |
ISBN | 9791254962299 |