Se «la storia degli errori è lunga come quella dell’uomo», come Giacomo Leopardi afferma nella conclusione del "Saggio sopra gli errori popolari degli antichi", la ricerca verso l’origine – l’invenire – significa imbattersi nella cifra che più di tutte la caratterizza: la colpa. Noi non potremmo mai essere il tempo di una cometa. Gli errori della nostra storia, infatti, non si consumano in un periodo limitato. Ecco che la condizione di esilio eterno e il sentimento di caduta, fissati e acutamente interrogati in un saggio che abbraccia prosa, riflessione filosofica e poesia, trovano conferma in quel desiderio di infinito nato con l’uomo già nel giardino dell’Eden. Lo studio di Beatrice Cristalli mira a evidenziare, a partire dall’analisi di un’affinità con l’Antico Testamento che va ben oltre l’immaginario poetico, la complessa cosmogonia negativa che Leopardi costruisce attraverso una serie di riflessioni che coinvolgono, in particolare, Zibaldone e Operette morali.
L'«invenzione» della colpa. L'antropologia negativa leopardiana tra «Zibaldone» e «Operette morali»
Titolo | L'«invenzione» della colpa. L'antropologia negativa leopardiana tra «Zibaldone» e «Operette morali» |
Autore | Beatrice Cristalli |
Collana | Operaprima, 9 |
Editore | Cesati |
Formato |
![]() |
Pagine | 170 |
Pubblicazione | 05/2019 |
ISBN | 9788876676963 |