I più recenti sviluppi del dibattito relativo alla tassazione dei gruppi di imprese a proiezione multinazionale – per i quali si prospetta un modello impositivo radicalmente nuovo, fondato sulla strategia dei “due pilastri” ispirata dall’OCSE e con la previsione, tra l’altro, di una global minimum tax – sollecitano una serie di riflessioni, riguardanti sia i profili tecnici e applicativi della disciplina che si intende introdurre, sia, ed in misura ancor più consistente, le implicazioni che potranno derivarne rispetto all’estensione e al concreto esercizio della sovranità tributaria dello Stato. La previsione di un livello minimo di imposizione a livello globale intende infatti sancire la fine della corsa al ribasso delle aliquote, e determinare una perdita di appeal delle giurisdizioni che più si sono prodigate nella harmful tax competition. Il coinvolgimento attivo della generalità degli Stati nel contrasto alla concorrenza fiscale internazionale e nella prevenzione dei fenomeni di base erosion e di profit shifting indica chiaramente la strada appena intrapresa, nel segno della necessità di assicurare un recupero della funzione fiscale da parte dello Stato e della riassunzione di questa come fattore di equilibrio per la realizzazione delle politiche economiche e sociali, in vista del perseguimento di finalità coerenti con i principi fondamentali di solidarietà, uguaglianza e capacità contributiva.
Sovranità dello stato e global minimum tax
| Titolo | Sovranità dello stato e global minimum tax |
| Autore | Antonio Marinello |
| Argomento | Diritto Diritto di specifiche giurisdizioni |
| Collana | L'ordinamento tributario italiano |
| Editore | Pacini Giuridica |
| Formato |
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| Pagine | 392 |
| Pubblicazione | 02/2023 |
| ISBN | 9788833795836 |

