"Nella raccolta poetica di Anna Maria Pellegrino, l’atlante diventa metafora della condizione umana, la rappresenta nella sua trasparente bellezza e nelle ombre che velano sentimenti ancora da esprimere, pensieri riposti, dolori sopiti, oscurità da portare alla luce. Noi, come il mondo, esprimiamo continenti, ne siamo uno specchio con un volto e un’anima da scrutare. Lavoro non facile. L’atlante è quello di chi s’interroga e ingaggia ininterrotte conversazioni con le parole per dare un nome alle esperienze, per rintracciarne il senso o per incamminarsi in quei percorsi dell’inesplorato con l’aspettativa di lasciarsi stupire, di conoscere, di intravedere un disegno buono. Sono viaggi nella quotidianità delle cose, le più semplici, a volte quasi trascurabili, ma solo apparentemente, perché proprio in esse parlano «le vite degli altri» e nell’ambiente si raccoglie «l’inventario dei secoli». Il viaggio dell’autrice nella condizione umana è navigazione verso porti d’approdo e nuove ripartenze nel mare dell’esistenza; è attesa di treni nelle stazioni della vita; è torrente che corre inquieto e che affatica «le mie sponde pietrose» attendendo «quale tempesta un giorno/ porterà anche me al definitivo mare». Un punto fermo guida il cammino e le rotte: «[...] non temo le forme della notte:/ la luce è solo un poco più in là». Una luce che diventa sguardo fiducioso sugli altri e su di sé, sul presente e sulla storia, una stella polare che trova le proprie radici in quelle della Creazione e brilla come «lacrima di Dio»." (dalla prefazione di Giovanni Santambrogio)	 
			
    
    
    Come pietre di torrente
| Titolo | Come pietre di torrente | 
| Autore | Anna Maria Pellegrino | 
| Prefazione | Giovanni Santambrogio | 
| Argomento | Poesia e studi letterari Poesia | 
| Collana | Agape, 247 | 
| Editore | La Vita Felice | 
| Formato | 
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| Pagine | 68 | 
| Pubblicazione | 10/2024 | 
| ISBN | 9788893468367 | 

