Fellini vide da bambino Maciste all’inferno e provò a rifarlo inconsciamente in tutti i suoi film, Visconti ammirava Silvana Mangano sul set esclamando «Sì, ora sei mia madre». Paolo Sorrentino ha rielaborato il lutto per i genitori in più lavori. E il Michele di Nanni Moretti urlava: «Io non voglio superarlo il complesso di Edipo!». Se il cinema è sogno, allora contiene gli aspetti più reconditi della psiche di chi lo realizza e di chi lo guarda. Autore e spettatore sono complici e avversari: grondano l'uno dentro l'altro desideri e traumi, angosce e voluttà. Per conflitti politici irrisolti e tabù cattolici, l’Italia ispira un cinema più ‘freudiano’ degli altri, analitico nella risata e nel pianto, e questo libro prova a raccontare con quale profondità i film hanno contribuito a modellare la vita psicologica della nazione.
Storia freudiana del cinema italiano. Sessualità, traumi e tabù, da Flaiano a Sorrentino
Titolo | Storia freudiana del cinema italiano. Sessualità, traumi e tabù, da Flaiano a Sorrentino |
Autore | Alessandro Chetta |
Argomento | Arti, cinema e spettacolo Cinema, televisione e radio |
Collana | Cinema italiano |
Editore | Edizioni Sabinae |
Formato |
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Pagine | 320 |
Pubblicazione | 05/2024 |
ISBN | 9791280023728 |