Salerno Editrice: Profili
Friedrich Nietzsche
Ernst Behler, Aldo Venturelli
Libro: Libro rilegato
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 1994
pagine: 332
Dionisio I di Siracusa
Brian Caven
Libro: Libro rilegato
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 1992
pagine: 384
Margherita di Provenza
Gérard Sivéry
Libro: Libro rilegato
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 1990
pagine: 320
Seneca
Villy Sorensen
Libro: Libro rilegato
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 1988
pagine: 400
Albrecht Dürer
Heinrich Wölfflin
Libro: Libro rilegato
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2015
pagine: 368
Napoleone
Luigi Mascilli Migliorini
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2015
pagine: XVII-644
Nel bicentenario 1815-2015 ritorna in libreria, in una edizione aggiornata e accresciuta da un nuovo ampio capitolo introduttivo, il "Napoleone" di Luigi Mascilli Migliorini. Un libro rinnovato, contributo alla conoscenza di una delle più appassionanti figure della storia, in cui la trattazione, resa avvincente dal riferimento a particolari aneddotici e ad autorevoli fonti letterarie, piuttosto che celebrare il politico o l'uomo d'armi, narra la storia dell'uomo, "spettatore e attore" della propria esistenza nel quadro storico in cui ha vissuto.
Diocleziano
Umberto Roberto
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2014
pagine: 387
Oppresso dai suoi mali interni e minacciato dalle aggressioni dei barbari, alla metà del terzo secolo il mondo romano era un organismo invecchiato e sull'orlo del collasso. Diocleziano salì dal nulla ai vertici della carriera, si impadronì dell'impero con la violenza, governò con feroce determinazione per più di venti anni, dal 284 al 305. Ma i fasti del potere non cambiarono la sua natura: rimase sempre un soldato. Diocleziano non fu un rivoluzionario, come Augusto o Costantino. Seguendo il suo istinto di soldato, pensava che la rifondazione dell'impero dovesse procedere nel rispetto supremo della tradizione, della religione dei padri. Alla fine trionfò su tutti i suoi nemici: usurpatori, barbari, Persiani. In segno di riconoscenza agli dei scatenò durissime persecuzioni contro i dissidenti, gli empi seguaci di religioni lontane dalla tradizione: i manichei, che arrivavano dalla Persia sasanide; e, avversari ancora più insidiosi, i cristiani. Al culmine della gloria, al momento di godere di una pace finalmente riconquistata, Diocleziano abdicò. Fu una scelta inaudita, inaspettata, unica nella storia dell'impero romano. Perché abdicò? Malattia, stanchezza, delusione? O, piuttosto, volontà di applicare un progetto politico teorizzato negli anni? La scelta di Diocleziano è un enigma che continua ad affascinare gli storici. Sicuramente contò il desiderio di congedarsi dai duri impegni della sua missione. Diocleziano si ritirò lontano, in un grande palazzo...