Quodlibet: Quodlibet studio. Filosofia e politica
Condividuale. Genealogie di un concetto mancato
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 192
Questo lavoro nasce dall’esigenza di analizzare lo statuto di singolarità non indivisibili e perciò aperte a dinamiche relazionali “con-dividuali”. A partire da competenze e ambiti di ricerca molto diversi, l’obiettivo è quello di metterne in luce le potenzialità, inesplorate perché sopraffatte dalla prevaricazione dell’idea moderna di individuo. Compongono il volume, per un verso, analisi che tengono conto dei mutamenti avvenuti nelle società contemporanee, nelle quali, nonostante l’innegabile presenza di rapporti sociali individualizzanti, ci si ritrova sempre più scissi, sempre più “dividui”, nell’accezione negativa del termine: soli e isolati, per quanto sempre più connessi in reti digitali astratte. D’altra parte, i contributi qui raccolti tentano di recuperare, a partire da un’indagine genealogica del concetto medievale di “dividuo”, paradigmi filosofici differenti da quello moderno e capaci di configurare modelli di convivenza alternativi rispetto a quelli dominanti. Qui i “dividui”, intesi stavolta in un’accezione non alienante bensì costruttiva, si danno come singolarità già sempre abitate da relazioni complesse, appunto con-dividuali. Il libro si divide in due parti. La prima parte – Genealogie – è dedicata alla ridefinizione di alcune categorie della filosofia antica (Claudia Zatta e Diana Quarantotto) e moderna (Alessio Vaccari), con particolare attenzione al concetto medievale di “dividuo” (Luisa Valente). Questa parte si apre con un saggio di Francesco Remotti, il quale mette a punto l’utilizzo del concetto di “con-dividuale”, il neologismo da lui precedentemente proposto che ha ispirato questo lavoro. La seconda parte – Indagini – raccoglie differenti riflessioni focalizzate in senso filosofico sulla contemporaneità (Elettra Stimilli), sull’utilizzo, nel dibattito più recente, del “transindividuale” come proficua categoria antropologico-filosofico-politica (Vittorio Morfino, Carlo Capello e Chiara Bottici), e sull’importanza del punto di vista femminista per una declinazione con-dividuale delle relazioni (Caterina Botti). Introduce questa parte un saggio di Gerald Raunig, autore di Dividuum. Machinic Capitalism and Molecular Revolution, punto di partenza per questa indagine.
Almanacco di filosofia e politica. Volume Vol. 6
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 288
L’Almanacco di Filosofia e Politica, diretto da Roberto Esposito, rappresenta uno spazio aperto per la riflessione filosofica sulla politica, e ne esplora lo statuto, le crisi, le potenzialità. A differenza di una ricerca storico-filologica sui concetti politici, o di a un’analisi empirica di natura sociologica e politologica sulla cronaca politica, il suo obiettivo primario è sviluppare nuove categorie concettuali in grado di aprire varchi in un orizzonte apparentemente chiuso. Contro la tendenza contemporanea a frammentare e scomporre la lotta politica in individualismi identitari, questo sesto numero è dedicato alla definizione e alla discussione di un pensiero radicale che, anziché contrapporre le parti, le articoli, combinando in maniera creativa ordine e conflitto. Nessun dualismo inconciliabile, dunque, ma una prospettiva rigorosamente filosofica per comprendere come le categorie di prassi e istituzione, apparentemente distanti, possano invece connettersi e integrarsi reciprocamente. La prima sezione raccoglie gli interventi di affermati pensatori contemporanei come Roberto Esposito, Donatella Di Cesare, Christoph Menke, Giuseppe Duso, Yannis Stavrakakis e Camilla Vergara.
Il sé comico. Ovvero la liberazione del sé
Timothy Campbell, Grant Farred
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 160
Invito provocatorio e non convenzionale a espropriare il sé da sé stesso, nonché una sfida alla nozione contemporanea del self-care e all'ossessione occidentale per il «possesso di sé», Il sé comico passa in rassegna il discorso filosofico e letterario con l'idea di proporre un modello diverso, meno tossico, per l'orizzonte delle aspirazioni umane: un sé comico, appunto. Per gli autori il problema della «cura di sé», da Foucault ai giorni nostri, sta nel rafforzamento dell'identità, tramite il consolidamento della relazione tra «io» e «mio». Questo rapporto tocca una questione cruciale per comprendere come vivere insieme agli altri e a noi stessi: è possibile prendersi cura di qualcosa che, fondamentalmente, non si possiede? La risposta va cercata nell'effetto straniante del sé comico.
Del governo degli animali. Allevamento e biopolitica
Benedetta Piazzesi
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2023
pagine: 256
Nel corso della storia, il potere umano sugli animali ha subito profonde trasformazioni e ha visto avvicendarsi logiche diverse e talvolta contrapposte di governo animale. Ciò dimostra che non c’è niente di immutabile e inevitabile nel nostro modo di vedere gli animali, di sfruttarne il lavoro e di consumarne il corpo. Il volume ricostruisce storicamente ed esamina criticamente questi processi, a partire dagli argomenti filosofici classici che più hanno contribuito alla «naturalizzazione» del dominio umano sugli animali: la loro problematizzazione permette di cogliere le implicazioni teoriche della storia dello sfruttamento animale. Si vedrà allora come i principali mutamenti economici e politici che attraversano la modernità abbiano portato al cambiamento delle tecnologie di allevamento, e come nuove concezioni, filosofiche e scientifiche, degli animali si concretizzino in nuove logiche di sfruttamento. In tal senso, il libro s’inserisce nel dibattito contemporaneo sulla nozione foucaultiana di biopolitica, estendendone la pertinenza oltre la sfera antropologica: un ampliamento che non intende trasformare tale nozione in quella di un generico «potere sulla vita», ma consente, al contrario, di precisare le condizioni storiche in cui il potere ha cominciato a rivolgersi ai viventi, umani e non umani, fin nelle loro facoltà vitali. Del governo degli animali contribuisce al dibattito, particolarmente vivo in ambito filosofico, su tale questione, introducendo il lettore al campo di studi, ormai consolidato all’estero ma poco noto in Italia, dell’Animal History.
La commedia, sul serio. Uno studio filosofico
Dmitri Nikulin
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2023
pagine: 240
Sebbene la filosofia sia da sempre impegnata a trattare le questioni essenziali dell'esistenza umana, essa ha per troppo tempo trascurato il fondamentale ruolo svolto dalla commedia nel plasmare le nostre vite. Il presente volume intende invece offrire un'interpretazione filosofica della commedia, ipotizzando che questa veicoli una peculiare forma di razionalità e si configuri come una drammatizzazione del ragionamento filosofico stesso; la commedia è infatti caratterizzata dal suscitare il riso, quanto piuttosto dalla struttura stessa della sua trama, una struttura profondamente analoga a quella dell'argomentazione filosofica. In particolare la commedia consente la risoluzione di un conflitto, nonché il conseguimento del benessere e dell'eguaglianza, e vi riesce grazie all'azione che segue la trama comica. Va inoltre detto che l'azione viene messa in moto dal «pensatore in scena», che, socialmente e politicamente oppresso, contribuisce alla liberazione di tutti ed al raggiungimento di una vita migliore. La commedia, dunque, fonda il modello universale della giustizia e della prosperità, e ci permette di ripensare il concetto di soggettività non nei termini del moderno soggetto isolato, bensì come soggetto in grado di integrarsi con gli altri attraverso l'azione condivisa e l'impegno al dialogo.
La critica sconfinata. Introduzione al pensiero di Susan Sontag
Mena Mitrano
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2023
pagine: 149
Come i grandi americani del Novecento, da T. S. Eliot a Gertrude Stein, Susan Sontag (1933-2004) aveva bisogno dell'Europa. Ma diversamente da suoi predecessori modernisti non volle diventare un'espatriata. Quando dichiarava che l'eterogeneità, la serietà, la complessità della cultura europea le permettevano di «sollevare il mondo», stava cercando di descrivere un legame forse ancora più forte, che nel suo caso decideva della possibilità stessa di stare al mondo come pensatrice. I suoi punti di riferimento furono Adorno, Benjamin, ma anche Cioran, e incarnano una tradizione secondo la quale l'attività del pensare, prima ancora che si cristallizzi in contenuti particolari, non è mai contemplazione passiva ma negazione, un atto di resistenza a tutto ciò che al pensiero vorrebbe imporsi con la forza dell'immediatezza. Pensare significa dissentire. La vera tematica di Sontag è allora la passione del pensiero, e questo libro ne parla senza tralasciare i conflitti che essa comporta, innanzitutto il conflitto tra mente e corpo (quest'ultimo al tempo stesso strumento e ostacolo all'illuminazione), poi l'altro tra vita intellettiva e azione politica. In questo volume, Sontag viene presentata come una figura di confine tra filosofia e critica letteraria attraverso tre linee di indagine: l'interesse per l'esperienza estetica e il dialogo con gli artisti della New York School (Paul Thek), la vicinanza alla teoria critica e l'esempio di Benjamin, suo vero maestro, verso il quale si volta per affrontare l'America poststrutturalista, e la conversazione, ancora poco studiata ma portata alla luce dal lavoro di archivio, con i più influenti filosofi suoi contemporanei come Derrida e Foucault. E Sontag prende posto accanto a loro come protagonista della trasformazione della critica letteraria di lingua inglese in un campo di indagine teorico, in uno spazio di riflessione oltre la letteratura.
Almanacco di filosofia e politica. Volume Vol. 3
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2021
pagine: 320
L'Almanacco di Filosofia e Politica, diretto da Roberto Esposito, intende essere uno spazio aperto per una riflessione sulla politica – sul suo statuto, sulle sue crisi, sulle sue potenzialità – da un punto di vista filosofico. Non si tratta dunque di una ricerca storico-filologica sui concetti politici, né di un'analisi empirica di carattere sociologico o politologico sulla cronaca politica. Ciò che l'Almanacco intende attivare è un'interrogazione rigorosamente filosofica sull'attualità. La domanda di fondo da cui nascono questi saggi riguarda la relazione tra la crisi globale della politica e i punti ciechi del pensiero contemporaneo. Quali paradigmi teorici hanno contribuito a provocare, o hanno reso possibile, tale cedimento? Ma scopo dell'Almanacco è soprattutto quello di elaborare nuove categorie capaci di riaprire un varco in un orizzonte apparentemente chiuso. Che contributo può dare, la filosofia, per avviare una nuova stagione politica? Il terzo volume si colloca nel solco tracciato dai primi due. In esso si riflette sulle molteplici forme assunte dal conflitto politico: istituzione, sovranità, egemonia, democrazia. I contenuti sono organizzati in tre sezioni. La prima si apre con un dialogo tra Roberto Esposito e Carlo Galli, seguito da saggi di Étienne Balibar, John P. McCormick, Oliver Marchart, Sandro Mezzadra, Geminello Preterossi e Jacques Rancière. La seconda si compone invece degli interventi di studiosi più giovani che durante l'anno partecipano a un progetto di ricerca collettivo. La terza è interamente dedicata a un importante scritto di Neal Wood su Machiavelli, accompagnato da un saggio di Gabriele Pedullà.
La città, alba dell'Occidente. Saggio su Max Weber
Michele Basso
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2021
pagine: 125
Weber ha definito la città medievale quale «fattore massimamente decisivo» della genesi dello Stato e del capitalismo. Il volume attraversa e ricostruisce le ragioni di fondo di tale genealogia, affrontando tre luoghi cruciali della produzione weberiana, tra loro connessi: il primo è la tesi di dottorato "Storia delle società commerciali nel Medioevo", dove il giovane studioso si sofferma sulla nascita delle forme di impresa commerciale nelle città medievali, in particolare italiane. Segue l'ampio frammento "La città", in cui Weber analizza la rinascita del mercato, primario luogo di aggregazione, e lo sviluppo, tipicamente occidentale, di un diritto alla cittadinanza. Infine si ripercorrono alcuni passaggi di "Economia e società", dove le tematiche già affrontate nei due testi precedenti vengono intrecciate con la questione della migrazione verso le città americane e tedesche dei lavoratori ostelbici a fine Ottocento. Weber mette in evidenza come in questo contesto la città abbia perso la sua autonomia per diventare un nodo funzionale di due comunità che essa ha contribuito a generare, ma che ormai la sovrastano: lo Stato e il mercato.
La vita dei concetti. Hegel, Bachelard, Canguilhem
Pierpaolo Cesaroni
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2020
pagine: 304
Che cos'è un concetto? Che rapporto sussiste fra la filosofia e le scienze, due attività che consideriamo assai distanti, ma la cui separazione è, in realtà, piuttosto recente? Il libro intende rispondere a queste domande attraverso un confronto ravvicinato con il sistema della scienza di Hegel e con l'epistemologia francese di Gaston Bachelard e Georges Canguilhem. Si tratta di due prospettive filosofiche differenti, accomunate tuttavia da due elementi fondamentali: la rilevanza attribuita al problema della scientificità e la centralità della struttura del concetto. La prima parte del libro è dedicata all'esposizione, su queste basi, di una pratica filosofica intesa come epistemologia del concetto. La seconda parte mette concretamente in atto la prospettiva così delineata affrontando il problema del rapporto fra la vita e la società. Come deve essere pensato il concetto, in quanto tiene insieme vita e politica? In cosa i concetti politici si distinguono da quelli biologici? Sono queste le due domande a cui l'analisi epistemologica intende fornire una risposta, assumendo come guida principale il pensiero di Canguilhem.
Geometria del conflitto. Saggio sulla non-corrispondenza
Francesco Marchesi
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2020
pagine: 256
Mai come negli ultimi decenni il pensiero filosofico sembra aver assunto il conflitto politico come suo nodo centrale. Dall'inimicizia quale nucleo del politico alla microfisica degli antagonismi sociali, dalla competizione come distinzione individuale al rapporto agonistico tra discorsi e pratiche, il conflitto si presenta come istanza costitutiva del pensiero contemporaneo. Contemporaneamente, tuttavia, sta venendo meno il suo radicamento nell'esperienza reale. Del tutto assente o incapace di incidere sulla realtà, l'antagonismo contemporaneo sembra confinato ai margini della vita politica. Interrogando alcune tra le principali teorie che hanno formato l'idea contemporanea di conflitto politico - da Schmitt a Foucault, da Althusser a Laclau - questo volume si chiede se le modalità in cui esso è stato pensato abbiano in qualche misura concorso a questa crisi di presenza ed efficacia. La geometria del conflitto, la forma specifica in cui è stato immaginato - di volta in volta come produzione sociale immediata o come autonoma decisione politica - potrà forse illuminare la disarticolazione attuale tra conflitti e istituzioni e la conseguente incapacità della politica di trasformare la nostra storia.
Soggettività e potere. Ontologia della vulnerabilità in Simone Weil
Rita Fulco
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2020
pagine: 176
Cosa significa essere vulnerabili? In che senso possiamo definire la vulnerabilità come ciò che è più proprio dell'essere umano? In che relazione sta la vulnerabilità, la possibilità, cioè, di essere feriti, soggetti a un vulnus - a ogni tipo di vulnus, fisico, psichico, sociale -, con l'esposizione a un fuori che può nutrirci o distruggerci? Simone Weil si interroga su tali questioni a partire dalle differenti forme assunte dal malheur, la sventura, concetto attorno al quale ruotano le sue ricerche. Che tipo di soggettività può farsi carico del malheur e della vulnerabilità degli esseri umani? Che rapporto c'è tra potere e malheur? La filosofia, per Simone Weil, è «cosa esclusivamente in atto e pratica». Non si può, dunque, prescindere, per rispondere a tali questioni teoretiche, dal costante riferimento non solo alla "disciplina spirituale", centrale per Simone Weil, ma anche alla politica, e, in particolare, al rapporto tra diritti e obblighi, pietra angolare per la costruzione di un mondo sempre più giusto.
Almanacco di filosofia e politica. Volume 2
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2020
pagine: 292
L'Almanacco di Filosofia e Politica, diretto da Roberto Esposito, intende essere uno spazio aperto per una riflessione sulla politica - sul suo statuto, sulle sue crisi, sulle sue potenzialità - da un punto di vista filosofico. Non si tratta dunque di una ricerca storico-filologica sui concetti politici, né di un'analisi empirica di carattere sociologico o politologico sulla cronaca politica. Ciò che l'Almanacco intende attivare è un'interrogazione rigorosamente filosofica sull'attualità. La domanda di fondo da cui nascono questi saggi riguarda la relazione tra la crisi globale della politica e i punti ciechi del pensiero contemporaneo. Quali paradigmi teorici hanno contribuito a provocare, o hanno reso possibile, tale cedimento? Ma scopo dell'Almanacco è soprattutto quello di elaborare nuove categorie capaci di riaprire un varco in un orizzonte apparentemente chiuso. Che contributo può dare, la filosofia, per avviare una nuova stagione politica? Questo secondo volume prosegue la ricerca inaugurata nel primo numero, cercando nella categoria di istituzione una via di uscita alla crisi del pensiero dell'immanenza. Anche questa volta, i contenuti sono organizzati in tre sezioni. La prima raccoglie i saggi di alcuni tra i più affermati pensatori contemporanei come Roberto Esposito, Massimo Recalcati, Paolo Napoli, Judith Revel, Miguel Vatter, Ubaldo Fadini e Nadia Urbinati. La seconda si compone invece degli interventi di studiosi più giovani che partecipano, durante l'anno, a un progetto di ricerca collettivo. La terza è infine formata da testi di autori ormai classici - ma particolarmente rilevanti per il tema oggetto del volume -, quali Yan Thomas, Paul Ricoeur e Cornelius Castoriadis.