Libri di Pierpaolo Cesaroni
Filosofia, psicoanalisi, politica. Un laboratorio
Libro: Libro in brossura
editore: Padova University Press
anno edizione: 2024
Che rapporto c'è, se ce n'è uno, tra il campo politico e quello psichico? Questa domanda, le cui radici affondano nel dibattito tardo-ottocentesco sulla psicologia sociale e sulla psicologia delle masse, persiste in forme differenti anche nel nostro tempo, insistendo, in maniera più o meno esplicita, all'interno di una molteplicità di ambiti disciplinari. I tre saggi di cui si compone il presente volume intendono affrontare questo complesso nodo teorico attraverso una ricognizione dello statuto epistemico delle principali discipline scientifiche chiamate in causa da tale interrogazione: psicoanalisi e scienza politica. Agendo su punti di ancoraggio differenti, essi si concentrano sul tipo di rapporto che sussiste tra concetti psicoanalitici e concetti politici, prendendo sul serio l'esigenza di scientificità che ha presieduto alla loro genesi e al loro sviluppo. La prospettiva che orienta tale ricerca, nella convinzione che essa possa rivelarsi utile a determinare la singolarità di entrambi i domini epistemici posti a confronto, muove da una declinazione molto precisa dell'esercizio filosofico, che viene qui inteso come una pratica teorica che assume come proprio oggetto le scienze e i modi della loro organizzazione.
L'opinione dei moderni. Scienza sociale, critica e politica in Durkheim
Giulio Pignatti
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 200
«L’opinione, cosa eminentemente sociale, è una fonte di autorità, e ci si può domandare se ogni autorità non sia originata dall’opinione» scriveva Émile Durkheim, padre della sociologia francese. Ma, in una modernità sempre più frammentata, lo spazio dell’opinione – fatto di ideali, bisogni e aspirazioni differenti – eccede le strutture sociali e politiche. È proprio da questo scarto tra rappresentazione e fatto che emerge il problema politico del «governo dell’opinione», cioè dell’irriducibile pluralità dei gruppi sociali, così come la domanda sullo statuto della «scienza dell’opinione», come Durkheim definisce la sociologia. Con particolare attenzione alle Lezioni di sociologia, Giulio Pignatti ripercorre il pensiero di Durkheim per riscoprire il ruolo critico delle scienze sociali, ancora oggi indispensabile. Prefazione di Pierpaolo Cesaroni.
La vita dei concetti. Hegel, Bachelard, Canguilhem
Pierpaolo Cesaroni
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2020
pagine: 304
Che cos'è un concetto? Che rapporto sussiste fra la filosofia e le scienze, due attività che consideriamo assai distanti, ma la cui separazione è, in realtà, piuttosto recente? Il libro intende rispondere a queste domande attraverso un confronto ravvicinato con il sistema della scienza di Hegel e con l'epistemologia francese di Gaston Bachelard e Georges Canguilhem. Si tratta di due prospettive filosofiche differenti, accomunate tuttavia da due elementi fondamentali: la rilevanza attribuita al problema della scientificità e la centralità della struttura del concetto. La prima parte del libro è dedicata all'esposizione, su queste basi, di una pratica filosofica intesa come epistemologia del concetto. La seconda parte mette concretamente in atto la prospettiva così delineata affrontando il problema del rapporto fra la vita e la società. Come deve essere pensato il concetto, in quanto tiene insieme vita e politica? In cosa i concetti politici si distinguono da quelli biologici? Sono queste le due domande a cui l'analisi epistemologica intende fornire una risposta, assumendo come guida principale il pensiero di Canguilhem.
L'essere e l'evento
Alain Badiou
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 610
Con "L’essere e l’evento" (1988) Alain Badiou pone le fondamenta concettuali del suo sistema filosofico, che troverà il suo completamento in "Logiques des mondes" (2006) e ne "L’immanence des vérités". Attraverso un utilizzo originale della matematica postcantoriana, della psicoanalisi, dell’arte e della politica novecentesche, il filosofo francese intende affermare la possibilità della filosofia all’interno di un presente che non ha mai smesso di annunciarne la fine. Essere, evento, verità, procedura generica costituiscono allora gli strumenti principali con cui Badiou ripensa i concetti cardine della storia della filosofia e sviluppa un’ontologia del molteplice capace di delineare una nuova teoria del soggetto.
La distanza da sé. Politica e filosofia in Michel Foucault
Pierpaolo Cesaroni
Libro: Copertina morbida
editore: CLEUP
anno edizione: 2010
pagine: 280
Se si volesse cercare un filo conduttore nella ricerca frastagliata e mutevole compiuta da Michel Foucault lo si potrebbe compendiare nella frase: se dépendre de soi-même. Essa esprime in primo luogo l'esigenza teorica di produrre una distanza dai modi in cui ci è tradizionalmente noto tanto lo spazio della politica quanto quello della filosofia, come sola condizione per poterli pensare ancora. Questo si traduce e si prolunga poi in compito etico, il quale investe i soggetti e li interroga sulla loro capacità di assumere come problema i modi della loro produzione nel campo sociale. Cosa significa 'utilizzare' oggi Foucault e non limitarsi semplicemente a commentarlo? Questo libro suggerisce una risposta: leggere i suoi libri non per interpretarli o per trovarvi delle prese di posizione brillanti sul nostro presente, ma per rendere visibile l'ordine che li sorregge, liberandolo dalla sua immediata aderenza ai luoghi in cui si è concretamente prodotto e rimettendolo così in gioco come elemento in grado di aprire, oggi, una differenza nel pensiero della politica.
Governo e costituzione in Hegel. Le «Lezioni di filosofia del diritto»
Pierpaolo Cesaroni
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2006
pagine: 192
Il libro si propone di leggere le "Lezioni di Filosofia del diritto" che Hegel tenne fra il 1817 e il 1831 interrogandosi sugli sviluppi e le modificazioni nell'assetto sistematico della dottrina dello Stato, e cerca per questo d'individuare, mediante un'analisi rigorosa dei testi, i luoghi di ripensamento e di evoluzione nella concezione hegeliana della costituzione. In questo modo le Lezioni sono considerate come un tentativo di "comprensione del reale", secondo l'ottica propria del pensiero politico di Hegel, costitutivamente aperto alla sua continua rideterminazione.