Quodlibet: Quodlibet studio. Filosofia e politica
Il bambino e l'operaio. Wittgenstein filosofo dell'uso
Marco Mazzeo
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2016
pagine: 192
Il tema dell'uso è al centro di un dibattito di grande rilievo filosofico ed etico-politico. Individuarne la ragione non è difficile. La crisi odierna delle forme di vita spinge a comprendere come si possa fare nuovo impiego della propria esistenza. Come usare il tempo residuo tra una corvée non retribuita e una fila al Bancomat? È possibile usare le contraddizioni dell'economia di mercato contro le sue fondamenta e non come sua ennesima conferma? A tal proposito il libro lancia una sfida: per tracciare il profilo di una risposta occorre finalmente sciogliere le ambivalenze di un personaggio controverso, Ludwig Wittgenstein. Da un lato, si tratta del filosofo che nel Novecento ha riflettuto di più sull'uso di parole e regole. Dall'altro, è inutile nascondere che il pensiero di Wittgenstein ha avuto spesso un effetto di tipo conservatore. Negli ultimi cinquant'anni la sua apologia del linguaggio quotidiano ha offerto il destro a una filosofia che fa della parola ordinaria l'altare per un culto chic della vita semplice. Eppure, scavando tra le pagine di un pensatore rigorosamente anti-accademico, è possibile trovare materie prime per una antropologia che miri alla trasformazione radicale del mondo presente. Il bambino e l'operaio sono figure iniziali di un album sovversivo che Wittgenstein si limita a inaugurare: entrambe mostrano il volto conflittuale dell'uso.
Vita, politica, contingenza
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2016
pagine: 300
L'obiettivo dei saggi raccolti in questo libro è di investigare nelle loro interazioni reciproche tre concetti fondamentali dell'esistenza umana: vita, politica, contingenza. Si tratta, per molti aspetti, delle dimensioni basilari della nostra esperienza storica e non è forse eccessivo ipotizzare che tutte le incertezze, le opacità e le crisi che affliggono questa epoca dipendano dal modo, assolutamente nuovo, in cui le tre dimensioni si intrecciano o confliggono tra loro. Tutto questo apre una miriade di interrogativi, a stento contenibili nella comune etichetta della biopolitica. È possibile, per cominciare, immaginare una scena in cui sia in gioco la vita come tale, libera dal ricatto della sua cattura in una gabbia di concetti formalizzati? E qual è il nesso tra l'assetto istituzionale e le forme di vita cui la politica vorrebbe dare voce? Su questi interrogativi si soffermano i saggi raccolti nel volume, sforzandosi di esplorare un territorio condiviso, pur muovendo da prospettive e angolature spesso marcatamente differenti.
Una nuova interpretazione della filosofia politica di Platone
Leo Strauss
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2016
pagine: 96
Presentiamo la traduzione di "On a New Interpretation of Plato's Political Philosophy" (1946), di Leo Strauss. Sotto le spoglie di una lunga e polemica recensione al volume di John Wild, "Plato's Theory of Man", Strauss espone le tesi principali della sua interpretazione di Platone, un impianto ermeneutico che troverà ampia espressione successivamente, negli anni Sessanta e Settanta del Novecento, nei commentari che egli dedicherà a singoli dialoghi platonici come "la Repubblica", "le Leggi" e "il Simposio." Secondo Strauss, la filosofia di Platone coincide con un radicale scetticismo zetetico, che trova nella rappresentazione dialogica la forma espressiva più adeguata. Il Platone che Strauss ci consegna risulta tutt'altro che rassicurante, poiché ha la forza di interrogare direttamente le nostre autorappresentazioni morali e politiche, di mettere in discussione la perfetta autoreferenzialità della "democrazia moderna" - quando intesa come il migliore degli ordini possibili -, nonché di porre sotto accusa tanto il relativismo quanto il normativismo quali inadeguati posizionamenti della filosofia rispetto alla politica.
L'averroismo in età moderna (1400-1700)
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2014
pagine: 211
I saggi raccolti in questo volume costituiscono un contributo alla storia dell'averroismo. Di questa complessa tradizione filosofica, che trasmette e sviluppa l'opera di Averroè (1126-1198) all'interno del pensiero ebraico e latino, vengono qui esaminati alcuni momenti salienti, non più circoscritti al Medioevo, ma estesi a pensatori rinascimentali (Elia del Medigo, Agostino Nifo) e moderni (Uriel da Costa, Spinoza e Adriaan Koerbagh). Al tempo stesso, gli studi qui presentati aprono ulteriori orizzonti per indagare l'influenza dell'averroismo nella formazione del pensiero di Spinoza e del movimento libertino europeo. Prefazione di Filippo Mignini.
Indocili soggetti. La politica teologica ti Thomas Hobbes
Mauro Farnesi Camellone
Libro
editore: Quodlibet
anno edizione: 2013
L'immaginario leghista. L'irruzione delle pulsioni nella politica contemporanea
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2012
pagine: 234
L'immaginario leghista è un vero paradigma del contemporaneo, un fenomeno incomprensibile entro i canoni della razionalità politica moderna. Le sue figure e le sue pratiche incarnano istanze estranee all'ideologia progressista e alle sue retoriche. Nell'attuale stato di crisi dell'efficacia delle leggi e delle strategie del moderno, queste configurazioni eterogenee sono in grado di mobilitare il desiderio sociale e le sue pulsioni, e mostrano un carattere insieme trasgressivo e collusivo, percepito come aberrante dalla tradizione illuminista alla quale tutti implicitamente facciamo riferimento. Il volume è organizzato attraverso una serie di lemmi, come un lessico che invita il lettore a decifrare, tra le righe, il diagramma funzionale dell'immaginario leghista. Il tema è affrontato in una prospettiva di confronto interdisciplinare: ne discutono antropologi (Lynda Dematteo, Pietro Scarduelli, Marco Traversari), geografi (Enrico Squarcina), pedagogisti (Sergio Tramma), sociologi e politologi (Roberto Biorcio, Giorgio Galli), storici del fenomeno leghista (Gilberto Oneto), filosofi (Matteo Bonazzi, Fulvio Carmagnola, Marcello Ghilardi, Marco Senaldi, Daniele Tonazzo), linguisti (Emanuele Banfi, Vermondo Brugnatelli, Enrica Cortinovis, Gabriele Iannàccaro), studiosi di letteratura e saggisti (Mario Barenghi, Marco Belpoliti, Gian Antonio Stella).
Dire, fare, pensare il presente
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2011
pagine: 197
Il Laboratorio Verlan nasce nel 2009 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Roma Tre, a partire dalla volontà e dal desiderio di alcune studentesse e di alcuni studenti di mettere in circolo le proprie conoscenze. Il tentativo è stato quello di costruire il sapere tramite un meccanismo di partecipazione e arricchirlo attraverso pratiche del discorso agite orizzontalmente, con una forte discontinuità rispetto a ciò che solitamente accade dentro le aule universitarie, in cui gli studenti ricevono passivamente delle nozioni che sono tenuti a incamerare, mortificando così la possibilità di un processo formativo partecipato e autogestito. Per praticare questo desiderio abbiamo costruito un ciclo di seminari intorno a quattro macroaree: Lavoro (dove abbiamo approfondito i processi di trasformazione della produzione in un'epoca post-fordista: femminilizzazione del lavoro, biocapitalismo, crisi economica); Comune (in particolare i beni comuni, materiali e immateriali); Linguaggio (nel suo inscindibile legame con la prassi politica); Corpo e potere (attraverso un'analisi contemporanea dei vari problemi della soggettività, in particolare del post-Edipo). In questo volume vengono pubblicati i testi del convegno, modellati a partire dalle nostre richieste e riflessioni, anch'esse rese pubbliche, a testimonianza del nostro lavoro e dell'aderenza dei vari interventi alle domande sorte all'interno dei diversi momenti di interscambio [dall'Introduzione).
L'appuntamento mancato. Il giovane Heidegger e i sentieri interrotti della democrazia
Ferdinando G. Menga
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2010
pagine: 218
Si può parlare della questione filosofico-politica in Heidegger prescindendo dal suo coinvolgimento con il nazismo? Questo volume intende sostenere che ciò non soltanto è possibile ma che nei corsi universitari del primo periodo friburghese sono addirittura rinvenibili tracce importanti - e ancora inesplorate - di un pensiero della democrazia. Resta il fatto, però, che Heidegger non ne tematizza mai in modo esplicito la portata filosofica. Si tratta di una semplice svista, dovuta a una mancanza di interesse politico da parte del giovane e già brillante docente dell'Università di Friburgo? O non sarà il caso di riconoscervi i primi sintomi di un malessere più profondo del suo pensiero, incapace di reggere la coabitazione di due opposte tendenze nei confronti del politico? Prima ancora ch'egli stesso ne adotti la formulazione, si possono cogliere qui le premesse del primo "sentiero interrotto" della sua opera, che renderà per l'intero filosofare di Heidegger quello con la democrazia un appuntamento mancato.
La politica e l'immagine. Saggio su Ernst Bloch
Mauro Farnesi Camellone
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2009
pagine: 151
Questo lavoro affronta la dimensione politica del pensiero di Ernst Bloch a partire dalla nozione di immagine, che, nella prospettiva dell'autore di "Spirito dell'utopia", assume una funzione centrale e tutta particolare: essa indica la figurazione di esperienze storiche determinate le cui possibilità non realizzate permangono in divenire come latenza, nonostante esse siano state bloccate nel momento della loro manifestazione. L'immagine, cioè, costruzione storiografica consapevole del proprio carattere indicativo ma non risolutivo per la prassi, occupa l'angusto luogo della mediazione tra pensiero e politica. L'ambizione è di rigenerare in Bloch, il filosofo della speranza, l'intero potenziale di ciò che sottende lo spirito dell'utopia: la "forza di un io e di un noi", la possibilità di una soggettività umana organizzata in grado di orientare, mobilitare e radicare in forma di comunità le "tendenze verso una vita migliore".
Dopo l'umanesimo. Sfera pubblica e natura umana nel ventunesimo secolo
Paolo Vernaglione
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2009
pagine: 280
Le trasformazioni globali del mondo ridisegnano i confini tra etica e sfera pubblica, mostrando una profonda differenza rispetto alla modernità: mentre infatti agli inizi del ventesimo secolo le rispettive sfere della morale e della politica risultavano ben differenziate, nell'era delle tecnologie informatiche e della costituzione biotecnica di spazio e tempo, etica e politica smarginano i loro confini in una terra vaga in cui vivono in una caratteristica indistinzione. D'altra parte la considerazione dell'essere umano come "animale razionale" sta anch'essa rapidamente mutando, sia a causa delle accelerazioni tecnologiche che investono la corporeità e il rapporto tra psiche e corpo, sia a causa di una nuova concettualizzazione della natura umana che proviene dalla scienza.Dunque lo spazio pubblico, dopo aver attraversato diverse epoche storiche, si ridisegna nel passaggio al "post-umanesimo", in un orizzonte inedito e imprevedibile, già intuito da Marx e da Nietzsche; poi da Bataille, Benjamin e Lacan, quindi da Deleuze e dai teorici della rete, che prefigurano un salto quantico dell'evoluzione in cui niente è più come prima.
Michel de Certeau. Per il lettore comune
Paola Di Cori
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2020
pagine: 224
Paola Di Cori è stata una delle maggiori studiose di Michel de Certeau (1925-86) e con questo volume contribuisce a definire un nuovo punto di vista nella ricezione dell'opera del gesuita, ponendo in luce la pluralità disciplinare come fattore determinante nella sua attività di ricerca che incorpora «grande erudizione e profonde conoscenze specifiche di storia del Cristianesimo, di linguistica, psicoanalisi e antropologia applicate alla realtà del presente e del passato». Tenendo fede alla propria formazione di storica, e non venendo mai meno al rigore metodologico che la contraddistingueva, Paola Di Cori ricostruisce puntualmente le molteplici letture che l'opera di Certeau ha ricevuto nei diversi contesti culturali e linguistici, dall'Europa alle Americhe. Parallelamente, l'autrice percorre anche il labirinto intertestuale delle influenze, interferenze e suggestioni da cui prende corpo il pensiero certiano. Il volume è destinato non solo agli studiosi, ma anche e soprattutto al lettore comune, protagonista e interlocutore indiscusso di tutta l'opera del pensatore francese: «il lavoratore di frodo, il lettore distratto, il credente in cerca di un nuovo linguaggio, chi passeggia e sogna per le strade». Introduzione di Pierluigi Cervelli.
Il culto del capitale. Walter Benjamin: capitalismo e religione
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2014
pagine: 264
Il lavoro seminariale raccolto in questo volume prende spunto dal frammento "Capitalismo e religione", composto da Benjamin nel 1921. Qui, in poche pagine il capitalismo è presentato come una religione puramente cultuale, che tende a reiterare all'infinito un meccanismo di indebitamento e di colpevolizzazione da cui non può esserci scampo. A distanza di quasi un secolo, l'intuizione di Benjamin risulta confermata in maniera plateale dalla crisi dei nostri giorni, e non c'è da stupirsi se il frammento è diventato ormai un riferimento costante nei dibattiti recenti sulla natura e sul destino del capitalismo. Per queste ragioni l'Associazione Italiana Walter Benjamin (AWB) ha scelto questo breve testo per inaugurare le pubblicazioni del suo Seminario permanente, affiancando a una nuova traduzione del frammento i contributi dei diversi autori che hanno preso parte al primo ciclo di incontri. Questo lavoro vorrebbe contribuire ad avviare una fase nella ricezione dell'opera di Benjamin interessata soprattutto a farne emergere il valore per una comprensione critica dell'attualità.

