Neri Pozza: I narratori delle tavole
Trio
William Boyd
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 320
Elfrida Wing si è svegliata con un titolo in mente, un titolo perfetto per il suo nuovo romanzo. Un titolo che va ad aggiungersi a tanti altri titoli perfetti di libri che non hanno mai visto la luce. È da qualche tempo, infatti, che Elfrida non riesce a mettere giù delle storie degne di questo nome. Per questo non appena suo marito, il regista Reggie Tipton, esce per andare sul set, allunga il succo d’arancia con la vodka. Talbot Kydd, produttore figlio di produttore, si desta di soprassalto con un sogno che ancora indugia dietro le sue palpebre: un giovane sconosciuto esce dal mare rivolgendogli un cenno di saluto, il corpo snello, nudo. Felicemente sposato, in buona salute, figli ormai grandi, ragionevoli soddisfazioni professionali, Talbot avrebbe di che sorridere alla vita, ma deve fare i conti con uno strano malumore o, meglio, un senso di angoscia strisciante di cui non riconosce le ragioni. Anny Wiklund, stella che brilla nel firmamento cinematografico, riprende gradualmente coscienza di sé dopo l’ennesima notte brava e, come ogni mattina, si chiede se oggi morirà. Poi si rende conto del ragazzo addormentato di fianco, nel letto, e pensa che da tanto tempo non faceva l’amore con uno più giovane di lei, uno che crede ancora che la vita sia un gioco. È l’estate del 1968 e, mentre nel mondo divampano proteste e rivolte, Elfrida, Talbot e Anny si trovano nella soleggiata Brighton, coinvolti nelle riprese di un film funestate da un’infinita serie di calamità, in un momento cruciale della loro vita. Attraverso il racconto indiscreto e irresistibile dei sotterfugi, delle improvvisazioni e delle situazioni grottesche che caratterizzano le riprese di un film dal titolo assurdo e pomposo, William Boyd compone con "Trio" un romanzo sulle ombre e le inquietudini di un’epoca – il ’68, l’anno delle utopie di liberazione e dell’assassinio di Robert Kennedy e di Martin Luther King – che penetrano nell’animo non soltanto dei suoi grandi protagonisti, ma anche di alcuni suoi figli minori.
Io, Monna Lisa
Natasha Solomons
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 352
Firenze, 1504. A cinquantun anni, con addosso una corta tunica di colore rosato e un mantello di velluto verde, Leonardo da Vinci incarna in tutto e per tutto il rinomato artista che da Milano è piombato fra i tradizionalisti repubblicani fiorentini, con le loro vesti lunghe e semplici e i capelli tagliati corti. Nel suo studio, tra disegni sparpagliati ovunque, garzoni che macinano pigmenti, mecenati e muse scontente, prende vita, pennellata dopo pennellata, il ritratto di Lisa del Giocondo, la graziosa moglie di un mercante di sete. Ma la figura che affiora dalla tavola di pioppo, il suo sorriso, soprattutto, non hanno molto a che fare con la modella in posa davanti al ca - valletto. Come Prometeo, Leonardo ha infuso nella sua opera migliore il fuoco della vita, e ora Monna Lisa ha un’anima propria che le consente non solo di percepire tutto ciò che la circonda, ma anche di farsi sentire dal suo creatore, a cui la lega un amore assoluto. Per anni da Vinci e il suo dipinto peregrinano da una città all’altra, incapaci di vivere l’uno senza l’altro, fino a quando la morte dell’artista non giunge a separarli, lasciando l’opera in balia di un incerto destino. Cinquecento anni dopo, Monna Lisa osserva il mondo dalla sua prigione di vetro al Louvre, visitata ogni giorno da migliaia di turisti disposti a fare ore di coda solo per guardarla a bocca aperta. È considerata l’opera d’arte più celebre del mondo, ma nessuno conosce il segreto della sua esistenza. Eppure, le sue avventure meritano attenzione, poiché ha vissuto molte vite ed è stata amata da imperatori, re e ladri. È sopravvissuta a rapimenti e aggressioni, a una rivoluzione e due guerre mondiali. E ora vuole solo raccontare la sua storia, una storia di rivalità, intrighi e potere. Ma anche una grande storia d’amore, la storia di ciò che siamo disposti a fare per coloro che amiamo. Ispirandosi all’opera più iconica della pittura mondiale, Natasha Solomons conduce il lettore dall’abbagliante mondo degli studi fiorentini alle corti francesi di Fontainebleau e Versailles, fino al ventesimo secolo. Tra geniali invenzioni, pericoli di ogni genere e ambigui personaggi disposti a tutto pur di possederla, Monna Lisa passerà di mano in mano, diventando protagonista di un’incredibile avventura e insostituibile testimone della storia dell’umanità.
Piume bianche. Le inchieste di Maisie Dobbs
Jacqueline Winspear
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 352
A volte il destino si presenta sotto spoglie inaspettate: così è stato per Maisie Dobbs, quando a tredici anni è entrata a servizio in casa Compton e la padrona, Lady Rowan, ha notato in lei un'intelligenza fuori dal comune. Maisie è stata sottratta alla vita grama riservata alle ragazze della sua condizione sociale, ha potuto studiare, è cresciuta sotto l'ala protettrice del grande investigatore Maurice Blanche, ha servito come infermiera in Francia per i soldati sul fronte occidentale ed è, infine, diventata lei stessa un'investigatrice. Con l'ausilio dell'insostituibile assistente Billy Beale, risolve i suoi casi, spesso battendo sul tempo l'ispettore Stratton di Scotland Yard, un po' rivale, un po' spasimante. Nella primavera del 1930, la crisi economica sta mettendo il mondo in ginocchio, anche se non tutti piangono miseria: Joseph Waite ha costruito dal niente un impero, ma ha un problema, la sua fortunatissima erede, la trentaduenne Charlotte, ha fatto sparire ogni traccia di sé, volando via dalla gabbia dorata del privilegio in cui il rude e anaffettivo magnate l'ha rinchiusa. Waite vuole che Maisie la ritrovi, in fretta e senza troppo clamore. Pur non apprezzando i modi spicci e imperativi dell'arrogante «nuovo ricco», Maisie di questi tempi non può certo rifiutare un incarico, sebbene non particolarmente stimolante. L'indagine però prende presto una piega inaspettata: dal passato di Charlotte emerge più di una ragione per la sua fuga, se di fuga si tratta. Inoltre – ultimo fatto ma non per importanza – tre delle sue migliori amiche di un tempo hanno subito una morte violenta, con un unico, piccolo dettaglio che accomuna le diverse scene del crimine. La seconda indagine dell'investigatrice-psicologa Maisie Dobbs.
L'improbabilità dell'amore
Hannah Rothschild
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 496
La vita della trentenne Annie McDee negli ultimi tempi ha preso una brutta piega: dopo la rottura con lo storico fidanzato si ritrova sola, in un appartamentino un po’ squallido, l’unico che può concedersi con il suo magro stipendio di cuoca. Cinque settimane prima, a uno speed-dating organizzato in un museo di Londra, ha conosciuto Robert e, ora che vorrebbe fargli un regalo di compleanno, è costretta a rovistare in un negozio di seconda mano. Tra cumuli di ciarpame e scarti appartenuti a chissà chi, Annie nota un quadro appoggiato a una parete, dietro una pianta di plastica. Il proprietario non ne sa granché: ha acquistato la baracca alla cieca, cianfrusaglie e ninnoli compresi. Spinta da un impulso irresistibile, la giovane donna acquista il dipinto, salvo doversene pentire la sera stessa, quando Robert la molla senza nemmeno presentarsi a cena. Decisa a restituire il quadro per riavere indietro i soldi, il giorno dopo Annie pedala fino al negozio del rigattiere, ma al suo arrivo ha un’amara sorpresa: l’area intorno alla bottega è chiusa dal nastro della polizia e al suo posto non restano che macerie fumanti. Poche ore dopo la sua visita nel negozio, qualcuno vi ha fatto irruzione, ha legato il titolare, sparso benzina ovunque e lanciato uno straccio in fiamme. Il locale è bruciato in poche ore. Davanti all’accaduto, a Annie non resta che rassegnarsi al sacrificio delle sue settantacinque sterline e tornarsene a casa con il dipinto sottobraccio. Nelle settimane successive, tuttavia, la sua vita e la sua persona sembrano stranamente diventare oggetto di improvviso interesse e curiosità di un gran numero di bizzarri individui.
Il caso della sorella scomparsa. I delitti Mitford
Jessica Fellowes
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 368
Nel 1937 i cannoni sparano ancora a salve in Inghilterra e in Germania. In Spagna però infuria la guerra civile, il primo capitolo della resa dei conti finale tra fascismo e antifascismo. Un conflitto che non risparmia nessun angolo del mondo, nemmeno il Regno Unito, e nemmeno nobili e illustri famiglie, come quella di Lord e Lady Redesdale e delle loro celebri figlie, le sorelle Mitford, abituate a muoversi a loro agio sul palcoscenico della Storia. Unity Mitford spasima per il Führer, Diana per Mosley, il capo dei fascisti britannici. Jessica, detta Decca, invece volta le spalle ai privilegi di casta e si vota anima e corpo al comunismo, tramutandosi all’istante nella pecora nera della famiglia. Tempi turbolenti, di inaspettate lacerazioni e altrettanto inaspettate trasformazioni, come quella che riguarda Louisa Cannon, ex bambinaia dei Mitford poi cameriera personale di milady, che ha aperto con il marito, l’ex poliziotto Guy Sullivan, un’agenzia di investigazioni e crede così di aver sciolto ogni legame con la rinomata famiglia. Un giorno però riceve una telefonata da Nancy Mitford, la sorella scrittrice. Decca è scomparsa, svanita nel nulla, e Lord e Lady Redesdale, sospettando una fuga della figlia scapestrata verso lidi spagnoli, non vogliono coinvolgere Scotland Yard nelle ricerche. Il fatto singolare è che subito dopo si presenta alla porta della Cannon&Sullivan una donna che denuncia la scomparsa della sorella, Petunia Attwood, sparita da almeno tre settimane. Di fronte a due casi all’apparenza separati, ma stranamente simili, Louisa e Guy avviano le indagini, scoprendo, a loro spese, che non soltanto in ogni matrimonio si celano segreti, ma che alcuni possono rivelarsi mortali. Quinto capitolo della fortunata serie I delitti Mitford, Il caso della sorella scomparsa vede protagonista Jessica Mitford, una giovane donna ribelle, irrequieta e pronta a rinunciare a una vita di privilegi in nome di un ideale.
Amore e furia
Samantha Silva
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 320
30 agosto 1797. La levatrice Parthenia Blenkinsop ha fatto nascere innumerevoli bambini nel corso della sua carriera, ma quando arriva alla porta di Mary Wollstonecraft si stupisce di vedere sulla soglia la sua cliente con un sorriso rilassato, che non tradisce alcun terrore per ciò che l’attende. Le cose, però, non vanno come previsto: il parto presenta delle complicazioni e in breve Mrs Blenkinsop si trova a temere sia per la madre che per la fragile creatura appena venuta alla luce. Nei difficili giorni che seguiranno, per tenere in vita la sua bambina e darle una ragione per lottare, Mary tesserà il racconto della sua breve e avventurosa esistenza, spesa a battersi in nome dell’uguaglianza e della libertà. Figlia di un uomo violento e dispotico nei confronti della moglie e della famiglia, fin da ragazzina Mary cerca un’emancipazione economica che l’allontani il più possibile dal padre. Il riscatto sembra arrivare prima grazie all’amicizia dell’altolocata Jane Arden, e successivamente nel legame con Fanny Blood, con cui apre una scuola. Il suo scopo è quello di insegnare alle ragazze a coltivare sia il corpo che la mente, così da diventare indipendenti e contribuire alla nascita di un mondo in cui le mogli possano difendersi dalla tirannia dei mariti, oppure vivere alle proprie condizioni senza vedere il matrimonio come l’unica speranza per garantirsi un futuro. Assidua frequentatrice dei circoli liberali, nei quali farà la conoscenza del filosofo Richard Price, Mary consolida la sua figura tra i pensatori dell’epoca grazie a un’opera sorprendente e all’avanguardia, Sui diritti delle donne, considerata il primo manifesto femminista della Storia. Attraverso l’alternarsi delle voci di due protagoniste che, seppur in modi diversi, hanno messo la propria vita a servizio delle altre donne, pagina dopo pagina si costruisce il potente racconto di una madre disposta a tutto per consegnare nelle mani di sua figlia un mondo in cui sia possibile provare a vivere come ogni creatura desidera: libera. Con una prosa radiosa e avvincente Samantha Silva rende omaggio alla folgorante esistenza di Mary Wollstonecraft, pioniera del femminismo e madre della romanziera Mary Shelley. Due donne che hanno cambiato il volto della letteratura.
Pandora
Susan Stokes-Chapman
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 352
Londra, 1799. Un tempo rinomato, l’Emporio di Antichità Esotiche dei Blake, racchiuso fra un caffè e la bottega di un merciaio, ha da offrire soltanto opere contraffatte, armature scalcagnate e ninnoli privi di valore da quando è finito nelle mani di Hezekiah Blake dopo la tragica morte di suo fratello Elijah. Stimati archeologi e collezionisti, Elijah Blake e sua moglie Helen sono rimasti uccisi dal crollo di uno scavo in Grecia. L’incidente ha lasciato illesa Pandora, la figlia della illustre coppia, ma ha determinato la sciatta decadenza dell’Emporio, rapidamente divenuto una bottega di polverose cianfrusaglie nelle mani sbagliate di Hezekiah. Gli anni sono passati e Pandora, detta Dora, è ora una giovane donna che sogna di diventare un’artista orafa. Un sogno che lei coltiva con caparbietà mentre trascorre le sue ore nell’Emporio in cui l’inettitudine e l’oscura attività dello zio trascinano sempre più il nome dei Blake nell’infamia e nell’oblio. Un giorno, di ritorno al negozio, una scena spaventosa si schiude davanti agli occhi della ragazza: di fronte all’Emporio giace, ribaltato, un carro. Il cavallo, sdraiato sul fianco, sembra illeso, Hezekiah, invece, è intrappolato sotto l’animale. Attorno a lui tre uomini malvestiti, con il terrore negli occhi e l’odore salmastro dei marinai addosso, armeggiano e imprecano alla scalogna mentre fissano una cassa incrostata di molluschi rimbalzata sul selciato. Nei giorni successivi Hezekiah, malconcio e sospettoso, chiude la cassa a chiave nello scantinato e vieta alla nipote di accedervi. Che cosa c’è in quella cassa? Perché Hezekiah è impallidito quando la nipote glielo ha domandato? E per quale motivo ordina a chiunque di non mettere piede nello scantinato? Incapace di tenere a freno la curiosità, Dora si avventura nello stanzino buio e umido per imbattersi in qualcosa che cambierà per sempre la sua vita.
L'uomo del vicerè
Silvana La Spina
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2021
pagine: 304
Ci sono indagini e indagini. Alcune obbediscono alla logica e al distacco. Altre sono figlie di un grumo di peccati, attraversano il dolore, rendono inspiegabili le cose del mondo. Siamo nel 1783, in una Palermo rancorosa e fetida. La nobiltà è in lotta contro il nuovo Vicerè: l'illuminista e intellettuale marchese Caracciolo. Ma mentre accade questo vengono ritrovati i cadaveri di alcune bambine: martirizzate, torturate, uccise e poi abbandonate per strada. Atrocità macabre che sembrano arrivare da un mondo buio e feroce. Così il Vicerè manda a chiamare Maurizio di Belmonte, un nobile fuggito da Palermo e da lui incontrato a Londra. Maurizio torna di malavoglia a Palermo. Alle sue spalle c'è uno scandalo familiare e soprattutto il lungo amore con Viola Inzerillo, ora sposata con un francese. Le sue indagini si rivelano subito difficili: la società palermitana gli sbarra la strada, si mette di traverso e persino il Vicerè viene visto come il diavolo che porta il male. Ma presto con l'aiuto dell'avvocato illuminista Francesco Di Blasi qualcosa si muove. Le bambine uccise portano strane medagliette e tutte andavano a «parlare con i morti» da un barone seguace di Cagliostro. E le torture dicono una cosa chiara: sono assai simili a quelle dei monaci dell'Inquisizione. Ma chi applica ancora quelle torture alle povere disgraziate? Anche Sofia Schulz, «la pittora dei morti» come la chiamano in città, dà una mano alle indagini, non solo per umanità, ma anche per una passione improvvisa per il giovane barone di Belmonte. Ma per risolvere questo caso non basteranno i libri e la limpida ragione del Vicerè Caracciolo. Neppure l'arguzia e il fascino di Maurizio Belmonte. Si tratterà di affondare le mani nel male. In un male che una città intera si porta sulle spalle come fosse un antico supplizio.
Figlie della notte
Laura Shepherd-Robinson
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2021
pagine: 592
Londra, 1782. È una tiepida sera d'agosto e i vialetti lastricati dei Vauxhall Pleasure Gardens sono gremiti di londinesi che passeggiano allegramente sotto le stelle. L'animo gravato da un doloroso segreto, il cappuccio del mantello ben calato sulla testa, Caroline Corsham, moglie del Capitano Henry Corsham, si addentra nel Dark Walk, un sentiero stretto tra gli alberi, dove ha appuntamento con una nobildonna italiana, Lucia di Caracciolo, che ha promesso di aiutarla. Lungo il sentiero incrocia una figura singolare, un uomo con un cappotto nero e una maschera da medico della peste, che procede a passo spedito nella direzione opposta. Giunta sul luogo dell'incontro, una scena raccapricciante si schiude davanti ai suoi occhi: l'amica è riversa a terra, ferita gravemente e agonizzante. Caro fa in tempo a raccogliere le sue ultime, misteriose parole: «Lui lo sa», prima di assistere alla sua morte. L'indomani, interrogata da Sir Amos Fox, giudice di Bow Street, scopre con sgomento che la donna che credeva amica non era affatto una nobildonna italiana, né si chiamava Lucia di Caracciolo. Tra i pergolati di Vauxhall e nelle taverne e nei caffè di Londra era nota come Lucy Loveless, il nome di una prostituta d'alto bordo. Benché profondamente turbata, quando Sir Amos Fox liquida il caso come una faccenda di poca importanza, Caro insorge. Racconta dell'uomo col cappotto nero, del documento macchiato di sangue che giaceva accanto a Lucy e che sembra svanito nel nulla, ma le sue parole cadono nel vuoto. A Bow Street non si curano certo della morte di una giovane donna nota come prostituta. Caro decide allora di affidarsi a Peregrine Child. Ex giudice di Deptford, Child in passato ha goduto di prestigio e rispetto. Ora è ufficialmente un detective privato ridotto a dar la bassa lega e a perdere tempo tra i balordi del Red Lion, una taverna di furfanti da tempo immemorabile. Che il caso di Lucy Loveless, un caso che sembra celare un intricato mondo di artifici, inganni e vite segrete, possa rappresentare, finalmente, il suo riscatto? Dai bordelli di Covent Garden alle eleganti case di Mayfair, "Figlie della notte" è un giallo storico ambientato nella Londra georgiana e, insieme, il vivido affresco di un'epoca in cui soprusi, vizi e bugie si annidano sotto la maschera della virtù.
Frida in America. Il risveglio creativo di una grande artista
Celia Stahr
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2021
pagine: 400
Quando, a ventitrè anni, giunse negli Stati Uniti insieme al marito, il muralista Diego Rivera, la giovane Frida Kahlo era una pittrice alle prime armi, da tutti considerata null’altro che la «piccola moglie messicana» di un artista all’apice della fama. La loro prima fermata fu San Francisco, dove Diego era stato invitato dall’architetto americano Timothy Pflueger per dipingere un murale sulla parete del Pacific Stock Exchange. Sebbene entusiasta di partire, Frida fece fatica a dire addio alla propria famiglia mentre lasciava l’amata patria messicana per Gringolandia, come lei chiamava gli Stati Uniti. Le incognite erano tante: com’era davvero quella terra straniera? Sarebbe stata in grado di comunicare, vista la sua scarsa padronanza dell’inglese? Ma, soprattutto, avrebbe trovato ispirazione per la propria arte? Frida era una figlia della rivoluzione messicana, come amava dire, una paladina appassionata dei diseredati e degli ultimi della terra. Eppure le ci volle la permanenza negli Stati Uniti perchè le fondamenta su cui poggiava la sua idea di casa e di paese natale vacillassero, costringendola a vedere una realtà diversa. In questa terra straniera lottò e incespicò, talora maledicendola, tal’altra accettandola, raffigurandola tuttavia sempre con occhio attento all’umorismo che ribolliva sotto la superficie della sofferenza. E alla fine il soggiorno a Gringolandia la mutò profondamente, come artista e come donna, trasformando la Señora Rivera nella Frida Kahlo dei suoi dipinti più ispirati. Dal quando, nel 1983, Hayden Herrera ha dato alle stampe il suo Frida (Neri Pozza, 2016), non ci sono state altre biografie di rilievo sulla pittrice. E nessun autore ha esplorato in profondità il corpus di opere creato dall’artista durante la sua permanenza negli Stati Uniti. Concentrarsi su questi anni cruciali della sua evoluzione consente di capire più a fondo questa donna e artista geniale. Schiude una porta su molti dei temi, degli atteggiamenti e delle norme con cui Frida si scontrò in questo periodo significativo della sua vita, che gettò le basi della sua identità, della sua immagine pubblica e del suo maturo stile artistico a venire.
Le stanze buie
Francesca Diotallevi
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2021
pagine: 304
Si possono coltivare le passioni in un tempo ingeneroso? Qualcosa di torbido e inesprimibile affiora alla superficie di questo romanzo. Ed è indefinito, difficilmente afferrabile eppure persistente, come il profumo che porta addosso Lucilla Flores, protagonista di questa storia fosca e al tempo stesso delicata e malinconica. Francesca Diotallevi ci porta in una piccola provincia del Piemonte della seconda metà dell’Ottocento, dentro la casa di un aristocratico dedito a vigneti e poco d’altro. Dove la servitù inganna il tempo di un lavoro sempre uguale con qualche ingenuo pettegolezzo, e dove arriva a servizio un maggiordomo che prende il posto del vecchio zio appena scomparso. Ma nessun dio oscuro e severo sarebbe stato capace di tanto dolore e di tanta ingiustizia: verso una bimba innocente, e verso la moglie del conte, Lucilla, una donna con il volto «velato di oscurità», smarrita dentro un segreto che non le si addice, che non dovrebbe appartenerle, lei, la creatura più lieve, sospesa e innocente che si possa immaginare. Le stanze buie è una dichiarazione d’amore alle passioni, alla poesia, alla bellezza della natura, a quel femminile che ci meraviglia ogni volta che si rivela a noi. La storia di un amore negato, la prepotenza di un mondo chiuso e meschino, capace soltanto di nascondere, di reprimere, di lasciare che esistenze intere si lascino coprire dalla polvere della storia senza riscatto e senza futuro. Tra queste stanze ferite dal pregiudizio e dall’indifferenza, Francesca Diotallevi trova, però, una luce e una delicatezza quasi preraffaelita e in questo contrasto affila una lama che taglia sempre perfettamente. E mostra che la felicità non è nelle cose del mondo, se il tempo è ostile.
Barbizon Hotel. Storia di un hotel per sole donne
Paulina Bren
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2021
pagine: 352
«Oh! È fantastico essere a New York… soprattutto se alloggiate al Barbizon per sole donne». Negli anni Cinquanta sulle riviste lo slogan è sempre quello, rassicurante nella sua insistenza: l'hotel più esclusivo di New York, il Barbizon, è il luogo ideale per le donne nubili che affluiscono sempre più numerose per lavorare nei nuovi, straordinari grattacieli; donne che non vogliono abitare in pensioni scomode e desiderano quello che gli uomini hanno già: dei "residence", ovvero hotel che propongono tariffe settimanali, servizio di pulizia quotidiano e una sala da pranzo al posto dell'onere di una cucina. Ma chi è la donna che alloggia al celebre Hotel Barbizon? Qualunque siano le sue origini – l'America provinciale o l'altra estremità del ponte George Washington – di solito arriva in un taxi Checker giallo, con indosso i suoi abiti migliori, armata di valigia, lettera di raccomandazione e speranze. È scappata dalla sua città natale e da tutte le prospettive (o dalla loro mancanza) che la caratterizzano. Adesso è lì, a New York, pronta a ricostruirsi, a cominciare una nuova vita. E quale miglior inizio, se non il Barbizon? Tutti sanno che l'hotel trabocca di aspiranti scrittrici, giornaliste, attrici e cantanti, e alcune non più aspiranti, ma già diventate famose. Dopo aver superato l'esame di Mrs Mae Sibley, la vicedirettrice incaricata di sorvegliare con occhi di falco la reception, la nuova ospite del Barbizon prende l'ascensore fino al piano della sua camera, dove nessun uomo sarà mai ammesso, e dove il letto stretto, il cassettone, la poltroncina, la lampada a stelo e la piccola scrivania rappresentano alla perfezione la «stanza tutta per sé» rivendicata da Virginia Woolf: uno spazio privato che le consenta di reinventarsi senza il peso della famiglia e delle sue aspettative. Dietro quelle pareti, però, nelle stanze dove abitano donne in tacchi a spillo, guanti bianchi e cappellini dall'angolazione perfetta, non tutto è come appare e assieme all'ambizione aleggiano anche i fantasmi della disillusione e di una solitudine talvolta insopportabile. Raccontando la storia dell'hotel per sole donne più famoso di New York, dalla sua costruzione nel 1927 fino alla trasformazione in appartamenti da diversi milioni di dollari nel 2007, Paulina Bren svela, attraverso la storia delle sue ospiti più illustri – dalla sopravvissuta al naufragio del Titanic, l'«inaffondabile» Molly Brown, alla poetessa Sylvia Plath, che lo descrive nel romanzo "La campana di vetro", passando per Grace Kelly, Joan Crawford, Candice Bergen, Ali McGraw, Liza Minnelli e molte altre – una magnifica storia di emancipazione femminile.