Ledizioni: Letteraria reprint
Rime
Guido Cavalcanti
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2012
pagine: 317
"Uno dei due occhi di Firenze al tempo di Dante" (l'altro, naturalmente, era Dante), così disse di Guido Cavalcanti Benvenuto da Imola nell'età ormai di Petrarca e di Boccaccio: testimonianza di una fortuna ininterrotta, fondata su un'"altezza d'ingegno" che Dante fu il primo a riconoscergli. Assieme alla Vita Nuova, le sue rime costituiscono l'apice della cultura poetica e non solo poetica fiorentina di fine Duecento, e il pegno di un primato che è anche rinnovamento totale, appena ai primi passi, di una civiltà. Sotto la specie di una stretta osservanza naturalistica, ossia dei dettami della "filosofia naturale" (ma altrettanto imponente è il magistero retorico), è l'esperienza irripetibile del fenomeno amoroso che si dispiega per la prima volta in tutta la sua verità, anche in dialogo (e in controcanto) con altri poeti, in ispecie con Dante: che vorrà dire la riflessione, in una mirabile canzone, sull'essenza d'amore, o la sua proiezione sul magico schermo delle occasioni quotidiane. La raccolta include tutte le rime dei corrispondenti o comunque a lui indirizzate, e quelle di una figura minore della sua casa, il fratello Iacopo.
Eloquenza e letterarietà nell'Iliade di Vincenzo Monti
Michele Mari
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2012
pagine: 161
"Chi si ponesse a cercare questa traduzione del Monti, con intendimento di conoscere dove sia dissimile dall'originale, lontano, a nostro credere, dal trovare che scarna ella sia, vorrebbe anzi dire che talvolta è concitata più che la pacatissima poesia omerica. Il quale aggiungimento di energia... non è vôto frastuono, ma impeto di un animo passionato che detta secondo sua tempra": così scriveva Giovita Scalvini pochi anni dopo la prima edizione dell'Iliade montiana. Concorde nel considerare la "bella infedele" del Monti come un'opera originale (se non addirittura, paradossalmente, come la più originale del poeta) caratterizzata da un'eccezionale unità di tono, la critica si è poi trovata divisa nella definizione di quest'ultimo. Articolandosi in tre distinte sezioni, il presente studio intende appunto contribuire ad individuare il "tono" del capolavoro montiano, troppo sbrigativamente archiviato sotto la formula della "grazia neoclassica" o viceversa svalutato in quanto può avere di barocco e di "scenografico".
L'analisi letteraria in Italia. Formalismo, strutturalismo, semiologia
D'Arco Silvio Avalle
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2011
pagine: 128
Nelle pagine di questo saggio D'Arco Silvio Avalle formula il suo "invito a riconsiderare i limiti di una metodologia scissa dalla competenza specifica e nello stesso tempo la necessità di saggiare concretamente sull'oggetto - nella fattispecie, il testo letterario - la propria disposizione all'analisi delle strutture". Filologia e analisi formale diventano così il duplice orizzonte, storico e metodologico, dell'interpretazione dell'opera letteraria.
Metonimia e metafora
Albert Henry
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2010
pagine: 228
È stato Giambattista Vico a ridurre i molti tropi della tradizione retorica classica a quattro figure fondamentali: metonimia, sineddoche, ironia e metafora. Mettendo tra parentesi la figura-maschera dell'ironia, l'autore di questo brillante saggio - che attraverso gli esempi più diversi, da Hugo a Rabelais, da Dante a Proust, Michaux e Ionesco, disegna un'affascinante mappa della situazione retorica contemporanea - scrive: «La nostra ambizione è di mostrare che questa 'trinità' attualizza in realtà una sola persona, generata da un'unica essenziale operazione mentale». Cosi presto il discorso si focalizza sulla dicotomia metafora-metonimia, che tanto peso ha avuto sul formarsi della critica contemporanea, binomio ormai classico - come osserva Pier Marco Bertinetto nella sua introduzione - nell'ambito degli studi contemporanei sul linguaggio, specialmente in seno agli studi che si svolgono a cavallo dello spartiacque tra linguistica e letteratura. "Il pensiero corre naturalmente a R. Jacobson aggiunge Bertinetto ed al suo abbozzo di una tipologia delle forme letterarie, che avrebbe ai suoi poli estremi la poesia 'pura' (metaforica) e la prosa 'pura' (metonimica)".
Gli oggetti di Montale
Luigi Blasucci
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2010
pagine: 238
Nei saggi che costituiscono il nucleo di questo volume Blasucci illustra magistralmente alcune peculiarità della lingua poetica montaliana. L'autore si sofferma innanzi tutto sulla grande ricchezza oggettuale che caratterizza l'opera di Montale e ne individua le diverse funzioni poetiche. Nel processo linguistico antipetrarchesco iniziatosi nella nostra letteratura ai primi dell'Ottocento Montale costituisce infatti una tappa decisiva verso l'allargamento del "dicibile poetico", fino a includervi i dati della realtà più trita (ivi compresi quegli "oggetti tecnologici" che popolano la nostra quotidianità di moderni: l'altoparlante, il cronometro, il grammofono ecc.) in funzione lirica e non comica. Emerge dal complesso di queste analisi la visione di un poeta che è da considerare un classico a tutti gli effetti e che, senza gesti clamorosi, ha rinnovato profondamente l'idea stessa della poesia.
Il testo a quattro mani. Per una teoria della lettura
Federico Bertoni
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2010
pagine: 349
Questo libro, in linea generale, vorrebbe tentare di rispondere a una domanda. Una domanda semplice, fondamentale, articolata e riprodotta in una sequenza di sotto-domande, lungo una progressione di questo tipo: Che cos'è la lettura? Come funziona? Qual è il suo rapporto con il testo letterario? Qual è il ruolo del lettore? Quali conseguenze critiche può avere uno studio orientato sulla ricezione?
Solus ad solam
Gabriele D'Annunzio
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2010
pagine: 424
"Solus ad Solam" è un opera postuma, pubblicata nel 1939, un anno dopo la morte dell'autore. Il Vate da libero sfogo ai suoi sentimenti e ci fornisce un esempio di autobiografismo. L'opera è il diario che D'Annunzio scrisse nei primi mesi dell'autunno del 1908 e narra della perdita della ragione di Giusini, la contessa fiorentina Giuseppina Mancini, sua amante. Ledizioni ripubblica questo volume già edito da Sansoni editore il 25 marzo del 1939.
Ermanno Raeli
Federico De Roberto
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2010
pagine: 142
"ERmanno Raeli" è la prima opera di impronta psicologica dell'autore de "I viceré", edita nel 1889, cinque anni prima del suo capolavoro.
Marcel Proust
Ernst Robert Curtius
Libro: Copertina morbida
editore: Ledizioni
anno edizione: 2009
pagine: 140
«Nei suoi libri ho potuto ammirare il potere intellettuale dello scrittore di genio». Così scriveva a Marcel Proust, nell'aprile del 1922, Ernst Robert Curtius. Il suo primo articolo sull'autore della Recherche era apparso a febbraio su «Der neue Merkur» e nel settembre dello stesso anno, poco prima di morire, Proust avrebbe testimoniato a Curtius la sua riconoscenza e la sua stima mandandogli personalmente una copia di Sodome et Gomorrhe. Con questo nuovo saggio, apparso nel 1925 come parte di Französischer Geist im neuen Europa e riproposto qui al lettore italiano nella traduzione di Lea Ritter Santini, Curtius si confermava non solo un interprete sensibile del capolavoro proustiano, ma anche un intellettuale capace di opporre lo studio della nuova letteratura europea ai pregiudizi dell'accademia e del nazionalismo montante.
Introduzione all'architesto
Gérard Genette
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 84
L'Introduzione all'architesto nasce come articolo su «Poétique» nel 1977 e, con l'aggiunta di due capitoli, diventa un libro per Seuil nel 1979. Il suo intento, spiegherà Genette una ventina d'anni dopo, non era elaborare «una teoria esaustiva dei generi letterari», ma offrire «un esame storico e critico dei problemi» che una teoria di questo tipo incontra inevitabilmente. Genette risale a Platone e ad Aristotele e ne illustra le teorie, per poi mostrare come, oltre le evoluzioni dell'aristotelismo nelle poetiche medievali, rinascimentali e moderne, si sfoci infine nella triade archigenerica di dramma, epica e lirica. Dai modi si passa così, tacitamente, ai generi, spiega Genette, e le teorie novecentesche continuano a oscillare in modo ambivalente fra gli uni e gli altri. Il saggio genettiano fornisce un chiarimento storico e concettuale essenziale e inaugura un filone di ricerche che avrà il suo seguito inPalinsesti (1982) e in Finzione e dizione (1991). Introduzione Stefano Ballerio.