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Le Lettere: Atelier

Immagine, voce femminile. Arte e poesia

Immagine, voce femminile. Arte e poesia

Stefano Crespi

Libro: Copertina morbida

editore: Le Lettere

anno edizione: 2019

pagine: 116

Nel cambiamento in atto nell'orizzonte del contemporaneo, l'immagine femminile (in arte), la voce femminile (in poesia) vengono a rappresentare l'intuizione profonda dell'esistenza rispetto allo scenario dei linguaggi. Nelle testimonianze dell'arte, l'immagine femminile diventa corpo, luce, emozione, atto indicibile, mistero della presenza, mistero dell'assenza (Modigliani, Giacometti, Balthus). La voce femminile è la voce non abdicante dell'interiorità nella più varia esplorazione (da Ingeborg Bachmann a Simone Weil, da Antonia Pozzi ad Alda Merini). Siamo immersi nella cultura empirica del «vedere». La correlazione tra arte e poesia nel femminile apre la dimensione senza fine dello «sguardo»: l'inconscio, la memoria di ciò che è stato amato, ciò che non è accaduto.
16,00

Incontri. Colloqui con artisti del Novecento

Incontri. Colloqui con artisti del Novecento

Jania Sarno

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2013

pagine: 222

Sempre più abbiamo la percezione del cambiamento nella contemporaneità: la scomparsa simbolica delle parole, il flusso intemporale delle immagini, della comunicazione mediatica. Il libro di Jania Sarno (in 16 testi di incontri nel Novecento) ridiventa un cammino, un viaggio. Con lascito di cultura, di conoscenza di varie lingue, è connaturata a Jania Sarno un'espressione in una molteplicità di strati, di toni e registri: musica, poesia, arte; lo spazio della scrittura e l'inconscio della voce. Si sussegue nel libro un'esplorazione di personaggi umani e artistici (Treccani, Tàpies, Enzo Cucchi, Guccione, Ruggero Savinio). Un'incursione nell'architettura (Oscar Niemeyer a Rio de Janeiro, Mario Botta in Svizzera): architettura come "metafora del mondo", come presenza del tempo. Infine il ritorno in Val Bregaglia nel Canton Grigioni: la valle di origine di Giacometti e degli ultimi anni di Varlin. Una valle nel disguido dove ritrovare la frase senza fine. Giacometti nella sublimità della figura che cammina. Varlin nella casa di Bondo, nella conversazione con la figlia Patrizia Guggenheim, nella visione dei quadri, nella "dolente immensità della vita".
18,50

Viaggio in Italia

Viaggio in Italia

Marianne Werefkin

Libro: Copertina morbida

editore: Le Lettere

anno edizione: 2011

pagine: 83

14,00

L'uomo si ammala, quando l'occhio si annoia. Testi e lettere

L'uomo si ammala, quando l'occhio si annoia. Testi e lettere

Varlin

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2007

pagine: 160

Una sequenza di scritti di Varlin (per la cura della figlia Patrizia Guggenheim e Tobias Eichelberg) è un'occasione per accostare l'orizzonte emozionante di questo artista nello scenario del Novecento. In una situazione di "svizzerità", di suissitude, come in una sorta di non luogo, di esonero dalla storia, Varlin è l'espressione più radicale di una pittura in figura, quasi un punto di non ritorno di una realtà che ha il battito e la malattia della vita. Negli scritti (alcuni testi, i viaggi come il memorabile soggiorno a Napoli, lettere alla moglie Franca) si ritrovano, quasi in frammenti di racconto, i connotati espressivi della pittura di Varlin: la pittura come totalità di "ritratto"; la filosofica imperfezione della vita che accade; la frontiera dell'ironia, della "vanitas"; il grigio come non colore dell'esistenza. Oltre le interpretazioni, verso ciò che è troppo grande e commovente, Varlin è stato amato in testi testimoniali, di scrittori: Max Frisch e Friedrich Dürrenmatt in Svizzera; e in Italia il pathos di Giovanni Testori, l'acuta partecipazione di Vittorio Sgarbi.
16,50

Il volto senza fine

Il volto senza fine

Eugenio Borgna

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2004

pagine: 149

Uomo di vasta cultura, con una singolare vicinanza alla letteratura e alla poesia, Eugenio Borgna ha scritto, nel corso degli anni, una sorta di biografia dell'esistenza, dalla schizofrenia alla tristezza, all'ansia, all'angoscia, alle emozioni. In questo volume riflette ora sui rapporti tra psichiatria, arte e creatività in genere. Nell'originarietà oscura dell'umano, nell'archeologia dello "sguardo" discute i grandi temi dell'arte novecentesca: Stimmung, follia, malinconia, il corpo, il volto. Rilegge e commenta le poetiche degli artisti attraverso i loro scritti. Con un accento, una segretezza, si rivelano presenze di artisti come Munch, De Chirico, Sironi, Bacon, Giacometti.
14,00

Quasi un diario. Frammenti intorno all'architettura

Quasi un diario. Frammenti intorno all'architettura

Mario Botta

Libro

editore: Le Lettere

anno edizione: 2003

pagine: 288

14,50

Paesaggio con figura

Paesaggio con figura

Ruggero Savinio

Libro

editore: Le Lettere

anno edizione: 1996

pagine: 122

16,00

Quasi un diario

Quasi un diario

Mario Botta

Libro: Copertina morbida

editore: Le Lettere

anno edizione: 2014

pagine: 275

Nel secondo volume di "Quasi un diario", continua la raccolta degli scritti di Mario Botta (dal 2003 al 2013). In una singolarità acuta e partecipe della scrittura, si apre e si svolge un orizzonte smisurato: incontri, memorie, vissuto, l'inesauribile riflessione sull'architettura, le aperture al pensiero, alla letteratura, all'arte, a testimonianze contemporanee. Fuori da codificazioni situazionali, l'originalità dell'opera di Botta sembra coniugarsi nella dialettica tra il qui dell'esistenza, il primo sguardo e un'apertura incondizionata al di là del "confine". Così il suo percorso ideale: dalla casa, alla città, ai luoghi della cultura, alle architetture del sacro, alla concezione stessa dello spazio riconsiderato nell'immensità dell'esistenza. Una presenza, Mario Botta, che può essere una conferma di quella frontiera (di quella "svizzeritudine") che, in un lascito di cultura, sa arrivare all'austerità di un primordio: l'alfabeto di Klee, la sublimità della figura che cammina in Giacometti, la sconfinata lingua di Varlin. Si osservi nel volume la sequenza dei disegni: un racconto continuo nella pagina bianca del mondo.
20,00

La cenere e il niente. Scritti per Varlin

La cenere e il niente. Scritti per Varlin

Giovanni Testori

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2009

pagine: 96

Con il titolo "La cenere e il niente. Scritti per Varlin" si viene quasi a presentareun trittico novecentesco, consequenziale di Giovanni Testori sull'arte del Novecento, accanto ai due libri precedenti: "La cenere e il volto. Scritti sulla pittura del Novecento", "La cenere e la carne. Scritti sulla scultura del Novecento" (con prefazione di Vittorio Sgarbi). Un viaggio psichico, tematico, espressivo nell'arte del Novecento dove la scrittura è accadimento vissuto, evento nella dialettica senza fine della luce e dell'ombra. Luogo e non luogo di questi testi testoriani è Bondo (Canton Grigioni - Svizzera) dove la pittura di Varlin arriva a una "grande deflagrazione", ultima soglia, congedo. Nella scena oggettuale, incorporea, Giovanni Testori ama richiamare la grande triade in figura: l'indicibile interiorizzazione di Giacometti, la tragica immanenza di Bacon, la sconfinata lingua del corpo di Varlin.
14,00

Il silenzio dell'immagine

Il silenzio dell'immagine

Gianfranco Ferroni

Libro: Copertina morbida

editore: Le Lettere

anno edizione: 2008

pagine: 112

A suggerire il percorso, la condizione, la poetica nell'opera di Gianfranco Ferroni, viene riunita una sequenza di testi: dalla dichiarazione, dal frammento testimoniale, all'incontro, al dialogo nello studio. Gli scritti degli artisti, proprio per un legame intimo al dato sensibile della pittura, della nota di diario, si presentano per lo più in modi inimitabili. Ciò che commuove nella scrittura di Ferroni è, lungo gli anni, con una punta di paradosso, il tendere al silenzio della parola: un ritrarsi, un restringersi sacrificale in una percezione rispetto ai linguaggi. In un confine, da silenzio a silenzio (come la bellissima luce bianca che invade alcune sue acqueforti), l'opera di Ferroni è intuizione, espressione di temi della contemporaneità: il vuoto, l'abbandono, la malinconia, la memoria come "tempo sospeso", come tempo del tempo. Ecco perché le parole toccanti che ritornano in Ferroni, nella dismisura del silenzio, sono un sentimento di "attesa", "rivelazione". Ecco perché il gesto primo e ultimo della pittura è l'autoritratto, un autoritratto come un disguido destinale: senza simbolo, senza metafora, senza cielo.
18,50

La cenere e la carne. Scritti sulla scultura del Novecento
18,00

La cenere e il volto. Scritti sulla pittura del Novecento
19,63

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