Laterza: Anticorpi
La scommessa del laico
Charles Taylor, Jocelyn Maclure
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2013
pagine: 123
Non ha senso contrapporre laicità e religione. La laicità ben intesa difende la libertà religiosa e la natura non confessionale delle istituzioni ma non per questo è indifferente o ostile al contributo decisivo che anche le culture religiose possono offrire alle società pluraliste. Per evitare che un'ipocrita neutralità azzeri le differenze, il rispetto della parità morale tra individui e la tutela della libertà di coscienza e di religione dovrebbero costituire i due obiettivi principali della laicità. I sostenitori di concezioni del mondo quali i grandi monoteismi storici, le religioni orientali, l'eclettismo spirituale, l'ateismo militante, l'agnosticismo e così via devono imparare a convivere e a stabilire legami di solidarietà. È la laicità pluralista di cui si parla in questo libro a garantire tutto questo.
Contro il decoro. L'uso politico della pubblica decenza
Tamar Pitch
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2013
pagine: 84
Decoro è termine che viene utilizzato per significare cose diverse. Un comportamento è "decoroso" quando è adeguato al tipo di persona e al contesto in cui si dispiega: una casa è "decorosa" quando è pulita e in ordine. Il sostantivo "decoro" e l'aggettivo "decoroso" non si applicano a tutte le posizioni sociali: i ricchi e i potenti non hanno bisogno di imporsi regole di decoro. Anzi, il loro valore si manifesta nell'ostentazione non solo di beni costosi, ma di uno stile di vita che a sua volta esibisce l'assoluta noncuranza verso i limiti imposti a tutti gli altri. Dove l'"indecenza" è ciò che conviene ai molto ricchi, il decoro è ciò che viene proposto e imposto a un ceto medio impoverito e impaurito e a tutti coloro i cui desideri e passioni non sono facilmente incanalabili verso il consumo di merci. Il decoro giustifica politiche nazionali e locali volte a tenere a bada i giovani, le donne, i migranti, e a indirizzare paure e scontento. Il decoro distingue tra perbene e permale: mediante questa divisione il governo ottiene consenso nel contesto di una situazione in cui il ceto medio vede minate alle radici le sue basi economiche e culturali. Il richiamo al decoro ne è parte integrante.
Forza senza legittimità. Il vicolo cieco dei partiti
Piero Ignazi
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: XV-138
Che cosa è un partito e a cosa serve, oggi? In tutto l'Occidente soffiano venti di protesta e disaffezione nei suoi confronti. "Il cahiers de doléances" è molto lungo. I partiti non interpretano più le opinioni dei cittadini, pensano solo ai loro interessi, sono corrotti inefficienti e incapaci, sono ferri vecchi ereditati da un passato lontano, morto e sepolto, creano solo disordine e divisione. Non sono accuse nuove. Risuonano più o meno dalla loro nascita. I partiti hanno sempre creato una sorta di ansia sociale. Perché dividevano il corpo sociale, creavano passioni spesso incontenibili e portavano a conflitti rovinosi. Insomma, i partiti erano e sono tuttora considerati all'origine di tutti i mali. Eppure non c'è scampo: senza partiti non c'è democrazia. Se vogliamo un sistema pluralista e democratico dobbiamo "tenerci" dei partiti. Questo libro sostiene che i partiti non solo rimangono strumenti ineludibili per l'organizzazione del consenso e la scelta dei rappresentanti, ma sono oggi più "forti" di un tempo. Sono in ritirata sul territorio dove hanno perso quasi ovunque iscritti e chiuso sedi; al contempo, però, hanno accentrato e verticalizzato le loro risorse nelle strutture centrali nazionali e nelle assemblee rappresentative. Oggi dispongono, nei quartieri generali e nei gruppi parlamentari e consiliari, di una quantità di personale, strutture e finanziamenti molto superiore al passato...
Pensare la sinistra. Tra equità e libertà
Pietro Reichlin, Aldo Rustichini
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: 279
"Oggi più che nel passato, solidarietà, uguaglianza, lavoro sono obiettivi dai significati incerti, non conciliabili con la prassi e l'azione politica. L'immigrazione, la concorrenza internazionale, la necessità di accrescere il capitale umano e di migliorare la qualità delle istituzioni mettono quotidianamente i governi, i sindacati e i partiti di fronte a scelte difficili, spesso scambiate come compromessi necessari, ma in contraddizione con l'ideale 'vero' della sinistra, uno Stato ideale in cui esiste allo stesso tempo il massimo di equità e il massimo di benessere sociale. Le idee di giustizia e di equità devono rimanere le motivazioni fondamentali delle proposte e dei programmi della sinistra, pur sapendo che saremo sempre di fronte a scelte difficili e rinunce necessarie. Lo scopo di una sinistra moderna dovrebbe essere quello di uscire dalla perenne frustrazione di chi aspira a governare sulla base di obiettivi irrealizzabili per poi trovarsi, nel governo, a dover realizzare obiettivi pratici, senza riuscire a spiegare il nesso tra i primi e i secondi."
I demoni del potere
Marco Revelli
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: 97
È stata l''invenzione della città' la grande innovazione che ha avviato la pratica di addomesticamento del potere. Al riparo delle sue mura, nello 'spazio protetto' da cui sono state tenute fuori le forze del caos, è stato possibile cominciare a porre sotto controllo le potenze distruttive con cui si era espressa fino ad allora la natura selvaggia del dominio. E immaginare un modello di ordine a dimensione umana. I due miti fondativi, di Medusa e di Perseo, da un lato, e delle Sirene e di Ulisse, di cui si occupa questo libro, dall'altro, raccontavano appunto questo passaggio dal 'numinoso' (e dal 'mostruoso') all''umano': questa sorta di trasformazione del carattere 'demoniaco' del potere, da entità selvaggia e incontrollata a strumento assoggettato a un qualche progetto 'civile'. Che accadrà ora, nel momento in cui la solidità dei 'luoghi' sembra vacillare e sciogliersi sotto la spinta travolgente dei 'flussi' finanziari, e quelle linee di confine farsi incerte e permeabili, esposte alle minacce dei primordiali 'demoni del potere'?
I riluttanti. Le élites italiane di fronte alla responsabilità
Carlo Galli
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: 130
Al centro di questo libro sono le élites, senza distinzioni tra élites sociali ed élites politiche. Il tema è perché c'è una crisi delle élites in Italia, da dove viene questa crisi, quali forme prende e come si può eventualmente ovviarvi. Ci sono molti motivi per censurare le élites italiane, ma una loro condanna generalizzata e sommaria non ha senso. È vero che possono essere accusate di cinismo, pigrizia, mancanza di cultura e di senso della responsabilità, ma è anche vero che in alcune circostanze hanno dato discreta prova di sé. Carlo Galli muove da questa riflessione per capire con quale spirito e con quali capacità le élites del nostro paese si sono rapportate alla politica e hanno interagito con la classe dirigente dei partiti. Dialogando con alcuni letterati italiani dei secoli scorsi (fra cui Machiavelli, Leopardi, Manzoni, Carducci, D'Annunzio) e filosofi e scienziati della politica (da Platone a Gramsci), Galli ripercorre il rapporto fra le élites italiane e la democrazia, rileva continuità e discontinuità, riflette su come esse non siano tanto riluttanti a esercitare dominio e predominio quanto piuttosto a essere qualcosa di più che un insieme di privilegiati. A smettere di oscillare, come un pendolo, tra l'assenza e il salvataggio in extremis di situazioni compromesse. Ad assumersi finalmente le responsabilità proprie del loro status.
La convergenza inevitabile. Una via globale per uscire dalla crisi
Michael Spence
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: 372
Con la rivoluzione industriale in Gran Bretagna, una parte della popolazione mondiale ha cominciato a sperimentare una crescita economica straordinaria, che ha portato a un enorme divario di ricchezza e tenore di vita tra l'Occidente industrializzato e il resto del mondo. Questo trend si è invertito dopo la seconda guerra mondiale e ora ci troviamo a metà di un secolo di crescita sempre più rapida dei paesi in via di sviluppo, avviati sulla strada di una nuova convergenza con i paesi avanzati: una tendenza destinata a cambiare volto al pianeta. Michael Spence, Premio Nobel per l'economia, ci spiega quali sono le cause di questa clamorosa evoluzione dei 5 miliardi di esseri umani che vivono nei paesi in via di sviluppo. I tassi di crescita sono eccezionali, e mantenerli a questi ritmi comporta sfide di portata inedita dal punto di vista della governance, del coordinamento internazionale e della sostenibilità ecologica. Le implicazioni per i cittadini dei paesi avanzati sono considerevoli, ma ancora poco conosciute. Spence descrive con chiarezza e audacia qual è la posta in palio per tutti noi e prefigura come si evolverà l'economia globale nei prossimi cinquant.anni. È un libro, questo, che ha acceso un dibattito intenso sulla strada migliore da seguire nel mondo del dopo crisi, ristabilendo l'equilibrio tra interessi economici nazionali e internazionali e tra rimedi a breve termine e sostenibilità a lungo termine.
Smart power
Joseph S. jr. Nye
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: 323
Lo smart power è la combinazione dell'hard power della coercizione con il soft power della persuasione e dell'attrazione: il dittatore nordcoreano Kim Jong-II guardava i film hollywoodiani, ma questo non ha avuto effetti di rilievo sul programma nucleare della Corea del Nord. E il soft power dell'attrazione non è riuscito certo a dissuadere il governo talebano dal sostenere al-Qaeda negli anni Novanta. È stato necessario impiegare l'hard power militare nel 2001 per porre fine a quella situazione, anche se il modo migliore di promuovere la democrazia e i diritti umani non è certo imbracciando il fucile. Nessuno ha ancora detto l'ultima parola sul controverso concetto di potere, ma dal momento che non possiamo evitare di parlarne è necessario pensare a una prospettiva più ampia nelle visioni strategiche, che tenga conto di profonde trasformazioni in atto. Come il fatto che il contesto globale sia investito dalla nuova rivoluzione informatica, che sta cambiando la natura stessa del potere favorendone la diffusione. Gli Stati resteranno sempre gli attori dominanti sulla scena mondiale, ma troveranno questo ciberspazio sempre più affollato e difficile da controllare. Anche questo è smart power.
Elogio della radicalità
Piero Bevilacqua
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: 171
È stato Marx a dare alla parola 'radicale' il significato che ora si presenta a noi in tutta la sua potente attualità. Nel 1843 scrive: "Essere radicale significa cogliere le cose dalla radice. Ma la radice per gli uomini è l'uomo stesso". Ecco, dunque, uno sguardo di cui abbiamo oggi davvero bisogno. Per incredibile che possa apparire, viviamo una fase nella quale, nonostante l'immenso patrimonio di conoscenze di cui disponiamo, stiamo soffocando sotto la coltre di un occultamento totalitario della nostra umana radice. Qual è il nostro fine, la nostra possibile felicità sulla terra, la nostra responsabilità verso le altre creature che la popolano, la natura, le generazioni che verranno? Tutti gli ideali di umano progresso e incivilimento che dall'Illuminismo in poi si sono susseguiti come orizzonti del nostro avvenire sono oggi ridotti a questa vacua teleologia dell"andare avanti' e sempre sullo stesso sentiero. 'Radicale' significa affondare lo sguardo in profondità, nei meccanismi costitutivi dei processi materiali. È questo rinnovato e rivoluzionario sapere, questo sguardo a tutto campo sul vivente, che sta rivelando e non cessa ancora di scoprire i beni comuni dai quali dipendono la nostra vita e il benessere di tutti.
Il sacco del pianeta
Paul Collier
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: 285
"Nelle società ricche, il binomio costituito dalla crescente penuria di risorse naturali e dal deterioramento del clima ha creato un'atmosfera da Apocalisse, con grande soddisfazione dei romantici, quelli che credono che dobbiamo modificare radicalmente il nostro rapporto con la natura e ridurre i consumi: il capitalismo industriale mondiale è giunto alla resa dei conti e sta annegando nelle sue stesse contraddizioni. Dal Principe Carlo ai manifestanti che invadono le strade e le piazze, i romantici rivendicano un futuro in cui l'essere umano torni a vivere in armonia con la natura. Sul fronte opposto a quello dei romantici stanno gli struzzi. Se si scatena una battaglia per le risorse naturali, l'unica cosa che conta è vincere. Limitando le nostre emissioni di carbonio, rischiamo di compromettere invano il nostro stile di vita. Romantici e struzzi hanno parzialmente ragione, ma hanno anche parzialmente torto. Gli uni e gli altri ci porteranno inevitabilmente alla rovina, pur seguendo percorsi diversi. I romantici costituiscono una grave minaccia all'agricoltura globale, mentre gli struzzi sono complici del saccheggio dei beni naturali. Le decisioni devono essere fondate su un corretto senso di responsabilità nei confronti sia dei poveri del mondo sia delle generazioni future". Paul Collier si rivolge a chiunque non sia animato esclusivamente da un profondo disprezzo per la modernità ma non per questo sia privo di coscienza etica.
Economia dell'identità. Come le nostre identità determinano lavoro, salari e benessere
George A. Akerlof, Rachel E. Kranton
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: VII-212
Nel 1995, l'economista Rachel Kranton scrive una lettera al futuro premio Nobel George Akerlof e lo informa che secondo lei i risultati della sua più recente pubblicazione sono sbagliati. Anziché sviluppare una polemica, questo gesto dà il via a una forte collaborazione fra i due studiosi che arrivano a elaborare una nuova teoria: noi possiamo compiere le nostre scelte economiche sia sulla base di incentivi monetari sia in riferimento alla nostra identità. A parità di incentivi monetari, noi evitiamo quelle azioni che confliggono con l'idea che abbiamo del nostro sé e della nostra vita. Secondo Akerlof e Kranton introdurre il concetto di "identità" spiega perché gli individui - nel confrontarsi con la stessa situazione economica - compiono scelte diverse. Ma aiuta anche a comprendere perché incentivi come le stock option funzionino o meno, perché alcune scuole ottengano risultati d'eccellenza e altre no, perché alcune città non investano sul loro futuro.
Cosa resta dell'Occidente
Gian Enrico Rusconi
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: 290
"La tentazione di parlare di post-Occidente è forte, ma in questo saggio lo eviteremo. Non possiamo infatti congedarci dall'Occidente perché lo portiamo dentro di noi, anche nelle narrazioni del suo tramonto o declino che da oltre cent'anni alimentano una redditizia letteratura. Dobbiamo piuttosto capire che cosa è diventata per noi quella che chiamavano "l'essenza dell'Occidente" identificata nella razionalità. Che cosa rimane di questa razionalità? Forse che la crisi del sistema economico-finanziario occidentale e globale in corso, che produce mutazioni culturali e politiche ancora incalcolabili nelle loro conseguenze e falsifica la sua (presunta) razionalità economica, coinvolge il concetto stesso di razionalità occidentale? Che ne è della sua pretesa di rappresentare un modello universale per tutte le culture? Dobbiamo chiederci se razionalità, razionalismo, razionalizzazione sono concetti che ancora qualificano quello che nel linguaggio tradizionale era il fondamento dell'Occidente". A partire da questi interrogativi Gian Enrico Rusconi affronta problemi e autori che hanno ragionato e ragionano sul sistema dei valori occidentali. Tematiche che riguardano non soltanto l'idea di democrazia e di secolarismo, la dimensione storica, la modernizzazione e il confronto delle civiltà ma anche l'analisi della guerra e il rapporto uomo-natura a confronto con le nuove tecnologie.