La Caravella Editrice: Le nuvole

"Lontano è se non senti, non se non vedi Lontano è se non senti, anche se vedi Lontano è quando il vento soffia Lontano è quando l'aria manca La vita è a colori Basta tendersi Le mani Fuori".

«Ricercare la Luce sempre in ogni attimo ci donerà Amore incondizionato, anche nelle notti più buie che potranno sfiorare il nostro Cuore. Da Liuba, il mio Angelo.»

Pensieri ed emozioni scritti di getto che occupano poche righe su un foglio bianco o racconti brevi che vedono la mano dell'autrice impegnata più a lungo in una scrittura liberatoria, pura... Un tripudio di sensazioni e opinioni senza un legame definito se non la voglia, che traspare, dell'autrice, di dire la sua anche solo per confermare la propria presenza. Si percepisce una donna forte che vive e si descrive tra le righe di questa raccolta di pensieri... a volte si mostra e altre si cela, ma appare sempre indipendente e motivata.

Può capitare che lungo il cammino della vita ci si fermi nel mentre. Tempo di bilanci? Stagioni: il contraccolpo di una mite saggezza d'ocra contro la febbricitante velocità dei trascorsi giorni verdi. E sull'avanzare di una pressante nostalgia, la consapevolezza di assaporare ancora il vero delle scelte, il nuovo del sogno, il buono del sentirsi in pace, specialmente con se stessi. Ancora poesia? Certo, ce n'e? bisogno. Provocare e stimolare, abbracciare con parole e suoni, battere il tempo di una gioventù che ci appartiene nonostante la salita e il fascino del tenero crepuscolo che chiama al riposo e all'adagio. Fogli e lettere fugaci, liberi ed emozionanti, da penetrare e indossare nella quotidianità.

"Forse è vero quello che dici: Dio dà la croce a chi sa portarla. Tu sai portar la tua con dignità e onore. La mia è più pesante, ma la porti tu per me con me adagiata sopra. Hai anche l'abilità di strapparmi una risata".

"Queste poesie danno voce a un'intera generazione che nasce nella seconda meta? degli anni ottanta, sul finire del terribile secolo breve. (...) attraverso questi versi, diveniamo partecipi di un viaggio straordinario in cui è possibile ritrovarsi e, nel contempo, fruire la bellezza di un percorso lirico evolutivo che somiglia a una rivelazione".

"Turpi miei pensieri oscurano l'orizzonte fatto di veleno e sangue e se il domani non mi risveglierà potrò dire addio alla vita..."

"La sclerosi è avanzata e io sono ancora in vita, e non credo che mai me la toglierò perché è un dono e va vissuta nel bene e nel male... o solo per vedere come andrà a finire! Ci vuole coraggio, bisogna avere un gran fegato per andare avanti".

Il dialetto è come una tavolozza di colori scelti, tutti perfettamente espressivi, dotati di un'emozionalità sorprendente. Preparatevi, perché sarete catapultati anche voi dentro il dipinto, vivrete la dinamicità del quadro. Con pennellate ora decise ed efficaci, poi soffici e premurose come carezze, vi ritroverete nel mezzo di ricordi indelebili, nella tenera compagnia di persone e personaggi, nella memoria di fatti vissuti. Il "pittore poeta" sarà il vostro "Virgilio" tra i sentieri di un percorso piacevole da esplorare. Un libro parlante quello di Trento, la cui voce risuona narrante tra l'esperienza mite di un paese arroccato in collina ed il mondo imponente che lo circonda. Uno scrigno prezioso, le cui perle rare lasciano l'impronta della saggezza, con la consapevolezza per il lettore di udire bene e ricordare il senso del tutto, come dal palco la battuta finale dell'attore.