Il Nuovo Melangolo: Filosofia della formazione
Neuhumanismus. Pedagogie e culture del Neoumanesimo tedesco tra '700 e '800. Volume Vol. 3
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2020
pagine: 568
Neuhumanismus: questo Terzo Volume sulle pedagogie e le culture del Neoumanesimo tedesco tra Settecento e Ottocento porta a conclusione un'ampia parabola la cui traiettoria ha toccato la storia dell'Occidente, dell'Europa e della Germania contrassegnata dall'Aufklarung, dal Rokoko, dallo Sturm und Drang, dal Kritizismus, dalla Weimarer Klassik, dall'Idealismus, dalla Wiener Klassik e dalla Romantik (trattati nel Primo Volume), indagando i diversi attori sul teatro della Goethezeit. E appunto da Goethe — dalle sue poetiche e dalle sue pedagogie della Bildung — riparte questo studio scandagliando figure letterarie quali Werther, Wilhelm Meister, Faust, Margherita, Mefistofele. Forte delle precedenti incursioni nella filosofia, nella letteratura, nella scienza, nella musica, nella poesia, nel teatro, nella pittura e nell'architettura (presenti nel Secondo Volume), il discorso storico-critico intrapreso può ora considerare altri autori — da Winckelmann a Jean Paul, dagli Schlegel ai Grimm, da Schopenhauer a Heine — e altre opere — da La pace perpetua a Il canto del cigno, da Il Flauto magico alle porcellane di Meissen o alle pedagogie dell'illusione nel Barone di Münchhausen —. Con ciò chiudendo su di una ricognizione generale circa i pedagogisti e le pedagogie del Neuhumanismus tra il 1750 e il 1850, volta a rivisitare il Philanthro-pismus e il Pietismus, Pestalozzi e "i pestalozziani", Fröbel e "le fröbeliane", per poi fare ritorno alle tesi pedagogiche di Kant e von Humboldt, Herbart, Schleiermacher e von Knigge. L'intero spirito di un'epoca — anche riflesso della sua disposizione pedagogica — viene risolvendosi in questo libro (terzo e ultimo dopo i due che lo hanno preceduto), impegnando un gruppo coeso di studiosi intorno all'ultimo "umanesimo" nella storia della Germania, dell'Europa e dell'Occidente sul quale si prefigurerà la svolta di metà Ottocento, con il passaggio dalla Bildung neoumanistica alla Bildung borghese.
Neuhumanismus. Pedagogie e culture del Neoumanesimo tedesco tra '700 e '800. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2019
pagine: 492
Nel contesto geografico dell'Europa tra Settecento e Ottocento, e nel quadro storico che va sotto il nome di Goethezeit — ossia, il "tempo di Goethe" —, la Germania ha visto nascere e svilupparsi il Neuhumanismus. Quel neoumanesimo tedesco compresso tra conservazione, riformismo e rivoluzione, fra commercio, capitale e industria, tra nazionalismo, costituzionalismo e federalismo, fra protestantesimo luterano-calvinista a Nord e cattolicesimo romano-viennese a Sud. Dall'ultimo grande umanesimo nella storia dell'Occidente e dell'Europa giungono le molteplici voci che hanno dato carattere alla filosofia e alla letteratura, alla scienza e alla musica, alla poesia e al teatro, alla pittura, all'architettura e a ogni altra forma dell'arte. Anche questo Secondo Volume dedicato al Neuhumanismus è esito delle ricerche svolte dagli studiosi della Scuola di Pedagogia Generale e Filosofia della Bildung sorta nell'Università di Genova. Dopo aver analizzato — con il Primo Volume — le culture del Rococò, dell'Aufkldrung, del Criticismo, dello Sturm und Drang, dell'Idealismo, della Weimarer Klassik, del Romanticismo e della Wiener Klassik, questo ulteriore studio mette a tema la società tedesca nei suoi comparti economici, politici, giuridici, religiosi e sociali. Con ciò profilando le nascenti connessioni tra Biirgertum, Kapitalismus e Positivismus, che determineranno il compimento del Neuhumanismus e le profonde metamorfosi pedagogiche nella storia e nella geografia della Bildung.
Filosofia del discorso
Mario Gennari
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2018
pagine: 142
A distanza di oltre dieci anni dalla pubblicazione di "Filosofia del pensiero", Mario Gennari porta a stampa questo volume intitolato "Filosofia del discorso". Dopo essersi domandato che cosa sia davvero il discorso, l'autore presenta i tratti distintivi di una filosofia del discorso contrapposta alla clinica sociale con cui la società provvede a regolare le condotte e codificare le norme discorsive della libertà linguistica. L'analisi si concentra tanto sul linguaggio formale e scientifico quanto sul linguaggio ordinario e informale, trascegliendo quale proprio àmbito di inferenza il mondo accademico con il suo provincialismo culturale sostenuto dal consenso di un diffuso status vassallatico. Da qui il rapporto tra funzionariato accademico e tecnologizzazione dei discorsi. L'indagine converge quindi sui generatori culturali del discorso (orale o scritto) e sul cosmopolitismo categoriale, fino a cogliere il principium individuationis che regola i rapporti tra discorso pubblico e discorso privato. I social media vengono inventariati come uno dei territori privilegiati della pauperizzazione discorsiva, nonché del progressivo impoverimento stilistico, dal quale infine proviene il pericoloso abbandono in cui versa la formazione umana nelle società occidentali.
Neuhumanismus. Pedagogie e culture del Neoumanesimo tedesco tra '700 e '800. Volume 1
Libro: Copertina rigida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2018
pagine: 366
La storia dell'Occidente, dell'Europa e della Germania è stata segnata nel corso dei secoli da guerre e distruzioni. Ciò si è riflesso sull'intera storia dell'umanità così come sulla storia di ogni singolo uomo occidentale, europeo e tedesco. Soltanto quando i princìpi asseverativi dell'"umano" e dell'"umanità" sono stati rispettati, allora gli umanesimi hanno sostituito i nichilismi. L'epoca a noi più vicina ove ciò è accaduto ha preso il nome di Neuhumanismus: il neoumanesimo tedesco. Ossia, quella particolare età contrassegnata dall'Aufklärung, dallo Sturm und Drang, dalla Weimarer Klassik, dalla Wiener Klassik, dalla Romanlik, dal Kritizismus e dall'Idealismus. Insieme, essi hanno conferito alcuni loro caratteri all'unità complessiva del tempo di Goethe e Schiller, Haydn e Mozart, Hölderlin e Novalis, Kant e Hegel; e poi di Klopstock, Lessing e Herder, di Humboldt, Schleiermacher e Pestalozzi. La presente ricerca - coordinata da Mario Gennari e incentrata sulla categoria storiografica di Neuhumanismus - ricostruisce con questo Primo Volume l'identità di quell'epoca - che va dal 1750 al 1850 - da cui proviene un messaggio umanistico essenziale per il futuro dell'Europa e della Germania, nonché per la storia della Bildung di ogni essere umano.
Herrad Von Landsberg e l'Hortus deliciarum
Mario Gennari
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2017
pagine: 120
Perché scrivere oggi un libro su di una canonichessa medievale? Perché dedicare uno studio a una badessa vissuta nel cuore del Medioevo – durante il XII secolo – e al centro dell’Europa – in una abbazia sperduta sui monti dell’Alsazia –, entro un tempo e uno spazio che dunque paiono soltanto remoti? E perché porsi alla ricerca di ciò che rimane di un codice irrimediabilmente perduto, poiché divorato dalle fiamme di un rogo scaturito dalla guerra franco-prussiana del 1870? È presto detto: perché l’autrice del testo – dalla identità incerta – e l’opera stessa – di cui niente resta di originario – rappresentano paradigmaticamente quanto l’Europa nella sua lunga storia è anzitutto stata. Ossia: cultura. Herrad von Landsberg, vissuta tra il 1130 e il 1195 circa, badessa nel monastero di Sainte-Odile dell’Alsazia oggi francese, è l’autrice dell’Hortus deliciarum: un libro molto citato e assai poco conosciuto, capace di evocare soprattutto attraverso le sue immagini tanto l’animo di questa monaca quanto lo spirito del Medioevo.
Logica, linguaggio e metodo in pedagogia
Mario Gennari, Giancarla Sola
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2016
pagine: 150
Purtroppo capita ancora di leggere che la pedagogia è l'arte di educare i bambini, oppure di sentir confondere il pedagogo (dell'antichità classica) con il pedagogista contemporaneo. Questo disordine generalizzato circa il vero significato della pedagogia - unito a un'opera di "depedagogizzazione" della società (a cui l'editoria e i media non sono certo estranei) - ha prodotto e continua a provocare dei malintesi sempre più diffusi a proposito del senso stesso da assegnare a queste tre parole: formazione, educazione, istruzione. Sicché esse vengono usate spesso a sproposito, senza sapere che sono invece i tre "oggetti" di studio della Pedagogia Generale intesa quale scienza umana. Il libro di Mario Gennari e Giancarla Sola - entrambi Professori nell'Università degli Studi di Genova - costruisce i capisaldi di questa antica e nobile disciplina: (a) chiarendone i paradossi, (b) fornendone una cognizione epistemologica, (c) ricostruendone la logica interna e il linguaggio, (d) affrontando la questione metodologica della ricerca scientifica e la sua operatività nelle pratiche.
Missa in tempore belli
Mario Gennari
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2016
pagine: 120
"Missa in tempore belli" è il titolo di una Messa musicata da Joseph Haydn nel 1796. Come allora - quando Napoleone invadeva l'Austria e l'Europa - anche oggi si vive in tempore belli: in un'epoca in cui la guerra continua a travolgere uomini e popoli, Stati e continenti. L'attualità di questo libro è avvolta nella storia che racconta. Haydn, la Klassik musicale viennese, il Settecento europeo (illuminista ma romantico) e in particolare il 1796 fanno da sfondo al testo di Mario Gennari, che converge su una serie di capolavori assoluti - tutti apparsi in quell'anno così magicamente prolifico. Quindi, sui loro autori: da Goethe a Schiller, da Madame de Staël a Herder, da Laplace a Paine, da Schelling a Fichte fino a Kant, con il suo celebre volumetto sulla pace - che Haydn tanto aveva amata e rappresentata nella sua estetica classico-musicale. Se non che, alla sua morte è proprio la guerra in corso a far dimenticare il grande musicista, fino a quando il suo più fedele allievo, Sigismund von Neukomm, per celebrare il maestro crea un canone enigmatico riponendovi il senso nascosto dell'opera e della vita di Haydn. Al significato dell'enigma Gennari offre una soluzione letteraria, filosofica e pedagogica prima che musicale, contrapponendo alla guerra un cammino umanistico volto verso la pace.
Deutsche Bildung
Ernst Troeltsch
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2015
pagine: 133
Siamo nel 1919 quando Ernst Troeltsch pubblica "Deutsche Bildung": il testo di un lungo discorso che affronta il tema della formazione dell'uomo tedesco all'indomani della prima guerra mondiale. Conclusa tragicamente l'esperienza bellica che farà crollare il Secondo Reich e l'mpero asburgico, nasce la Repubblica di Weimar, con il suo nuovo testo costituzionale, con tutte le sue contraddizioni sociali, con la sua permanente crisi economica. Nello stesso anno, Hitler pronuncia il primo discorso pubblico a Monaco di Baviera. Nazionalismo, populismo e razzismo antisemita si coagulano nell'avventura nazista, mentre, sempre nel 1919, nasce in Italia il Partito Fascista. In questo contesto politico la storia dell'Europa, la storia della Germania e la storia della Bildung tedesca subiscono una svolta radicale, sulla cui interpretazione Troeltsch si sofferma ricordando come il passato della tradizione neoumanistica possa essere riconfermato o distrutto. Teologia e politica, filosofia e pedagogia s'intrecciano nelle pagine di Troeltsch, sviluppando le vivide proiezioni che ancor oggi, a quasi un secolo di distanza, coinvolgono e stupiscono per la loro attualità.
L'epistemologia pedagogica italiana e il «Documento Granese-Bertin»
Giancarla Sola
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2015
pagine: 280
Il volume di Giancarla Sola presenta il quadro complessivo dell'epistemologia pedagogica italiana negli ultimi cinquantanni. Lo fa partendo da una domanda: "Che cosa è la pedagogia? ". Nel compiere anzitutto un'analisi del "Documento Granese-Bertin" e del relativo dibattito (entrambi apparsi sulla Rivista fiorentina "Scuola e città" nel biennio 1986-1988), il libro delinea l'articolato scenario entro cui si sviluppano la ricerca, il discorso e la critica in pedagogia. Mettendo a punto l'interpretazione critica di una delle fasi più significative della discussione epistemologica, il lavoro restituisce un orizzonte composito di temi, problemi e posizioni attraverso i quali è venuta costituendosi l'identità della pedagogia intesa come scienza generale della formazione e dell'educazione dell'uomo. Introduzione di Alberto Granese.
Formema
Mario Gennari
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2015
pagine: 93
Il compito di questa ricerca consiste in un'indagine condotta all'interno dell'idea di formazione, provando a svelarne la forma costitutiva attraverso lo studio della sua essenza profonda.
Menschenbildung. L'idea di formazione dll'uomo. Johann Heinrich Pestalozzi
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2014
pagine: 323
Johann Heinrich Pestalozzi è considerato uno tra i più grandi pedagogisti nella storia dell'Europa. Nato a Zurigo nel 1746, entra presto in contatto con gli ambienti colti della Svizzera settecentesca, ma contemporaneamente dà avvio alla sua intensa attività di educatore volta verso i bambini più poveri, sfruttati e malnutriti. Gli autori dei contributi raccolti in questo volume intessono un dialogo con gli scritti di Pestalozzi - che dalla Svizzera del tempo si rivolge all'intero mondo culturale europeo -, rinvenendo nell'idea di "Menschenbildung" l'epicentro del suo impegno pedagogico e della sua adesione al "Neuhumanismus". Pestalozzi morirà in povertà, nel 1827.
Educare è educarsi
Hans Georg Gadamer
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2014
pagine: 60
Scrive Hans-Georg Gadamer in "Erziehung ist sich erziehen": "Per iniziare, sostengo: l'educazione (Erziehung) è educare se stessi (sich erziehen), la formazione (Bildung) è formare se stessi (sich bilden)". "Educare è educarsi", contiene il testo di una bellissima e lucida conferenza tenuta dal filosofo di Heidelberg all'età di novantanove anni. In essa vengono anzitutto trattati due grandi temi: la formazione e l'educazione dell'uomo. Il successo editoriale in Germania è dipeso anche dal linguaggio colloquiale con cui sono affrontati i problemi relativi alla scuola, all'infanzia, alla gioventù, all'essere genitori, allo studio delle lingue, ma anzitutto ai modi dell'educare. Gadamer li declina partendo dal fatto che, per diventare degli esseri "educati", occorre imparare a "educare-se-stessi" prima ancora che la famiglia, la scuola e la società contribuiscano a farlo. Il volume è curato da Mario Gennari, che ne è anche il traduttore. Alla sua Postfazione segue una Glossa di Giancarla Sola.