Il Formichiere: Piccola biblioteca del pensiero giuridico
L'Europa e il fascismo. Alle origini del pensiero autoritario
Hermann Heller
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2023
pagine: 302
Europa und der Fascismus, pubblicato nel 1929 è rimasto troppo a lungo ignorato in Italia tanto dai giuristi quanto da storici e filosofi. I primi lo hanno considerato un libro di storia estraneo al rigore metodologico della scienza giuridica, i secondi lo hanno dimenticato perché libro di diritto e quindi esorbitante i loro interessi. Con Europa und der Fascismus Hermann Heller proponeva una precoce interpretazione del fascismo e imprimeva una forte scossa ai rigidi schemi della giuspubblicistica e del pensiero giusfilosofico, entrambi attardati sulla contrapposizione astratta tra le due “teorie generali” del decisionismo e del normativismo. Con la traduzione Carlo Amirante ricordò alla scienza giuridica che il pensiero tedesco non poteva essere ridotto a queste due polarità: tra normativismo e decisionismo, tra Kelsen e Schmitt vi era il pensiero di Heller, travolto dalla fine di Weimar e in Italia sovente dimenticato nonostante la sua ricchezza dottrinale. Heller aveva colto prima e meglio di altri le molte insidie che si annidavano nelle acrobazie teoriche degli addottrinati e che si apprestavano a tramutare hegelianamente il «razionale» in «reale».
Teologia e diritto nella Germania del Seicento. Johann Angelius Werdenhagen (1581-1652)
Lorenzo Dore
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2023
pagine: 189
Sul giurista tedesco Johann Angelius Werdenhagen (1581-1652), eminente figura della cultura evangelica nella Germania del Seicento, esistono pochi studi specialistici, per lo più di ambito teologico e filosofico. Questo volume si propone di ricostruire in forma organica le sue riflessioni sul diritto, in un panorama storiografico che di recente si è interessato al suo contributo alla storia del pensiero giuridico della prima età moderna. Muovendo dallo studio della Synopsis sive medulla in sex libros Iohannis Bodini De Republica, della Universalis introductio in omnes Respublicas sive Politica generalis e del De Sacri Romani Imperii circulis tractatus, l’indagine ricorre a un’ampia letteratura sul contesto storico e culturale dell’Europa tra Cinque e Seicento, con l’obiettivo di presentare alcuni contenuti originali della dottrina giuridica dell’autore.
Monarchia secondo il Ms. London, British Library, Additional 6891
Dante Alighieri
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2021
pagine: 244
L’edizione della "Monarchia" secondo il Ms. London, British Library, Additional 6891, curata da Diego Quaglioni e munita della nuova traduzione di Attilio Turrioni, assume come base per la costituzione del testo il manoscritto Y, ignoto ai precedenti editori e della cui importanza Quaglioni diede notizia già nel 2011. Questa nuova edizione esce nell’anno delle celebrazioni per il VII centenario della morte di Dante con l’intento di contribuire allo studio del testo e della tradizione manoscritta di uno dei capolavori della letteratura politica di tutti i tempi.
Hegel e il pensiero nazionale dello Stato di potenza in Germania. Un contributo alla storia dello spirito pubblico
Hermann Heller
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2021
pagine: 309
Un secolo dopo la sua pubblicazione in Germania è edito in traduzione italiana il primo libro del giurista tedesco Hermann Heller. Nel 1921 Heller dava alle stampe la sua monografia su Hegel e il pensiero nazionale dello Stato come potenza. L’opera contiene le prime riflessioni di uno tra i più lucidi interpreti dell’epoca di Weimar (1919-1933). Tra le sue pagine si trova una veemente critica dello Stato come potenza espansionistica, ma anche e soprattutto il senso di una radicale insoddisfazione per la scienza politica e giuridica del Novecento, con le sue aspirazioni a subordinare il diritto alla potenza dello Stato che si andava profilando nei convulsi anni di Weimar. Il libro di Hermann Heller apre così una fondamentale prospettiva sull’esperienza weimariana, idonea ad arricchire il panorama culturale tanto dello storico e del filosofo quanto del giurista. I gravi problemi affrontati da Heller sono infatti radicati in un passato che ci è vicino e che è vivo nel presente.
Libertà religiosa e nazionalità in Francesco Ruffini con l’edizione di Sionismo e Società delle Nazioni (1919)
Beatrice Primerano
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2020
pagine: 142
A un secolo esatto dalla sua pubblicazione vede nuovamente la luce Sionismo e Società delle Nazioni di Francesco Ruffini (1863- 1934), vivo documento di un momento cruciale della vita politica internazionale, all’indomani della Grande Guerra e mentre le potenze vincitrici ridefinivano il nuovo ordine mondiale nella Conferenza di Parigi. La causa dell’ebraismo mondiale appariva a Ruffini degna di essere assunta come una bandiera che teneva uniti insieme i due princìpi ai quali egli aveva dedicato la sua vita di studioso: il principio della libertà religiosa e il principio di nazionalità […] spiritualista e libertaria, contro ogni tendenza nazionalistica e autoritaria. Giurista dalla forte componente storicistica, storico del diritto egli stesso e maestro nel diritto ecclesiastico, Ruffini non poteva che attingere alla migliore tradizione italiana […] Queste basi scientifiche e culturali sono anche all’origine della sua avversione dichiarata per il nazionalismo di matrice germanica, dal quale Ruffini vede sorgere l’antisemitismo, cui sono dedicate in questo libro pagine illuminate e sferzanti, ricche di sorprendenti intuizioni. La riedizione del volume ad opera ad opera...
Trattati politici. Sulla tirannide-Sulle costituzioni politiche-Sui partiti
Bartolo da Sassoferrato
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2019
pagine: 252
«Il presente volume completa un progetto risalente a cinque anni fa, quando Dario Razzi e l'editore Marcello Cingolani (Il Formichiere) mi chiesero di autorizzare e sostenere la traduzione con testo a fronte dei trattati politici di Bartolo da Sassoferrato, il sommo giurista che è il simbolo stesso del primato della scienza giuridica nell'età del diritto comune. Si trattava di far uso dell'edizione critica che avevo approntato in anni giovanili per un'importante collana scientifica dell'editore Olschki, superando le perplessità che derivavano dalle difficoltà della resa del latino della scolastica giuridica, dalla sovrabbondanza di tecnicismi presenti nei testi e dalla necessità di arricchire gli apparati di note per renderli utili anche al lettore colto e non solo allo storico del diritto o al giurista dotato di una formazione storica (D. Quaglioni, Politica e diritto nel Trecento italiano. Il “De tyranno” di Bartolo da Sassoferrato [1314-1357]. Con l'edizione critica dei trattati “De Guelphis et Gebellinis”, “De regimine civitatis” e “De tyranno”, Firenze, Olschki, 1983 [«Il pensiero politico. Biblioteca», 11])» (dalla prefazione di Diego Quaglioni)
Scienza giuridica quattrocentesca
Giuliano Marchetto
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2019
pagine: 129
Il secolo XV, nella storia giuridica, occupa una posizione del tutto particolare. Fu il secolo che seguì la fioritura della grande scienza giuridica trecentesca e, al tempo stesso, il secolo dell'Umanesimo, della critica serrata condotta dai letterati umanisti alla scienza giuridica, della disputa delle arti. Tale combinazione di circostanze è all'origine di un diffuso pregiudizio storiografico secondo il quale i giuristi quattrocenteschi furono soltanto i prosecutori e, fondamentalmente, i ripetitori di una dottrina e di un metodo che attendevano di essere superati. Questo volume raccoglie i frutti di alcuni percorsi di ricerca, specificamente dedicati alla scienza giuridica del XV secolo, dai quali si spera possa emergere la peculiarità di una riflessione che svolse un ruolo fondamentale nel passaggio dalle opere della dottrina trecentesca alle novità del Cinquecento.
L'idealismo giuridico di Vittorio Frosini
Antonio Merlino
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2019
pagine: 143
Sovvertendo gli schemi delle dottrine positiviste ed analitiche, Vittorio Frosini (1922-2001) affermava che il diritto è un'attività poetica. Egli scriveva che il futuro della civiltà non può essere disgiunto dalla «naturalità dell'esperienza giuridica» e da «un'immagine originaria e autentica dell'uomo». Esortava i giuristi del nuovo secolo ad essere «vigili», a mantenere viva la scintilla della «coscienza giuridica» e a rivolgere «lo sguardo interiore» «là dove brilla la stella della giustizia».
Questio disputata Bononie (1307-1328)
Uberto da Cesena
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2018
pagine: 120
La lettura delle fonti giuridiche medioevali costituisce un’attrattiva non soltanto per lo studente o per lo studioso di diritto, ma anche per il lettore colto che sia spinto alla curiosità per un’età della storia ricca di fascino quale è il Medioevo. La centralità del diritto nella cultura e nella coscienza medioevali fa sì che le fonti giuridiche aprano un mondo spesso inesplorato dalla letteratura tradizionale, e tuttavia necessario per comprendere nel profondo la società dei secoli XIII e XIV. In particolare la materia suntuaria (il tenore di vita nelle sue manifestazioni quotidiane, come il vestito, il cibo, etc.) affrontata nelle quaestiones di cui si offre l’edizione mostra uno spaccato significativo della vita dei Comuni medioevali. La disciplina dei costumi, lungi dal rappresentare un fatto solamente privato o addirittura solamente etico-religioso, coinvolge la realizzazione del buon governo cittadino. In tal senso la disciplina del sumptus diviene un osservatorio d’elezione per studiare lo sviluppo dei limiti all'esercizio del potere di fronte a ciò che riguarda la soggettività. Ciò invita ad una riflessione nuova sulla relazione pubblico/privato... Prefazione di Diego Quaglioni.
Interpretazioni di Montesquieu
Antonio Merlino
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2018
pagine: 177
Era dalla complessiva revisione del giudizio su Montesquieu giurista, proposta da Giovanni Tarello in un lungo saggio del 1971 (Per una interpretazione sistematica di Montesquieu) poi rifuso nel suo fortunato e controverso volume su Assolutismo politico e codificazione del diritto (1976), che non si facevano più i conti con le interpretazioni di Montesquieu in una maniera così schietta e salutare. A quaranta anni e più dalla pubblicazione di quelle pagine, il bisogno di una visione d'insieme sui restauri del ritratto di Montesquieu si era fatto ancora più urgente. Antonio Merlino ha scelto la sola via possibile, che è sempre quella del ritorno alla genuinità dei testi e delle fonti, a cominciare dalle Lettres Persanes. Ne risulta un Montesquieu a più facce, lontanissimo dalla stereotipia in cui tanta letteratura (manualistica e no) lo ha fissato nella fisionomia pacificata di un "classico del costituzionalismo moderno". (Dalla prefazione di Diego Quaglioni).
Trattato sulle costituzioni politiche-Trattato sui partiti. Testo latino a fronte
Bartolo da Sassoferrato
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2018
pagine: 131
"I trattati di Bartolo sulle costituzioni politiche e sui partiti sono due brevi ma densissime opere di dottrina, che insieme al trattato sulla tirannide, già apparso in questa collana, formano una trilogia del pensiero politico del grande giurista di Sassoferrato e compendiano i principali temi che il diritto pubblico medievale ha trasmesso in eredità alla modernità. Dario Razzi ne offre qui una riedizione conforme al testo critico da me curato ormai molto tempo fa, affiancata dalla traduzione di Attilio Turrioni, contribuendo in tal modo a una significativa ripresa dell’interesse degli studiosi e dei lettori colti per la migliore tradizione costituzionalistica italiana... Il presente volume, in questo senso, costituisce semplicemente lo sviluppo di una maturità postuma della parola del maggiore giurista della tradizione italiana, nella quale, se si è capaci di tendere un filo che la faccia ancora vibrare, è possibile sentire ancora vivi e 'nostri' i grandi problemi della relazione tra diritto e potere che affondano le loro radici nella complessità degli ordinamenti giuridici medievali." (dalla Prefazione di Diego Quaglioni)
Diritto, teologia e politica nella prima età moderna. Johannes Althusius (1563-1638)
Lucia Bianchin
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2017
pagine: 201
Questo volume è il punto di arrivo di una lunga attività di studio dedicata al giurista tedesco Johannes Althusius (1563-1638), noto come uno dei primi teorici ad aver affermato il principio della sovranità popolare e aver concepito l’idea di una sorta di ‘protofederalismo’. Il primo capitolo affronta il nodo centrale della teoria althusiana dello Stato, ovvero la peculiare idea di sovranità di questo giurista e teorico politico tedesco, attraverso l’analisi del modo in cui Althusius stesso ricostruisce l’origine e la natura del diritto regale. Il secondo capitolo è dedicato al problema cruciale delle leggi nella Res publica Christiana riformata. Il terzo ricostruisce le idee di giustizia e di censura in Althusius, due momenti centrali della teoria althusiana dello Stato strettamente correlati fra loro. Il quarto capitolo approfondisce un altro aspetto importante nella costruzione teorica althusiana, quello della guerra. Il quinto e ultimo capitolo, dedicato al problema della coscienza nel diritto pubblico dell’età della Riforma, ripercorre l’evoluzione dell’idea di coscienza da Calvino fino ad Althusius, per concentrarsi sui temi della libertà di coscienza e della libertà religiosa.