Libri di Hermann Heller
Dottrina dello Stato
Hermann Heller
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2024
pagine: 440
La "Dottrina dello Stato" di Hermann Heller chiude la grande stagione del pensiero giuridico weimariano e ne costituisce un capitolo – tutt’altro che marginale – del testamento spirituale. Pubblicata postuma nel 1934 a cura dell’allievo Gerhart Niemeyer, essa mira a superare quel pensiero antinomico del diritto che aveva segnato le grandi opere degli anni ’20, dalla Dottrina generale dello Stato di Kelsen alla Dottrina della costituzione di Schmitt. Heller prende le mosse dall’affermazione della incoercibile natura sociale dello Stato: l’istituzione politica sovrana non è né frutto esclusivo di un processo di formalizzazione concettuale, una mera Fiktion, né il risultato di una decisione astratta dalla forma complessiva della sua esistenza. L’interrogazione intorno al senso dell’ordine politico va riproposta in chiave di totalità: non è un caso che nella "Dottrina dello Stato", ancor più che nelle sue opere precedenti, Heller si soffermi sul pensiero politico hegeliano, in un’epoca che tendeva ad ignorarlo o a porlo come l’alfiere del nuovo Stato autoritario, riscoprendone in modo originale le tensioni e le geniali aporie che lo attraversano.
L'Europa e il fascismo. Alle origini del pensiero autoritario
Hermann Heller
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2023
pagine: 302
Europa und der Fascismus, pubblicato nel 1929 è rimasto troppo a lungo ignorato in Italia tanto dai giuristi quanto da storici e filosofi. I primi lo hanno considerato un libro di storia estraneo al rigore metodologico della scienza giuridica, i secondi lo hanno dimenticato perché libro di diritto e quindi esorbitante i loro interessi. Con Europa und der Fascismus Hermann Heller proponeva una precoce interpretazione del fascismo e imprimeva una forte scossa ai rigidi schemi della giuspubblicistica e del pensiero giusfilosofico, entrambi attardati sulla contrapposizione astratta tra le due “teorie generali” del decisionismo e del normativismo. Con la traduzione Carlo Amirante ricordò alla scienza giuridica che il pensiero tedesco non poteva essere ridotto a queste due polarità: tra normativismo e decisionismo, tra Kelsen e Schmitt vi era il pensiero di Heller, travolto dalla fine di Weimar e in Italia sovente dimenticato nonostante la sua ricchezza dottrinale. Heller aveva colto prima e meglio di altri le molte insidie che si annidavano nelle acrobazie teoriche degli addottrinati e che si apprestavano a tramutare hegelianamente il «razionale» in «reale».
Hegel e il pensiero nazionale dello Stato di potenza in Germania. Un contributo alla storia dello spirito pubblico
Hermann Heller
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2021
pagine: 309
Un secolo dopo la sua pubblicazione in Germania è edito in traduzione italiana il primo libro del giurista tedesco Hermann Heller. Nel 1921 Heller dava alle stampe la sua monografia su Hegel e il pensiero nazionale dello Stato come potenza. L’opera contiene le prime riflessioni di uno tra i più lucidi interpreti dell’epoca di Weimar (1919-1933). Tra le sue pagine si trova una veemente critica dello Stato come potenza espansionistica, ma anche e soprattutto il senso di una radicale insoddisfazione per la scienza politica e giuridica del Novecento, con le sue aspirazioni a subordinare il diritto alla potenza dello Stato che si andava profilando nei convulsi anni di Weimar. Il libro di Hermann Heller apre così una fondamentale prospettiva sull’esperienza weimariana, idonea ad arricchire il panorama culturale tanto dello storico e del filosofo quanto del giurista. I gravi problemi affrontati da Heller sono infatti radicati in un passato che ci è vicino e che è vivo nel presente.
Stato di diritto o dittatura? E altri scritti (1928-1933)
Hermann Heller
Libro
editore: Editoriale Scientifica
anno edizione: 1999
pagine: 226
Stato di diritto o dittatura? E altri scritti (1928-1933)
Hermann Heller
Libro: Copertina morbida
editore: Editoriale Scientifica
anno edizione: 2017
pagine: 180
Questi scritti di Herman Heller, redatti fra il 1928 e il 1933 nel tragico epilogo della Repubblica di Weimar - per un destino singolare anche l'epilogo della vita di Heller nell'esilio spagnolo -, testimoniano la febbrile ricerca di soluzioni della crisi politica, nel tentativo di arrestare il suo procedere inesorabile, e l'impotenza teorica e pratica che, altrettanto inesorabilmente, attanagliava tutte le forze dei movimenti democratici. Heller, di salde convinzioni socialiste, non era tuttavia affatto 'ortodosso', tant'è vero che uno dei suoi lavori fondamentali, "La sovranità", - dove criticava radicalmente le tesi kelseniane e discuteva con grande interesse le tesi di Schmitt sul decisionismo, del quale riconosceva il valore teorico ma rigettava le conclusioni politiche - gli era costato un notevole isolamento all'interno del movimento socialdemocratico.
Dottrina dello Stato
Hermann Heller
Libro
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 1988
pagine: 460
La Dottrina dello Stato di Hermann Heller chiude la grande stagione del pensiero giuridico weimariano e ne costituisce un capitolo - tutt'altro che marginale - del testamento spirituale. Pubblicata postuma nel 1934 a cura dell'allievo Gerhart Niemeyer, essa mira a superare quel pensiero antinomico del diritto che aveva segnato le grandi opere degli anni '20, dalla Dottrina generale dello Stato di Kelsen alla Dottrina della costituzione di Schmitt. Heller prende le mosse dall'affermazione della incoercibile natura sociale dello Stato: l'istituzione politica sovrana non è nè frutto esclusivo di un processo di formalizzazione concettuale, una mera Fiktion, nè il risultato di una decisione astratta dalla forma complessiva della sua esistenza. L'interrogazione intorno al senso dell'ordine politico va riproposta in chiave di totalità: non è un caso che nella Dottrina dello Stato, ancor più che nelle sue opere precedenti, Heller si soffermi sul pensiero politico hegeliano, in un'epoca che tendeva ad ignorarlo o a porlo come l'alfiere del nuovo Stato autoritario, riscoprendone in modo originale le tensioni e le geniali aporie che lo attraversano. Su queste basi Heller tenta di ripensare, innanzitutto, il metodo della scienza politica - sostenendo la necessità di definire la dottrina dello Stato come scienza della realtà - e di disegnare una «mappa» delle condizioni, naturali e culturali, necessarie al costituirsi della società civile e, poi, dello Stato stesso. La relazione fra Stato e diritto, il «luogo » teorico che agitava tutto il dibattito intorno alla costituzione weimariana, apre al problema del potere dello Stato, e dunque al problema della sua legittimazione: la ragion di Stato e la coscienza giuridica individuale si affrontano, su questo terreno, in un conflitto insanabile che nessuna « ottima » costituzione può risolvere, ma soltanto, nel migliore dei casi, tentare di rappresentare.