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Guida: Storici e storia

Finalmente il popolo pensa. Sylvain Maréchal nell'immagine della Rivoluzione francese

Finalmente il popolo pensa. Sylvain Maréchal nell'immagine della Rivoluzione francese

Erica Joy Mannucci

Libro: Libro in brossura

editore: Guida

anno edizione: 2012

pagine: 312

"Finalmente il popolo pensa...e forse, tra poco, non avrà più bisogno di un Dio come freno": sono versi del 1781 che esprimono le attese rivoluzionarie del poeta francese dell'ateismo virtuoso Sylvain Maréchal, futuro membro della Congiura degli Eguali di Babeuf. La figura di Maréchal ha subito gli effetti di una secolare denigrazione dalla quale nel tempo alcuni studiosi hanno cercato di riscattarla, ma che si è ripresentata fino ai giorni nostri. Riaprire il suo dossier personale di comprimario di un'epoca che ha continuato a scaldare gli animi, generazione dopo generazione, significa anche porre nuove domande per una rilettura della storia intellettuale e culturale della Rivoluzione francese, della sua eredità e dei luoghi comuni che la riguardano. Il caso individuale, seguito anche oltre la traiettoria di una vita assai produttiva, spesa a diffondere e adattare a nuove circostanze l'eredità di una grande tradizione eterodossa, è come un filo rivelatore nella trama delle rappresentazioni della Rivoluzione stessa.
20,00

«Rivoluzionare il bel sesso». Donne e politica nel triennio repubblicano (1796-1799)

«Rivoluzionare il bel sesso». Donne e politica nel triennio repubblicano (1796-1799)

Elisa Strumia

Libro: Copertina morbida

editore: Guida

anno edizione: 2012

pagine: 266

Il Triennio rivoluzionario (1796-1799) fu per l'Italia un momento cruciale. Con la fine dell'antico regime e l'insediamento dei governi repubblicani, sembrò a molti possibile partecipare alla costruzione di una società nuova, fondata sulla libertà e sull'eguaglianza. Una delle novità più interessanti e meno studiate in quegli anni è costituita dalla comparsa delle donne sulla scena pubblica. Esortate dai patrioti a manifestare la propria adesione al "nuovo ordine di cose", le "cittadine" non solo parteciparono alle feste, ma frequentarono i circoli costituzionali, pronunciarono discorsi, scrissero lettere ai giornali, organizzarono banchetti patriottici. Appropriandosi delle nuove forme della comunicazione politca, molte donne - non unicamente quelle istruite - esercitarono i diritti di cittadinanza anche quando non li rivendicarono esplicitamente. Alcune di loro, poi, chiesero la parità nelle successioni, la libertà di scelta nel matrimonio, il divorzio, la possibilità di sciogliere i voti religiosi, il diritto all'istruzione.
17,00

Le due Italie. Giovanni Manna e l'unificazione liberale

Le due Italie. Giovanni Manna e l'unificazione liberale

Ennio Corvaglia

Libro: Copertina morbida

editore: Guida

anno edizione: 2012

pagine: 396

La figura di Giovanni Manna (1813-1865) è stata spesso confinata dalla storiografia nella dimensione del grande amministativista (il "Romagnosi dell'Italia Meridionale"); ovvero collocata all'interno di una corrente di un pensiero "autonomista", assai debolmente unitaria. Appaiono invece dimenticati - e non solo per la morte precoce - l'ampio respiro liberale della sua cultura e la qualità del suo impegno politico (fu Ministro nel '48, nel '60, e poi tra il 1862 e il '64 nel ministero Farini-Minghetti, allorché provò a ridare forza al progetto cavourriano). Questa sotto valutazione non è stata casuale. Da un lato la sua riflessione politica, maturata dopo l'esperienza quarantottesca, era approdata ad un disegno che fondava su una lunga transizione in grado di garantire la coesione territoriale della nuova nazione: smentendo il diffuso presupposto di un'omogeneità del paese resa incerta solo dal malgoverno borbonico. Un'idea che, messa in crisi prima dalla rapidità inaspettata degli eventi del '60, si scontrò successivamente con la volontà piemontese di estendere a tutto il paese le istituzioni amministrative delle antiche province. Quel disegno, dall'altro lato, concepito come una nuova storia nazionale cui avrebbero dovuto contribuire paritariamente tutte le parti del paese, si svolgeva nel quadro di un liberalismo economico e politico ampio e corrispondente ai tempi di quella "rivoluzione commerciale" che aveva rappresentato lo sfondo e la vera cifra degli avvenimenti unitari.
37,00

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