Gruppo Albatros Il Filo: Albatros. Gli speciali

Sullo sfondo dell'alta borghesia romana due rampanti avvocati vengono coinvolti in un gioco tanto geniale quanto perverso ideato da un cliente amico di famiglia. Cambi di identità, brutali omicidi, viaggi tra Milano Marittima, Orta, Stresa, Nizza, Roma e Porto Cervo portano al coinvolgimento nelle indagini dell'ex poliziotto e scrittore Ferrante Martini. Quando sembra che grazie alle sue abilità investigative la verità stia per essere svelata, però, la catena di inganni si infittisce, fino alla inaspettata resa dei conti finale, in cui nessuno è chi dice di essere e i ruoli si ribaltano. Come spesso accade nei suoi romanzi, l'autore ci insegna che la mente umana può superare l'immaginazione, e che a volte è meglio non fidarsi di nessuno.

Unico pensiero nella mente: farla finita. Il dolore per la perdita dell'amata Marta, misto al cocente rimorso per non essere riuscito ad evitare una fine tanto crudele, è un peso troppo grande da sopportare. Unico ostacolo a separarlo dalla morte: uno strano uomo, mai visto prima, che sembra conoscere tutto di lui e che pian piano gli rivela i retroscena che hanno portato alla scomparsa dell'amata. Un libro, un codice da decifrare, una lista di nomi, un'istituzione che da secoli ha tenuto in pugno le menti e i cuori degli uomini... "Abbiamo svegliato un mastino a guardia del potere, quello vero, che controlla tutto e tutti... se qualcuno cerca di scoprire, se parli di riforme, la bestia viene liberatati trova, ti sbrana". In un crescendo intenso e vorticoso, la trama si dipana davanti agli occhi del lettore, ogni tessera del mosaico trova il suo posto, disegnando un quadro complesso quanto inquietante. Un romanzo che infrange le regole con eleganza e consapevolezza, racchiudendo tra le sue pagine metafore e simbologie che doneranno a coloro che sapranno coglierli interessanti spunti di riflessione su cosa sia davvero il potere, cosa sia necessario per ottenerlo e fin dove ci si può spingere per conquistarlo.

Avevate mai pensato di leggere grandi opere letterarie del passato e di interpretarle come possibili esempi che precorrono i tempi della cinematografia? Avevate mai preso in considerazione i movimenti di camera nella Divina Commedia o quel particolare effetto di zoom nei componimenti di Leopardi? Gian Franco Santoro lo ha fatto e da lì è partito per una serie di riflessioni e considerazioni che stravolgono il punto di vista usuale, collocandosi in un contesto entusiasmante difficilissimo da raggiungere: l'osservatore esterno. Ci vuole un lungo percorso ed un notevole coraggio per riuscire a svincolare se stessi dalle consuetudini del pensiero, ma quando si arriva a farlo, la realtà si spalanca davanti agli occhi come un enorme parco giochi, ricolmo di spunti su cui formulare pensieri totalmente nuovi. Dalla cultura alla religione, dall'attualità ai consigli per aspiranti scrittori, questa raccolta è breve, ma densa. Immaginatela come un piccolo scrigno che rivelerà il proprio contenuto, una manciata di pietre preziosissime, una volta aperto. I discorsi di Gianfranco Santoro invitano a riflessioni molteplici, dalla religione alla politica, dal teatro e la letteratura alla storia. Intellettuale a tutto tondo, con uno sguardo sempre attento e ironico sulla realtà, Santoro attinge parte del materiale che compone questo libro anche dalla sua esperienza personale, che lo ha visto protagonista della vita culturale e sociale della sua città, Savona, ma anche di altri luoghi.

"Questa pubblicazione è un tentativo di raccontare qualcosa della cappella sita all'interno dell'Ospedale Martini di Torino. Sono trascorsi più di quarant'anni dalla costruzione del presidio e in quel luogo speciale sono passate migliaia di persone in uno dei momenti più delicati della loro vita. Questo già fa comprendere che si tratta di un luogo speciale, anche se sicuramente come molti altri. Attorno a questo luogo di silenzio sono avvenute diverse cose, di molte non c'è memoria perché le persone che le hanno vissute non le abbiamo conosciute. Ma di alcuni c'è una traccia visibile e vorremmo mantenerla tale ancora negli anni a venire per coloro che passeranno qui domani. [...] Questa cappella viene raccontata da alcune persone speciali che come fidati custodi l'hanno resa più animata, ognuno a modo loro, come tutti i migliaia di passanti e pellegrini che vi hanno lasciato sospiri, preghiere e soprattutto da coloro che sembrerebbero lì per caso e invece, come tutto il resto armonico, fanno parte di un perfetto disegno divino." (dalla Nota dell'autore)

Un omicidio si è consumato nella tranquilla cittadina di Bestville. Robert, professore di Storia antica, è il primo a capitare per caso sul luogo del misfatto. Lì non c'è solo un morto ammazzato, un semplice falegname, ma anche una ragazza impaurita, Anna. Tra i due nasce subito un'intesa, Robert sente l'istinto di proteggerla, Anna ha fiducia in lui. Il mondo attorno a loro però è pieno di insidie. Nella stessa università dove Robert insegna, personalità eminenti come il Rettore sembrano celare segreti oscuri. Per i due protagonisti della storia le cose si vanno complicando appena scoprono una collana dal valore inestimabile e il Gran Mogol, un diamante scomparso dal Taj Mahal. Nel plico c'è anche lo statuto del Club Bilderberg, l'associazione che comprende gli uomini più potenti della terra, accusata di voler decidere le sorti del mondo. "Il mondo nuovo" è un romanzo che mescola il genere giallo con il fantasy, alcuni elementi reali - il Club Bilderberg esiste davvero con il manicheismo rappresentato dai due estremi del Bene e del Male.

"Un bastardo nel Cadore" e "Il vizio di Scrivere": questi i due momenti in cui Pablo Urtain divide questa sua nuova raccolta di poesie, che in qualche modo integra e completa il percorso iniziato da "Adesso è l'ora", la prima raccolta edita. Ancora una volta è la materialtà a fare da padrone a questa poesia, una scrittura petrosa, in cui la fisicità, la materia - appunto - diventa protagonista, si plasma nella abili mani dell'autore.

La ricerca del silenzio e della solitudine nelle dolci amenità montane raccontano la necessità di un uomo di entrare in contatto con la propria anima, e da lì intraprendere un dialogo con l'Eterno. La casa Walser dove Mark cerca rifugio si configura allora come un tempio laico, ove la contemplazione della natura accompagna e rafforza la sacralità di un profondo lavoro introspettivo; personaggio senza volto e senza età, Mark è un pellegrino sulla strada della Verità. I suoi dubbi e le sue speranze, al centro di accesi dialoghi e lunghe meditazioni, danno corpo e voce agli stessi turbamenti che albergano nell'animo... anzi, nella casa Walser di ciascuno.

Un incontro può cambiare per sempre la nostra vita. È stato così per Veronica Tedeschi ed i suoi amici, giovani rampolli dell'alta borghesia, quando in montagna conoscono Lorenzo, disabile e cieco dall'età di diciassette anni dopo un incidente sugli sci. Ma il passato di questo ragazzo nasconde qualcosa di inquietante, di diabolico, e sarà grazie all'aiuto di un ex poliziotto, il dottor Ferrante Martini, che la verità verrà a galla. L'esempio dell'ex investigatore, divenuto scrittore ed in grado di svoltare il corso della propria esistenza, sarà il viatico al definitivo cambiamento di vita del Notaio Giorgio del Balzo, annoiato da una routine quotidiana alla quale sentiva di non appartenere più. Come sempre nei suoi romanzi, Mario Catania alterna il bene con il male né più né meno di come la vita stessa, in ogni istante, faccia sotto gli occhi di ognuno di noi: quando noia, interessi economici ed avidità sembrano farla da padroni la coscienza dei protagonisti ed il loro amore per la vita riporta al filo conduttore di una redenzione, se non per tutti, almeno per tanti possibile.

Con un linguaggio spesso spiazzante, moderno nel suo richiamare talvolta uno stile antico, Filippo Maria Lio ci coinvolge totalmente, trascinandoci nelle spire del suo "La sorgente delle acque". Il libro non è facilmente identificabile. Traboccante di importanti riferimenti biblici, teologici, scientifici, mitologici e storici, si pone come a raccordo tra un saggio divulgativo ed un racconto. Al suo interno troveremo riflessioni, considerazioni, commenti a brani del Vangelo, componimenti poetici, trattati scientifici sulla struttura microscopica del corpo umano, dei sensi, tutto collegato, abbracciato da una visione consapevolmente cristiana dell'esistenza. Scienza, religione, pensiero e fede vengono qui sintetizzate.

A Lis, sedicenne, la vita al vecchio molo a sbrogliare ogni giorno le reti dei pescatori stava diventando opprimente. A spezzare l'indifferenza di quel suo quotidiano, solo il momento in cui canta canzoni da lei inventate che commuovono tutti i pescatori. Cacciata da casa scoprirà poi in Teo, il pittore delle nuvole, l'amore. Il concepimento di Sole, bellissima bambina, le darà felicità ma anche dolore infinito. Quindi l'incontro con il giovane Mimo le porterà nuove emozioni. Ma un giorno, giungerà dal suo orizzonte lontano sul mare la nuova avventura che le cambierà la vita. E quasi mezzo secolo dopo...

"Sopravvissuti alla vita". Con questo titolo e con quel pizzico di ironia che da sempre la contraddistingue, Antonella Maeder ci introduce nella sua terza silloge edita, che segue "L'amore vero e altre poesie". Fin da subito questa raccolta si caratterizza da un passo molto diverso. Se la prima e la seconda erano raccolte più intimistiche, più rivolte alla narrazione del sé, questa punta l'attenzione sull'analisi del mondo, sulla caducità dell'esistenza, sulla sua limitatezza. Ma allo stesso modo si muove con forza per riempire quella sete di vita e quella fame di esistenza che la spingono a vivere con intensità. La provvisorietà della natura umana e della stessa vita non può non riflettersi anche sui sentimenti e sulle emozioni che colorano l'esistenza stessa.