Giovane Holden Edizioni: Battitore libero
Terapia (intensiva) di coppia
Ivan Chiavarini
Libro: Libro in brossura
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 168
Diventare genitori può essere il naturale coronamento di una coppia innamorata; oppure può diventare un miraggio impossibile da inseguire attraverso frustrazioni e sofferenze. Giorgia e Pietro vorrebbero essere genitori, desiderano la genitorialità, soffrono tra i corridoi e le sale d’aspetto delle cliniche private e degli ambulatori pubblici dove attendono l’ennesimo esito degli esami sulla fertilità dai nomi complicatissimi, il responso periodico del luminare della fecondazione assistita (qualche migliaia di euro da mettere in conto), e da dove ne usciranno ogni volta con una sfilza di speranze deluse, di aspettative sempre più improbabili, di tentativi sempre più faticosi, mentre le lancette dell’orologio biologico segnano implacabili il conto alla rovescia. Non più giovanissimi, formano una coppia in apparenza inossidabile, certi della propria sintonia amorosa, esistenziale, costruita negli anni. Sono intelligenti, sono istruiti e informati, sono consapevoli di sé e del mondo fintantoché il desiderio di un figlio non li metterà alla prova facendo tremare dalle fondamenta il loro rapporto a colpi di incomprensioni, di accuse reciproche, di parole e gesti poco nobili che rimetteranno in discussione la convivenza. A narrare la storia in prima persona è, per una volta, proprio la voce di Pietro, a tratti ironica e a tratti disperata, proponendo la prospettiva maschile della paternità; testimone spesso impotente, o quasi, del difficile processo fecondativo e della gravidanza; un uomo con le sue sofferenze, le responsabilità da riconoscere, gli errori a cui cercare di porre rimedio e i sentimenti imperfetti ma sinceri.
Malinconico blu
Osvaldo Fanella
Libro: Libro in brossura
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 120
"Malinconico Blu" è un romanzo nascosto in cento piccole storie, neanche legate l’una all’altra da una successione di tempo, mescolate in flash biografici e autobiografici. Nell’oscurità delle tracce, la parola costruisce un processo sotterraneo di cesura-giuntura dove si scarica lo sguardo silenzioso e inquietante della maschera. Oltre la quarta parete, Daniele dialoga con la sua Ombra. Entrambi conoscono il legame tra teatro e maschera, il suo affondare nelle radici di ogni tentativo di ricercare nell’identità dei personaggi l’idea stessa della rappresentazione. E sanno che la maschera non occulta la realtà ma la potenzia, utilizzando il silenzio e il riso. Dunque insieme costruiscono la messa in scena del loro incontro, senza altra pretesa che dichiarare se stessi, senza filtri né retroscena, nessun vincolo se non quello legato all’esperienza vitale personale. Intrecciano parole ed emozioni, dialogano, si sovrappongono, si sospendono, ricordano, trascinati in uno spazio-tempo in cui la comunicazione si sviluppa in un continuum non finito, non definito, ritmico, mentale, proveniente da punti di vista diversi, multipli, talvolta sovrapposti. Frammenti di passioni civili e memorie individuali, scorribande di cuori corsari, danza stracciona di figure magicamente reali in un olimpo che non conta. Un resoconto crudo e straordinariamente schietto, lucido, dove l’autenticità e la bellezza sono una ferita aperta alla speranza, che, con la sua menzogna, impedisce la resa.
La mia vita, un teatro senza prove
Anna Violi
Libro: Libro rilegato
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 168
Una casa in rovina dimenticata, satura di realismo magico in un mattino con contrasti di luci e ombre segna l'incipit del romanzo. Un avvio scelto da Martina Trupi, voce narrante e protagonista, per accompagnare il lettore sul palcoscenico della sua vita con quinte e scenari in continuo cambiamento, un atelier improvvisato, un teatro di quotidianità che non ammettono prove. Martina è una donna di mezza età che nasconde sotto un aspetto insignificante, un'anima poliedrica ricca di spiritualità. Vive a Selenia, una piccola cittadina di mare dove è nata e cresciuta, un ambiente ricco di sfumature suggestive come il mare di cui la donna non può fare a meno perché parte di lei. Sensibile interprete del disagio e del dolore, immagine di una scanzonata levità in cui l'ironia aiuta a fronteggiare le amarezze, diretta e insolente capace di sorde ribellioni in un percorso esistenziale obbligato, Martina è attrice e spettatrice di una vita scialba scandita ogni giorno senza sussulti. Circondata dall'indifferenza, dall'arroganza, dalla solitudine e dalle ammuffite contraddizioni di un mondo stagnante, vive il desiderio di un cambiamento, di un futuro fatto di consapevolezze non convenzionali, di nuove esperienze e nuove realtà, di sogni sfuggenti che aumentano angoscia e desolazione con atteggiamenti di apparente resa che frenano la visione di nuovi scenari. L'incontro casuale con un uomo, un viaggio non programmato, la conoscenza e il confronto con altre anime turbate da sospesi e afflizioni, la casa abbandonata che continua a vivere nel suo immaginario e il vorticoso succedersi di co-protagonisti o di semplici comparse che entrano o escono dalla ribalta, rafforzano la volatile sequenza delle dinamiche di vita che aggrediscono le quotidianità complesse della protagonista tra intensità, interrogativi e rimaneggiamenti. Vita e cambiamento, metafore indefinite con percezioni diverse, ottimistiche e fiduciose. O scettiche e caute perché tutto continua a mutare.
La forma delle nuvole
Rudy Stefani
Libro: Libro in brossura
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 168
La telefonata della zia, in una mattina d'autunno, ha per Giulio l'effetto di una puntura di spillo dritta al cuore. La donna, che non sente da dieci anni, lo invita a tornare in paese per risolvere una questione di eredità, rivelandogli di essere gravemente malata. Nonostante l'opposizione della moglie, Giulio acconsente a tornare là dove molto tempo prima una terribile tragedia lo aveva spezzato. Inizia così un viaggio faticoso dentro sé stesso; l'incontro con la zia e il ritorno nella casa dei nonni, in quel piccolo paese che lo ha visto crescere, lo costringono a ricordare e con il ricordo arriva quel mostro che per anni ha tenuto a bada, fuggendo e diventando altro: il dolore. La lotta con sé stesso e con i suoi demoni è ormai irreversibile, il risveglio da quella vita insulsa e artefatta che si era costruito è brusco e inevitabile. Rientra nella vecchia casa in cui viveva col padre, la madre e la sorella che non ci sono più. Le due donne, infatti, sono morte in un terribile incidente. La zia, però, gli fa intendere che la verità su quella terribile tragedia non è quella che Giulio crede di sapere. Incappato fortuitamente in una serie di documenti che riguardano la madre, il giovane si sente tradito, oltraggiato da tutte le menzogne che gli sono state propinate e chiede alla zia di rivelargli come sono andate veramente le cose. La terribile verità sul suo passato, pur segnandolo per sempre, lo rende però al contempo libero di ricordare, di odiare e soprattutto di perdonare. Rudy Stefani scrive un romanzo in cui l'identità adulta, la propria storia personale, si cercano e si sfuggono continuamente, facendo della memoria familiare un punto di vista da cui guardare i nostri difficili tentativi di capire chi siamo e dov'è la nostra casa.
Questo paese
Francesco Siciliano
Libro: Libro rilegato
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 240
Una famiglia che vive in un piccolo villaggio sulle montagne della Calabria a metà anni Cinquanta, due ragazzini curiosi e attratti dal mondo che li circonda, l'eterno conflitto tra ricchi notabili e poveri contadini, l'operosità degli artigiani del paese e il fascino seducente dell'America. Le vicende narrate si svolgono in un contesto naturale bellissimo, in cui il contatto con la terra significa allo stesso tempo bellezza e lavoro, sacrificio ma anche sopraffazione. Aldo e Olmo sono due gemelli undicenni che vivono questa dimensione con curiosità. Sono attratti dall'abilità dei numerosi artigiani che a mani nude perpetuano mestieri antichissimi trasformando le materie prime in oggetti unici; scoprono l'esistenza di un libro che parla del paese, scritto da un singolare viaggiatore inglese che cinquant'anni prima era passato da quelle parti; entrano in contatto con don Basilio Del Carretto, uomo potente e temuto, nonché proprietario del libro che vorrebbero tanto leggere. Osservano l'ambiente e la gente del posto, per curiosità e voglia di conoscere, ma gran parte delle nuove esperienze fatte lascia perplessi i due gemelli, che in ogni caso non rinunciano a cercare parole per dare forma ai loro pensieri. Potere e sudditanza sono due facce della stessa medaglia, l'una necessaria all'esistenza dell'altra e i due ragazzi si rendono conto giorno dopo giorno del meccanismo perverso che regola aspetti importanti della vita sociale. All'autenticità del paesaggio si contrappone l'ambiguità degli esseri umani, che serve a mantenere lo stato delle cose e nega ogni possibilità di cambiamento, a meno che… In quella lunga estate del Cinquantasei Aldo e Olmo capiscono che l'America rappresenta per la povera gente del paese la più grande opportunità di evasione, il passo più lungo per provare a modificare la realtà che non piace, terra promessa e idealizzata da chi sente il peso della sudditanza e spera in un'altra vita.
Lorenzo allo specchio. Storia di un artista scomodo
Maria Teresa Landi, Luciana Tola
Libro: Libro rilegato
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 280
Biografia romanzata di Lorenzo Viani, in cui sembra di respirare gli odori, le parlate, i sapori della Viareggio rustica e popolana della darsena vecchia, quella in cui l'artista era nato, aveva trascorso la maggior parte della sua giovinezza, mosso i primi passi della sua attività. In prima persona parlano di lui familiari, amici del cuore, suoi maestri e mentori. La madre Emilia racconta l'infanzia libera e turbolenta di Lorenzo, tra i figli dei pescatori, accanto a quel mare magnifico e terribile che egli amava appassionatamente. Conosciamo il suo apprendistato, lasciata presto la scuola, presso il barbiere Narciso Fontanini che, oltre a insegnargli il mestiere, gli aveva inculcato gli ideali dell'anarchia. Ideali che spingevano il giovane Lorenzo a ribellarsi alle ingiustizie e ad amare sopra tutti i suoi Vàgeri, come lui li chiamava. Erano loro i protagonisti delle sue opere: spiriti inquieti di viandanti, insofferenti delle convenzioni, derelitti, spesso folli. Viani li ritraeva nei quadri e nelle xilografie con tratti violenti ed esasperati, dai toni cupi e contrastati. Condivise con altri giovani ideali di rivolta antiborghese, attingendo ora al pensiero anarchico, ora al socialismo, ora a istanze nazionalistiche. Si trovò a sostenere la causa dell'interventismo alla vigilia della Prima guerra mondiale e partì volontario per il fronte. Al ritorno, malato e disilluso, sposò Giulia Giorgetti, una giovane delicata nell'aspetto ma di carattere forte, che divenne il suo salvagente. Si avvicinò a Mussolini, all'inizio attratto dal confuso e anarcoide programma di San Sepolcro, in seguito iscrivendosi al PNF. Mentre arrivavano i riconoscimenti per la sua arte, Viani iniziò a scrivere libri, con la stessa forza espressiva con cui componeva i suoi quadri. I suoi scritti fecero spesso discutere, come del resto è accaduto, anche dopo la sua morte, per le opere e le scelte di vita di questo artista controverso e ribelle.
Cronache dalla crosta terrestre
Alberto Martini
Libro: Libro rilegato
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 160
La silloge si compone di sette cronache che pur attingendo a circostanze reali sono rielaborate nel ricordo alla ricerca del senso sotteso. Attraverso la scrittura, intesa come strumento per penetrare la conoscenza dell'altro e dell'altrove, infatti, eventi banali, poco più che ordinari, possono svelare-rivelare il lato paradossale dell'esistenza o la fatale assenza di significato adducendo al caso il suo evolversi. Le cronache abbracciano un ampio arco di tempo e un altrettanto ampia varietà di contenuti. Dall'incontro nello stesso pomeriggio dell'amore e dell'odio (Ricordo spezzato) alle paradossali disavventure di un giovane medico (Il paladino); dalle amare riflessioni di un medico sui limiti del proprio lavoro (Il dottore dei bambini) a un umile falegname che nella sua parsimonia indica una possibile via di salvezza (Lo zio falegname); da un adolescente col mito della lotta partigiana che a seguito delle contestazioni del Sessantotto fa i conti con la realtà (Domattina rivoluzione! Forse) a un racconto che trae ispirazione da reali circostanze storiche (I Beatles battono Hitler 4 a 1); infine una storia d'amore che accomuna nel dolore i due giovani protagonisti (Le vent souffle où il veut).
Frammenti
Manuela Cesaretti
Libro: Libro rilegato
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 208
Frammenti di pensieri, parole e storie rubati dal cassetto della memoria che spesso, senza una vera ragione, si affacciano nella testa. Alcuni di essi hanno riferimento temporale, altri geografico o astronomico, altri ancora sono epifanie spurie che paiono, come in un intrigante gioco di specchi, (con)fondersi tra le pieghe del tempo. La prima sensazione è quella di sfogliare il taccuino di un viaggiatore, che annota emozioni, ricordi, aspirazioni e fantasie, curandone il linguaggio, assaporando le storie con sguardo benevolo, mai giudicante. Manuela Cesaretti non solo racconta, ma invita il lettore in un coinvolgente dialogo aperto, fatto di domande dirette e riflessioni condivise, creando un'esperienza di lettura profondamente sincera. Con lentezza e cura, ci accompagna nel suo mondo. Un mondo lento, che cerca di mantenersi intatto di fronte alla frenesia. Un mondo fatto di cose di un tempo, di vento e salsedine. Sembra ruvido, questo mondo, eppure è fragile. Sembra disincantato. E invece è coraggioso e ostinato. Sembra rassegnato. E invece è fatto di resilienza. Purissima.
Il diamante di Kimberley
Elisabetta Lo Iacono
Libro: Libro in brossura
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 408
Mentre si trova in vacanza, Christine Hoffmann, vaticanista di origine tedesca, è raggiunta da una telefonata che la convoca urgentemente in Vaticano dove la attende un alto prelato. Impossibile ignorare la chiamata. Durante il viaggio di rientro a Roma dalla Sardegna, Christine non può fare a meno di chiedersi per quale motivo sia stata contattata. È una giornalista molto apprezzata, capace e riservata. Ma può essere sufficiente per una convocazione di tale portata? Inoltre, dopo un periodo di lavoro molto intenso pregustava le ferie: il sole, il dolce far niente, la compagnia di Gregorio, l'affascinante e carismatico fotografo romano con cui convive. Forse, così spera, l'impegno potrà esaurirsi nell'arco di poche ore consentendole di rientrare in Sardegna a breve. In Vaticano, la attende una persona che un tempo le fu molto cara, una persona che non l'ha mai dimenticata e che si è ricordata di lei quando la commissione Renovatio Fidei ha avuto la necessità di conferire un incarico molto delicato e riservato. Suo compito, con decorrenza immediata, sarà quello di raccogliere, e soprattutto cogliere, elementi essenziali che possono e devono costituire una solida base di riflessione per la Chiesa sul tema della fede nelle tante sfide dell'oggi. Sei gli interlocutori da incontrare, individuati a seguito di una approfondita analisi. Per Christine ha inizio un viaggio indimenticabile, dove ogni tappa rappresenterà soprattutto una straordinaria esperienza di incontro e di conoscenza dell'animo umano, sulle strade spesso tortuose della vita.
Tutto passa e si scorda. Piccole cronache del tempo di guerra
Rolando Guerriero
Libro: Libro rilegato
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 496
Quali erano le idee, i sentimenti, i timori, le speranze dei toscani nei tumultuosi anni compresi tra il 1940 e il 1948? Una testimonianza singolare viene dalla memoria di un bambino che osservava con curiosità i cambiamenti che si verificavano sotto i suoi occhi, registrando acriticamente i pensieri e i sentimenti degli adulti nella convinzione che fosse sufficiente crescere per arrivare alfine a capire le ragioni del loro comportamento. Soprattutto riteneva essenziale leggere. Leggere tutto quello che era scritto, sui muri, sui giornali, sulle riviste, sui libri. Sullo sfondo dei grandi avvenimenti di quel tempo - i letali bombardamenti, lo sfollamento, i rastrellamenti delle SS, le razzie dei tedeschi, l'arrivo degli alleati, il ritorno della pace - Pippo, il bambino, distrugge e ricostruisce il suo modo di pensare. Un lungo percorso in cui si alternano i frammenti di un variopinto e tragicomico mondo in cui compaiono piccoli artigiani cittadini, compagni di scuola, instancabili mezzadri, sfollati disperati, reduci di guerra e dei campi di concentramento. Egli, nella sua ansia febbrile di divenire grande, ne raccoglie i gesti, le reazioni, le storie, i pensieri, le speranze, le illusioni, il linguaggio. Il mosaico che ne scaturisce, un po' ingenuo, un po' massimalista (com'è tipico dei giovani), non è soltanto lo specchio di un'epoca, ma è possibile leggervi gli insegnamenti e i presagi validi per comprendere la inarrestabile evoluzione che ha posto le basi della società odierna.
Vento di marzo
Anna Paola Sanna
Libro: Libro rilegato
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 128
"Enrico è scappato con la bicicletta di Alberto." Questa frase captata dai ricordi confusi della propria madre, spinge l'io-narrante a ricostruire, un po' basandosi su racconti familiari, molto inventando quando la certezza dei fatti le manca, le storie di tre giovani vissuti nel secolo precedente. Enrico, Tullia e Alberto, tre ragazzi romani, vivono dapprima una tormentata storia d'amore che esplode, con conseguenze impensabili, nell'estate del 1937. Da lì le vicende dei tre giovani e delle loro famiglie si mescolano, in un crescendo sempre più drammatico, con gli eventi storici che in quegli anni travolsero il mondo. Ognuno dei tre protagonisti segue la propria strada, segnando così irreversibilmente la propria formazione e il proprio destino. Ognuno arriverà, da una reazione iniziale tutta emotiva agli avvenimenti, a maturare, in pochissimo tempo, le proprie scelte personali. La narratrice ripercorre gli itinerari dei tre personaggi, a volte seguendo la falsariga dei diari di Enrico che, dopo aver combattuto in Spagna, torna in Italia ed entra nella Resistenza, partecipando a un'operazione concertata tra Alleati e forze partigiane. Più spesso, come dietro una cinepresa, il suo sguardo insegue le vicissitudini degli attori principali spostandosi tra Spagna, Francia, America e Appennino Reggiano, durante un arco temporale che abbraccia la prima metà del Secolo Breve. L'io-narrante infine ritrova la propria memoria familiare e storica, venendo a capo di un intreccio che le pareva inestricabile, anche con l'aiuto di una buona dose di immaginazione. D'altra parte, afferma l'autrice nell'epilogo: "Senza immaginazione non si può veramente capire la realtà." Ed è proprio per questo che, per fortuna, esistono i romanzi.
La fabbrica
Antonio Monteleone
Libro: Libro rilegato
editore: Giovane Holden Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 224
"Ossessivo, ricorsivo, ironico, grottesco, depravato, sensibile, ragionevole, illuminato, detestabile, ipocrita, onesto, disonesto, volgare, inaffidabile, l'anonimo protagonista del romanzo conduce il lettore in una presa diretta dei suoi pensieri, anzi in due: le registrazioni di due on board camera mentali. La prima è un turno di lavoro in fabbrica. Fabbrica tessile. A Biella. Tra le Alpi. Una fabbrica con colleghi e tessuti e macchinari e ingranaggi, con il Capo reparto e le cosce di Elisa, una fabbrica con l'area relax, i pranzi aziendali e quel fascista di Daniele, una fabbrica di rumore, dolore, doppiogiochismo, falsità, una fabbrica di coazione a ripetere dove il protagonista lavora da vent'anni; e dove lavorava Giacomo, fino a che non si è suicidato. Un inaspettato evento chiude il turno di lavoro e il primo labirinto di pensieri del protagonista. E se la fabbrica dipinge con graffiante sarcasmo la metafora di un malessere collettivo, è nella seconda parte che il lettore entra nel malessere personale. Il protagonista si sposta, lui con i suoi pensieri, dentro la casa di Giacomo, a colloquio con il padre dell'amico, Morgan, e viene investito dal suo monologo. Seduto sul divano, nel salotto di casa, circondato da dipinti inquietanti, il protagonista assiste inerme al monologo di un artista, Morgan, ossessionato e sopraffatto dalla propria arte; il monologo di un uomo che è marito e padre di suicidi: vittima, complice e artefice della follia. Senza poter fare a meno di un'ironia e di un senso dell'assurdo salvifici e provvidenziali; senza mai nascondere, anzi riconoscendo apertamente il debito verso i maestri - Camus, Céline, Dostoevskij e quel Thomas Bernhard tanto amato da Giacomo e dall'anonimo protagonista -, La fabbrica è un mondo inestricabile di dicotomie e contrasti: sanità e follia, libertà e coazione, socialità e isolamento, uomo e natura, creatività e ossessione. Ma soprattutto, è un inno a un istintivo e insopprimibile attaccamento alla vita."