Genesi Editrice: Letteratura
Je suis ici... Sogni, tormenti e segreti di Arthur Rimbaud in Africa
Sandro Tirini
Libro: Libro in brossura
editore: Genesi Editrice
anno edizione: 2015
pagine: 176
Nonostante tanto si sia scritto e detto di Arthur Rimbaud, forse non abbastanza si è approfondita la sua presenza in Africa che, a pensarci bene, con i suoi dieci anni e più di durata ha rappresentato il periodo di maggior stabilità che il Poeta abbia vissuto. Mai aveva resistito tanto tempo in un solo luogo. Forse interessa approfondire come ha vissuto, cosa ha pensato, in cosa ha creduto, dopo aver rinunciato definitivamente alla poesia, poco prima di lasciare la Francia e per sempre, per dedicarsi a tutt'altro, per diventare un altro. È quello che l'autore ha cercato di raccontare.
Leopardi e «il mal di Napoli» (1833-1837). Una «nuova» vita in «esilio acerbissimo»
Carlo Di Lieto
Libro: Libro in brossura
editore: Genesi Editrice
anno edizione: 2014
pagine: 1100
Questa raccolta di saggi nasce da un decennio di riflessioni e da "sette anni di intenso sodalizio con Giacomo Leopardi", nel tentativo di proporre, attraverso continui ripensamenti un discorso nuovo sull'ultimo Leopardi, senza leggere l'opera leopardiana, in modo fortemente riduttivo, come sublimazione dei mali personali. Del resto, egli stesso, nel 1832, negò che le sue "opinioni filosofiche" si dovessero intendere "come il risultato delle sofferenze particolari" e, replicando, con un tono di sfida, scrive: "io protesto contro tali invenzioni della debolezza e della volgarità, e prego i miei lettori di distruggere piuttosto le mie osservazioni ed i miei ragionamenti che di accusare le mie malattie". Supportato da un diverso canone interpretativo di taglio psicoanalitico, Carlo Di Lieto, cerca di far luce sui reali rapporti di amore/odio tra Leopardi e Ranieri e ricostruisce il tanto discusso ménage à trois di questo "romanzo familiare" con Paolina Ranieri, la sorella di Antonio, amata, fino all'idolatria, dopo la morte.
Ubaldo Riva. Alpino poeta avvocato
Liana De Luca
Libro: Libro in brossura
editore: Genesi Editrice
anno edizione: 2013
pagine: 160
Il 5 gennaio 2013 si sono compiuti cinquanta anni dalla morte di Ubaldo Riva, che era nato ad Artogne in Valcamonica il 3 gennaio 1888. Ma, come egli stesso spiegava, la nascita si deve fare risalire alla fine del dicembre 1887, perché a quell'epoca si soleva posticipare la data per fare rimandare di un anno il servizio di leva. Il padre, medico, presto si trasferì a Bergamo dove Riva visse tutta la sua esistenza. La sua lapide, da lui stesso predisposta, reca la dicitura alpino-poeta-avvocato, secondo l'importanza che per lui riportavano le sue attività. Infatti il vanto di essere alpino era più forte di quello di essere poeta e la vocazione alla poesia era considerato sentimento più nobile dell'impegno professionale.
«Psicoestetica» il piacere dell'analisi
Carlo Di Lieto
Libro: Libro in brossura
editore: Genesi Editrice
anno edizione: 2012
pagine: 312
Mio cugino Bono. Poeta torinese del Novecento. Con 102 testi letterari di Giovanni Bono trascritti e tradotti da Giuseppe Goria
Carlo A. Burdet
Libro: Libro rilegato
editore: Genesi Editrice
anno edizione: 2011
pagine: 592
Questo libro, in pagine di storia significative, non solo per Agliè e Torino, ma per il Piemonte e l'Italia intera, ricorda la vita di un poeta lirico tra i più raffinati del Novecento. Esso intende soprattutto raccogliere quegli elementi biografici che l'eccessiva modestia e l'innata discrezione di Giovanni Bono non hanno lasciato trapelare se non sporadicamente. Rende altresì testimonianza alla classe impiegatizia del Municipio di Torino ben rappresentata, tra il 1880 e il 1966, da tre generazioni di esponenti di una sola famiglia. Soprattutto poi, contribuisce allo studio della cultura in Piemonte, d'altre minore, per notorietà forse, non già per espressioni vivaci di vitalità espressiva. Infine ha il pregio di segnalare il fenomeno tutto subalpino per cui, in un momento storico poco lontano dal trasferimento da Torino della Capitale e relativamente vicino alla tragica fine di Re Umberto II, molti autori, con Nino Costa, scelsero il vernacolo per proseguire il loro cammino letterario, in segno di rispetto per Guido Gozzano, che al successo era stato sottratto prematuramente.