Franco Angeli: S.t.r.a.d.e. Spiritualità e tradizioni religiose: approcci, discipline, etnografie
Natura animata. Cerimonie, feste, tradizioni attraverso tempi e culture. Studi in memoria di Enrico Comba
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2022
pagine: 304
Le pietre si muovono, crescono, muoiono? Le foreste pensano? Gli animali hanno intenzionalità? In una parola, la Natura può essere considerata Animata? E come? Solo all’apparenza semplici, le questioni sollevate svelano tre decenni di dibattiti, discussioni, riflessioni sulla ricchezza di relazioni tra l’uomo e la natura, nel passato e nel presente, in differenti ambiti culturali europei ed extraeuropei. Il volume è dedicato alla memoria di Enrico Comba, scomparso prematuramente nel 2020. Rappresenta la volontà, da parte degli autori e dei curatori, di accogliere i contributi presentati al convegno “La Natura animata: cerimonie, feste, tradizioni attraverso tempi e culture”, tenutosi a fine 2019 e organizzato da Enrico stesso. Nel libro trovano spazio lavori che indagano contesti lontanissimi tra loro nello spazio e nel tempo, dalle Alpi all’India e all’Himalaya, dalla Corsica alla Siberia, dal Giappone alle Hawai’i, dal Paleolitico e dagli antichi Sumeri e Babilonesi fino al Medioevo, ma che convergono su un aspetto fondamentale: la Natura (umana, non-umana) è sempre e comunque Animata.
La Pasqua a Ferrandina. Un percorso etnografico nel cuore della Lucania tra liturgia ufficiale e fenomeni di folklorizzazione
Pietro Mannari
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2022
pagine: 148
La processione di Pasqua di Ferrandina, cittadina lucana del materano, rappresenta una piccola parte del patrimonio di cultura popolare della nostra penisola. In essa, oltre ai rimandi a un’economia connessa a quello che era il ciclo produttivo agro-pastorale, si osservano dinamiche di risignificazione popolare dei personaggi che agiscono nella vicenda della passione. La figura protagonista della processione è quella del Cristo morto, trasportato all’interno di una teca di vetro e legno addobbata con ex voto donati dai fedeli: una sorta di bara la cui morfologia rappresenta simbolicamente i corpi fisici, psicologici, sociali, religiosi, spirituali ed economicomateriali della comunità che a Pasqua vengono rigenerati attraverso la potenza magica del Cristo cosmocrate, eroe e demiurgo della presenza. Il fedele, al fine di riordinare la realtà in cui vive, potrà agire ritualmente sul microcosmo della composizione della bara consacrando a essa e al Cristo i propri voti. Si evidenzia così una dinamica dialettica tra la religiosità popolare e quella ufficiale il cui esempio emblematico è ravvisabile nella voce incontenibile di Mngcc, anziana depositaria dei canti popolari della passione tramandati tramite la tradizione orale del paese, la quale durante la processione irrompe negli interstizi della liturgia ufficiale facendo entrare in scena il pianto di Maria e di tutte le madri sofferenti e riforgiando le coscienze e il cosmo del ferrandinese nei suoi modi di vivere e di affrontare il grande mistero e il thauma della morte. Il Canto di Mngcc concentra in sé tutta la tenacia pervasiva e la forza di una tradizione ancora viva a dispetto di un mondo che appare sempre più omologato. “Nella nostra terra, nonostante la secolarizzazione, la globalizzazione e il pensiero che riduce l’uomo a un immanentismo nichilista, c’è ancora questo grande anelito umano al mistero della vita [...]” (Nunzio Veglia).
Organizzare il sacro. Studi di antropologia storica nel Monferrato
Gianpaolo Fassino
Libro: Copertina morbida
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2022
pagine: 96
Il volume si propone di offrire una lettura dei santi prescelti come propri numi tutelari all'interno di un microcosmo, Cocconato, nelle colline del Monferrato. Una raccolta di segni e tracce utili a comprendere come una comunità del Piemonte abbia costruito e modificato, immaginato e popolato, il proprio Paradiso, spaziando dall'analisi dei santi protettori del mondo contadino, ai santi del giorno, a una rassegna di figure leggendarie quali Alessio, Giosafat e Genoveffa di Brabante, santi le cui vite erano lette durante le veglie invernali più per svago che non per edificazione. Vengono ricostruite le vicende che nel 1663 portarono a individuare e scegliere, quali patroni della comunità, i santi Fausto e Felice: un esemplare caso di patronato comunitario, attribuito a due santi dal nome aggettivato, appartenenti allo stuolo di santi battezzati, creati ex nihilo nel corso dell'età moderna attingendo in maniera incontrollata alle catacombe romane. La devozione a Sant'Antonio da Padova è analizzata attraverso una serie di suppliche, rare attestazioni di preghiere popolari risalenti alla prima metà del Novecento, messaggi scritti dai devoti e lasciati ai piedi della statua del santo. Il libro vuole offrire un contributo storico-antropologico alla comprensione dei processi che, localmente, determinavano le preferenze con cui alcune figure celesti erano scelte per la venerazione comunitaria e altre per quella domestica, quali gesti pubblici e nascosti segnavano le pratiche devozionali verso di esse, quale era l'immaginario collettivo in cui i contadini del Monferrato collocavano i santi.
Il loto e la spada. Il pensiero di Aurobindo Ghose e la sua ricezione in Occidente
Alessio Marco Castagnetto
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 208
La vicenda biografica e spirituale del filosofo bengalese Aurobindo Ghose (1872-1950) ha diviso tanto gli studiosi che si sono confrontati con il suo pensiero quanto il più vasto pubblico di ricercatori che ha guardato al millenario deposito orientale per ritrovare una dimensione spirituale in cui riconoscersi. Sottoposto a priori alle più rigide critiche dottrinali o entusiasticamente accettato come un moderno profeta hindu, Aurobindo deve essere considerato come una figura paradigmatica nella difficile transizione tra il lungo capitolo coloniale e la successiva indipendenza indiana, rappresentando una delle più intense voci alternative alla non-violenza del Mahatma Gandhi. Le ragioni di questa duplicità sono da ricercarsi nella sintesi tra cultura occidentale e tradizione religiosa indiana su cui il pensatore bengalese ha edificato la propria peculiare dottrina dello yoga integrale. La sua opera legge il corso della storia come il divenire di un organismo vivo e consapevole, cercando le regioni comuni tra il monismo metafisico dell'advaita vedanta e l'assenso occidentale al realismo scientifico. Politicamente, Aurobindo è stato da alcuni considerato come uno dei più luminosi combattenti per l'indipendenza indiana, da altri un estremista facinoroso che non ha esitato a ricorrere alla violenza per contrastare l'egemonia britannica. Sulla base di un'attenta analisi testuale dell'imponente opera letteraria del filosofo bengalese e attraverso il confronto con quelle figure occidentali che hanno diversamente interpretato il dettato tradizionale (Guénon, Evola, Steiner e Scaligero), il volume suggerisce una linea d'indagine che non riduce il senso dell'opera aurobindiana alle categorie intellettuali dell'Oriente o dell'Occidente, ma ne segue la caratteristica identità senza sacrificarla in un'ortodossia in cui il filosofo non si è mai pienamente riconosciuto.
Il male agito. Prospettive dal lato oscuro della psiche
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 128
Viviamo in un mondo da cui ci arrivano continuamente notizie di un “male inaudito”: rapimenti di volontari ONG, omicidi di adulti e bambini, pulizie etniche, esecuzioni sommarie, epidemie suicidarie e persecuzioni religiose. Ogni giorno siamo costretti a rivedere il bollettino delle vittime di atti distruttivi commessi sotto le mentite spoglie di atti di fede. Azioni violente simili a queste erano altrettanto frequenti, o anche più di oggi, nelle epoche che ci hanno preceduto. La video-diffusione globale però ce ne tiene informati in tempo reale e la popolazione, che raggiunge oramai i sette miliardi, rende i fenomeni apparentemente più frequenti. Il fatto positivo è che oggi questi dati vengono a nostra conoscenza prima che i mandanti, detentori del potere politico, li mascherino con la propaganda. Atti tanto crudeli ed efferati si consumano dietro il velo di un credo religioso o della tutela di culture e razze, trasformando in un male oggettivo la ricerca di Sé o il tentativo di realizzazione spirituale. In questo volume sono raccolti alcuni interventi di un convegno multidisciplinare focalizzato su questi temi: nonostante le differenze di vertici osservativi e di discipline di provenienza dei relatori (dalla etnoantropologia alla psicoanalisi) i loro contributi convergono più spesso di quanto i loro linguaggi o i metodi di ricerca possano divergere. Espandere la consapevolezza dei fattori umani e psicologici in gioco sembra essere la strada per evitare la naturale e pericolosa assuefazione a tali mostruosità che genera una violenza senza fine, invece della crescita spirituale. Considerazioni e approfondimenti sono qui pubblicati nella speranza che avviino ulteriori riflessioni ed elaborazioni che, incrementando la coscienza collettiva intorno alle radici del male, riescano sempre più a favorirne una trasformazione spirituale e a ridurre la frequenza delle azioni malate e la violenza che attraverso di esse si riproduce e amplifica.
Il cosmo sciamanico. Ontologie indigene fra Asia e Americhe
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 368
Fin dalle prime testimonianze etnografiche, il tema dello sciamanismo da un lato ha affascinato intere generazioni di studiosi, dall’altro ha colpito profondamente l’immaginario occidentale. L’incanto e il mistero dell’agire sciamanico, nonché la difficoltà di circoscrivere il fenomeno in un paradigma definitivo, hanno attraversato il dibattito scientifico per decenni. È lo sciamano un terapeuta, un mago, un esorcista? Oppure - com’è stato definito - un eroe culturale, un intermediario col mondo degli spiriti, o una sorta di psicoanalista ante litteram della collettività? Partendo dalle più aggiornate teorie scientifiche, ventuno saggi a opera dei maggiori specialisti sul tema propongono una panoramica pressoché globale sugli studi sciamanici, apportando nuove testimonianze e ricerche sul campo, ove la percezione del cosmo sembra essere il cardine di un diverso modo d’interpretare l’alterità e la liminalità. Dalla foresta amazzonica alle giungle indiane, dalle steppe dell’Asia alle isole del Giappone, dalle vette andine alle vallate himalayane: lungo queste e altre rotte si snoda un viaggio affascinante fra tradizioni religiose, folklore e ontologie indigene.
Mentalità e morte. Percezioni, concezioni e credenze in Occidente e in India. Uno studio comparativo
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 496
In molte culture antiche la luna, con le sue due facce, una colma di luce e l’altra del tutto oscura, simboleggia la mente e le sue opposte nature, giacché la mente può essere illuminata o oscurata. Fra questi due estremi si situano indefinite gradazioni di luce-oscurità. Alla mente, facoltà con cui l’essere umano indaga se stesso e il mondo, è sovrapposta la mentalità; questo termine, come i suoi sinonimi, paradigma e darśana, indica un particolare modo di vedere, di sentire; ossia, un modo di pensare il mondo che implica un modo di esplorarlo. La mentalità è quindi una particolare visione della realtà: del mondo, dell’uomo e delle loro origini. Analogamente alla mente, la mentalità presenta molteplici sfumature, situate fra i due stessi estremi di piena luce e piena oscurità; la mentalità può infatti agevolare la comprensione della condizione umana oppure può ostacolarla. Il confronto fra mentalità di tempi e luoghi differenti, come quelle dell’Occidente (nell’evo antico, di mezzo e moderno) e dell’India, espande l’orizzonte mentale, stimolando nuove riflessioni, anche su temi enigmatici come quello della morte e del post mortem. Il rapporto fra mentalità e morte è efficacemente rappresentato dalla metafora del cristallo che, in apparenza, assume differenti colorazioni a seconda del fiore che di volta in volta gli è avvicinato. Il cristallo rappresenta qui l’essere umano, il mistero della sua natura e quindi quello della morte; mentre i fiori rappresentano le differenti mentalità. Alcune di queste, a causa della forte opacità della loro ’colorazione’, attribuiscono al cristallo una natura del tutto alterata; pertanto, fuor di metafora, non sono d’aiuto per svelare il suo mistero; viceversa, altre mentalità, in virtù della loro tenuità e limpidezza, alterano solo minimamente la natura del cristallo, permettendo così di svelare, più o meno in profondità, tale enigma.
Fantastiche montagne. Esseri e luoghi dell'immaginario nelle terre alte
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 176
Della montagna esistono una pluralità di immagini e rappresentazioni elaborate nel corso dei secoli e via via costruite sull'opinione comune e sugli stereotipi vigenti in un preciso momento storico, risultato dell'elaborazione di un continuum di sguardi "cittadini": locus horribilis da cui era meglio fuggire; siti incontaminati in cui ritrovare tradizioni genuine; territori marginali e isolati. Poco si è parlato della montagna come di luogo di produzione dell'immaginario e quando è stato fatto, è spesso stato affrontato come un ulteriore aspetto bizzarro ed esotico legato ai contesti delle terre alte. Il volume si propone di offrire un punto di vista interdisciplinare sul fantastico e sull'immaginario, categoria qui impiegata per definire la produzione fantastica e simbolica quale appare nei diversi sistemi culturali: con questo termine si comprende più in particolare il corpus delle credenze e della narrativa popolare riferito a luoghi ed esseri fantastici e soprannaturali. Spaziando dall'uomo selvatico allo yeti, dagli animali mitici agli esseri della paura, si intende indagare quali sviluppi e quali esiti possono avere nella contemporaneità le produzioni del fantastico in ambienti montani. In molti casi, infatti, si assiste sia a una ri-creazione sia a una sorta di riposizionamento dell'immaginario in un nuovo modo di interpretare il suo significato e la sua funzione, per cui saranno individuate continuità, discontinuità, recuperi, frammentazioni.