Feltrinelli: Serie bianca
La memoria del criceto. Viaggio nelle amnesie italiane
Sergio Rizzo
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2019
pagine: 192
Non è vero che i criceti sono poco intelligenti. Il loro problema è un altro: hanno una pessima memoria. Se uno stimolo non viene ripetuto moltissime volte, se ne dimenticano. Ma non sono i soli: questo problema lo hanno anche interi Paesi. Paesi come l'Italia. Da più di un secolo diciamo di voler combattere la corruzione, ma non riconosciamo le sue radici e creiamo leggi che la incentivano. Per non parlare delle grandi opere: dalle Autostrade alla Tav, ci lamentiamo che non si riescono a costruire o a completare. Però facciamo di tutto perché finisca sempre così. O della guerra ai privilegi del Palazzo: un ritornello che ci accompagna da decenni. Senza che la guerra si riesca mai a vincere. La storia del potere e delle sue appendici si ripete sempre uguale a se stessa. Sergio Rizzo ci presenta un catalogo esilarante e al tempo stesso desolante di vicende e lotte che appartengono al nostro passato e si ripetono tragicamente oggi senza soluzione di continuità. Così scopriamo la catena italiana di intrecci ricorrenti, di tira e molla e di leggi rimandate, approvate, blindate e poi mai veramente applicate. Una galleria di storie sotterranee che denuncia l'eterna ripetizione delle promesse e delle menzogne con cui siamo stati felicemente ingannati e continuiamo a ingannare noi stessi. Dalla privatizzazione della Rai al salvataggio dell'Alitalia, sino alla lotta alla burocrazia: in Italia tutto ci è sempre già stato promesso dalla politica. Solo che lo abbiamo dimenticato, e così continuiamo a ripetere sempre gli stessi errori. A chi conviene un'Italia senza memoria?
Elogio del petrolio. Energia e disuguaglianza dal mammut all'auto elettrica
Massimo Nicolazzi
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2019
pagine: 300
L'energia che consumiamo ogni giorno ci mette a disposizione un piccolo esercito di schiavi. La fonte? Il petrolio. Ci ha sconvolto il mondo e il modo di vivere, anche se oggi sappiamo che non durerà. Il rischio ambientale a cui ci sta esponendo consiglia di finirla con lui prima che lui finisca noi. Ma quale sarà il costo di questa transizione? E, soprattutto, chi lo pagherà? Questo libro affronta con lucidità il problema dell'abbandono del petrolio in favore di energie "verdi", cercando di capirne le difficoltà anziché cantarne solo le meraviglie. Una su tutte: non abbiamo nessuna certezza che vivere senza fossili sia compatibile con la crescita che i fossili ci hanno garantito. La transizione non è un pasto gratis; costa e ci costa. E può trasformarsi in un acceleratore di disuguaglianze sociali. C'è di più: ogni transizione energetica induce anche un cambiamento delle forme della politica e i combustibili fossili hanno favorito la creazione sia della democrazia del Novecento sia dei suoi limiti. Oggi, il rapporto della democrazia con la transizione è a dir poco ambiguo, e la sua capacità di sopravvivervi non garantita. È storia recente quella dei gilet gialli, scesi per le vie di Parigi contro una "tassa ecologica" che avrebbe aumentato il prezzo del petrolio e che ha finito per far rivoltare le periferie contro le élite. Da lì alla cerata di Greta Thunberg il passo è stato brevissimo: solo qualche mese e stesso colore di fondo, quasi a dare graficamente l'idea che populismo ed estremismo ambientale si alimentino l'un l'altro. Se però aspettiamo che il petrolio si tolga di torno per cause naturali o economiche, c'è il fondatissimo rischio che molti di noi nel frattempo finiscano affogati o arrosto. Cosa fare dunque? Servirebbe l'intelligenza della politica. Il che detto oggi ci fa certo già sentire irrimediabilmente affogati o arrosto. Ma dovrebbe essere una ragione in più almeno per provarci.
La menzogna dell'identità. Come riconoscere le false verità che ci dividono in tribù
Kwame Anthony Appiah
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2019
pagine: 288
Chi sei? È una domanda legata a un'altra domanda: cosa pensi di essere? Un genere. Una religione. Una razza. Una nazionalità. Una classe. Una cultura. Queste etichette producono identità collettive. Formano i contorni del senso che abbiamo di noi stessi e il perimetro del mondo che ci circonda. Eppure, sono piene di contraddizioni e di falsità. Tutti sappiamo che le identità portano conflitti. Ma Kwame Anthony Appiah dimostra qualcosa di più profondo e insidioso: sono i conflitti a creare le identità. La religione è innanzitutto una manifestazione del potere e non della fede. La razza, che oggi occupa lo spazio pubblico e pervade il linguaggio, è un residuo scellerato del Novecento. Il nostro concetto di sovranità nazionale è instabile e poco coerente. L'idea stessa dell'Occidente è un ideale vuoto. Appiah è nato a Londra, è cresciuto in Ghana e oggi vive negli Stati Uniti, dove è considerato nero. Con una esplorazione della storia e della natura delle identità che ci definiscono, decostruisce le etichette di cui ci serviamo per capire chi siamo, e che tuttavia possono trasformarsi in strumenti di discriminazione e di abuso del potere.
Il pianeta di tutti. Come il capitalismo ha colonizzato la Terra
Vandana Shiva, Kartikey Shiva
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2019
pagine: 208
Di fronte alla concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi attori sempre più potenti, che ragionano secondo la logica di un capitalismo imperialista, è urgente liberarsi delle illusioni create dalla fede in un modello economico di crescita illimitata. Questo modello, che ha favorito il monopolio delle risorse globali da parte dell'1 per cento della popolazione mondiale, ha provocato la crisi umanitaria dei migranti e si sta scontrando con i limiti ecologici del pianeta, portandolo al collasso. Secondo Vandana Shiva, la storia dell'uomo è una storia di colonizzazioni, e oggi le prede sono la natura del pianeta e la maggior parte della sua popolazione. Per cambiare il corso della storia è necessario riscoprire il significato della libertà e questo è possibile solo imparando a pensare e a vivere come un'unica specie che condivide la responsabilità di abitare la Terra. è il cambio di paradigma necessario per superare i contraccolpi della democrazia in crisi e dell'economia capitalista e per non rinunciare alla prospettiva di un futuro sostenibile. Basandosi sull'analisi di fatti esplosivi e poco conosciuti, Shiva espone il modello dell'1 per cento di filantrocapitalismo, che investe enormi quantità di denaro per aggirare le strutture democratiche e imporre idee totalitarie, basate su una sola verità scientifica, un solo modello agricolo e una sola versione della storia. "Devono risorgere la vera conoscenza, la vera intelligenza, la vera ricchezza, il vero lavoro, il vero benessere", in modo che le persone possano riacquisire il loro diritto a vivere liberamente, pensare liberamente, respirare liberamente e mangiare liberamente.
Post. L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità sociale
Francesco Bonami
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2019
pagine: 144
Da misteriosa sconosciuta da scrutare, scoprire e svelare, l'opera d'arte è diventata uno sfondo, un panorama, un accessorio alla nostra esperienza. Se in passato potevamo pensare di condividere l'esperienza dell'artista con la nostra esperienza di spettatore, oggi i protagonisti assoluti siamo noi. L'arte è ormai un punto di riferimento come altri. È diventata una qualunque tra le tantissime prove schiaccianti della realtà che utilizziamo per dimostrare che esistiamo, che ci muoviamo, che viaggiamo. Così molte opere d'arte contemporanea rimangono lì a guardare le nostre spalle, accettano di farsi usare e abusare. Si tratta di opere in cui l'arte ha deciso di rinunciare alla sua sacralità e alla sua aura per trasformarsi in gioco, illusione ottica, trucco. Oggi il museo è diventato una zona franca dove ogni cosa è permessa, dove tutto cambia la propria funzione. Cosa racconta questa rivoluzione della nostra società? Il mondo in cui viviamo sta cambiando. Le sue regole, i suoi codici, la nostra postura non saranno più gli stessi. E poiché l'opera di ogni artista è uno specchio dei mutamenti profondi che riguardano la vita di tutti i giorni, Francesco Bonami compie un viaggio attraverso l'arte che diventa sempre più autonoma dall'opera e si trasforma nello sfondo della nostra esistenza nella società.
Piazza grande
Zingaretti Nicola
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2019
pagine: 203
"Il nostro Paese, guidato dal primo governo nazionalpopulista dell'Europa occidentale, egemonizzato culturalmente e politicamente dalla nuova destra, rischia un declino inarrestabile. Rischia di rimanere isolato nell'Unione Europea e diviso al suo interno, impaurito, incattivito e avvitato su se stesso. Impediremo il declino se sapremo cambiare. Riconoscendo senza reticenze gli errori e affrontando le ragioni delle sconfitte. Il primo passo sarà tornare a incontrarci, in tanti, per trovare insieme le soluzioni e costruire un'idea di società giusta." L'Italia è entrata in una nuova fase molto pericolosa della sua storia repubblicana. Da quando la politica populista governa, tra promesse mancate e provvedimenti scellerati, miliardi di euro sono andati in fumo per l'innalzamento dello spread. La crescita si è fermata e va verso una flessione negativa. Cala la fiducia. Mancano soluzioni per affrontare il dramma della disoccupazione giovanile, per creare nuovo sviluppo e per avviare la svolta green che occorrerebbe al Paese. In poche settimane, da primo fondatore del sogno europeo l'Italia si è trasformata in una mina vagante, isolata, considerata irresponsabile e del tutto inaffidabile. Il 3 marzo 2019 Nicola Zingaretti ha vinto le primarie del PD, forse le più difficili nella storia del suo partito, perché ora la posta in gioco è molto alta. È necessario fermare la deriva della politica italiana prima che sia troppo tardi. In questa raccolta di discorsi e interventi, Zingaretti lancia un messaggio forte e chiaro: abbiamo bisogno di riscrivere le nostre mappe con una nuova idea di società. Una società che sia giusta nei confronti delle persone e amica dell'ambiente che ci circonda: serve un nuovo modello di crescita, che punti sulla sostenibilità sociale e ambientale, per garantire un futuro di sviluppo, di libertà e uguaglianza all'Italia e all'Europa.
Qualcosa di sinistra. Idee per una politica progressista
Salvatore Veca
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2019
pagine: 252
"Sono gli anni in cui dalle nostre parti, in Europa e in giro per il mondo, la sinistra conosce un inesorabile destino di perdita e dissipazione. Perdita di popolo e di consenso e dissipazione di culture che sono eredi, nel bene e nel male, di una grande storia che sembra ormai irrevocabilmente alle nostre spalle." Per la prima volta nella nostra storia repubblicana una politica populista e sovranista occupa il discorso pubblico e lavora per smantellare la prospettiva di civiltà e di arte della convivenza nella diversità. Secondo Salvatore Veca, c'è un compito difficile ma ineludibile al quale non possiamo sottrarci: "Ragionare insieme sulla prospettiva alternativa di una sinistra europea per il ventunesimo secolo". Rinunciare a questa sfida significa arrendersi a una classe politica disposta a cancellare il principio della pari dignità per tutti e l'impegno a rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo della persona. Eppure, abbiamo ragioni fondamentali contro la trasformazione della democrazia in oligarchia, in dominio della maggioranza, in tirannia populistica. Abbiamo ragioni fondamentali contro la demonizzazione del disaccordo e del dissenso, che sono invece il succo della democrazia. Abbiamo ragioni fondamentali contro lo spettro che ritorna e si aggira, dalle nostre parti, di una società castale, caratterizzata da una crescente e intollerabile forbice delle disuguaglianze economiche e sociali. Questo libro ricorda alla sinistra ciò che ha perso: l'idea di sviluppo umano come libertà di chiunque, ovunque. E compie il gesto coraggioso di aprire un dibattito, per ragionare insieme e restituire al presente un futuro disegnato da una nuova visione politica.
Roma non perdona. Come la politica si è ripresa la RAI
Carlo Verdelli
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2019
pagine: 219
I cittadini italiani sono azionisti di maggioranza, a loro insaputa, della Rai, una delle più grandi televisioni pubbliche d'Europa: 13 canali televisivi, 10 canali radio, 11 sedi all'estero, per un totale di 13.000 dipendenti. Bene, nel corso degli anni, circa una settantina, questa proprietà è stata gestita senza cura, ha perso colpi sul mercato, non si è rinnovata come i tempi avrebbero richiesto e oggi ha i conti in rosso. Però gli italiani continuano a finanziarla. Dunque il Servizio pubblico è pubblico nel senso che è nostro, ne siamo proprietari. Ma non solo. La Rai resiste anche come una delle principali fonti di informazione del Paese: in anni in cui sembra che ci siano solo internet, social e app, è bene ricordare che il Tg1 delle 20 ha oltre 5 milioni di spettatori. È facile quindi intuire come, per entrambe queste ragioni, la Rai sia legata a doppio filo alla vita democratica del Paese. Carlo Verdelli è stato il primo direttore dell'informazione del Servizio pubblico tra il 26 novembre 2015 e il 3 gennaio 2017. Il progetto era ambizioso: un piano di riforma di 470 pagine suddivise in cinque volumi di analisi, confronti internazionali e proposte per "svecchiare la Rai, disinfestarla dai parassiti della politica e proiettarla nel mondo di oggi". Ma qualcosa non ha funzionato. Quali sono gli interessi che hanno impedito un rinnovamento così indispensabile e urgente? Perché e a chi conviene che le cose non cambino? Verdelli ci guida nelle stanze e nei corridoi di viale Mazzini, e spiega perché riformare il Servizio pubblico e sottrarlo alle sabbie mobili del potere romano è impossibile. La Rai mancata diventa così "un tassello non marginale di un puzzle complesso. Messo insieme ad altri pezzi, forma l'immagine di un tessuto svolazzante. Sinistro, più che di sinistra". E il problema dell'informazione si conferma essere più che mai cruciale per la nostra democrazia.
Sodoma
Frédéric Martel
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2019
pagine: 555
La misoginia del clero, la fine delle vocazioni sacerdotali, la cultura del silenzio in caso di abuso sessuale, le dimissioni di papa Benedetto XVI, la guerra contro papa Francesco: lo stesso segreto collega tutte queste zone d'ombra della Chiesa. Questo segreto è stato a lungo indicibile, ma oggi finalmente ha un nome: Sodoma. La città biblica di Sodoma sarebbe stata distrutta da Dio a causa dell'omosessualità dei suoi abitanti. Eppure, il Vaticano ospita una delle più grandi comunità omosessuali al mondo. Una rete smisurata di relazioni creatasi attorno alla vita intima dei sacerdoti, capace di sfruttarne le fragilità più profonde e di influenzare l'esercizio del potere della Chiesa, non solo nei corridoi della curia romana. Per quattro anni Frédéric Martel ha vissuto immerso nelle stanze vaticane e ha condotto indagini sul campo in circa trenta Paesi. Ha intervistato dozzine di cardinali e ha incontrato centinaia di vescovi e sacerdoti. Questo libro rivela il volto nascosto della Chiesa: un sistema costruito, dai seminari più piccoli alla curia romana, sulla doppia vita omosessuale e sull'omofobia più radicale. Martel getta luce su una schizofrenia rimasta fino a oggi insondata: più un prelato si mostra omofobo in pubblico, più è probabile che sia omosessuale in privato. La questione gay naturalmente non spiega tutto, ma è una chiave decisiva per comprendere il Vaticano e la sua posizione nella nostra società. Se si ignora questa dimensione relativa all'omosessualità, ci si priva di un elemento essenziale per decifrare gran parte dei fatti che hanno segnato la storia e la politica degli ultimi decenni. "Dietro la rigidità c'è sempre qualcosa di nascosto, in tanti casi una doppia vita." Nel pronunciare queste parole, papa Francesco ci ha consegnato un segreto che questa inchiesta sconcertante rivela.
L'equilibrio dell'anima. Perché l'uguaglianza ci farebbe vivere meglio
Richard Wilkinson, Kate Pickett
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2019
pagine: 331
Perché le malattie mentali sono più diffuse in Gran Bretagna che in Germania? Perché gli americani tendono a sviluppare la dipendenza dal gioco tre volte più dei danesi? Perché il benessere infantile è inferiore in Nuova Zelanda rispetto al Giappone? Uno studio sconvolgente dimostra che la risposta a tutte queste domande è la disuguaglianza. Sono passati dieci anni dalla "Misura dell'anima", la rivoluzionaria ricerca con cui Richard Wilkinson e Kate Pickett spiegarono che gli abitanti delle società con le più grosse sperequazioni dei redditi tra ricchi e poveri hanno maggiori probabilità di soffrire di problemi sanitari e sociali rispetto a quanti vivono nelle società più eque. Oggi il mondo è cambiato e gli effetti dell'iniquità sono sempre più profondi. La distanza che separa ricchi e poveri aumenta, la tendenza a valutare noi stessi e gli altri in termini di superiorità e inferiorità si diffonde. La condizione sociale è strettamente legata al livello di stress, all'ansia e alla depressione. L'equilibrio dell'anima si concentra sull'effetto che le condizioni materiali hanno su ciascuno di noi, sul modo in cui ci sentiamo e ci comportiamo, perché la disuguaglianza ha conseguenze psicologiche profonde. La disuguaglianza ci colpisce nell'anima.
La stupidità del male. Storie di uomini molto cattivi
Ermanno Bencivenga
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2019
pagine: 158
Che cos'hanno in comune Adolf Hitler e Dracula, Maldoror e i personaggi del marchese De Sade, Michael Corleone e i terroristi jihadisti? Reali o immaginati, sono tutti uomini molto cattivi. E attraverso le loro storie, le loro motivazioni e perfino le loro teorizzazioni morali Ermanno Bencivenga ci conduce in un viaggio senza ritorno nel regno del male e delle sue (presunte) giustificazioni. Perché mi serve. Perché mi piace. Perché è male. Perché non posso farne a meno. Ma esiste una logica del male? Perché, se la meditazione sul male è oggi attualissima, vale la pena domandarsi se esso abbia di per sé dignità intellettuale. No, è la risposta del filosofo. Il male è stupido. O banale, per usare l'espressione di Hannah Arendt. Non ci sono teorie del male che siano lontanamente paragonabili, per complessità, spessore e ricchezza di dettagli, alle teorie del bene. Non c'è una logica del male che determini fra eventi e atti malvagi relazioni e legami come quelli determinati dalle logiche del bene e dell'accadere. Questo è un libro antimanicheo perché, se il male esiste, in queste pagine si prova a spiegare come non ne esista un principio ordinatore, non ci sia un piano intelligente e intellettualmente accessibile che lo spieghi. Allora, se il male è stupido, gli uomini molto cattivi hanno la medesima statura intellettuale di un rubinetto che perde o di un bambino che fa i dispetti. E il male forse è solo la tentazione della stupidità, è il rifiuto di pensare.
Corruzione e anticorruzione. Dieci lezioni
Raffaele Cantone, Enrico Carloni
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2018
pagine: 208
Ogni volta che un politico o un funzionario prende una decisione che riguarda la costruzione di opere pubbliche e infrastrutture e rilascia un documento ufficiale, oppure sceglie un membro del consiglio di amministrazione di una società partecipata, esiste il rischio di corruzione. Eppure negli ultimi decenni in Italia la lotta alla corruzione si è intensificata, dotandosi di strumenti capaci di analisi sempre più approfondite. Il fenomeno è stato compreso nella sua complessità. Non più come un semplice accordo privato, ma come un sistema tentacolare che coinvolge le imprese, la politica e le organizzazioni criminali. Raffaele Cantone, presidente dell’Anac, combatte da anni la corruzione in Italia. Insieme a Enrico Carloni spiega che per colpire questo fenomeno insidioso la prevenzione è più efficace della cura. Capire quanta corruzione abbiamo di fronte è solo una parte della sfida. Ci sono moltissimi dati eterogenei da interpretare. E le sanzioni non sono sufficienti se non vengono accompagnate da un insieme di regole che anticipino gli eventi delittuosi. In dieci lezioni capaci di rendere accessibile il linguaggio delle autorità amministrative, Cantone e Carloni illustrano in cosa consiste l’attività di contrasto alla corruzione e quali sono gli errori che dobbiamo correggere per non essere più vittime di un sistema spietato e pervasivo.

