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Fazi: Le terre

Storia della paternità. Dal pater familias al mammo

Storia della paternità. Dal pater familias al mammo

Maurizio Quilici

Libro: Copertina morbida

editore: Fazi

anno edizione: 2010

pagine: 565

Ricchissima è la letteratura sul rapporto madre-figlio. Molto più scarsa quella sulla relazione tra un padre e la sua prole. Elemento di spicco nell'organizzazione della famiglia e della società tradizionale, un padre oggi deve necessariamente ripensare il suo ruolo, a cavallo tra due opposti eccessi: essere assente o diventare un "mammo", un surrogato della presenza femminile. Ma quella della paternità è in realtà una questione complessa e sfaccettata, non riducibile a questi pochi cliché. Per questo Maurizio Quilici, giornalista che da anni si occupa dell'argomento e presidente dell'Istituto di Studi sulla Paternità, ha analizzato più di quattromila anni di storia alla ricerca dei diversi significati che la figura paterna ha assunto nel tempo: dalla mitologia greca al ruolo misterioso che ricopriva nella cultura etrusca, dalla centralità nell'antica Roma al modificarsi della sua funzione sociale col cristianesimo, dalla nuova educazione illuminista alla nascita della psicoanalisi e alla definizione del "complesso di Edipo", fino alla seconda metà del Novecento con le contestazioni giovanili, l'emancipazione femminile e la recente "rivoluzione paterna". Un viaggio nella tradizione culturale europea, raccontata dalla parte del capofamiglia: a volte affettuoso genitore, altre padre-padrone, complice o antagonista dell'altra metà del cielo. Ma sempre - per assenza o eccessiva presenza - una figura fondamentale con cui fare i conti.
19,50

Eutanasia della sinistra

Eutanasia della sinistra

Riccardo Barenghi

Libro: Copertina morbida

editore: Fazi

anno edizione: 2008

pagine: 131

La sinistra italiana è morta per sempre? E quando si è celebrato il suo funerale, il 14 aprile 2008, o due anni prima, quando in teoria aveva vinto le elezioni? O magari molti anni (e governi) fa? Una morte lenta e quasi voluta un'eutanasia appunto - o invece una violenta implosione che l'ha frammentata in partiti e fazioni, dividendo e scoraggiando irrimediabilmente i suoi elettori? Riccardo Barenghi spiega le ragioni della terribile débàcle che ha travolto PD e Sinistra Arcobaleno; per farlo, va a indagare gli errori, storici e recenti, di questa parte politica: la perdita di ideali, la mancanza di nuove idee, le tante scissioni, la debolezza delle leadership. Nella sua spietata analisi, arricchita da retroscena inediti, Barenghi individua le diverse cause del fallimento del centrosinistra: le incapacità di Prodi, le mire di D'Alema, le velleità di Veltroni, le ambizioni di Bertinotti... Tutta la sinistra quindi, quella moderata e quella radicale, è stata ugualmente incapace di capire quel che stava succedendo nel paese e di offrire un'alternativa efficace alla nuova ondata del berlusconismo. Ma cosa succederà d'ora in poi? Ci vorrebbe un'idea forte, capace di rimotivare quei milioni di persone ormai rassegnate alla sconfitta. Riusciranno a trovarla gli attuali leader del Partito Democratico e di quel che resta della sinistra, oppure bisognerà aspettare che un'altra generazione esca finalmente allo scoperto?
14,00

Storytelling. La fabbrica delle storie

Storytelling. La fabbrica delle storie

Christian Salmon

Libro: Copertina morbida

editore: Fazi

anno edizione: 2008

pagine: 214

L'arte di raccontare storie è nata quasi in contemporanea con la comparsa dell'uomo sulla terra e ha costituito un importante strumento di condivisione dei valori sociali. Ma, a partire dagli anni Novanta del Novecento, negli USA come in Europa, questa capacità narrativa è stata trasformata dai meccanismi dell'industria dei media e dal capitalismo globalizzato nel concetto di storytelling: una potentissima arma di persuasione nelle mani dei guru del marketing, del management, della comunicazione politica per plasmare le opinioni dei consumatori e dei cittadini. Dietro le più importanti campagne pubblicitarie - e ancor più dietro quelle elettorali vincenti (da Bush a Sarkozy) - si celano proprio le sofisticate tecniche dello storytelling management o del digital storytelling. Questo è l'incredibile inganno ai danni dell'immaginario collettivo svelato da Christian Salmon nel libro, frutto di una lunga inchiesta dedicata alle numerose applicazioni del fenomeno: il marketing conta più sulla storia dei brand che sulla loro immagine, i manager si servono di aneddoti per motivare i propri dipendenti, i soldati in Iraq si allenano su videogiochi progettati da Hollywood, gli spin doctor descrivono la vita politica dei loro clienti come in un racconto.
18,00

Sei gradi. La sconvolgente verità sul riscaldamento globale

Sei gradi. La sconvolgente verità sul riscaldamento globale

Mark Lynas

Libro: Libro in brossura

editore: Fazi

anno edizione: 2008

pagine: X-338

Nel 2001, il Comitato Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC, vincitore del Nobel per la pace nel 2007) pubblicò uno studio sconvolgente in cui prevedeva che, se l'umanità non avesse cambiato rotta, entro la fine del secolo la temperatura globale sarebbe aumentata da un minimo di 1,4 a un massimo di 5,8 gradi. In questo libro Mark Lynas, giornalista e attivista britannico, per la prima volta ci descrive, grado per grado, le conseguenze di un tale cambiamento climatico - apparentemente di poco conto - sulla Terra. E sulla vita di ognuno di noi. Un grado in più: gran parte delle barriere coralline e dei ghiacciai scomparirebbero. Due gradi: l'arcipelago di Tuvalu, nell'oceano Pacifico, verrebbe completamente sommerso. Tre gradi: la maggior parte della foresta amazzonica verrebbe distrutta da incendi e periodi di siccità; in Europa si avrebbero le temperature che attualmente si registrano in Medio Oriente e in Nord Africa. Quattro gradi: il livello degli oceani si innalzerebbe al punto di distruggere paesi quali il Bangladesh e l'Egitto e sommergere città come Venezia. Cinque gradi: milioni di persone sarebbero costrette a lasciare le aree in cui vivevano perché ormai inabitabili, scatenando possibili conflitti per il controllo delle ultime risorse presenti sul pianeta. Ma con sei gradi in più, quasi tutte le forme di vita (compresa quella umana) scomparirebbero.
18,00

La pulizia etnica della Palestina

La pulizia etnica della Palestina

Ilan Pappé

Libro: Libro in brossura

editore: Fazi

anno edizione: 2008

pagine: 364

Nel 1948 nacque lo Stato d'Israele. Ma nel 1948 ebbe luogo anche la Nakba ('catastrofe'), ovvero la cacciata di circa 250.000 palestinesi dalla loro terra. La vulgata israeliana ha sempre narrato che in quell'anno, allo scadere del Mandato britannico in Palestina, le Nazioni Unite avevano proposto di dividere la regione in due Stati: il movimento sionista era d'accordo, ma il mondo arabo si oppose; per questo, entrò in guerra con Israele e convinse i palestinesi ad abbandonare i territori - nonostante gli appelli dei leader ebrei a rimanere - pur di facilitare l'ingresso delle truppe arabe. La tragedia dei rifugiati palestinesi, di conseguenza, non sarebbe direttamente imputabile a Israele. Ilan Pappe, ricercatore appartenente alla corrente dei New Historians israeliani, ha studiato a lungo la documentazione (compresi gli archivi militari desecretati nel 1998) esistente su questo punto cruciale della storia del suo paese, giungendo a una visione chiara di quanto era accaduto nel '48 drammaticamente in contrasto con la versione tramandata dalla storiografia ufficiale: già negli anni Trenta, la leadership del futuro Stato d'Israele (in particolare sotto la dirczione del padre del sionismo, David Ben Gurion) aveva ideato e programmato in modo sistematico un piano di pulizia etnica della Palestina.
19,00

Dopo il liberismo. Proposte per una politica economica di sinistra

Dopo il liberismo. Proposte per una politica economica di sinistra

Andrea Ricci

Libro: Libro in brossura

editore: Fazi

anno edizione: 2004

pagine: XIV-376

Un'analisi del fallimento del neoliberismo che si interroga sulla possibilità di superarlo "da sinistra", attraverso una serie di proposte di politica economica che toccano i temi più attuali del dibattito in corso: il ruolo delle istituzioni commerciali e finanziarie globali, il sistema monetario internazionale, il trattato di Maastricht, ma anche la politica dei salari, la previdenza, l'intervento pubblico, il debito, l'equità fiscale. La costruzione di uno spazio pubblico, fondato su forti meccanismi di partecipazione democratica e sulla definizione di un modello di sviluppo in cui l'equità sociale sia il presupposto della crescita economica, è oggi la sola strada per scongiurare un regresso storico, già in atto con la guerra e il terrorismo.
21,50

La natura della moneta

La natura della moneta

Geoffrey Ingham

Libro: Copertina morbida

editore: Fazi

anno edizione: 2016

pagine: 378

Sapere come funziona la moneta è fondamentale e necessario per capire il capitalismo oggi. In "La natura della moneta", con un linguaggio semplice e alla portata di tutti, Geoffrey Ingham, che non è un economista ma un sociologo, riesce meritoriamente a farci comprendere il concetto di moneta, la sua storia e le sue implicazioni per coloro che la usano quotidianamente (quasi tutti al mondo). L'autore si ricollega alle tradizioni intellettuali più eterodosse delle scienze sociali per costruire una nuova teoria: la moneta come pilastro delle relazioni sociali. Secondo Ingham, l'economia e la sociologia dominanti non sono state finora in grado di cogliere la specificità della moneta, per lo più considerata dagli economisti come un "velo" neutro che sottostà al meccanismo dell'economia "reale". Partendo dalla definizione della moneta come "promessa di pagamento" socialmente e politicamente radicata, Ingham dà una nuova lettura analitica di fenomeni storici, come le origini della moneta, i sistemi monetari degli antichi imperi del Vicino Oriente e la coniazione in epoca greca e romana, fino all'affermazione della moneta-credito del capitalismo.
20,00

La battaglia contro l'Europa. Come un'élite ha preso in ostaggio un continente. E come possiamo riprendercelo

La battaglia contro l'Europa. Come un'élite ha preso in ostaggio un continente. E come possiamo riprendercelo

Thomas Fazi, Guido Iodice

Libro: Copertina morbida

editore: Fazi

anno edizione: 2016

pagine: 319

A otto anni dallo scoppio della crisi finanziaria, l'Europa è stremata dall'austerità, dalla stagnazione economica, da disuguaglianze sempre più gravi e dal crescente divario tra paesi del centro e della periferia. La stessa parola "crisi", che rimanda a un fenomeno di rottura e di breve periodo, è ormai inadeguata a descrivere quello che appare come un cambiamento strutturale dell'economia e della società. La democrazia viene esautorata a livello nazionale e non viene sviluppata a livello europeo. Il potere è sempre più concentrato nelle mani di istituzioni tecnocratiche che non rispondono delle loro decisioni e in quelle dei paesi più forti dell'Unione. Allo stesso tempo, cresce in tutto il continente un'ondata di populismo, con l'affermarsi in alcuni paesi di pericolosi movimenti nazionalisti. Eppure non vi è ancora un consenso sulle ragioni che ci hanno condotto fino a questo punto e su come uscirne. "La battaglia contro l'Europa" mostra come le élite europee abbiano sfruttato la crisi per imporre scellerate politiche neoliberali e smantellare lo stato sociale e come questo processo può essere invertito. Secondo gli autori, la via d'uscita dalla crisi non passa né per una maggiore integrazione ("più Europa"), né per l'uscita dall'euro, quanto piuttosto per l'apertura di un conflitto tra periferia e centro che parta dalla disubbidienza ai memorandum della troika e arrivi a delineare un'esplicita alternativa all'attuale assetto istituzionale dell'unione monetaria.
18,00

Politics

Politics

Roberto Mangabeira Unger

Libro: Libro in brossura

editore: Fazi

anno edizione: 2015

pagine: XXVII-623

"Politics" è un'antologia dell'opera principale, in tre volumi, di Roberto Mangabeira Unger "Politics, a Work in Constructive Theory", pubblicata nel 1997. Alla radice della teoria sociale di Unger c'è l'idea di "società come creazione umana". Al contrario delle maggiori teorie sociali moderne, soprattutto quelle marxiste, che hanno sviluppato una "scienza della storia", Unger ci insegna che "la società è concepita e creata dall'uomo, piuttosto che l'espressione di un fondamentale ordine naturale". Per molti aspetti, l'unico suo grande predecessore è il filosofo napoletano Giambattista Vico, che già nel Settecento sosteneva che nel mezzo dell'"immenso oceano del dubbio" c'è un "singolo pezzetto di terra" su cui possiamo reggerci solidamente: il mondo della società civile creata dagli esseri umani. Ma l'elemento che più sorprende in questo libro è che, come ricorda nell'introduzione Zhiyuan Cui, professore dell'Università di Pechino, il pensiero di Unger si basa sulla nozione della "Negative Capability", ovvero la "capacità negativa", del poeta inglese John Keats.
22,00

Leggere Seamus Heaney

Leggere Seamus Heaney

Paolo Febbraro

Libro: Copertina morbida

editore: Fazi

anno edizione: 2015

pagine: 188

Seamus Heaney, definito da Robert Lowell "il più importante poeta irlandese dopo Yeats", è stato uno dei giganti della poesia di lingua inglese del Novecento, primato consacrato dal premio Nobel per la Letteratura di cui è stato insignito nel 1995. È scomparso nell'estate del 2013, lasciando l'orizzonte aperto alla sterminata letteratura post-mortem che attende gli uomini di genio. In questo libro denso ma agevole Paolo Febbraro ripercorre la vita di Heaney attraverso la sua opera e rilegge la sua opera attraverso la sua vita, tracciando in questo modo un ritratto che coniuga biografia e critica letteraria, da cui emerge una visione complessiva del poeta, del suo tempo e della sua arte. Una biografia critica arricchita dai colloqui privati che Febbraro ha avuto con Heaney in virtù dell'amicizia che li legava. Scopriamo così un uomo combattuto tra la vocazione poetica, che ha bisogno di silenzio perché i versi possano fiorire, e la necessità di prendere posizione nel fragore del conflitto che lacera l'Irlanda, ma soprattutto teso tra la fedeltà a certi luoghi naturali, all'Ulster rurale della sua infanzia, e l'appartenenza ad altri luoghi simbolo del lavoro intellettuale come le università nelle quali studiò e insegnò. Il lavoro delle campagne e la missione poetica, che Heaney considera due diversi modi di "scavare" e cerca incessantemente di conciliare, per evitare che una di queste identità tradisca l'altra, sono intimamente parte del suo essere.
17,50

Le commedie di Shakespeare. Il regno della libertà

Le commedie di Shakespeare. Il regno della libertà

Ekkehart Krippendorff

Libro: Copertina morbida

editore: Fazi

anno edizione: 2014

pagine: 398

In questo saggio, che prosegue il discorso sulle opere di Shakespeare iniziato con Shakespeare politico, Ekkehart Krippendorff ci guida con mano sicura tra i sentieri dell'Illiria, della foresta di Arden, del bosco di Atene, del regno di Navarra e di Belmont, analizzando le commedie di Shakespeare in undici capitoli densi di stimolanti interpretazioni, con la consapevolezza che leggere oggi le commedie shakespeariane significa inevitabilmente riflettere sulla natura umana. "La commedia degli errori", "La bisbetica domata", "I due gentiluomini di Verona", "Sogno di una notte di mezza estate", "Il mercante di Venezia", "Misura per misura", "Pene d'amor perdute", "La dodicesima notte", "Molto rumore per nulla", "Come vi piace", "Tutto è bene quel che finisce bene"... tutte le commedie di Shakespeare rappresentano un vero atto d'amore nei confronti del mondo. Come diceva Aristotele, "nessun altro animale ride, eccetto l'uomo". Krippendorff di questa idea fa la chiave di lettura del suo libro, conscio che "la commedia mostra come sia necessaria e anche possibile la convivenza in seno a una comunità, come persone diverse, nonostante i loro difetti, capricci, le loro manie e idiosincrasie possano e debbano vivere le une con le altre".
18,00

La politica nell'era dello storytelling

La politica nell'era dello storytelling

Christian Salmon

Libro: Libro in brossura

editore: Fazi

anno edizione: 2014

pagine: 180

Lo storytelling, ovvero l'arte di raccontare storie che utilizza i principi della retorica e dell'oratoria, nasce in contemporanea alla comparsa dell'uomo sulla terra, ma oggi viene spesso associato all'esercizio del potere. Il moderno homo politicus, costretto dalla rete e dai mass media a una continua ed esasperante esposizione, deve conoscerne ogni segreto e padroneggiarne le tecniche per sperare di emergere nella lotta politica nel "teatro della sovranità perduta". "Yes we can", "Lo mejor està por venir", "Le changement c'est maintenant" non sono solo slogan, ma incipit di storie che hanno conquistato un elettorato vorace di spettacolo. Nella Politica nell'era dello storytelling, Christian Salmon, che ha aperto un acceso dibattito sull'argomento, svela con gli ingranaggi della grande macchina narrante domandandosi se in questo nuovo circo mediatico non saranno proprio i governanti a fare la fine delle vittime sull'altare sacrificale della comunicazione.
16,00

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