Einaudi: Collezione di poesia
La fine di quest'arte
Silvia Bre
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2015
pagine: 83
Il centro di questa nuova raccolta di poesie di Silvia Bre è ciò che le parole tentano di raggiungere e di afferrare. La strategia che l'autrice utilizza per arrivare al cuore ultimo delle cose sarà, l'aggiramento, la variazione, la durata, un'ammirazione quasi estatica di quella frontalità irrisolvibile. Alla durezza di un confronto diretto, il linguaggio poetico della Bre risponde con un assedio fatto di suadenti aggressioni e di sovrani cedimenti. Attraverso il disegno di paesaggi, di singoli attimi indagati dal pensiero, di stagioni che incorporano gli esseri umani - dai notturni fino a un'alba - i versi si allargano sulle pagine oltre la propria consistenza, come per lanciarsi dall'altra parte, provando continuamente a lasciarla intravedere. Si tratta di quella zona ignota, forse silenziosa, forse finale, che è il destino stesso della poesia.
La misura dello zero
Bruno Galluccio
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2015
pagine: 133
Una raccolta che si sviluppa intorno a due fuochi. Due diversi tipi di smarrimento che in realtà Galluccio riesce miracolosamente a incrociare. Da un lato questo smarrimento segue i percorsi di tematiche esistenziali più tradizionali al mondo della poesia, seppure per squarci deformanti o esplicitamente onirici. Dall'altro lo stupore è legato a tematiche scientifiche, alla matematica, alla fisica, alla cosmologia. Il linguaggio scientifico ha talvolta funzione propria e talvolta valore metaforico. Riverbera sugli sfondi esistenziali tracce di sgomento e di emozioni che hanno a che fare con meccanismi assai più grandi e complessi di una semplice vita umana. E il mondo scientifico, viceversa, si carica di umanità, di biografia, come nei tre ampi ritratti di matematici famosi: Pitagora, Galois e Gödel. L'interazione fra i due piani, solo all'apparenza lontanissimi, produce un percorso mentale e immaginativo assai ricco, che si traduce su un piano verbale altrettanto suggestivo ma come rarefatto e quasi incantato.
Il testamento e altre poesie
François Villon
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2015
pagine: 286
Universalmente considerato come uno dei più grandi poeti di tutti i tempi, Villon è stato spesso interpretato dai critici e dai traduttori come un poeta maledetto, antesignano degli eroi romantici. Oggi sappiamo che Villon non era affatto un poeta ingenuo e istintivo, che padroneggiava straordinariamente gli strumenti tecnici e retorici della poesia del suo tempo. Però è pur vero che la sua opera contiene in sé un germe di deviazione e di provocazione che va al di là dei generi letterari codificati a cui appartiene. E questo germe ha continuato a svilupparsi nei secoli, fino ai rapper di oggi, come azzarda suggestivamente Aurelio Principato nella sua introduzione, facendo di Villon l'archetipo di una "funzione" poetica che ha attraversato e segnato la storia della cultura occidentale. In questa nuova edizione delle sue poesie più importanti la traduzione è condotta in versi, recuperando il più possibile anche le rime e il tessuto sonoro dei testi. La scommessa è reinterpretare fedelmente Villon restituendone anche la forza ritmica che permette alle sue parole di risuonare fino a noi, e oltre.
Addio mio Novecento
Aldo Nove
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 114
Con questo nuovo volume di versi, Aldo Nove affronta la fine della memoria: dunque non la fine di un secolo, ma la fine del senso del passato, di una continuità rassicurante. E con la fine della memoria, con la progressiva scomparsa del passato, diventa sempre più flebile anche la nostalgia. Dunque, una riflessione sul tempo. Il tempo privato e storico da un lato, il tempo cosmico e geologico dall'altro. Il residuo nostalgico in dissolvimento ("il fuoco del tramonto / non ha fine per chi lo abita") e un'entità ritmica, puro movimento, con cui fare i conti. I due fuochi si lambiscono nel flusso alternato dei versi, divisi in due serie parallele che si rincorrono. I due fuochi si toccano soprattutto nel gusto e nelle capacità (dove Nove è inarrivabile) di far collidere l'immensamente grande con il molto piccolo. In questo libro di Aldo Nove, non può non esserci autobiografia, luoghi e stupori d'infanzia. Ma sono ricordi come svaporati nell'universo, senza più un senso identitario, apparizioni fantasmatiche che si mescolano con concrezioni materiche di ere passate. Il rimpianto dell'io-ieri diventa evocazione del tutto-sempre.
Ognuno incatenato alla sua ora
Mariella Mehr
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: IX-163
"Mariella Mehr - coniugando Celan, Nelly Sachs e Artaud in una prospettiva di riscatto (Notizie dall'esilio), di laica redenzione (La costellazione del lupo) o di lucido delirio (San Colombano e attesa) - rimane strettamente legata, soprattutto nella produzione più recente, al cortocircuito verbale, alla 'Wortbildung' (la parola tedesca composta che diventa trampolino di lancio per l'invenzione) cui segue la concatenazione sghemba dei versi, sempre inaspettata, provocatoria, materica e mai astratta o fine a sé stessa. Mariella Mehr arreda il suo universo linguistico come fosse un parco selvatico. Cosi la sua ricerca poetica approda a volte a una magia crudele ('Uno sguardo modesto / pieno di magia rumorosa, più terribile di qualunque ira'), altre volte a un meticoloso esercizio speleologico tra le 'caverne dove, / vivono gli uomini di ghiaccio', altre a un'esplosione che tutto scuote nei 'crepacci del tempo', altre ancora in formule alchemiche rivolte alla carne e alle sue pause di gelo ('nell'amore / togliamoci / esausti il gelo / dai capelli') il tutto avvolto e travolto da una notte che inghiotte, restituisce e sottrae: s'insinua ovunque." (dalla prefazione di Anna Ruchat)
Tutte le poesie (1949-2004)
Giovanni Raboni
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: XXXI-548
"Con il Porta comincia, nella poesia italiana, quella linea lombarda, potentemente realistico-narrativa e, per così dire, antipetrarchesca, che si ritrova anche all'interno della poesia del Novecento e che è l'unica della quale io aspiri a far parte, nonostante i molti debiti che so di avere nei confronti di altri poeti, da Baudelaire (che considero il più grande poeta moderno) a Pound (che considero il più grande inventore di possibilità poetiche del nostro secolo), - e poi, per venire a nomi più vicini o addirittura vicinissimi, quasi fraterni, a Rebora, a Montale, a Saba, a Sereni. (...) Parlando dei temi portanti del mio lavoro di poeta, ho finora ricordato l'importanza e il fascino per me del racconto evangelico, ho ricordato le storie familiari, ho ricordato il rapporto con gli scomparsi persone care, amici -, ho ricordato l'irruzione a un certo punto del tema amoroso. Non ho parlato di quello che molti ritengono abbastanza importante nella mia esperienza poetica, cioè il cosiddetto tema civile. Alcuni critici l'hanno messo addirittura al primo posto fra i temi della mia poesia. Di solito, quando mi chiedono cosa penso di questo aspetto del mio lavoro, dico che, sì, le poesie civili sono forse le più private che io abbia mai scritto, nel senso che non ho mai voluto essere un poeta civile. Non lo dico per polemica, ma insomma c'è stato più d'un poeta, per esempio Pasolini, che ha voluto essere poeta civile..." (da Giovanni Raboni, 'Autoritratto' 1977, 2003)
Mancanze
Alessandro Fo
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 124
Dopo la pluriennale immersione nella poesia virgiliana che ha dato come esito la recente, apprezzatissima traduzione dell'Eneide, Alessandro Fo torna con questo libro a proporsi come poeta in proprio. La poesia di questa raccolta è estremamente contigua, per forma e ispirazione, ai meccanismi della preghiera. Dunque una sequenza di tentativi di accostarsi al divino, ma nello stesso tempo un acuto scrutare nell'esistenza di cose e persone; una inesausta ricerca delle particelle infinitesimali di quella sostanza angelica che abita nelle contingenze terrene e umane meno canoniche. Le poesie di questo libro sono trame, filamenti che in modi anche eccentrici collegano punti disposti chissà dove, oltre la nostra percezione, e giorni e luoghi scolpiti nelle nostre reali esistenze, senza trascurare le musiche: da Chopin alle comuni battute rubate ai dialoghi quotidiani. E se di questi fili possiamo osservare solo uno dei capi, il più vicino, l'altro può forse essere intuito, riconosciuto in alcune tracce disseminate fra le pieghe dell'esperienza di ogni giorno.
Da una crepa
Elisa Biagini
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 110
Continua a essere il corpo, o la contiguità tra corpo e linguaggio, il centro dell'ossessione poetica di Elisa Biagini, un corpo femminile sezionato e reinventato attraverso figure che attìngono a un immaginario quotidiano, domestico (il viso è una tazza, la schiena "un astuccio di semi", i lobi fazzoletti annodati), e lo trasformano in involucro di un'identità misteriosa. Ma per Biagini il corpo è soprattutto mezzo e sede della relazione con l'altro: se in una delle sue precedenti raccolte, L'ospite, il "tu" s'incarnava nella presenza concreta di una figura famigliare, qui l'interlocutore è "d'inchiostro", ma non per questo meno concreto: con la sua "parola verticale" l'autrice cuce i propri versi a quelli di alcuni poeti amati (Celan, Dickinson), in un insolito struggente dialogo.
Bizzarrie della provvidenza
Erri De Luca
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 56
"La bizzarria si scosta dalla consuetudine. L'imbizzarrito è uno sconosciuto capitato per sbaglio a una festa di nozze. Cosi furono i profeti della scrittura sacra. Abramo si sradica da casa, patria, affari, raggiunto da una voce a lui solo rivolta. È un ordine: "Vai vattene", lo avvia a un vagabondaggio senza fine. Per singolare sigillo dell'intesa si circoncide il prepuzio, da se stesso. Non per mutilazione, ma in segno di apertura. Poi salirà su un monte per scannare suo figlio, dietro richiesta assurda. Poi si farà fermare a coltello sguainato sulla gola. È raffica di mosse infervorate dall'obbedienza alla voce. Abramo è banderuola di una sola brezza. Per molto meno di un ascolto simile, dei poeti, variante minore di profeti, Hölderlin, Walser, si avvitarono in un silenzio impenetrabile, nella tenuta stagna di un isolamento. Sentivano le voci, un parlottio di sala da teatro prima dell'alzata del sipario. Nelle pagine di questa sezione si narrano comportamenti sgangherati ma provvisti di giustifica sacra. "Navigare es preciso", dicono i Portoghesi, dove "preciso" sta per obbligatorio. Cosi è la bizzarria della provvidenza, la deviazione urgente di un singolo diventa apripista del percorso di tutti gli altri. Gli imbizzarriti di queste pagine sono esploratori." (Dalla premessa)
La bambina pugile ovvero La precisione dell'amore
Chandra Livia Candiani
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 158
Le poesie di Chandra Livia Candiani si rivolgono spesso a un tu variabile, che di volta in volta si riferisce a persone presenti o assenti, prossime o lontane nello spazio e nel tempo, o ancora: comunità in potenziale ascolto, entità non individuabili, la morte, parti dell'io poetante ("Io ti converto in fame / mio silenzio"). Ma questo tu assomiglia molto a un noi creaturale che accomuna dèi, uomini e cose in una sorta di fratellanza universale in cui l'insistenza pronominale funge più da invocazione che da individuazione. O da "istruzioni per l'uso", come nella splendida "Mappa per l'ascolto" ("Dunque, per ascoltare / avvicina all'orecchio / la conchiglia della mano") o la corrispondente "Mappa per pregare". Della stessa serie "pedagogica" è la strofa di "istruzioni per abbracciarsi" che abbiamo messo in copertina. Chi parla, in questi casi, è una voce sapiente ma non saccente, un soffio leggero con la forza di un vento impetuoso: il risultato di una miscela di linguaggio quotidiano e metafore evocative, colloquialità e schemi anaforici sacrali. Nel libro ci sono anche poesie sulla parte infantile di sé (secondo lo schema io-tu-noi-tutti) da coltivare o recuperare, poesie sul silenzio, sul desiderio; bellissime quelle sul lutto, declinate in varie fasi della raccolta, che sembrano contenere il massimo di precisione proprio quando i rapporti tra presenze e assenze sembrerebbero entrare nelle zone della vaghezza e dell'oscurità.
Il sangue amaro
Valerio Magrelli
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 149
A otto anni dall'uscita di "Disturbi del sistema binario", la nuova raccolta di Valerio Magrelli si presenta estremamente articolata rispetto alla precedente. Diviso in dodici sezioni e in due metà di 55 poesie ciascuna, "Il sangue amaro" affronta un ampio ventaglio di argomenti. Si va da poesie su artisti, poeti o amici, a una sorta di iper-testo sul tema della lettura, dalla ripresa dell'antico genere dei calendari, al poemetto "etologico" "La lezione del fiume". A ciò si aggiungono versi civili ("Cave!" e "Il Policida"), che si alternano ora a parti più lievi ("Piccole donne" e "Paesaggi laziali") ora a un'approfondita riflessione intorno al rumore, alla musica, all'acustica ("Otobiografi"). Un caso a sé è costituito dalla forte presenza religiosa che si ritrova, sia pure in una prospettiva critica, nelle composizioni dedicate all'immagine del Natale o al dibattito sull'eutanasia. Il cuore del libro, però, va individuato nel capitolo ispirato al motto paolino, e poi kierkegaardiano, di "Timore e tremore". E questa infatti l'impronta di una scrittura segnata da quella "età dell'ansia" che, sebbene covi ormai da lungo tempo, non è evidentemente ancora giunta alla sua piena maturazione.
Uno zero più ampio. Altre cento poesie. Testo inglese a fronte
Emily Dickinson
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2013
pagine: 211
"Ho tradotto altre cento poesie di Emily Dickinson, mosse istantanee di un pensiero che in pochi balzi, poche sillabe, trascina fuori da tutto. Il tentativo di essere fedele alle sue parole è diventato ancora una volta una suprema lezione di poesia. Mi sembra di aver lavorato in uno stato di sovvertimento generale, a contatto con le forze telluriche che si liberano dai suoi versi, avendo rinunciato a qualsiasi criterio precostituito per adeguarmi di volta in volta alle misure sempre diverse, sempre eversive, della sua intonazione. Non so altro. Credo che a qualunque lettore tocchi questo stesso compito." (Silvia Bre)

