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Edizioni Scientifiche Italiane: Nuove ricerche di scienze penalistiche

Contributo ad uno studio sull'età minima imputabile

Contributo ad uno studio sull'età minima imputabile

Ylenia Parziale

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2025

pagine: 416

In un'epoca in cui la giustizia minorile si trova compressa tra impulsi repressivi e nuove acquisizioni delle scienze cognitive e sociali, il presente volume si propone di affrontare in chiave critica e sistematica la questione dell'età minima imputabile. Frutto di una ricerca, che è stata condotta su base comparata, prestando particolare attenzione sia al quadro normativo nazionale che agli standard internazionali e sovranazionali, l'opera si apre con un'ampia panoramica storica sulla minore età quale causa di esclusione dell'imputabilità. Segue un'analisi approfondita delle categorie dogmatiche tradizionali dell'imputabilità e della pericolosità sociale del soggetto minorenne, alla luce della dottrina e della giurisprudenza più significative. Ne emerge la necessità, non ulteriormente prorogabile, di una profonda revisione del sistema sanzionatorio del "doppio binario", che valorizzi la distinzione sostanziale tra il minore imputabile e non imputabile, in un'ottica di effettiva tutela delle garanzie processuali e sostanziali del giovane autore di reato. Pur riconoscendo che l'ordinamento processuale minorile si caratterizza per una forte impronta rieducativa e risocializzante, l'Autrice sottolinea come sul piano sostanziale il legislatore non abbia ancora adeguatamente recepito le evidenze scientifiche relative alle peculiarità neurobiologiche e cognitive dell'adolescente. In una prospettiva de lege ferenda, si auspica un ripensamento complessivo del sistema penale minorile che eviti soluzioni meramente repressive - quali l'inasprimento del trattamento sanzionatorio o l'anticipazione dell'età imputabile - e miri a: 1) implementare il sistema di interventi di prevenzione primaria; 2) mettere a punto strategie più efficaci di diversione dal processo penale, in funzione della personalità in fieri del minore; 3) elaborare un compiuto (e differenziato) sistema di risposte sanzionatorie dirette al recupero del minore.
63,00

Dal reato come limite al consenso, al consenso come limite al reato. Ruolo e prospettive dell'autodeterminazione nella dialettica tra autorità e libertà

Dal reato come limite al consenso, al consenso come limite al reato. Ruolo e prospettive dell'autodeterminazione nella dialettica tra autorità e libertà

Antonio Nappi

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2024

pagine: 420

Nel corso della storia, come mostra un'ampia indagine comparatistica, il reato come 'limite al consenso' costituisce una delle manifestazioni del predominio dell'autorità sulla libertà, comportando la negazione del diritto di autodeterminazione in ordine alla tutela dei propri beni giuridici, intesi in chiave strettamente utilitaristica, o ritenuti da proteggere contro 'aggressioni' provenienti dall'avente diritto stesso. Tale prospettiva, che ancora oggi parrebbe improntare l'ordinamento italiano, muove dall'esigenza di porre un argine a paventabili abusi a danno delle persone vulnerabili, presidiando con ogni possibile misura, anche procedurale, la validità del consenso. Il perseguimento di questa doverosa finalità non può tuttavia tradursi in paternalismo: il principio personalistico, che permea il nostro assetto costituzionale, comporta, infatti, che l'autodeterminazione sia 'limite al solidarismo', e, specularmente, il consenso 'limite al reato'. L'indagine, percorrendo tali sentieri argomentativi, ne approfondisce le conseguenze, sia in termini di teoria generale del reato, sia in prospettiva di riforma della legislazione penale.
64,00

Il concorso di persone nella teoria generale del concorso di norme tra diritto penale e processo

Il concorso di persone nella teoria generale del concorso di norme tra diritto penale e processo

Vito Plantamura

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2024

pagine: 352

Il volume contiene un'indagine - anche in chiave storica e comparata - sul concorso di persone nel reato, pure in relazione ai relativi profili processuali. L'obiettivo di tale indagine era duplice: da un lato, infatti - mediante il ricorso alla teoria generale del concorso di norme -, si voleva rispondere all'interrogativo circa l'unità (o meno) del reato concorsuale, sia per ragioni puramente dogmatiche, che per fornire una nuova chiave interpretativa a una giurisprudenza, sul punto, oscillante e, in ogni caso, poco convincente; dall'altro, invece, si voleva arrivare a formulare un'organica proposta di riforma del fondamentale istituto di cui trattasi, sinergica tra diritto penale e processo, ritenuta indispensabile per adeguarlo, finalmente, ai principi costituzionali in materia penale.
54,00

Il «giudice futurista» e la riforma del sistema penale

Il «giudice futurista» e la riforma del sistema penale

Gabriele Marra

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2024

pagine: 284

Il lavoro, prendendo spunto dai lavori dell'Assemblea Costituente, intende affrontare il tema della riforma del sistema penale in una prospettiva istituzionale. Attenta, cioè, alle interrelazioni tra riserva assoluta di legge in materia penale e garanzie istituzionali della stessa, con particolare riferimento alle evoluzioni intervenute nell'interpretazione della fondamentale garanzia del nullum crimen sine lege per effetto del protagonismo ormai assunto dalla 'nuova' legalità' veicolata dal c.d. diritto penale giurisprudenziale.
43,00

Ricorso in cassazione per violazione di legge

Ricorso in cassazione per violazione di legge

Chiara Naimoli

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2024

pagine: 248

Si riflette sull'effettiva declinazione del presidio costituzionale che consacra il ricorso in Cassazione contro le sentenze e i provvedimenti sulla libertà personale per violazione di legge, tra affermazione del principio nomofilattico e tutela delle posizioni giuridiche individuali. Si propone il recupero del più ampio significato dell'espressione testuale «violazione di legge» utilizzata dal Costituente, in funzione di una valorizzazione del controllo in sede di legittimità, quale garanzia qualificante il giusto processo e presupposto per una giusta decisione.
37,00

Azione penale europea e principi costituzionali

Azione penale europea e principi costituzionali

Fabiana Falato

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2023

pagine: 276

Il filo conduttore della ricerca è rappresentato dal rapporto tra la dimensione valoriale e giuridica del potere di azione, espresso nel Preambolo penalistico della Costituzione, e quello mostrato nel regolamento UE istitutivo della Procura europea. L'ultimo, ripetendo le selezioni essenziali che Costituenti e legislatori hanno riversato, rispettivamente, nella Legge fondamentale e nell'opera codicistica, manifesta il suo valore ideale e l'appartenenza ad un insieme di garanzie che disegnano le coordinate del sistema giudiziario europeo.
36,00

Il rifiuto dell'abbandono sociale della sofferenza. Eutanasia, suicidio assistito e diritto penale

Il rifiuto dell'abbandono sociale della sofferenza. Eutanasia, suicidio assistito e diritto penale

Giulia Beguinot

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2022

pagine: 296

La predisposizione di una disciplina sulle scelte di fine-vita per pazienti affetti da patologie irreversibili - terminali o meno - che sia condivisa da tutti si connota per una particolare complessità. Ad imporre una riflessione profonda non partecipa solo il rango dei diritti che devono ricondursi ad armonia, ma anche la circostanza che il modus di concepire tali diritti coinvolge le più intime sfere della coscienza. Occorre, allora, evitare esasperazioni emotive e tendere ad una soluzione che appaia soddisfacente sotto il profilo dogmatico e politico-criminale. Dunque, la rigidità della disciplina sulla tutela penale della vita, prevista dal codice del 1930, negli articoli 579 e 580 c.p., deve ripensarsi alla luce delle mutate esigenze della realtà e dell'evoluzione della coscienza sociale, recepite, seppur parzialmente, dalla legge in materia di disposizioni anticipate di trattamento, n. 219 del 2017. Non solo va considerata la trasformazione del retroterra culturale e giuridico, di cui è espressione la Costituzione del 1948, ma anche che le conquiste del progresso medico-scientifico consentono oggi un prolungamento della vita umana ben oltre i limiti che il legislatore del 1930 avrebbe potuto immaginare e che determinano, finanche, un mutamento delle concezioni di vita e di morte. Da un lato, è la medicina ad indurci - consentendo uno straordinario rallentamento dell'esito infausto delle patologie terminali - a concepire la morte come processo oltre che come evento; dall'altro, è la centralità della persona nell'ordinamento a negare cittadinanza ad un dovere di vivere ad ogni costo di sofferenza e a restituirci una rinnovata importanza della dimensione biografica della vita rispetto a quella biologica, riconoscendo il valore dell'atto di chi ne disponga per preservare l'integrità della propria coscienza nei confronti di sé stesso e nel ricordo che, di sé stesso, lascia. Così, nell'attuale panorama normativo il riconoscimento del diritto dell'ammalato ad autodeterminarsi nella morte rivendica il proprio spazio sia, sul piano dei diritti del singolo, come libera espressione della personalità individuale, sia, sul piano dei doveri collettivi di solidarietà, come rifiuto dell'abbandono sociale della sofferenza.
42,00

I tratti del simbolismo nella legislazione penale di contrasto ai fenomeni corruttivi

I tratti del simbolismo nella legislazione penale di contrasto ai fenomeni corruttivi

Alì Abukar Hayo

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2021

pagine: 216

Dalla pretesa di «pienezza» di tutela alle fattispecie aperte.
30,00

Scenari e trasformazioni del processo penale

Scenari e trasformazioni del processo penale

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2020

pagine: 368

L'ordine processuale si è sfaldato in un'apparente armonia di linee ed interpretazioni, dove tutto appare fermo e ricomposto attraverso l'elasticità dei concetti. Gli scenari non sono solo sullo sfondo: tendenze collettive, modi nuovi di operare e comunicare quasi son diventati tutt'uno con i fenomeni che qui interessano, incidendo in profondità sulle categorie della Procedura penale e sugli effetti delle norme. Le trasformazioni, ad opera sia dello ius singulare della postmodernità, sia della giurisprudenza di legittimità e di quella costituzionale, sono divenute il manifesto di una società che cambia, di una politica di governo che cambia, nella tensione eccessivamente frettolosa di adeguarsi ai mutamenti. Da qui, non soltanto i singoli strappi al codice, ma addirittura il rischio della sua dissoluzione in una desuetudine sempre più appariscente: ad esso pare affiancarsi un'altra tipologia di processo. Massimo Nobili ci aveva messo in guardia da tutto ciò e dal pericoloso inneggiare al libero convincimento, qualora non si abbiano idee ben chiare e precise sul contraddittorio come principio, metodo e forma insostituibile dell'esperienza processualpenalistica. Imboccata, però, la via dell'efficientismo si perde il senso del limite, direbbe Nobili. Degradata la persona ad oggetto, riaffiora il mito di una verità assoluta e, correlativamente, di uno sconfinato potere del giudice, rappresentato dal libero convincimento, come strumento essenziale per la realizzazione della pretesa punitiva dello stato.
48,00

La prevedibilità nel diritto penale. Contributo ad un'indagine sistemica

La prevedibilità nel diritto penale. Contributo ad un'indagine sistemica

Antonio Nappi

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2020

pagine: 704

La prevedibilità è il confine che identifica il diritto penale, differenziandolo dall'arbitrio. Essa, pertanto, non è graduabile né frazionabile, poiché ogni forma di ridotta o parziale prevedibilità apparterrebbe all'oltre-confine. L'epistemologia sistemica, in questa prospettiva, impone di avvolgere nel mantello della prevedibilità l'azione di ogni attore in criminalibus. Tale dimensione, statica, è però teleologicamente neutra ed assolve - quindi - ad una funzione meramente conoscitiva. Solo nella dimensione dinamica, infatti, può tracciarsi la rotta della coerenza con l'assiologia dell'ordinamento vigente, che si staglia nell'orizzonte dell'integrazione sociale del reo, inscindibilmente connessa alla metronomia diacronica. Il tempo della prevedibilità è 'battuto' dall'interazione tra il prius legislativo (preciso/determinato) ed il posterius giurisprudenziale (ragionevolmente predicibile). La prevedibilità, tuttavia, va ben oltre: non v'è - dall'agire del pubblico ministero all'ultima propaggine dell'esecuzione sanzionatoria - territorio che ad essa possa dirsi estraneo. L'indagine prova a disvelare la valenza euristica delle geometrie sistemico/diacroniche: esse, così disegnate, possono irrobustire i confini della prevedibilità, allontanando il diritto penale dallo scivoloso pendio verso l'arbitrio.
92,00

La recidiva tra colpevolezza e pericolosità. Prospettive d'indagine nel sistema penale integrato

La recidiva tra colpevolezza e pericolosità. Prospettive d'indagine nel sistema penale integrato

Francesca Rocchi

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2020

pagine: 720

Nell'ambito di una politica criminale del XXI secolo sempre più orientata alla sicurezza della collettività e alla prevenzione del rischio reato, appare necessario interrogarsi sul ruolo che l'istituto della recidiva de iure condendo dovrebbe ricoprire in un sistema penale integrato, conforme ai principi dello Stato di diritto. Partendo dall'analisi del fondamento della recidiva, investita dalla controversa novella del 2005 (legge c.d. «ex Cirielli»), l'indagine mira a rinvenire un solido inquadramento dell'istituto a livello dommatico e sistematico, allargando lo spettro della ricerca anche alle misure di sicurezza personali destinate ai rei imputabili; istituto del quale la recidiva sembra surrettiziamente aver "usurpato", di fatto, la funzione specialpreventiva, con gravi ripercussioni sotto il profilo del rispetto dei principi costituzionali di offensività, proporzionalità e finalità rieducativa della risposta sanzionatoria, stanti i suoi innumerevoli effetti commisurativi, diretti ed indiretti. Attraverso un'indagine comparatistica, rivolta sia agli ordinamenti di common law che di civil law, integrata dai risultati empirici degli studi delle scienze sociali, si è cercato pertanto di verificare se l'attuale, tradizionale, veste della recidiva come circostanza aggravante del reato, con effetti ultraedittali, sia ancora funzionale agli scopi della pena, ovvero sia solo un retaggio del Täterstrafrecht; e se, in un sistema penale teleologicamente orientato ai principi costituzionali, sia preferibile riformare in modo profondo il sistema sanzionatorio del doppio binario, rivolto ai rei imputabili pericolosi, anche alla luce delle indicazioni provenienti dalla Corte europea dei diritti dell'uomo e delle Corti costituzionali degli ordinamenti aventi la nostra tradizione giuridica.
100,00

La sicurezza fra diritto penale e potere punitivo

La sicurezza fra diritto penale e potere punitivo

Francesco Forzati

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2020

pagine: 544

La sicurezza, da oggetto di tutela marginale e scopo generale dell'universo punitivo, è diventata, nel postmoderno, volano dell'anticipazione della punibilità e nucleo costitutivo di un sistema penale autonomo, dotato di regole proprie ed in parte asimmetrico rispetto allo ius puniendi tradizionale, sia per i caratteri dell'illiceità espressa, che per gli scopi politico criminali perseguiti. L'illiceità securitaria si parametra infatti sull'allarme sociale, piuttosto che sul pericolo effettivo; sulla euristica della paura più che su dati empirico-fattuali; sulle componenti irrazionali del bisogno di pena, piuttosto che sulla proporzionalità e ragionevolezza della risposta sanzionatoria. Il paradigma securitario contemporaneo rielabora in tal senso l'offesa di pericolo, destruttura e duplica preesistenti tipicità di danno, trasforma emergenze sociali ed umanitarie in emergenze criminali, introduce modelli di differenziazione punitiva che alterano i precedenti equilibri sanzionatori, mette in discussione la secolarizzazione penale e le stesse finalità della pena moderna. Il passaggio dalla sicurezza penale al penale della sicurezza fa registrare d'altra parte, la torsione in senso punitivo della sicurezza dei diritti e la traslazione della garanzia di sicurezza, tradizionalmente assolta dallo Stato nei confronti della cittadinanza, in una funzione securitaria della pena, che limita le libertà dei consociati e polverizza il principio di necessaria materialità del reato. Sotto l'influsso del populismo contemporaneo, il penale della sicurezza transita così nel penale della paura, dell'odio e dell'intolleranza sociale, rivitalizzando un penale etico che assembla strutture e teleologismi punitivi ispirati al passato remoto più che al passato prossimo, andando a criminalizzare persone, piuttosto che fatti ed a tutelare sensazioni e/o valori più che beni e/o diritti secolarizzati.
72,00

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