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Edizioni Falsopiano: Falsopiano/Cinema

Fragole e sangue. C'era una volta... La nuova Hollywood 1969-1979

Fragole e sangue. C'era una volta... La nuova Hollywood 1969-1979

Patrizia Pistagnesi, Claver Salizzato

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2025

pagine: 180

Esattamente 45 anni fa, dal 14 al 22 giugno 1979, aveva luogo a Pesaro, nel corso della XV edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema diretta da Lino Miccichè e Bruno Torri, una storica rassegna sul Nuovo Cinema Americano, intitolata “Hollywood 1969-1979”. Questo libro di ricordi, memorie, ricostruzioni critiche, di film e autori, da parte di chi quei giorni lontani li ha vissuti in prima persona (e vi ha avuto parte attiva come Adriano Aprà e Patrizia Pistagnesi), intende essere una rievocazione e una testimonianza di quegli anni e di quell'evento. Patrizia Pistagnesi è critica e storica del cinema, oltre che scrittrice, sceneggiatrice e regista. Ha collaborato con le più importanti istituzioni nazionali e internazionali, quali la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, il MoMA di New York e il Centre Pompidou di Parigi. Per la Rai è stata “inviato speciale” per la rubrica televisiva “Variety” e poi ideatrice e curatrice del format “Movie Movie”. Fra i suoi numerosissimi saggi I favolosi anni Trenta (Electa), Comedy Italian Style (ERI), Il cinema di Marco Bellocchio e la psicoanalisi (Marsilio). Come sceneggiatrice ha scritto per registi come Giuseppe Ferrara, Luigi Comencini ed Edith Bruck. Nel 2008 ha pubblicato il suo primo romanzo (con Silvana Mazzucchi), L'amore crudele. Dal 2011 svolge attività di docente di sceneggiatura presso la Scuola d'Arte Cinematografica “Gian Maria Volontè” di Roma. Claver Salizzato (1952) e? regista, saggista e sceneggiatore. Ha collaborato con Lucio Gaudino, Pupi Avati e Sergio Leone. Come autore, regista o coautore ha firmato i documentari Alessandro Blasetti (1991) e Sentieri selvaggi. Scene segrete di Sergio Leone (1996). Autore di numerosi saggi, ha esordito nel 2001 alla regia con I giorni dell'amore e dell'odio. Il suo lavoro più recente è I fiori del male (2015). Per Falsopiano ha pubblicato I gattopardi e le iene (2012) il romanzo Ultima notte a Venezia (2017) e Sergio Leone (2022). Prefazione di Adriano Aprà.
20,00

Horror talks. Il cinema horror raccontato dai protagonisti. Volume Vol. 1
22,00

Giuliano Gemma. Angel face

Giuliano Gemma. Angel face

Massimo Moscati

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2024

pagine: 188

Giuliano Gemma è stato uno degli attori più popolari e affascinanti del panorama cinematografico italiano. Incarnazione di personaggi eroici e senza tempo, Gemma nacque a Roma e fin da ragazzo fu un grande appassionato di cinema. Esordì a fianco di Alberto Sordi nel film Venezia, la luna e tu (1958) di Dino Risi ed ebbe ruoli in titoli memorabili come Ben-Hur (1959) e Il gattopardo (1963) prima di incontrare Duccio Tessari, il regista a cui deve la sua fama. Da quel momento, Gemma si fece conoscere al grande pubblico grazie ai peplum storico-mitologici, alla fantascienza, al comico-parodistico, alla spy story ma soprattutto agli “spaghetti western” di cui egli fu protagonista indiscusso. Con gli anni Settanta, Giuliano Gemma diventò un sex symbol che colpì il pubblico femminile in numerosi film, come Il maschio ruspante (1973) e Quando le donne avevano la coda (1974), e sempre negli anni Settanta il suo carisma andò incontro al riconoscimento della critica, con il David di Donatello Speciale per il ruolo di Mathis ne Il Deserto dei Tartari (1976) di Valerio Zurlini, fino ai ruoli intensi in titoli quali Il prefetto di ferro (1977) e Claretta (1984). L'impegno, l'arte e i volti di Giuliano Gemma sono raccontati con stile in questo libro appassionante che scava nei ruoli enigmatici e memorabili di un attore che seppe portare sullo schermo il fascino del mistero, talvolta anche in incursioni thriller per gli amati Dario Argento, Lucio Fulci e Umberto Lenzi. La sua “iconicità” fu omaggiata dal film Tex Willer e il Signore degli Abissi (1985) di Duccio Tessari, ma anche dal film di Mario Monicelli Speriamo che sia femmina (1986).
20,00

Aaron Sorkin. Il potere della parola

Aaron Sorkin. Il potere della parola

Umberto Mentana

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2024

pagine: 223

«Aaron Sorkin è stato molte cose durante la sua pluridecennale carriera di scrittore. Negli Stati Uniti, Mr. Sorkin è venerato dai suoi fan per via del suo storytelling brillante, audace. Allo stesso tempo, Sorkin viene deriso dai suoi detrattori che presumono che qualsiasi cosa Sorkin scriva presenti un punto di vista estremamente liberale e "woke", denunciando che lui sia esclusivamente un attivista politico e un ideologo, additandolo come un "limousine liberal", un elitario o addirittura come la personificazione stessa del "privilegio dell'uomo bianco", insistendo soprattutto sul fatto che lui scelga progetti che premono su temi controversi, in modo da poter polemizzare. Per favore, non sparate sul prefatore, ma avendo ricercato, scritto su, e apprezzato il suo straordinario corpus di opere, la mia opinione su Aaron Sorkin è che lui è decisamente qualcosa di più che un artista incompreso». (dalla Prefazione di Neil Landau)
20,00

Kathryn Bigelow. L'arte del dinamismo plastico

Kathryn Bigelow. L'arte del dinamismo plastico

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2024

pagine: 208

Se ogni cineasta propone uno specifico sguardo sul mondo, allora qual è la logica e la natura dell’occhio di una regista come Kathryn Bigelow? "Kathryn Bigelow. L’arte del dinamismo plastico" connette la poetica dell’autrice di Blue Steel, Point Break, Strange Days, The Hurt Locker, Zero Dark Thirty e Detroit con la sua immaginazione visiva, analizza esempi, narrazioni filmiche e suggestioni, fornendo al lettore gli strumenti conoscitivi su di un cinema in grado di interfacciarsi con varie espressioni artistiche, con il magma ideologico, con le innovazioni dell’era digitale e con la narratologia classica, moderna e postmoderna. Uno sguardo matematico, ipertecnologico, estetizzante ma anche radicalmente incline all’umanesimo quello della regista, di cui nessuna Intelligenza artificiale del Terzo Millennio potrà mai replicare la specificità totalizzante. Il volume comprende saggi di Aurora Auteri, Fabio Cassano, Giuseppe Gangi, Roberto Lasagna, Antonio Maiorino, Massimiliano Martiradonna, Marcello Perucca, Antonio Pettierre, Mario A. Rumor, Mariangela Sansone, Elisa Torsiello, Fabio Zanello e Matteo Zucchi.
20,00

Sorprese di una grande stagione. Cinema, storie e miti tra Cinecittà e Hollywood

Sorprese di una grande stagione. Cinema, storie e miti tra Cinecittà e Hollywood

Orio Caldiron

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2024

pagine: 292

Storie e personaggi della grande stagione dal Neorealismo alla svolta degli anni Sessanta sono al centro del libro, mentre il rapporto con il cinema americano, modello privilegiato di più di una generazione, lascia intravedere in controluce l'officina segreta del cinema in fieri, dove i protagonisti si danno appuntamento all'ombra dei miti, animando l'affascinante romanzo critico del cinema italiano.
22,00

Storie scellerate. Il cinema di Sergio Citti

Storie scellerate. Il cinema di Sergio Citti

Roberto Baldassarre

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2024

pagine: 336

“Storie scellerate non è un film sulla vita delle borgate, ma rappresenta, in un certo senso, lo sforzo culturale compiuto da un esponente del sottoproletariato romano per risalire verso il mondo dei suoi padri e dei suoi nonni (con l’aiuto del Belli, evidentemente)”. Questo è quanto scrisse Padre Virgilio Fantuzzi, uno dei pochi saggisti a seguire con attenzione l’opera di Sergio Citti, recensendo Storie scellerate. Secondo lungometraggio del “Pittoretto della Maranella”, la pellicola a suo tempo fu erroneamente catalogata tra i decamerotici. Fu un grave equivoco, perché il film, inizialmente pensato come un Decameron numero 2 nelle mani di Citti, coadiuvato in sceneggiatura da Pier Paolo Pasolini, è diventato un personale novelliere che mescola la cultura alta (Bandello, Belli, Boccaccio), con quella bassa (letteratura orale, stornelli, proverbi e fattacci). E finanche diviene un’antologia che raccoglie i temi principali del cinema dell’autore capitolino. Con una prefazione di Paolo Micalizzi.
22,00

Ken Loach. Il cinema come lotta e testimonianza

Ken Loach. Il cinema come lotta e testimonianza

Giorgio Barberis, Roberto Lasagna

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2024

pagine: 172

Questo libro ha come principale obiettivo quello di analizzare il cinema di Ken Loach, straordinario regista britannico tra i più amati e premiati cineasti europei. Con questo volume si vuole porre l’accento sulla valenza politica del suo cinema, sul rigore etico del suo lavoro artistico e sulla coerenza di tutta la sua produzione, che copre un arco di tempo di circa sessant’anni e comprende capolavori indimenticabili e film che fanno sempre riflettere, discutere, e prendere posizione. Inoltre, questo testo propone la scelta originale di mettere in dialogo due autori – uno storico del pensiero politico e uno psicologo e critico cinematografico – dal percorso professionale e umano molto diversificato, unendo sensibilità e metodologie di lavoro differenti, ma capaci di fondersi in modo equilibrato e stimolante per il lettore. Con una prefazione di Alberto Barbera.
20,00

Venezia-Hollywood. Pino Donaggio musicista per il cinema e la televisione

Venezia-Hollywood. Pino Donaggio musicista per il cinema e la televisione

Roberto Pugliese

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2023

pagine: 170

Va osservato, prima di tutto, che tra la carriera canora di Pino Donaggio e quella di compositore per il cinema interviene una cesura netta, drastica, non mediata da contributi parziali o subordinati: ossia al cantautore di successo mondiale, all'autore di canzoni da milioni di dischi come – appunto - Io che non vivo o Come sinfonia subentra il cinecompositore senza alcun preavviso, senza alcun apprendistato, apparentemente senza alcuna formazione specifica ma con una istintiva, sorprendente spontaneità e padronanza della materia. Con i suoi oltre 200 titoli realizzati nell'arco di mezzo secolo, Donaggio è il compositore cinematografico e televisivo italiano (e non solo) in attività più prolifico subito dopo Ennio Morricone, che però era di 13 anni – in carriera e in età – più anziano di lui. Il dato di per sé non andrebbe oltre la curiosità puramente statistica, se non fosse per le modalità del tutto particolari con le quali l'autore veneziano ha avuto accesso a quella complessa e iperspecialistica fase della postproduzione filmica che riguarda l'inserimento della musica, inaugurando così la terza delle sue "vite" artistiche, dopo quella classica e quella di cantante. Al netto della copiosa aneddotica fiorente sull'argomento ("visioni" lagunari del compositore su un vaporetto, immerse nella nebbia, apparizioni in sogno ecc.) la naturalezza, verrebbe da dire l'automatismo con i quali è avvenuto questo passaggio, possiede ancora oggi, a decenni di distanza dal debutto, qualcosa di sbalorditivo.
20,00

Ossessione e il Neorealismo

Ossessione e il Neorealismo

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2023

pagine: 110

Interventi di Adriano Apra, Alberto Barbera, Alberto Boschi, Roberto Lasagna, Paolo Micalizzi, Stefania Parigi. Sono qui raccolti gli atti del convegno ferrarese svoltosi in occasione degli ottant'anni della prima proiezione del film "Ossessione" interpretato da Massimo Girotti e Clara Calamai. Era il 18 Giugno 1943, quando vedeva la luce a Ferrara il film che Luchino Visconti aveva girato dal 13 Giugno al 10 Novembre 1942, durante il periodo fascista. Come ricorda Paolo Micalizzi: Luchino Visconti era arrivato a Ferrara perché gli serviva un'ambientazione adatta per rappresentare il mondo del sottoproletariato padano, in un film ispirato liberamente al romanzo di James Cain "Il postino suona sempre due volte" che racconta di Frank, un giramondo e avventuriero americano e della travolgente passione per Cora, la moglie dell'anziano proprietario della "Taverna delle querce". Il convegno affronta la sorprendente opera prima di un regista che fu definito da Jean George Auriol nel 1948 un "pittore della realtà" capace di trasfigurare "tutto quello che tocca: attori, case, oggetti, luce, polvere, che diventano elementi simbolici del suo lirismo personale". A partire dagli anni ’60 Ossessione esce definitivamente dal dibattito critico, fortemente ideologizzato, condotto dalle riviste di settore nei due decenni precedenti, per divenire oggetto di studi più ampi e meditati, che da una parte analizzano in maniera approfondita le caratteristiche narrative e formali del film e dall'altra lo mettono in relazione con le opere successive del regista, rivelandone aspetti rimasti precedentemente inesplorati.
15,00

Schermo nero. Schermo bianco. Cinema, videoclip e serie TV. Il montaggio dagli anni '80

Schermo nero. Schermo bianco. Cinema, videoclip e serie TV. Il montaggio dagli anni '80

Andrea Ciacci

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2023

pagine: 159

David Fincher, Gus Van Sant, Spike Jonze, Michel Gondry, Paul Thomas Anderson: numerosi registi sono passati dalla TV al Cinema, spesso grazie ai videoclip musicali. Ma cosa sappiamo del montaggio? Inquadrature brevi, musiche aggressive, strutture non lineari: quanto e come il rapporto con gli altri media ha influenzato la grammatica, l'estetica e i ritmi del montaggio cinematografico negli ultimi 40 anni? Il dialogo che l'arte cinematica principale ha avuto con tutto quello che di nuovo le si muoveva intorno - come i video musicali degli anni '90 - ha prodotto fusioni e ibridi difficilmente preventivabili e catalogabili. Il cinema ha dato e preso, attraverso il montaggio. Tenendo sempre presente la questione del tempo, nel cinema si può arrivare a “scolpire” – come ha scritto il regista russo Andrej Tarkovskij – oggi il montatore non deve pensare più solo in direzione orizzontale a “cosa viene dopo?” ma deve domandarsi “cosa posso montare nel fotogramma?”. Al suo discorso si aggiunge un pensiero verticale. Senza mai perdere di vista la storia, l'emozione e il tempo, come ci aveva anticipato Walter Murch, montatore e collaboratore di F. F.Coppola e George Lucas. Dalla TV commerciale anni '80 ai social contemporanei, questo libro ci accompagna in un viaggio fatto di corrispondenze e opposizioni evidenziate dall'analisi di tagli, scene, sequenze e strutture filmiche, anche attraverso il racconto dei montatori protagonisti, spesso considerati soltanto tecnici e non artisti. Senza tesi da dimostrare o confutare, il testo offre una ricognizione cronologica all'interno della tecnica e del linguaggio per riconoscere le voci di serie TV, videoclip e film che ci parlano di una professione che, di fatto, è l'ultima scrittura di una storia.
20,00

L'intimismo favolistico di François Truffaut

L'intimismo favolistico di François Truffaut

Giorgio Penzo

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Falsopiano

anno edizione: 2023

pagine: 162

«Quel che più conta in Truffaut è la creazione di un cinema puro e aurorale, “riflesso della vita” per usare le sue stesse parole, che scaturisce però sempre da una naturale combinazione di morceaux de vie: la vita tout-court come la concepisce l’autore, la sua immagine della vita e delle passioni che la permeano, spesso la sua stessa vita, rivista al livello dell’autobiografia; e per restare a I quattrocento colpi, è curioso - ma forse non troppo - venire a sapere che la visione-scoperta del mare di Antoine Doinel nasceva da una frase della nonna di Truffaut, ascoltata da bambino, che recitava: “Ho visto il mare una volta alla Paramount”, ovvero, al cinema: dunque, con la vita così scambiata dall’adulto regista con il (suo) cinema, nel quale viene trasportata e “améliorée”, per usare il verbo con cui l’artista percepiva più acutamente il rapporto arte/vita. Ma sempre c’era in lui solo la “ricerca” del puro e semplice cinema, senza la spinta verso una più elaborata ricerca linguistica-espressiva».
20,00

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