Solferino
Quant'è vero Dio. Perché non possiamo fare a meno della religione
Sergio Givone
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2018
pagine: 187
Post-religiosi, atei, materialisti: nell’infinita gamma degli atteggiamenti dell’Occidente secolarizzato verso la religione sembra manchi solo quello più semplice: credere. È ormai una scelta marginale, in via d’estinzione? Niente affatto, tanto è vero che il bisogno di Dio sembra tornare alla ribalta ovunque nel mondo, in modi anche drammatici. Perché? È opinione comune che la religione sia stata inventata dagli uomini per autoconsolarsi della propria condizione mortale. Ma se le cose stanno così, come mai tutte le religioni hanno sempre offerto ai fedeli e ai non-fedeli scenari inquietanti, dal giudizio finale al paradiso e all’inferno? Il fatto è che la religione, nel momento in cui risponde alla domanda sul senso della vita, riguarda la nostra libertà, perché della libertà è l’ultima difesa e non la soppressione. Ecco perché il ritorno a Dio è necessario al fine di contrastare il totalitarismo in tutte le sue forme. Se è vero che la religione non può essere tenuta fuori dalla sfera pubblica, riflettere sulla sua opportunità significa riflettere sulla giustizia, che è ciò da cui si dispiega, secondo la lezione del pensiero antico da Parmenide in poi, l’ordinamento stesso del mondo e del nostro stare insieme come umani. Uno dei nostri maggiori filosofi si interroga e ci interroga sulla necessità della religione prima ancora che sul bisogno di essa, avendo il coraggio di prendere le distanze da figure mai come ora oggetto di discussione e al centro del dibattito: Nietzsche e Heidegger. E lo fa da laico, consapevole che laico non è chi rivendica la propria indifferenza nei confronti della religione ma al contrario chi la prende sul serio, riconoscendo che i contenuti essenziali con cui è chiamato a fare i conti, le ragioni per cui si vive, vengono proprio da lì. Un percorso incalzante e profondo che fa appello alle conclusioni di poeti e scrittori non meno che a quelle dei filosofi – Hölderlin e Dostoevskij su tutti –, intreccia alla religione il discorso sul sacro e mette in guardia dai pericoli del relativismo e dell’etica utilitaristica. Al cuore, una domanda cruciale: davvero possiamo fare a meno della verità sull’uomo e sul mondo che solo la religione è in grado di comunicare?
Così fan tutti. Ripensare l'infedeltà
Esther Perel
Libro: Libro rilegato
editore: Solferino
anno edizione: 2018
pagine: 407
Il tradimento è antico quanto l’umanità. E altrettanto antica è la sua condanna: ancora oggi in nove Paesi al mondo è punito con la morte. Nonostante abbia una tenacia che il matrimonio può solo invidiare, l’infedeltà è un fenomeno della sfera affettiva e sociale poco compreso in tutte le sue implicazioni. O meglio, è ancora un tabù. Esther Perel, sulla base di tre decenni di lavoro come psicoterapeuta di coppia, crea in questo libro uno spazio franco in cui le diverse esperienze sono esplorate con libertà e partecipazione, sollevando questioni che coinvolgono la persona nel suo complesso, non solo il rapporto in difficoltà. Perché si tradisce anche quando si è felicemente sposati? Esiste un legame di coppia a prova di tradimento? Si possono amare due persone allo stesso tempo? Perché l’infedeltà ci ferisce così nel profondo? E infine, paradossalmente, può il tradimento aiutare la coppia, inducendo donne e uomini a porsi le domande giuste sul senso delle proprie scelte? Perel indaga le ragioni dell’infedeltà, e i suoi significati. «Molti le ritengono questioni di scarsa importanza, di fronte al dato di fatto di un tradimento consumato. Eppure, sempre più persone si rivolgono a me per sapere cosa è successo. Vogliono capire, imparare dall’esperienza e tornare a volare.» L’infedeltà ci può insegnare molto sulle relazioni amorose, ma anche su noi stessi. Imporci di essere consapevoli del nostro atteggiamento personale e culturale verso l’amore, il desiderio, il sesso, l’impegno. E tradursi in un nuovo inizio.
Dictatura
Barbara Biscotti
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2025
pagine: 240
Dittatura e dittatore sono termini appartenenti al lessico istituzionale dell’esperienza repubblicana di Roma antica. E costituiscono, insieme a quello di impero, forse gli unici concetti politici originari romani che, transitati attraverso i secoli, sono giunti con immutata forza sino alla contemporaneità. Se oggi, però, l’idea di dittatura si declina in accezioni univocamente negative, sorprende constatare come essa a Roma si affermi con l’avvio stesso della repubblica e si origini istituzionalizzandosi nelle forme di una magistratura prevista dall’ordinamento come strumento legale, benché estremo, di salvaguardia della pace e dell’ordine repubblicani. Paura, terrore, discordia, emergenza: sono questi, in ogni caso, gli ingredienti che sin dalle origini presiedono al ricorso a una dittatura. È uno stato di psicosi collettiva quello che sempre induce il popolo e gli stessi uomini al governo a ricorrere all’uomo solo al comando: un uomo percepito come dotato di virtù non comuni, ammantato di sacralità e perciò considerato capace di riportare a unità la collettività, assicurandone la sopravvivenza. Questa è quindi la storia germinale dell’idea di un potere assoluto. Indagare su di essa significa munirsi di strumenti critici per comprendere il presente, i suoi movimenti sotterranei e anche i rischi che vi si annidano.
Cosa sarebbe di me se non vi amassi? Il nuovo papa: il suo pensiero, le sue parole
Leone XIV (Robert Francis Prevost)
Libro: Libro rilegato
editore: Solferino
anno edizione: 2025
pagine: 272
Prima di tutto ascoltare, perché il coraggio viene dall’ascolto. Poi, avere come bussola l’amare poiché amore e unità sono le due dimensioni della missione affidata da Gesù a Pietro, il primo papa. Con questi e molti altri insegnamenti, che Leone XIV attinge dal faro spirituale del suo Ordine, Agostino di Ippona, si apre il pontificato di uno dei papi più imprevisti della storia della Chiesa: uomo riflessivo e pieno di spirito di servizio, religioso agostiniano convocato dal Perù a Roma per volere di Bergoglio, Robert Francis Prevost non si aspettava di essere chiamato a guidare la cristianità, eppure ha trovato da subito le parole più giuste per trasmettere a tutti speranza, spirito di dialogo e impegno universale. In queste pagine sono condensati i punti principali che hanno segnato l’avvio del cammino pastorale di Leone XIV. Discorsi, messaggi e omelie si alternano a citazioni tratte dalle opere del maestro Agostino, ma anche alle parole dei due papi precedenti, in una continuità d’ispirazione ricca di spunti originali: dalla centralità dell’amore all’appello per una pace disarmata e disarmante, dalla visione del futuro all’attenzione ai giovani, fino ad arrivare alle sfide vecchie e nuove che la Chiesa, ma anche l’umanità tutta, si trova ad affrontare.
Pasolini, un pensiero incarnato
Carla Benedetti, Alessandro Fiorillo
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2025
pagine: 288
Pasolini non era un filosofo. Eppure il suo pensiero, uno dei più liberi e audaci del suo tempo, continua a sollecitarci attraverso i suoi scritti e i suoi film. Questo libro ne restituisce appieno la complessità e l’organicità, mostrandoci non il profeta cupo e apocalittico tante volte descritto, ma il portatore di una scintilla che si accende ancora per noi oggi, mentre siamo alle prese con un’emergenza ambientale senza precedenti e con questioni di giustizia sociale di portata globale. Con la sua visione della storia umana, così in urto con quella lineare e progressiva che ha dominato l’Occidente; con il suo pensiero incarnato, che resta ancorato alla realtà della vita, anche nelle sue contraddizioni; con il suo instancabile impulso ad allargare l’orizzonte cognitivo, dagli aspetti apparentemente marginali della vita sociale fino alle forze cosmiche che toccano ogni esistenza; con la sua forza sentimentale che si esprime anche nella disperazione, Pasolini riesce tuttora a trasmetterci un senso di intollerabilità per l’attuale corso del mondo e l’idea che un’alternativa è possibile.
Alpi, oltre i limiti
Kilian Jornet
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2025
pagine: 220
In diciannove giorni Kilian Jornet è riuscito, con le sue sole forze, a raggiungere tutti gli ottantadue Quattromila delle Alpi. Dalle creste più impegnative e tecniche alle vette iconiche, passando per i rifugi più remoti, Jornet racconta un viaggio che lui stesso definisce «la sfida della vita». Un’avventura in cui la resistenza fisica, la forza mentale e la concentrazione estrema sono state fondamentali per superare la fatica, il cattivo tempo e le difficili condizioni del terreno, che risentono degli effetti devastanti del cambiamento climatico in alta montagna. Nelle risate con gli amici sulle creste, la solitudine in quota, le albe cremisi e le notti spettrali di luna piena, il grande ultratrailer condivide con il lettore la ricerca interiore delle sue motivazioni più profonde e il superamento delle sue paure e dei suoi limiti. «Con il progetto che abbiamo chiamato Alpine Connections o, affettuosamente, “Piccola passeggiata alpina”, ho vissuto molte esperienze che in parte sto ancora assimilando. Condividendole, probabilmente, saranno utili a un numero maggiore di persone.»
Kokoro. L’armonia che cambia la vita
Ichinomiya Rie
Libro: Libro rilegato
editore: Solferino
anno edizione: 2025
pagine: 192
Nella vita ci vuole kokoro: l’unione perfetta di corpo, mente e spirito che ci consente di creare un armonioso allineamento tra ciò che sentiamo, pensiamo e facciamo, regalandoci un senso di pienezza che quasi mai abbiamo la fortuna di provare. Un momento di grazia a cui è possibile arrivare per diverse vie: possiamo sperimentare il kokoro applicandoci con disciplina a un hobby, come potrebbe essere la fotografia o il tiro con l’arco, ma anche portando al massimo grado di consapevolezza il nostro lavoro o la nostra vita di relazione. Gli esempi nella storia non mancano e questo libro li declina al femminile, ripercorrendo le vicende poco note di donne giapponesi che nella loro esistenza hanno incarnato i diversi aspetti del kokoro. Ci racconta la samurai e la poetessa, la donna politica e l’educatrice, l’attrice ribelle che ha cambiato il modo di fare teatro. Così, attraversando la storia del Giappone e incontrando le sue protagoniste, tendiamo un filo ideale tra loro e noi, tra le loro conquiste e la nostra ricerca di senso e di completezza. Seguire il kokoro significa vivere con una coscienza vigile e un cuore saldo: coltivare la mente senza perdere l’anima, cercare l’indipendenza senza dimenticare la compassione, educare noi stessi in modo da essere presenza luminosa per gli altri. È un invito a trasformare ogni gesto quotidiano – leggere un libro, ascoltare qualcuno con attenzione, affrontare un compito difficile – in un atto di emancipazione silenziosa, in cui la nostra vita diventa il terreno stesso su cui fiorisce la libertà.
La guerra è merda
Jacques Charmelot
Libro
editore: Solferino
anno edizione: 2025
pagine: 160
Il fango, il sangue e lo schifo di sé; la degradazione del corpo e la cancrena dell’anima. La guerra non ha niente di nobile e giusto, niente di eroico: la guerra è merda. Non solo in senso figurato ma anche in senso letterale. La vita di un soldato è un incubo di terrore e malattie intestinali. La smobilitazione dei veterani è una lotta contro la sindrome post-traumatica e le ferite morali. La corsa agli armamenti e la conduzione delle campagne militari sono una sentina di corruzione pubblica e privata, un enorme spreco di denaro e un pericolo concreto per la democrazia. Sotto le menzogne della propaganda si cela un’unica grande verità: nei conflitti non vince nessuno, tranne i colossi della produzione di armi – tradizionali e hi-tech – e i tiranni di ogni latitudine. E la fine del mondo può arrivare dalla militarizzazione, in particolare quella dell’Europa con il piano Rearm Europe, un’accelerazione imposta da un sistema americano confermato nella sua ambizione egemonica dalla presidenza Trump. Attraverso la sua esperienza di giornalista inviato su vari fronti in Africa e in Medioriente, i ricordi del padre arruolato a sedici anni nella Prima guerra mondiale, i racconti di soldati e testimoni, i dati sempre più sconvolgenti degli studi più accreditati, Charmelot entra in profondità nella realtà e nelle implicazioni dei conflitti, svelando il sistema corrotto di potere che in nome del profitto sta infiammando il mondo. L’America è malata delle sue guerre e il contagio si sta espandendo. Se l’Europa non ritrova una voce chiara e comune per gridare la sua opposizione a questa deriva mortale, gli sconfitti saremo tutti noi. Prefazione di Lilli Gruber.