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Quattroventi

Origini della presenza Clariana a Casteldurante nelle sue fonti

Origini della presenza Clariana a Casteldurante nelle sue fonti

Libro

editore: Quattroventi

anno edizione: 2024

pagine: 132

20,00

Bucoliche

Bucoliche

Publio Virgilio Marone

Libro

editore: Quattroventi

anno edizione: 2023

pagine: 89

14,00

Per un omaggio a Carlo Bo

Per un omaggio a Carlo Bo

Libro: Libro in brossura

editore: Quattroventi

anno edizione: 2022

pagine: 272

Scritti di Carlo Bo (a cura di Galliano Crinella) con il testo critico di Paolo Di Stefano e l'opera di Tullio Pericoli, Carlo Bo.
28,00

Il Cardinal Bessarione Abate a Casteldurante e Federico da Montefeltro

Il Cardinal Bessarione Abate a Casteldurante e Federico da Montefeltro

Libro: Libro in brossura

editore: Quattroventi

anno edizione: 2022

pagine: 216

Catalogo della Mostra allestita nel Palazzo Ducale durantino per le celebrazioni dei seicento anni dalla nascita di Federico duca di Urbino e Conte di Casteldurante. Mostra che rievoca l'amicizia culturale e politica tra il Duca Federico (1420-1482) e il Cardinal Bessarione che è stato Abate a Casteldurante (dal 1445 al 1468). Presentazione di Marco Ciccolini e Nicola Tallarini.
28,00

Quello che so chine su carta

Quello che so chine su carta

Paolo Annibali

Libro: Libro in brossura

editore: Quattroventi

anno edizione: 2021

pagine: 54

«Non so che cosa mi abbia trascinato fin qui, fino alla soglia dell'esistenza nella quale gran parte delle cose è diventata opaca fino ad essere indecifrabile. Ricordi, amicizie, amori, con l'età e la distanza, non appena mi inoltro lungo le vie dell'anima, una confusione adolescenziale pare domini su tutto. Sento ancora vivo il periodo dell'adolescenza da dove attingo spesso le idee per il mio lavoro attuale. Penso: potevo essere qualsiasi cosa, potevo intraprendere qualsiasi strada, ero in mare aperto! Ora gli orizzonti sono più brevi, e mi accorgo che la scelta dell'arte è stata la più impervia, ma anche la più necessaria. Oggi il mio lavoro è per me come un legno a cui un naufrago riesce ad aggrapparsi. L'arte è la mia preghiera quotidiana, un affannoso dialogo con me stesso, una continua ricerca nelle piaghe della mia esistenza. L'artista non è un prediletto della vita, ma è chiamato, come tutti, alle tribolazioni quotidiane: fare e disfare con costante insoddisfazione, ogni giorno chiedersi: chi me lo fa fare? L'arte pretende un continuo duello, una fede incrollabile nelle proprie capacità, una grande disciplina. Non è permesso fermarsi, si rischia una crisi di identità e di motivazioni. L'arte impone fedeltà. Più che mai, penso al mondo classico non come ad un eden malinconicamente perduto, ma come luogo del ritorno al nostro essere più profondo. Certo oggi non sono più proponibili quelle forme storiche e nemmeno l'ethos che le ha generate, ma in me rimane ancora quella severità di intenti, il rigore formale, tutto ciò che possiamo chiamare i valori essenziali dell'opera d'arte...» (Paolo Annibali)
15,00

Ubaldini. Signori degli Appennini

Ubaldini. Signori degli Appennini

Libro: Libro in brossura

editore: Quattroventi

anno edizione: 2021

pagine: 115

«La mostra "Ubaldini. Signori degli Appennini", promossa dal Comune di Apecchio, rappresenta non solo la prima importante mostra d'arte che si tiene nel paese, ma anche la prima mai realizzata su questa nobile stirpe. Si può ben dire che questo progetto è stata un'avventura ambiziosa, in quanto tutto era da costruire e l'emergenza sanitaria che ha investito il mondo intero ha causato modifiche e rimandi, ma non ha fermato l'entusiasmo che ha contraddistinto ogni collaboratore. Ciascuno è stato realmente mosso dal desiderio di riscoprire questa storia, che di fatto rappresenta l'essenza del territorio che ne è stato teatro. Si è scelto Palazzo Ubaldini, in quanto residenza della famiglia e sede naturale atta ad ospitare le pregevoli opere giunte da tutto il territorio e da privati. Per la prima volta dopo secoli le stanze si sono trovate ad accogliere nuovamente le collezioni Ubaldini. Per questa mostra si è scelto di realizzare un allestimento sobrio che lasciasse parlare le opere, le vere testimoni narranti. Gli Ubaldini dunque, stirpe di origine gotica giunta nella penisola italiana al tempo della guerra tra l'Impero bizantino e gli Ostrogoti (535 - 553) e stanziatasi nell'Appennino toscano, giunse ad abitare nelle zone di Apecchio già dalla fine del Duecento. Ne ottenne il titolo comitale nel 1514 e lo detenne fino al 1752 con la morte dell'ultimo conte Federico II. Il loro apporto fu di natura economica, in quanto famosi capitani di compagnie composte da valorosi soldati provenienti dall'Appennino, ma anche culturale. Negli ultimi anni il mondo della ricerca si è occupato di riportare alla luce e studiare i personaggi e gli eventi in cui sono stati protagonisti. La loro storia infatti era rimasta in ombra nella tradizione storiografica a causa della damnatio memoriae subita da Ottaviano Ubal-dini, uno dei più illustri esponenti. In realtà le personalità della famiglia hanno partecipato agli eventi più importanti del Medioevo e del Rinascimento italiano. L'obiettivo di questa mostra è stato quindi quello di raccogliere gli ultimi studi fatti in merito per ritracciare la storia, ricostruendone i tratti salienti e dando voce ai personaggi che hanno segnato le fasi di svolta dell'ascesa della casata ed il suo ruolo nella storia italiana. Si è lavorato al fine di ricostruire il contesto in cui la famiglia ha vissuto il suo periodo di massimo splendore dando voce alle personalità più pregevoli, attraverso una raccolta di testimonianze artistiche...» (Dall'Introduzione di Elisabetta Carlino)
20,00

Diario di Francesco Maria II della Rovere

Diario di Francesco Maria II della Rovere

Libro: Libro in brossura

editore: Quattroventi

anno edizione: 2021

pagine: 306

18,50

Poesia dello sguardo. Opere fotografiche 1972-2019

Poesia dello sguardo. Opere fotografiche 1972-2019

Giorgio Cutini

Libro: Libro in brossura

editore: Quattroventi

anno edizione: 2020

pagine: 243

«Sono personalmente attratto da una fotografia di ricerca, del pensiero, del sentimento e della poesia. Le mie immagini non vogliono essere documento ma invenzione, o meglio, espressione di mie emozioni comunque sempre positive. Ciò che più conta non è la realtà fissata nella fotografia ma l'emozione suscitata, la capacità di impadronirsi di un aspetto poetico, immaginario, di recuperare un Frammento di tempo e sintetizzare tutto ciò nell'immagine.»
25,00

Il «Chi è?» sentinate. Sassoferraresi nella storia '300-'400-'500

Il «Chi è?» sentinate. Sassoferraresi nella storia '300-'400-'500

Libro: Libro in brossura

editore: Quattroventi

anno edizione: 2020

pagine: 237

«Posto che sia possibile parlare di Bartolo "senza bartolismo", come anche recentemente si è suggerito, stimando che una conoscenza genuina di Bartolo sia possibile solo accostandosi alla sua personalità liberi dall'influenza della storiografia giuridica ottocentesca, creatrice di uno stereotipo che confina Bartolo e il suo insegnamento in un'astratta ed antistorica contrapposizione con l'umanesimo giuridico, è fin troppo ovvio che di Bartolo, in quanto iniziatore di una tradizione giuridica che ha determinato i modi di pensare e creare il diritto fino all'epoca delle codificazioni, non si possa parlare se non ricordando che la sua opera ha improntato di sé un'epoca intera della vita dello spirito.»
22,00

Tesori di Santa Chiara. La chiesa di Urbania e il suo cantiere

Tesori di Santa Chiara. La chiesa di Urbania e il suo cantiere

Libro: Libro in brossura

editore: Quattroventi

anno edizione: 2020

pagine: 87

Il volume "I Tesori di Santa Chiara" raccoglie, come un diario di cantiere, i contributi di tecnica e di ricerca relativi al restauro e alla valorizzazione della chiesa di Santa Chiara, in Urbania. Gli interventi di cantiere hanno reso possibile anche la realizzazione di una mostra presso il Palazzo ducale durantino.
20,00

Bistari bistari. A passo lento nel paese degli sherpa

Bistari bistari. A passo lento nel paese degli sherpa

Elio Palego, Rolando Paoletti

Libro: Libro in brossura

editore: Quattroventi

anno edizione: 2020

pagine: 124

Nel 2000 due buoni amici decisero di partecipare a un trekking himalayano in Nepal. Per uno di loro si trattava di una assoluta novità, per l'altro invece si riproponeva un'esperienza già vissuta in termini più drammatici diciotto anni prima. Questo libro è il racconto a quattro mani di quel viaggio, in cui ognuno dei due autori narra a suo modo, e con la propria sensibilità, il susseguirsi dei giorni e delle emozioni tra le montagne più grandi del mondo, con uno sguardo attento alle persone e alle innumerevoli testimonianze della profonda devozione delle genti del luogo.
18,00

La bellezza della terra. Premio nazionale Gentile da Fabriano

La bellezza della terra. Premio nazionale Gentile da Fabriano

Eros De Finis, Luigi Frappi, Sandro Pazzi, Giulio Santoleri

Libro: Libro in brossura

editore: Quattroventi

anno edizione: 2020

pagine: 80

"Se si prende un paesaggio di quelli descritti da Henry David Thoreau - in questo caso un paesaggio composto o anche soltanto riplasmato con parole e frasi, in termini banali scritto - si capisce come anche un'ordinaria e però ben ordinata passeggiata nei campi o l'andare su e giù per viottoli più o meno impervi, induca a pensare a un'unità del creato e in congiunzione a una rinnovata fiducia tra gli uomini e la natura. È la direzione ideale di un'architettura del paesaggio, quale oggi si racconta e quale è possibile ritrovare in esposizioni personali o collettive (la nostra compresa ) che si sobbarchino all'impegno di elaborare una cultura dello spazio (e del progettarsi nello spazio) in tutte le sue molteplici declinazioni: ambientali e fisiche, ma anche percettive e metaforiche, secondo una naturalità che respiri nello sguardo delle persone comuni e di quegli individui che si lasciano abbracciare dalla terra e dalla natura intavolando con esse un dialogo. Il momento di fissare l'assoluto che salva il tempo a fronte del suo degradare, diviene ricerca di un metodo formale ma altrettanto di ciò che è imprevedibile e che potrebbe condurre al mistero che permane dietro la realtà. E in ogni caso, è l'artista che rivela il dinamismo latente delle forze naturali - il loro evolvere o all'incontrano declinare - esattamente nell'attimo in cui esse si fissino nell'istante della visione. Rispetto alla tradizione pittorica dei prosceni naturali - dal tratteggio realista all'espressionismo astratto che attinge alle fonti defigurate ad es. del surrealismo - la nuova arte paesaggistica può buttarsi a capofitto in medias res obbedendo alle suggestioni della mimesi, o al contrario lavorare di scorcio e di sintesi e prodigarsi in un'ostensione delle stesse figure ritmicamente modulate. Così si ha una immagine o un mannello di immagini che realizzando l'appello a uno spessore e a una durata, fanno passare da un imposto visivo ad una visione consapevole del rapporto che la natura intrattiene con chi la guardi. Infine la natura che ci circonda non permette che ci si collochi al di fuori dei suoi recinti". (Gualtiero De Santi)
12,00

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