fbevnts Vendita online di DVD e libri di narrativa, tascabili, per ragazzi, professionali | Libreria Storielleria | Pagina 4
Vai al contenuto della pagina

Ombre Corte

Precursori dello sterminio. Binding e Hoche all'origine dell'«eutanasia» dei malati di mente in Germania

Precursori dello sterminio. Binding e Hoche all'origine dell'«eutanasia» dei malati di mente in Germania

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 213

Nella Germania nazista degli anni Trenta del Novecento fu all’opera un ceto di intellettuali che fornì le motivazioni razziali ed economiche alla base delle politiche criminali del decennio successivo. Tra loro si contavano colti professori universitari e brillanti tecnocrati, impregnati di un’ideologia eugenista che, teorizzando la necessità di allontanare dalla comunità tedesca il fardello rappresentato da tutte quelle esistenze considerate “zavorra”, giungevano ad auspicarne la loro estinzione. Ma ancor prima dell’avvento di Hitler al potere simili discorsi avevano circolato largamente tra l’opinione pubblica. Tra i primi sostenitori della necessità di procedere a eliminazioni programmate di vite umane erano stati, agli inizi degli anni Venti, il giurista Karl Binding e lo psichiatra Alfred Hoche. Nell’abiura dei più elementari principi umanitari, questi precursori dello sterminio, che predicavano la soppressione di tutti quei malati giudicati dalla scienza medica inguaribili, affidarono il loro messaggio a un breve testo destinato a fare scuola. Per la prima volta tradotto in italiano, Die Freigabe der Vernichtung lebensunwerten Lebens viene presentato e commentato da Ernesto De Cristofaro e Carlo Saletti.
12,00

Narcocapitalismo. Vita e psicopolitica nell'era dell'anestesia

Narcocapitalismo. Vita e psicopolitica nell'era dell'anestesia

Laurent De Sutter

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 130

Cosa hanno in comune l’invenzione degli anestetici a metà dell’Ottocento, l’uso della cocaina da parte dei nazisti e lo sviluppo del Prozac? La risposta è che tutti sono prodotti della stessa logica, che definisce la nostra contemporaneità come “l’era dell’anestesia”. Laurent de Sutter mostra come molti aspetti della nostra vita siano ora caratterizzati dalla gestione dei nostri sentimenti attraverso i farmaci – dall’uso quotidiano di sonniferi ai narcotici pesanti. La chimica è diventata così parte di noi che non riusciamo nemmeno a vedere quanto ci ha cambiati. In questa epoca, essere un soggetto non significa semplicemente essere sottoposti a poteri che decidono delle nostre vite: significa che le nostre stesse emozioni sono state affidate alla stimolazione chimica. Eppure non capiamo perché le sostanze che assumiamo non siano in grado di liberarci dalla stanchezza e dalla depressione, e dalla assenza di desiderio che caratterizza la nostra condizione psicopolitica. Abbiamo dimenticato cosa significa essere eccitati perché le sole eccitazioni che conosciamo sono indotte da farmaci e droghe. Dobbiamo abbandonare la stimolazione narcotica a cui siamo arrivati e trovare un modo per tornare all’eccitazione collettiva, che è la più grande paura del narcocapitalismo.
12,00

Ritratti del tempo. Virginia Woolf e le scrittrici italiane

Ritratti del tempo. Virginia Woolf e le scrittrici italiane

Monica Farnetti

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 140

Inesplorato e fecondo, il debito contratto dalle autrici italiane con il pensiero e l’opera di Virginia Woolf viene per la prima volta posto in luce, consentendo una nuova lettura di alcuni capolavori della letteratura novecentesca che consistono in altrettanti, spettacolari modelli di rappresentazione del tempo. Virginia Woolf, così audace nel pensare il tempo, e così geniale nel metterlo in scena quale grande protagonista dei suoi romanzi, ha reso disponibili alcune inedite forme di relazione con esso, che si sono rivelate consone all’esperienza femminile tanto da prefigurare un possibile “tempo delle donne”. È da lei infatti, come queste pagine documentano, che le scrittrici prese in esame – da Anna Banti a Gianna Manzini, da Fausta Cialente a Maria Bellonci, da Elsa Morante a Gina Lagorio, Goliarda Sapienza e Melania Mazzucco, con l’aggiunta di Marguerite Yourcenar – hanno appreso a farne un’esperienza propria e proficua, ottenuta attraverso la salvaguardia degli equilibri fra tempo della vita e tempo della storia e la comprensione dei loro delicati intrecci. Come tutte le narrazioni in bilico fra romanzo storico e biografia, sensibili a come il tempo possa farsi racconto e capaci di rispondere con invenzioni magistrali, le autrici qui convocate tendono a persuaderci che di esso si possa fare addirittura un alleato, a condizione di non soccombere alle sue leggi prefissate e di approfittare del suo frequente essere “fuori dai gangheri”.
12,00

Marinai, rinnegati e reietti. La storia di Herman Melville e il mondo in cui viviamo

Marinai, rinnegati e reietti. La storia di Herman Melville e il mondo in cui viviamo

Cyril Lionel Robert James

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 224

Vittima del maccartismo, nel 1952 James fu rinchiuso a Ellis Island in quanto “straniero indesiderato”. In quei mesi scrisse Marinai, rinnegati e reietti, senza dubbio la più sorprendente e originale interpretazione dell’opera di Melville mai pubblicata. Per James, la genialità e la grandezza dello scrittore americano stanno nell’aver saputo cogliere nel suo tempo i primi segni di quella degenerazione della democrazia che è il totalitarismo, nell’averci offerto con Achab un’attenta descrizione “del tipo sociale più pericoloso e distruttivo mai apparso nella civiltà occidentale” e nell’aver prefigurato, attraverso la letteratura, i conflitti sociali generati dalla rivoluzione industriale. Il Pequod, la nave di Moby-Dick, gli appare come un’allegoria della società capitalistica moderna, in cui i marinai sono simbolo del proletariato industriale e il capitano Achab della borghesia, decisa a dominare e controllare la sua creazione demoniaca – la civiltà capitalistica – o a soccombere insieme a essa in una catastrofe generale. Nella lotta contro la balena, Achab era disposto a sacrificare la sua nave e il suo equipaggio, così come la borghesia aveva dimostrato, con Auschwitz e Hiroshima, di essere disposta a distruggere l’umanità intera pur di preservare il proprio sistema di dominio. Postfazioni di Bruno Cartosio e Giorgio Mariani. Nota biografica di Enzo Traverso.
19,00

Una teoria politica della finzione. Saggio sul pensiero utopico

Una teoria politica della finzione. Saggio sul pensiero utopico

Gianluca Bonaiuti

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 213

Da tempo il concetto di “utopia” è entrato in un orizzonte d’indeterminazione. Non solo il suo significato politico si è fatto via via più ambiguo, ma la stessa capacità d’immaginarsi realtà alternative ha perduto, almeno in parte, la propria attrattiva in ragione della loro crescente superfluità. Anche chi sondasse l’immaginario contemporaneo, si vedrebbe costretto a riconoscere che il nostro è il tempo delle “distopie”, che ci assediano, piuttosto che quello delle utopie. Il volume non ha come obiettivo quello di mettere fine alle controversie interpretative sulla tradizione utopica, offrendo magari una nuova definizione, al contrario vuole esibire la complessità del profilo teorico del concetto per mostrare il tratto paradossale, quindi produttivo di senso, che lo definisce sin dalla coniatura originaria del termine nell’opera di Thomas More. Ciò che diventa chiaro grazie al concetto di utopia, è la persistente difficoltà che incontriamo nel gestire le possibilità. Se utopia, in senso proprio, è allestimento di una finzione della possibilità, il suo scopo resta quello di ridurre la contingenza. Così, quando si decreta la morte dell’utopia non si fa altro che ammettere la propria impotenza rispetto a una complessità straripante e a una contingenza ingestibile. Come sofisticato riduttore della contingenza, però, l’utopia permette un accesso al possibile che forse può ancora riservare qualche sorpresa.
17,00

Femminismi queer transnazionali. Critiche post e decoloniali all’omofobia, all’islamofobia e all’omonazionalismo

Femminismi queer transnazionali. Critiche post e decoloniali all’omofobia, all’islamofobia e all’omonazionalismo

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 221

Questo volume propone alcuni importanti contributi di un femminismo transnazionale che dagli anni Novanta cerca di spostare il baricentro delle questioni di genere oltre l’occidente bianco, radicando la propria riflessione e la propria pratica a un contesto postcoloniale. Essi rappresentano un forte e articolato punto di vista critico nei confronti dell’omofobia e dell’islamofobia, nonché del paradigma eteronormativo e nazionalista che si sta diffondendo in varie forme in Europa, negli Stati Uniti e in India. Uno dei tanti elementi che sicuramente li accomuna è il loro approccio analitico, dal quale emerge chiaramente una dimensione di genere della xenofobia e dell’islamofobia, ma anche una argomentata contestazione all’idea che la tolleranza progressista per le minoranze sessuali vada sempre di pari passo con la condanna dell’Islam come alterità puramente maschile e oppressiva del femminile. Questa confusione ideologica, qui definita “islamofobia progressista”, viene fortemente problematizzata da analisi complesse, che si oppongono energicamente al dualismo Occidente progressista/altrove oppressivo e omofobo. Come evitare che i discorsi sulle identità sessuali e di genere finiscano col fornire un sostegno, benché involontario, all’islamofobia, terreno scivoloso in cui il femminismo occidentale egemonico può trovarsi invischiato? I saggi qui proposti offrono alcune risposte e un contributo teorico e metodologico utili anche nel contesto italiano. Contributi di Jacqui M. Alexander, Paola Bacchetta, Inderpal Grewal, Caren Kaplan, Jin Haritaworn, Jasbir K. Puar, Amit Rai, Trinh T. Minh-ha, Ella Shoaht.
19,00

Al di qua del principio di realtà. Scissione originaria e stratificazione del Sé

Al di qua del principio di realtà. Scissione originaria e stratificazione del Sé

Milosh Filippo Fascetti

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 195

Nella nostra contemporaneità sembrerebbe sempre più prendere corpo un’ambiguità che circonda le nostre vite. Una dissonanza cognitiva affonda difatti le sue radici in una scissione originaria, che prende le forme più policrome e disparate. E che il presente volume intende analizzare e mettere a fuoco, in pochi capitoli che hanno la consistenza di densi saggi compiuti, individuando nella psicoanalisi e in alcuni aspetti della teoria sociologica gli strumenti concettuali adatti a mettere in luce, filosoficamente, un simile scenario: saremmo di fronte a una scissione dell’Io, che delinea il profilo di una psicosi obbligata insita nella nostra soggettività. Che si estende cautamente alla teoria dei valori, allo statuto ontologico dell’opera d’arte o, meglio ancora, del processo creativo, e che mina persino le basi della decidibilità dell’azione e della possibilità del dialogo tra gli attori sociali e le nazioni sovrane. L’Io appare in questo modo stratificato, simile al Sé della tradizione psicoanalitica e sociologica, diviso tra un istinto pulsionale e una tendenza alla relazione, in bilico pericolosamente tra l’autocrazia e il pensiero liberale, oltre che in un’opposizione radicale ed eccessiva rispetto a ogni Alterità. In questo testo, modificando il titolo di un capitolo contenuto in una nota opera sia di Herbert Marcuse che di Jacques Lacan – i quali a loro volta ne storpiano una di Freud –, calandosi nei panni di un redivivo Sherlock Holmes, l’autore tenta di stanare, attraverso il riferimento anche ad ambiti eterogenei ma imprescindibili quali l’arte e la letteratura, i modi, gli interstizi e, soprattutto, gli spazi neutri in cui una simile obliquità si nasconde, o al contrario si manifesta in tutta la sua preoccupante eppur reale dinamica.
17,00

Là fuori. La filosofia e il reale

Là fuori. La filosofia e il reale

Daniela Angelucci

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 196

La filosofia comincia “là fuori”, aprendo porte e finestre. Sempre più spesso il nostro tempo ci mette di fronte ad eventi collettivi traumatici, come la pandemia o la crisi socio-ambientale. Un reale dai tratti così spaventosi induce a modificare l’idea tradizionale di filosofia come esercizio intellettuale contemplativo, sereno e metodico. Ma forse ciò che accade “là fuori”, che si tratti di una natura violenta o di una corporeità non addomesticabile, può essere l’occasione per un pensiero non soltanto critico, ma anche creativo. Partendo da alcune affermazioni di Deleuze e Guattari, passando attraverso differenti autori e pratiche artistiche, letterarie, cinematografiche, questo libro descrive il compito della filosofia come un’invenzione di concetti che sfidano a volte il senso comune. La pratica filosofica risuona allora con quella estetica, nel suo essere creativa ma anche in quanto teoria della sensibilità. Il pensiero inizia infatti da un incontro con il sensibile, in risposta alle urgenze che arrivano dal presente e dalla dimensione extrafilosofica.
18,00

Le politiche della disabilitazione. Il Modello Sociale della disabilità

Le politiche della disabilitazione. Il Modello Sociale della disabilità

Michael Olivier

Libro

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 175

“Le politiche della disabilitazione” è il libro manifesto del Modello Sociale inglese della disabilità, ne raccoglie i principi e li articola secondo coordinate sociologiche. Il Modello Sociale inglese è la più radicale delle prospettive politiche sulla disabilità, elaborato da autori con disabilità fisiche nei primi anni Settanta come strumento di lotta ed empowerment, trova i suoi fondamenti teorici nel marxismo inglese degli anni Settanta, influenzato dalla scoperta di Gramsci e dalle analisi althusseriane sulla riproduzione del capitale variabile. Dopo avere catalizzato l’attenzione e mobilitato l’autoaffermatività del soggetto collettivo disabile, a partire dagli anni Novanta è stato oggetto di critiche da parte di prospettive alternative, mediche, accademiche, che hanno sviluppato i discorsi in direzioni talvolta più sofisticate, ma trascurando, per lo più intenzionalmente, il potenziale politico ed emancipativo del discorso sulla disabilità. Un rilancio di prospettive autoaffermative delle soggettività collettive disabili non può trascurare di confrontarsi con il Modello Sociale inglese, finora non ancora proposto in modo adeguato nel nostro Paese. “Lo scopo di questo libro è di tentare di sviluppare una teoria sociale della disabilità, una teoria che comunque deve essere collocata all’interno dell’esperienza delle stesse persone disabili e dei loro tentativi, non solo di ridefinire la disabilità, ma anche di costruire un movimento politico collettivo e di sviluppare servizi commisurati ai propri bisogni, definiti da loro stessi” (Michael Olivier).
16,00

Trattenuti e trattamenti. Esistenze e spazi nella nemesi del diritto

Trattenuti e trattamenti. Esistenze e spazi nella nemesi del diritto

Matteo Buffa

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 111

Il nostro tempo è caratterizzato da movimenti migratori globali rappresentati e trattati come una minaccia all’identità e alla sicurezza dagli ordinamenti nazionali e sovranazionali. La risposta delle politiche migratorie “occidentali” impone di trattenere tali movimenti a ogni costo, disegnando così il naufragio delle ipocrisie democratiche fondate su narrazioni accettabili. Esse sembrano suggerire che sarebbe possibile accogliere separando, destinando esistenze umane a nuovi “campi”, confinando in istituzioni liminali che sorgono sulle frontiere delle eccezioni non eccezionali. “Trattenuti e trattamenti” chiede di unirsi a un viaggio, in luoghi, spazi e città, così come all’incontro con umani, spesso invisibili ai più. Propone, inoltre, una sfida: quella di interpretare il presente come costante prodotto del passato, anche recente, muovendosi attraverso un’archeologia delle fonti giuridiche ed etnografiche in un’indagine paleogenetica che chiama a osservare “tra le discipline” i meccanismi di costruzione di un nuovo statuto di esistenza umano: quello dei trattenuti. Tra i più tipici strumenti di manifestazione dell’umanità, il diritto (così come la sua assenza, o la sua nemesi) gioca un ruolo fondamentale in tali movimenti, in particolare, nel trattamento – normativo, normalizzante e disciplinare – ricevuto dai migranti irregolari nei centri di permanenza per i rimpatri e in tutti quei luoghi deputati a un contenimento, dalle finalità anfibie, dell’umano. “Matteo Buffa definisce i luoghi trattenenti, nella loro diversità, come la ‘grammatica delle eccezioni non eccezionali’. Guardando alla creazione di luoghi privi di uno statuto giuridico di riferimento chiaro, l’autore riflette sull’anomia e sulla nemesi del diritto” (dalla Prefazione di Mauro Palma).
24,00

La santa canaglia. Etnografia di militanti politici di banlieue

La santa canaglia. Etnografia di militanti politici di banlieue

Atanasio Bugliari Goggia

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 345

L’immagine terrorizzante delle periferie francesi come ghetti urbani in preda a interminabili guerre intestine è funzionale alle autorità politiche per proporre “soluzioni” come la politique de la ville o il “Piano Marshall per le banlieues”. Le banlieues paiono non avere diritto a un esame minuzioso, oggettivo, meditato sul piano politico e mediatico oltre che, cosa forse più grave, sul versante della ricerca sociale. Eppure, il movimento collettivo politico di banlieue e il suo repertorio d’azione sembrano aver fatto scuola. L’acuirsi della crisi economica ha catapultato al centro della scena in tutta Europa un vasto proletariato giovanile metropolitano di cui nessuno oggi osa negare l’esistenza e la progressiva estensione. L’autore di questa ricerca “militante”, svolta nelle periferie parigine, analizza le caratteristiche che contraddistinguono il movimento collettivo politico di banlieue oggi. Dall’eredità del passato di rivolta più e meno recente alle prospettive future, ciò che emerge dalle interviste e dagli interventi assembleari a cui il volume dedica un’ampia sezione è un quadro sorprendente che, a dispetto di gran parte delle teorizzazioni sociologiche degli ultimi quarant’anni, ci parla ancora di impegno, solidarietà e lotta di classe. Perché la banlieue è appunto il luogo di concentrazione dei figli della classe operaia, dei proletari e dei sottoproletari: uno spazio che, in una fase di crisi sistemica del capitalismo, diventa l’ultima frontiera del controllo sociale e, simultaneamente, della possibile rivolta sociale, rifugio di un capitalismo in crisi e dei suoi poteri ancillari e avanguardia di nuove schiere di proletari pronte all’azione. “L’autore, e qui sta il vero ‘segreto’ del libro, compie un’operazione molto semplice: osserva il popolo di banlieue non come l’‘altro’ bensì come uno dei tanti ‘noi’ che popolano le metropoli imperialiste. Un passaggio apparentemente banale ma che, se posto a confronto con le varie narrazioni della e sulla banlieue, assume i tratti di una vera e propria rivoluzione copernicana” (dalla Prefazione di Emilio Quadrelli).
25,00

La quarta guerra mondiale. E noi?

La quarta guerra mondiale. E noi?

Claudia Pozzana, Alessandro Russo

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2023

pagine: 111

Assistiamo ai prodromi di una guerra globalizzata, di cui cominciamo appena a valutare la peculiare novità in termini di distruttività e di estensione, destinata a perdurare e aggravarsi per molti anni, persino decenni. Per ritrovare il filo di un orientamento, per pensare politicamente come uscire da questa guerra, occorre ampliare l’orizzonte a nuovi riferimenti intellettuali, e riconsiderare le precedenti idee sulla guerra e sui suoi inestricabili rapporti con la politica. Gli sviluppi globali della guerra in corso sono imprevedibili nei dettagli, ma si vede chiaramente la loro tendenza fondamentale. Si è aperta un’epoca nella quale la guerra si va imponendo come l’effettivo governo del mondo. Il mondo va reinventato politicamente, impresa di lunga durata che coinvolgerà più generazioni, e che dovrà difendersi dalla crescente minaccia di una distruttività illimitata. Il volume raccoglie cinque testi, due sul carattere locale/globale della guerra iniziata con l’invasione russa dell’Ucraina, letta nella prospettiva delle guerre mondiali del Novecento, e tre testi su alcuni antecedenti: l’invasione americana dell’Iraq, la crisi dei partiti in Europa e il movimento di Hong Kong.
10,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.