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Neri Pozza

La bastarda degli Sforza

Carla Maria Russo

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 400

Milano, 1472. I lunghi capelli morbidi come la seta e biondi come il grano, gli occhi nocciola spruzzati di verde: Caterina Sforza, figlia illegittima del duca di Milano, ha una bellezza fuori dal comune, ma non è questo a renderla unica. Già da piccola si distingue per l’indole ribelle, coraggiosa fino all’imprudenza, fiera. È appassionata di studi scientifici, così come di caccia, strategia militare e combattimento: arti in cui, se non fosse per il corpo esile, supererebbe i fratelli, con i quali le è concesso di crescere alla pari. Una stravaganza per l’epoca ma non per la famiglia, in cui già la madre di suo padre, Bianca Maria Visconti, sposa di Francesco Sforza, era scesa in battaglia a fianco del marito per riprendersi Milano. A nove anni, però, la vita di Caterina cambia per sempre. Suo padre, Galeazzo Maria Sforza, uomo temutissimo per gli eccessi e la sregolatezza, seppur benevolo verso quell’unica figlia così particolare, non esita a sacrificarla alla ragion di Stato, dandola in sposa, insieme alla dote del Ducato di Imola e Forlì, a un uomo vile e crudele il cui unico merito è essere il nipote del papa, fondamentale alleato contro Venezia. Sebbene cresciuta libera, Caterina sa di doversi piegare. Da quel terribile affronto tuttavia nascerà una donna senza paura; dai rivolgimenti della Storia una combattente che si metterà a capo di un esercito, che saprà essere spietata anche con la sua stessa carne, che verrà ricordata col titolo di Leonessa di Romagna.
15,00

Il pane non può aspettare

Pier Vittorio Buffa

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 304

L’estate dei ragazzi di Cabiaglio, un piccolo borgo alle porte di Varese, è scandita da una serie di rituali. Quello del pane con l’uva la prima domenica di settembre, che chiude la stagione dei bagni nei torrenti, della polenta alla cappella degli asini e delle corse in bicicletta, è il loro preferito. A impastare quel pane è Aristide, che ha preso il posto di suo padre, ucciso di botte e di dolore dai fascisti. In quel forno di famiglia che, grazie al calore e alla forza di sua madre Innocenta, si fa cuore della comunità. Aristide appartiene a un gruppo di sette ragazzi di età diverse, ma in un paese di poche anime le differenze non contano, conta solo stare insieme. Quella domenica del settembre 1938, spensierata e leggera, sarà l’ultima che li vedrà tutti ancora insieme, dalla stessa parte. Quando, cinque anni dopo, il maresciallo Badoglio annuncia l’armistizio, le strade di Cabiaglio si riempiono di gente, le mani a conca intorno alla bocca per gridare al mondo e a sé stessi che la guerra è finita. Aristide e Innocenta si guardano negli occhi, senza bisogno di dirsi il sollievo: allora lui non dovrà più partire soldato, forse potrà restare a fare il pane. Ma il pensiero corre veloce agli amici di un tempo ora lontani, a chi ha sposato il regime e a chi lo avversa, a chi scrive lunghe lettere dalla Grecia e a chi è appena ripartito per il fronte. Come in tutt’Italia, i giorni dopo quell’8 settembre saranno cruciali anche per i sette ragazzi di Cabiaglio e per le loro famiglie, giorni in cui decidere se e contro chi continuare la guerra, giorni in cui essere pronti a morire senza aver iniziato a vivere davvero, giorni in cui donne e uomini, partigiani, repubblichini, prigionieri e disertori si troveranno faccia a faccia con un fucile in mano e dovranno scegliere chi e che cosa salvare.
20,00

La vita mala

La vita mala

Pierangelo Sapegno, Gianluca Tenti

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 352

La storia dolente di un amore tradito e perduto e quella di due amici per la pelle che diventano nemici giurati sono i fili di una trama che si dipana dentro agli intrecci di una saga noir ancora più grande. Sono gli Anni di piombo, ma anche dei sequestri di persona, delle rapine sanguinarie e dei morti ammazzati per strada, quelli in cui un giovanotto di periferia senza arte né parte comincia la sua scalata al Regno della Notte, per diventarne il padrone assoluto. Attorno all’ascesa spietata e cruenta di Dennis Talamone, detto “il Gallo”, si muovono tutti i protagonisti di questo mondo folle e violento: i suoi amici fedeli e quelli che lo tradiranno, sicari e banditi senza pietà, boss della mafia, preti malavitosi, pezzi deviati del potere e terroristi, giocatori d’azzardo, cantanti e attori famosi, squillo d’alto bordo, cronisti d’assalto, poliziotti buoni e poliziotti cattivi. Un mondo dove non esiste innocenza possibile e dove anche l’amore, all’ombra del male assoluto, sembra trovare la sua grandezza solo nella sconfitta.
20,00

Eccidio di un ministro delle finanze. Milano 1814

Eccidio di un ministro delle finanze. Milano 1814

Antonino De Francesco

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 304

Milano, 20 aprile 1814: la notizia dell’abdicazione di Napoleone re d’Italia porta una folla inferocita a invadere il Palazzo del Senato per evitare che Eugenio di Beauharnais, figlio adottivo di Bonaparte, venga designato come sovrano. Gli insorti obbligano l’assemblea a sciogliersi e distruggono tutto quanto trovano. Poi raggiungono piazza San Fedele, a due passi dalla Scala, dov’è la casa dell’odiato ministro delle finanze Giuseppe Prina, che non riesce a fuggire e per tutto il giorno resta in balìa delle violenze senza che nessuno si opponga al linciaggio. Morirà a tarda serata e il cadavere mutilato verrà trascinato per le strade, tenuto per una corda, a dimostrazione del castigo che spetta a chi affama il popolo. La città sembra in preda al delirio. Solo l’indomani, quando la folla tenterà l’assalto al Palazzo Reale, il generale Pino si deciderà a sciogliere gli assembramenti. L’episodio apre una nuova stagione politica: viene istituita una Reggenza provvisoria, che tenta di assicurare l’indipendenza del Regno d’Italia facendo appello ai vincitori di Napoleone. È una scelta disastrosa, perché i reparti austriaci approfittano del vuoto di potere per raggiungere Milano: nel volgere di qualche settimana, tutta la Lombardia, che aveva sognato l’indipendenza, torna a essere un dominio degli Asburgo. Il libro ripercorre quelle vicende attraverso una lettura disincantata dei singoli momenti che vanno dalla drammatica ritirata di Russia di fine 1812 sino all’ingresso delle truppe austriache nella primavera del 1814. Al centro sono l’assalto al Palazzo del Senato e l’eccidio del Prina, ricostruiti su documenti inediti che offrono una lettura molto diversa della partecipazione popolare a quella tragedia. La sua fu una fine tanto terribile quanto dileggiata, sicché, come ebbe a scrivere un informatore degli austriaci, i suoi ultimi istanti di vita lo facevano somigliare a «un passero, tirato per una zampa e consegnato ai bambini».
22,00

La cura del fuoco

La cura del fuoco

Johanna Mo

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 400

L’isola non perdona, non importa quanto tempo sia passato. Giugno 1999, Svezia meridionale. Un gruppo di studenti decide di festeggiare il diploma in una casa abbandonata nella foresta, sull’isola di Öland. La mattina dopo uno dei ragazzi, Mikael Fransson, non si trova più. Insieme a lui sono spariti anche lo zaino, il portafoglio, il passaporto. Qualcuno crede che Mikael sia scappato in Germania, qualcun altro che si nasconda sull’isola: a nulla servono le foto appese a ogni bacheca, il documentario dedicato, gli appelli sui giornali che si susseguono nel tempo. Mikael Fransson non ricomparirà più. Öland, molti anni dopo. L’investigatrice Hanna Duncker si sveglia di soprassalto, le narici invase da un odore acre: la sua casa, la casa che è stata il suo rifugio da quando è tornata sull’isola dopo due decenni a Stoccolma, sta bruciando. Non vi aveva più messo piede da quando il padre era stato arrestato per omicidio, e ora – mentre tutto ciò che possiede viene ridotto in cenere – quelle fiamme furiose le sussurrano che l’isola non l’ha dimenticata, non l’ha perdonata. E proprio ora, a quattordici chilometri dalla casa di quel festino, vengono ritrovati i resti di Mikael Fransson: recano inequivocabili i segni di una mano assassina. Toccherà all’investigatrice e ai suoi colleghi poliziotti sciogliere l’intrico di falsi ricordi, lacune e fantasie che ancora imbriglia i protagonisti di quella brutta storia. Ma anche stavolta dissotterrare le verità del passato non porterà giorni buoni per Hanna. Solo altro sangue.
22,00

Eredità bretone. Catena di delitti a Concarneau. Un caso per il commissario Dupin

Eredità bretone. Catena di delitti a Concarneau. Un caso per il commissario Dupin

Jean-Luc Bannalec

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 256

Concarneau, vigilia di Pentecoste. L'estate bretone – vele colorate che penzolano pigre sul mare, cieli vibranti d'azzurro, una brezza mite che porta con sé l'odore del sale – sta per iniziare. La famosa "città blu" della Bretagna è pronta a tuffarsi nelle lunghe giornate di sole. Il commissario Georges Dupin vorrebbe fare altrettanto, e in particolare cenare finalmente da solo con la sua compagna Claire, ma una telefonata inattesa rompe quell'idillio. Non è il commissariato, e nemmeno uno dei suoi collaboratori, ma la signora Chaboseau, moglie dello stimato cardiologo locale. Il dottor Chaboseau è morto, precipitato dalla grande vetrata panoramica della sua mansarda, e ora giace nel cortile circondato da schegge di vetro che brillano come gioielli. Questa volta però alla vecchia Citroën XM di Dupin vengono quantomeno risparmiati i consueti chilometri, perché i coniugi Chaboseau abitano nel medesimo palazzo in cui ha sede l'Amiral, il ristorante dove il commissario ama recarsi per il suo piatto preferito, l'entrecôte. La violenta fine del medico scuote la buona società cittadina: Chabouseau apparteneva a una delle famiglie più influenti della zona, e né la moglie né i suoi più cari amici riescono a dare un senso a quel crimine. Perché di crimine si tratta, di questo Dupin è certo.
18,00

Enrico VIII. Il cuore e la corona

Enrico VIII. Il cuore e la corona

Alison Weir

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 640

È il 1503 ed Enrico, a undici anni, pensa che il mondo sia finito. Elisabetta di York, la regina amata, anzi venerata, è morta. Sua madre. Morta dando alla luce la sorellina. Da quando l’anno prima il fratello Arturo se ne è salito in Cielo appena quindicenne, le attenzioni materne erano state solo per lui, e lui aveva ricambiato con il più puro dei sentimenti di bambino. Ma all’erede al trono dei Tudor non è permesso crogiolarsi nel dolore, cercare conforto come una donnicciola: la vita ha ben altro in serbo per lui. In pochi anni, il sensibile principe che studia ogni giorno col suo precettore Erasmo da Rotterdam deve trasformarsi nel re d’Inghilterra e signore d’Irlanda. Deve diventare Enrico VIII. Il destino lo rincorre galoppante: in un soffio si ritrova promesso alla vedova di suo fratello, Caterina d’Aragona, la principessa spagnola di cui, contro ogni previsione, s’innamora perdutamente. Il Regno pesa come un macigno sulle sue spalle di re, il futuro della dinastia dipende dalla discendenza, ma dall’unione con Caterina sopravvive soltanto una femmina. Per Enrico è l’inizio della grande ossessione di una vita. Per le sue mogli, le regine, una condanna. Il suo desiderio spasmodico lo spingerà contro istituzioni nei secoli inamovibili, contro tutto e tutti. Sempre più potente e temibile, il re combatterà, giorno dopo giorno, la sua guerra infinita fra testa e cuore, fra corona e amore. In questo nuovo gioiello della collezione sui Tudor, Alison Weir ripercorre la vita del sovrano leggendario e controverso, romantico e spietato, che cambiò l’Inghilterra per sempre.
22,00

La felicità silenziosa di Akiko

La felicità silenziosa di Akiko

Jan-Philipp Sendker

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 304

Akiko Nakamura ha ventinove anni e un lavoro stabile come amministrativa in un’agenzia pubblicitaria di Tokyo. Ha perso da poco sua madre, una donna forte, solida, che l’ha cresciuta da sola. Akiko ha imparato ad affrontare la vita un giorno per volta, in una routine che per lei è fonte di serenità: si alza molto presto, svolge con dedizione le sue mansioni in ufficio, anche le più ripetitive, va a lezione di francese, e nel weekend si riposa, mette in ordine e pulisce casa. Ma quella bolla di quiete, che chiude fuori la città col suo ritmo incalzante e caotico, non è fatta per resistere agli imprevisti della vita: una sera uscendo dal supermercato, Akiko incrocia lo sguardo di un uomo. Lo riconoscerebbe tra mille. È il suo vecchio compagno di liceo, il primo ragazzo per cui ha provato qualcosa di simile all’amore. Kento. Tredici anni sono passati dal loro ultimo incontro, anni in cui Akiko non ha smesso di chiedersi se stesse bene, se avesse una moglie, dei figli. Anni in cui gli ha riservato un posto speciale nel suo cuore. Tutto poteva immaginare, tranne la realtà: Kento ora vive staccato dal mondo, esce pochissimo e soltanto di notte, è un hikikomori. Akiko sente il desiderio, e il dovere, di strappare l’amico dal suo isolamento, ma uno sconvolgente segreto di famiglia arriverà dal passato a intralciare i suoi piani. Forse è lei ad aver bisogno di aiuto, dell’aiuto di Kento: perché lei non è la persona che credeva di essere. E quelle prove di serenità organizzata, che sono state la sua vita finora, non servono più. La solennità di un rito, la purezza di un sentimento, l’incanto del silenzio potrebbero essere i nuovi luoghi della felicità.
20,00

Il sale dei morti

Il sale dei morti

Salvatore Falzone

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 224

Ernesto Vassallo ha sempre amato la valle del sale, chiamata così per via della miniera dismessa, ormai solo un groviglio di ferraglia arrugginita e calce sbrecciata che il sole del tramonto infiamma sul fianco della collina bianca. Nei tanti anni trascorsi lontano dalla Sicilia, lontano dal paese di T., era questo uno dei luoghi, con i suoi boschi di eucalipti odorosi, a cui sognava di tornare. Eppure adesso, accanto alla recinzione rugginosa, a terra, c’è il corpo di un uomo, sul volto l’espressione da soldato caduto in battaglia. Un uomo cui Ernesto era legato e che ora ha trasformato per sempre la sua miniera in un sepolcro muto. Appena una manciata di giorni prima, nel centro per immigrati dove presta servizio come medico volontario, il suo sguardo aveva incrociato gli occhi verdi di Youssef. Il giovane gli aveva raccontato con nostalgia della sua vita in Marocco, lui che era giardiniere ma anche poeta. E così al medico era parso naturale affidargli la cura delle sue piante, per quel senso di sfrontata intimità malgrado le evidenti differenze tra loro. Una mattina Youssef non si era presentato, ed Ernesto aveva ripensato subito, con un brutto presentimento, alle due parole sussurrate dal giovane il giorno prima. Ho paura. Se solo avesse chiesto, cercato di capire, forse Youssef sarebbe ancora vivo. Ma la morte di un immigrato non è certo la priorità per nessuno a T., non per il commissariato, non per la stampa, non per politici e politicanti. Ernesto è solo a cercare la verità, a muoversi su un percorso a ostacoli di corruzione e omertà. L’ossessione di rendere giustizia a chi non pensava di averne diritto riapre ferite del passato, diventa una questione di sopravvivenza. Come il colibrì che porta una goccia d’acqua nel becco verso l’incendio, sarà una rivoluzione, piccola ma straordinaria.
19,00

Il ragazzo venuto dal mare

Il ragazzo venuto dal mare

Garrett Carr

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 336

1973, Contea di Donegal, Irlanda: un barile di plastica blu, di quelli in cui si conserva il pesce salato, si arena sulla spiaggia di Killybegs, un villaggio di pescatori sulla costa nordoccidentale dell’isola. Dentro, ben avvolto, c’è un neonato roseo, i grandi occhi spalancati sul grigio del cielo. In un posto come Killybegs, una manciata di case abbarbicate alla costa, la venuta del bambino appare come un prodigio e tutti si sentono responsabili per le sorti del piccolo. Anche se ad accoglierlo saranno i Bonnar, Ambrose e sua moglie Christine; loro che hanno già un figlio di due anni, Declan; loro che hanno così poco da condividere e che al ragazzo venuto dal mare scelgono di dare il nome Brendan, come il santo navigatore d’Irlanda. Solo Declan fin da subito intuisce in modo oscuro che nulla per lui sarà più come prima. Cresce masticando invidia, mentre Brendan si trasforma in un giovane amato da tutti, il cui carisma appare come un dono che non è di questo mondo. Ma papà Ambrose non può preoccuparsi di loro, non può distogliersi dal lavoro sempre più brutale che li tiene tutti in vita, assediato da una modernità vorace che li lascia indietro. A Killybegs, quello che succede a una famiglia succede a tutti e così, mentre il tempo corre, i suoi abitanti si convincono che la venuta di Brendan possa avere un significato luminoso. Attraverso vent’anni cruciali di storia d’Irlanda, "Il ragazzo venuto dal mare" racconta di uomini e donne che non sanno comprendere sé stessi e di un popolo che nel senso di comunità trova la forza di contrastare un destino burrascoso.
20,00

Sette volte bosco

Sette volte bosco

Caterina Manfrini

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 208

Adalina è sola. Sta viaggiando su quel treno vecchio e cigolante da due giorni. Non ha nessuno accanto da stringere, consolare, sfamare. Ha soltanto una valigia stretta tra le gambe, fatta un po’ di legno e un po’ di cartone che si è quasi sciolto sotto il temporale. Sta tornando da Mitterndorf, il campo profughi per gli abitanti del Tirolo meridionale inglobato nel fronte della Grande Guerra, dove ha trascorso l’ultimo, terribile anno e ha perso i genitori, stroncati dalla fatica e dal dispiacere. Al campo, nei giorni durissimi spezzati solo dal lavoro alla fabbrica di scarpe, e nelle lunghe notti schiacciata tra i corpi degli altri disperati, solo due pensieri hanno tenuto in vita Adalina: il suo màs, il maso che la famiglia si tramanda da generazioni, ed Emiliano, il fratello partito soldato per un Impero che si è sbriciolato come un tozzo di pane, il fratello di cui non ha notizie da mesi e che è rimasto l’unico, ormai, a chiamarla con il nome che lei ama, Lina. Tornata a casa, Lina si rende conto che non solo la sua famiglia, i confini, la lingua sono cambiati: le montagne e i boschi non sono più gli stessi, dilaniati dai bombardamenti, depredati e spogli. E il maso è in parte crollato, in parte annerito dai fuochi degli occupanti abusivi. Ma è ancora in piedi. Adalina sa che la vita è fatta di tristi inverni così come di primavere rigogliose, e ora è giunto il tempo di ricominciare, di curare le ferite del corpo e dell’anima. Anche per Emiliano, che tornerà dalla guerra e non deve pensare che Lina si sia mai arresa. Finché un giorno qualcosa cambia nella sua quotidianità così faticosamente riconquistata. Nel màs si è intrufolato un ragazzo: è un soldato, come Emiliano; parla tedesco, quello vero. E, proprio come Emiliano, anche lui ora si trova dalla parte sbagliata del confine.
18,00

La fortuna dei Kérambrun

La fortuna dei Kérambrun

Hélène Gestern

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2025

pagine: 512

Bretagna, oggi. Dalla stazione dei treni di Saint-Malo, cittadina fortificata sulla Manica, il mare non si vede. S’intuisce soltanto, dalla sabbia che il vento getta sulle strade, dal modo in cui il cielo s’appesantisce assorbendo il riverbero della luce. Eppure basta poco, ed ecco che davanti agli occhi di Yann de Kérambrun si spalanca la distesa tonante, l’azzurro profondo striato di grigio, l’orizzonte senza fine. La piccola isola di Cézembre, proprio dirimpetto. È guardando quell’orizzonte, quell’isola, che gli avi di Yann hanno immaginato e poi costruito la loro fortuna. Ed è lì che, in fuga da una Parigi aggressiva e opprimente, Yann torna, riprendendo possesso dell’antica villa di famiglia. Yann è l’ultimo di una stirpe di armatori, erede riluttante della Kérambrun & Figli: una compagnia che non ha alcun desiderio di possedere, che non è stato cresciuto per amministrare. Quella compagnia ha divorato l’esistenza di suo padre e ingoiato metà della breve vita di suo fratello. Ora però Yann non può più sottrarsi. Nel rimettere ordine fra le carte, si imbatte nei taccuini del bisnonno Octave, il fondatore, brillante capitano d’industria che in quelle pagine si rivela uomo inquieto, segnato dalla tragedia. Yann si è sempre rifiutato di conoscere la storia dei suoi avi ma ora – con tutta la solitudine del mondo sulle spalle – non può fare a meno di chiedersi quali altri dolori si siano inabissati nella vita di Octave, quali ferite possano riverberare nel tempo, fino a lui. Romanzo sui segreti e i ricordi che la natura custodisce nel silenzio, "La fortuna dei Kérambrun" è la storia straordinaria di una famiglia cui il mare ha dispensato e sottratto le sue fortune, ma anche un’ode alla bellezza della costa bretone, alle profondità del cuore umano.
22,00

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