Mreditori

Valeria è una stimata storica dell'arte, ha appena terminato un complesso lavoro di restauro a Sabbioneta ove tra l'altro ha fatto la conoscenza di un enigmatico monsignore. La partenza per Napoli è ricca di progetti per l'estate: Capri e la danza che è la sua passione, riempiranno i mesi a venire unitamente a Mattia suo marito. Prima di realizzare tutti i suoi sogni estivi, Valeria è convocata in Vaticano per un progetto di scavo. Parte una mattina con Mattia per Roma ove lo stesso ha un'udienza in Cassazione. Valeria anticipa a Mattia che non accetterà e che Roma farà da preludio alle tante splendide notti che di lì a poco avranno. A Roma incontra di nascosto un'altra persona, una donna dal passato e dal presente un po' scomodo a cui Valeria è molto legata. La notte romana che doveva essere il preludio di tante belle notti si trasforma in un incubo......

"Mio figlio autistico è il regalo più bello che la vita mi abbia fatto. Personalmente lo vivo davvero come una grande misericordia di Dio, una ricchezza immensa che il Signore mi ha donato contemporaneamente (ed immeritatamente) al grande dono della fede, quella che ti fa vedere le cose da un altro punto di vista, rimettendole nella giusta collocazione, e facendoti scorgere in ogni più piccolo evento quotidiano l'agire Divino. Trasmettere un messaggio del genere senza correre il rischio di essere fraintesi, senza cadere nella retorica che, quando l'umana ragione non trova una giustificazione nell'essere colpita da un disagio così grave, si rifugia nella fede, e nell'accettazione del proprio destino, non è certo semplice. Dal punto di vista umano, quale ricchezza può racchiudere una malattia cosi subdola, che imprigiona la mente rendendo il soggetto ostaggio di se stesso? La buona volonta dell'uomo".

"'vittime di mafia'prima ancora che libro e documento è un testamento rivolto soprattutto alle generazioni future, i cui lasciti principali sono una dignità, un coraggio e un'onestà che ti fa venire la pelle d'oca e gli occhi lucidi, che fa salire un groppo alla gola, mentre i pensieri e le parole si affollano nella mente. Allora apri le finestre e gridi nel buio della notte, quando le urgenze materiali si placano e l'orecchio della coscienza è in ascolto".

Qui, dove i baci, gli abbracci, i vini, i profumi sono avvolti da un respiro soave che li rende interiori, saremo accolti da Dodì: Dodì "amato mio" è il più tenero, il più intenso vezzeggiativo d'amore che gli innamorati del Cantico si scambiano. Amore umano che nel Cantico dei Cantici diventa segno di infinito, di totalità, di pienezza, di eterno: ricchezza dell'amore divino che è vita senza fine. Il Cantico dei Cantici è per te! "Vieni, mio Dodì, andiamo...".

Un sogno che diventa una fiaba. O meglio, una fiaba che si sviluppa attraverso la narrazione di un sogno che rappresenta un viaggio nell'io, attraverso le diverse strade che la vita ci presenta: quella dell'errore commesso dai sensi, quella dello smarrimento di fronte alle false realtà, quei dubbi provenienti dalle percezioni alterate. Sono strade che ognuno di noi conosce bene, perché spesso sono state percorse, non perché decisi a farlo, ma perché costretti dagli eventi. Il messaggio che arriva dalla lettura delle azioni compiute dal protagonista e dai suoi compagni di viaggio - guide nel dedalo di vie e incroci dell'inconscio - è quello di essere perennemente determinati a raccogliere le sfumature e i contorni di ciò che circonda il viaggio, per uscirne forti grazie al contributo delle nuove esperienze, necessarie a raggiungere una maggiore consapevolezza di sé.