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Luni Editrice

Il ramo d'oro. Studio della magia e della religione. Volume Vol. 6/2

Il ramo d'oro. Studio della magia e della religione. Volume Vol. 6/2

James George Frazer

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 320

Studiato e discusso da oltre un secolo come uno dei maggiori contributi all’antropologia culturale e alla storia del mito e della religione, il Ramo d’oro viene finalmente presentato in una traduzione dell’edizione inglese completa in 12 volumi, mai finora disponibile in italiano. Adone, Attis e Osiride, con le loro similari morti e resurrezioni, costituiscono un nucleo di credenze mitiche diffusosi in tutta l’area del Mediterraneo e dell’Occidente. Frazer ripercorre ciascuna delle tre figure analizzandone i rituali e i profondi legami con culti umani primordiali scaturiti dall’osservazione del continuo estinguersi e rinascere delle forze della natura da cui dipende la vita dell’uomo. La morte e la rinascita delle tre figure mitiche si tramuta in forme religiose in cui gli uomini rivestono – in veste di sacerdoti o fedeli adoratori – lo stesso ruolo e la stessa funzione. I riti e i sacrifici, ripercorsi da Frazer con una suggestiva e ricchissima messe di informazioni e di fonti, trovano ampia corrispondenza anche in culti e tradizioni di Asia, America e Oceania. La tesi è che ciascuna delle figure mitologiche apra la strada a forme di religiosità che hanno consolidato le monarchie primordiali e che, infine, il Cristianesimo ha saputo interpretare in un sincretismo unificatore.
32,00

Matnawi. Aneddoti scelti

Matnawi. Aneddoti scelti

Galal al-din Rumi

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2025

pagine: 208

Il Matnawi di Rùmì è considerato una summa dottrinale della mistica musulmana: al tempo stesso è un amplissimo commentario o trasposizione, in senso mistico, della spiritualità del Corano, cui si aggiungono menzioni di tradizioni del Profeta, vite di Santi, racconti tratti dalle opere dei suoi predecessori: ‘Attàr, Sanà’ì, Avicenna. Ogni aneddoto è intrecciato ad altri aneddoti, pensieri e riflessioni, spesso legati tra loro dal fecondissimo autore ai precedenti, solo da un sottilissimo filo che unendoli ne determina un quadro complessivo a tutto tondo che per il lettore diventa non solo piacevole alla lettura ma di profonda esperienza spirituale. Alcuni commentatori hanno voluto distinguere negli aneddoti del Matnawi due stili: quello terreno-visibile narrativo dell’aneddoto tale e quale, e un “secondo stile”, che spesso entra in funzione dopo appena pochi versi dall’inizio della storia principale, lasciata in sospeso, per passare in un regno di riflessione pura. Il poeta, nella descrizione, sembra dimenticare la storia che aveva iniziato a narrare per poi ritornarvi dopo sinuose digressioni nel regno dello Spirito, appigliandosi a una parola o a un filo esile e secondario. L’aneddoto diventa, alla fine, trattato in tal modo, tutto traslucido di realtà superiori. La realtà terrena, sostiene del resto esplicitamente Rùmì non è che un riflesso della realtà simbolica che è la vera realtà, come è più semplice comprendere dalle sue stesse parole: «L’arpa siamo noi, e Tu, Tu suoni sulle nostre corde. Noi siamo come il flauto, la nostra musica viene da Te, [siamo come] i pezzi di una scacchiera che Tu in battaglia schieri e fai muovere per la sconfitta o la vittoria. Le nostre esistenze altro non sono che non-esistenza. Tu sei l’Essere assoluto, Tu fai apparire le cose periture. Noi siamo leoni blasonati su stendardi che fiammeggiano: il Tuo soffio invisibile ci spiega sopra il mondo».
22,00

Apocalisse. Rivelazione di Gesù Messia

Apocalisse. Rivelazione di Gesù Messia

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 160

«A chiunque ascolta le parole della profezia di questo rotolo, io attesto: “Se qualcuno vi aggiungerà qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo rotolo. Se qualcuno toglierà qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dall’albero della vita e dalla Città Santa che sono descritti in questo rotolo”». Termina in questo modo la Rivelazione di Gesù Messia al presbitero Giovanni, meglio conosciuta – soprattutto in ambito cattolico – come l’Apocalisse di Giovanni. Per il lettore contemporaneo, a una prima lettura, l’ultimo libro del Canone Cristiano appare molto enigmatico. Questo è da addebitare non solo alle difficoltà del testo, ma all’ignoranza della ricca tradizione “apocalittica” o “enochica” che – dal libro di Enoc, ovvero dal V secolo a.C. in avanti – ha arricchito la tradizione culturale del Giudaismo, accanto alle Sacre Scrittura di Israele (Torah, Profeti e Scritti). Scrive Gianantonio Borgonovo, traduttore e curatore dell’opera: «Durante tutta la storia dell’interpretazione ebraica e cristiana, il libro della Rivelazione è rimasto un messaggio senza tempo, spesso collegato alle vicende contemporanee di ciascun interprete. Le vicende e le persone reali, i destinatari a cui Giovanni scrisse, scomparvero nel nulla e tutti leggevano la Rivelazione come un testo che interpretava la Chiesa di sempre. Soprattutto fu dimenticato il complesso ambiente culturale della fine del I secolo d.C., il reale scenario entro cui si devono interpretare tutte le vicende evocate da questo libro. La Rivelazione è infatti una vera lettera indirizzata a persone reali che hanno vissuto vite reali e hanno lottato per rimanere fedeli al Dio di Israele in un mondo oscuro e pagano e per collocare la confessione in Gesù Messia di Israele entro quella cornice. Essa parla al loro cuore di credenti nel contesto delle loro reali persecuzioni. «Mentre il sistema concettuale e il genere letterario principale del libro è la narrazione della Rivelazione di Gesù Messia, il libro in se stesso non è più soltanto una semplice “apocalisse”; il suo messaggio è ambientato nel contesto di una lettera rivolta a diverse comunità conosciute di persona da questo profeta itinerante. Inoltre, questa lettera apocalittica contiene in sé anche parole profetiche, che – interpretando nello Spirito quanto sta succedendo in quei decenni – dischiude anche il senso di quanto sarebbe successo nel prossimo futuro. Per i nostri contemporanei, è estremamente comune pensare alla profezia come a una parola predittiva. Per la mentalità giudaica della fine del I secolo d.C., la profezia era invece principalmente la proclamazione di una verità precedentemente conosciuta, ma dimenticata o perlomeno trascurata, quasi un invito per tornare a rileggere qualcosa che si era dimenticato e un invito pressante a non dimenticare mai le cose importanti che il passato ci aveva consegnato». Al di là di tutte le possibili dialettiche interpretative, l’Apocalisse o Rivelazione di Gesù Messia è il libro più singolare del Nuovo Testamento, perché è la sintesi simbolica più intrigante dell’intera letteratura biblica, da Genesi sino alle lettere apostoliche.
23,00

I due problemi fondamentali dell'etica

I due problemi fondamentali dell'etica

Arthur Schopenhauer

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 800

Quando Arthur Schopenhauer pubblica nel 1841 in un unico volume I due problemi fondamentali dell’etica, riunisce i due scritti precedenti apparsi rispettivamente nel 1839 con il titolo Sulla libertà del volere umano (1839) e Sul fondamento della morale (1840). Le sue pagine non si perdono nella discussione di futili argomenti e ci consentono di riflettere su ciò che di noi è libero, sul perché ogni nostra azione è il prodotto del carattere e della motivazione, su che cosa desideriamo quando vogliamo qualcosa. Dice Sossio Giametta che ha tradotto il testo, scritto l’introduzione e curato la presente edizione: «Il sistema di Schopenhauer può vantarsi di essere la stele di Rosetta che permette di decifrare il linguaggio misterioso iscritto nella natura, come nessun sistema aveva fatto prima. Solo che, nel caso del mondo intelligibile, Schopenhauer invece oltrepassa, insieme col suo maestro Kant, il suddetto limite». Meglio ancora possono aiutarci le osservazioni del grande pensatore tedesco quando, esaminando la legge morale, individua nell’egoismo il vero problema con cui fare i conti, e ricerca gli impulsi capaci di vincerlo. Il suo magistrale risultato è che l’unico antidoto contro l’egoismo è la compassione. È questa che neutralizza l’istinto a servirsi degli altri come mezzo per il raggiungimento dei propri fini, e ci fa rispecchiare negli altri.
34,00

Il prosseneta ovvero della prudenza politica

Il prosseneta ovvero della prudenza politica

Girolamo Cardano

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 816

Il prosseneta – consigliere, guida, intermediario – è un’opera a cui Gerolamo Cardano si dedicò negli ultimi quindici anni della sua vita, riportando esperienze e aneddoti della propria esistenza sotto forma di insegnamenti utili per tutti. In questo libro, come in molti altri dei suoi testi, si riesce a penetrare nella mente del suo autore e ci vengono offerti vividi scorci del mondo in cui viveva (bisogna ricordare che Cardano fu un costante biografo di se stesso, e in tutte le sue opere vi sono ricordi, citazioni, fatti che permettono di definire molto chiaramente la sua avventurosa vita). Il prosseneta conserva inalterata la sua freschezza, e tra le tante analisi che Cardano ci riporta, forse le sue descrizioni dei maneggi dei ciarlatani accademici hanno una cupa chiarezza che spesso manca alle sue opere su altri argomenti. Nessun passo delle opere di Cardano suona più vero al giorno d’oggi, quanto le sue istruzioni su come farsi un nome da intellettuale – istruzioni che sgorgano dalla penna di un personaggio spiritoso come lui fu. Anche il ciarlatano potrebbe apprendere da Cardano come costruire, se non una carriera, da pensatore serio, almeno le relazioni che lo rendano famoso in quella che lui definisce come “prudenza politica”. Apparso per la prima volta in latino nel 1627 e ristampato in seconda edizione nel 1635, Il prosseneta compare qui in prima edizione assoluta in lingua italiana nella traduzione di Piero Cigada, seguita dal testo originale. L’introduzione di Anthony Grafton, docente all’Università di Princeton, e l’apparato di note di Luigi Guerrini, aiutano a penetrare in profondità nell’opera.
34,00

Van Gogh. Il suicidato della società

Van Gogh. Il suicidato della società

Antonin Artaud

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 64

Antonin Artaud, visitando nel 1947 a Parigi una grande mostra di dipinti di Van Gogh, rivede finalmente la sua condizione personale rispecchiata nella follia del pittore. L’esperienza vissuta dello squilibrio mentale, della malattia, della repressione, si trasforma per lo scrittore in un atto di accusa verso la società, che con la complicità della medicina fa dell’artista il capro espiatorio di un sistema che non tollera di essere messo in discussione. Van Gogh perciò non è un “suicida”, ma è stato “suicidato” dalla società e dalla psichiatria, come per liberarsi di un corpo estraneo. E Artaud conosceva bene i metodi, le motivazioni di questa repressione, per averli subiti lui stesso. Dice infatti: “… un alienato è anche un uomo che la società non ha voluto ascoltare e al quale ha voluto impedire di pronunciare certe verità insopportabili”. Nessun vero artista può essere tollerato, secondo Artaud, in “un mondo che, giorno e notte, e sempre di più, mangia l’immangiabile, per raggiungere gli obiettivi della sua malefica volontà”. Fondendo in questi testi la sua scrittura con la pittura di Van Gogh, Artaud ricrea la forza della sua pennellata e soprattutto della sua visione, restituendo all’arte del grande olandese tutta la sua carica esplosiva e rivoluzionaria.
12,00

Le strenne Cariplo (1955-2000). Il gioiello dell'editoria bancaria italiana

Le strenne Cariplo (1955-2000). Il gioiello dell'editoria bancaria italiana

Andrea Tomasetig

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 112

L’editoria aziendale italiana si dispiega lungo tutto il Novecento con produzioni molto spesso di pregevole qualità, sia per quanto riguarda il materiale iconografico proposto, sia per la cura dei testi affidati a penne esperte del giornalismo e della storia economica. Era un modo attraverso il quale l’imprenditoria si autocelebrava contribuendo alla costruzione e divulgazione della cultura materiale, economica anche del made in Italy, tanto che, nel suo insieme, è considerata la più importante al mondo. Si aggiunga che queste pubblicazioni, che tuttora continuano, sono per loro natura rare, perché prevalentemente fuori commercio. Il fiore all’occhiello del settore è rappresentato dall’editoria bancaria, ancora più elegante nella veste e più nota al grande pubblico perché associata alle famose strenne natalizie, offerte un tempo dalle banche in omaggio alla migliore clientela; e, come affermava Umberto Eco, il fenomeno delle “strenne bancarie” è unico al mondo. L’autore di questo volume, studioso di vecchia data di editoria e cultura d’impresa, presenta per la prima volta l’intera produzione delle strenne Cariplo – la Cassa di Risparmio delle Province Lombarde –, pubblicate dal 1955 al 2000, riproducendo tutte le copertine originali che hanno rappresentato, per quel genere di editoria, un vero e proprio vertice, sia per la ricercatezza dei contenuti, sia per l’estrema cura grafica. "Le strenne Cariplo (1955–2000). Il gioiello dell’editoria bancaria italiana" è un documento straordinariamente importante perché permette, da un lato, di vedere come si sia evoluta e ampliata la ricerca culturale di un istituto bancario di altissimo livello nel corso del tempo, dall’altro, grazie a una bibliografia ragionata, è uno strumento destinato a essere una guida fondamentale per gli studiosi di editoria. Questo volume, che è allo stesso tempo memoria della cultura editoriale della Cariplo e catalogo della mostra di tutto il pubblicato, ha potuto vedere la luce grazie all’acquisizione dell’intera collezione delle strenne da parte della Biblioteca di via Senato di Milano. L’acquisizione va ad aggiungersi allo straordinario Fondo di Storia dell’Impresa Italiana dall’Unità a oggi, già presente nella stessa Biblioteca, organizzatrice anche della mostra.
24,00

Incontro con Primo Levi

Incontro con Primo Levi

Attilio Zambon

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 48

In questo libro viene pubblicata la trascrizione inedita di un incontro con Primo Levi, organizzato nella primavera del 1975 da Attilio Zambon presso il Liceo Classico Pietro Orseolo II, di cui era allora preside, in occasione delle celebrazioni per il ventesimo Anniversario della Liberazione. Questo incontro è prezioso per diverse ragioni: innanzitutto si tratta di un documento particolarmente raro nel suo genere, perché è una delle poche e più antiche testimonianze pubblicate di quello che Levi chiamava il suo "terzo mestiere", quello di "presentatore di se stesso" in incontri con gli studenti. Solo l'anno successivo egli risponderà alle domande che più frequentemente gli venivano rivolte in queste occasioni nella Appendice del 1976 all'edizione scolastica di Se questo è un uomo. Ma un motivo di particolare interesse sta anche nella figura del promotore dell'evento e suo principale interlocutore. Attilio Zambon aveva infatti vissuto durante l'ultima guerra un'esperienza analoga a quella di Levi, la detenzione (nel suo caso per più di un anno) in campo concentramento; e il suo interminabile viaggio di ritorno attraverso tutta l'Europa centrale dopo la fuga dal campo di Taucha – descritto in una breve relazione qui riportata – è molto simile a quello narrato dallo scrittore nella Tregua. Inoltre, a differenza della quasi totalità degli intervistatori o interlocutori di Levi che erano letterati o giornalisti, anche Attilio Zambon era come lui un uomo di scienza, e quindi a lui intellettualmente affine. Quanto ai temi affrontati durante l'incontro, sono naturalmente in primo luogo quelli legati all'esperienza di Auschwitz, da lui trattati in numerosissime altre occasioni. Inoltre sono qui abbozzate, in risposta alle domande degli studenti, anche riflessioni che egli approfondirà solo in seguito: come quelle sulla natura buona o malvagia dell'uomo, oppure sulla figura del criminale nazista Herbert Kappler, che allora non era ancora evaso dal Celio.
10,00

Vita di Balzac. Al vento del boulevard

Vita di Balzac. Al vento del boulevard

Charles Gorham

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 736

«Considero Balzac il più grande romanziere che il mondo abbia avuto», affermava William Somerset Maugham, il grande scrittore britannico. A Parigi, nel Cimitero del Père-Lachaise, Honoré de Balzac dorme insieme con alcuni francesi di grande fama insieme a diverse migliaia di connazionali. Ogni anno, qualche giovane scrittore depone fiori sul sepolcro che reca il nome BALZAC. «Parigi può essere un deserto per il cuore, ma a un certo momento, dalle alture del Père-Lachaise soffia un vento di rivoluzione che, all'improvviso, riempie quel deserto di bandiere e di glorie cadute», scriveva Albert Camus. E Parigi spesso fu un deserto per Balzac, ma fu anche il suo giardino, come per tutta la Francia. Quando il vento dell'esistenzialismo sibila giù dal Père-Lachaise, una parte del suo alito vitale emana dalle ossa di Balzac. Egli fu uomo talora frenetico, spesso ostinato, sempre inquieto e qualche volta anche astuto; ma fu sempre alla ricerca di qualche cosa: donne, amore, fama, denaro e, perpetuamente, come estremo scopo, andò in cerca del vero. Uomo forte era trascinato da un'energia che non capiva e che talvolta odiava, che lo portò a finire arso nello splendore del proprio ingegno. Che cosa lo sospinse, dalla culla alla tomba? Che cosa lo obbligò a divenire il crogiuolo nel quale vengono creati i capolavori? Balzac visse negli stessi anni di Alexandre Dumas e Victor Hugo, gli altri due giganti della letteratura francese. Questa brama di vivere ogni istante, le mani sempre sporche di inchiostro, la tazza di caffè fumante sul tavolo per stare sempre sveglio, la camicia bianca inzaccherata anch’essa dell’inchiostro delle penne d’oca che utilizzava, la fame di vita e di amori ci spiegano più di ogni altra cosa come egli sia riuscito, nel corso della sua breve vita – morì a 51 anni – a produrre una tale quantità di “quadri”, attraverso le sue opere, che ancora oggi lascia annichiliti. Questa biografia ci riporta “dal vivo” l’uomo, l’amante e il supremo scrittore, che cercò di essere tutto e che tutto amò, con la passione più intensa che potesse avere.
28,00

Storia dell'impero di Russia sotto Pietro il Grande

Storia dell'impero di Russia sotto Pietro il Grande

Voltaire

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 448

Per la prima volta Voltaire, nelle opere storiche, focalizza l’attenzione sia sull'insieme della realtà in tutta la sua complessità, sia sui legami interni che ne assicurano la continuità caratterizzandola. Proprio per questa nuova considerazione una più essenziale funzione viene assegnata all'azione individuale, e di conseguenza se ne comincia a delineare una diversa valutazione. Voltaire ha il merito di avere costantemente la necessità di volgersi principalmente allo studio della storia o recentissima o contemporanea, non limitandosi solo a riferire gli avvenimenti accaduti secondo il metodo dell'annalistica precedente, ma valutandoli secondo la nuova concezione filosofica, contribuendo in tal modo a compiere una rivoluzione sia dal punto di vista dell'indagine, sia da quello più generale della formulazione delle idee che servivano alla loro interpretazione. L'abbandono, e anzi, il rifiuto consapevole e accanito della concezione teologica della storia, porta a una valorizzazione sempre maggiore dei fattori umani, nel loro vario e libero determinarsi. In questa ottica si inquadra questa Storia dell’impero di Russia sotto Pietro il Grande, così ben definita dallo stesso Voltaire nella Introduzione al presente volume: «Se è necessario mettersi in guardia contro gli storici che risalgono alla torre di Babele e al diluvio, non bisogna diffidare meno di coloro che particolarizzano tutta la storia moderna, che entrano in tutti i segreti dei ministri, e che vi danno audacemente la relazione esatta di tutte le battaglie delle quali i generali stessi farebbero fatica a rendere conto. Ciò che io ho chiamato menzogna storica è più comune ancora: lo storico che per piacere a una famiglia potente, loda un tiranno, è un vigliacco; quello che vuole macchiare la memoria di un buon principe, è un mostro; e il romanziere che spaccia per verità le sue fantasie, è disprezzato».
25,00

La pienezza del nulla. Sull'essenza del buddismo zen

La pienezza del nulla. Sull'essenza del buddismo zen

Hisamatsu Hoseki Schinichi

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 64

«Il Nulla dello Zen non è un oggetto visto in virtù di un atteggiamento passivo, ma è piuttosto il cuore stesso che vede. Si ricorre sovente nel buddhismo alla metafora dell’onda. Un’onda non cade nell’acqua dall’esterno, ma proviene dall’acqua senza separarsene, scompare e torna all’acqua da cui ha tratto origine e non lascia nell’acqua la minima traccia di sé. Come onda, essa si solleva dall’acqua e torna all’acqua; come acqua, essa è il movimento dell’acqua stessa. L’acqua forma con l’onda un’unità e tuttavia l’acqua non sorge e non tramonta col sorgere e tramontare dell’onda. L’onda che sorge e passa, intesa come soggetto, è simile al se stesso quotidiano dell’uomo. Il fatto che questo soggetto sempre di nuovo ritorni dall’onda all’acqua, è l’essenza del Nulla Zen».
12,00

Il ramo d'oro. Studio sulla magia e sulla religione. Volume Vol. 5/1

Il ramo d'oro. Studio sulla magia e sulla religione. Volume Vol. 5/1

James George Frazer

Libro: Libro in brossura

editore: Luni Editrice

anno edizione: 2024

pagine: 368

Adone, Attis e Osiride, con le loro similari morti e resurrezioni, costituiscono un nucleo di credenze mitiche diffusosi in tutta l’area del Mediterraneo e dell’Occidente. Frazer ripercorre ciascuna delle tre figure analizzandone i rituali e i profondi legami con culti umani primordiali scaturiti dall’osservazione del continuo estinguersi e rinascere delle forze della natura da cui dipende la vita dell’uomo. La morte e la rinascita delle tre figure mitiche si tramuta in forme religiose in cui gli uomini rivestono – in veste di sacerdoti o fedeli adoratori – lo stesso ruolo e la stessa funzione. I riti e i sacrifici, ripercorsi da Frazer con una suggestiva e ricchissima messe di informazioni e di fonti, trovano ampia corrispondenza anche in culti e tradizioni di Asia, America e Oceania. La tesi è che ciascuna delle figure mitologiche apra la strada a forme di religiosità che hanno consolidato le monarchie primordiali e che, infine, il Cristianesimo ha saputo interpretare in un sincretismo unificatore.
35,00

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