La Caravella Editrice

Siamo in un luogo indefinito, purché a sud. Rosa fa ritorno alla casa natia, ritrova un vecchio baule e ripete un gioco che faceva da bambina: si chiude dentro e inizia un singolare viaggio nel passato. Ritorna nei primi anni '60, ritrova Mirta e Cielo, due bellissimi giovani sposi, intorno ai quali ruota un mondo magico, di riti, consuetudini e superstizioni. Su loro incombe un destino sconvolgente, vittime dell'affàscino e dell'ignoranza. Ondina e altre quattro donne invidiose fanno una fattura a Mirta per l'insonnia, così da costringerla a dormire di giorno, evitando di ammaliare i mariti. Una notte Mirta viene trovata in stato confusionale. Forse incontra i morti e le autrici della magarìa, col senso di colpa, decidono di toglierle il maleficio, ma prima la seguono, per vedere cosa faccia realmente. Forse è stata violentata e Cielo, consigliato da Ondina, la lascia col Maciaro attendendo un'eventuale gravidanza, mentre per tutti, deve servire a toglierle il malocchio. Mirta è incinta, ma non da quella fatidica notte. Da qui è un susseguirsi di colpi di scena, la realtà diventa surreale, il sacro si fa profano, si vive e si parla il dialetto. Otto anni dopo, nella notte della grande sagra, la famigliola parte, per chissà dove e perché. Una serie di riflessioni di Rosa, profonde ed enigmatiche, metteranno il lettore davanti a un crocevia, lasciandolo libero di scegliere la direzione e, pertanto, il proprio finale.

Andrea è una scrittrice in cerca di un cambiamento, una svolta che la liberi dalle catene invisibili del passato. Decide di trasferirsi a Rapallo, un luogo che, con il mare e i suoi silenzi, sembra l'ideale per riscoprire se stessa. Qui incontra Carlo, un anziano signore che le affitta una piccola villetta. Il loro rapporto si trasforma presto in qualcosa di speciale e inaspettato: Carlo diventa la figura paterna che Andrea non ha mai avuto, un sostegno solido e sincero che riempie quel vuoto che si porta dentro dall'infanzia. Per la prima volta, Andrea si sente libera di sanarsi, imparando a stare da sola ma con la consapevolezza che Carlo sarà sempre al suo fianco. In questo angolo di mondo, anche l'amore bussa alla porta del suo cuore. Tommaso, un'anima affine, segnato come lei da paure e difficoltà legate alla famiglia e all'amore, ma insieme, scopriranno un modo nuovo di amare, in cui le parole spesso non servono, dove i silenzi si trasformano in dialogo e il dolore condiviso ciò che li unisce. Insieme, impareranno a lasciare andare le ombre del passato e a vivere un amore che non chiede nulla se non di lasciarsi vivere.

"Aequilibrium" è la sintesi dell'esperienza di vita, personale, formativa e professionale che l'autrice espone attraverso la spiegazione dei diversi passaggi respirati, dall'esperienza come insegnante, poi come psicomotricista, quindi da analista corporea, maieuta e psicoterapeuta: tutti elementi, fonte di ispirazione ed integrazione per la proposta di un nuovo approccio psicoterapeutico. Non si tratta della miscellanea composta dai diversi insegnamenti ricevuti, bensì della creazione emergente dalle diverse componenti integrate intorno al nucleo, inerente il profondo interesse per l'essere umano, nelle sue diverse e svariate manifestazioni.

Una raccolta di Pensieri del Soprappensiero che nella vita d'ogni giorno sorgono spontanei. Troppo spesso, di fronte a cose di routine, diamo sempre le stesse risposte scontate. A volte però ci prende un sano dubbio: "È proprio così?" Chi scrive crede che questo smontare questi luoghi comuni sia un sano esercizio che, lungi dall'affaticare, libera la mente da soggezioni che non le appartengono.

Le (Nuove) Storie di Lui sono il secondo tempo di una partita con la consapevolezza che Lui, un uomo non più giovanissimo, ma neppure da buttare, ha iniziato a giocare nei primi episodi. In questi secondi ventidue, il mondo interiore, sempre emotivamente dinamico, esegue passi ulteriori verso l'accettazione di sé e l'apprezzamento del proprio mondo. Non senza la solida vicinanza di una moglie parte di Lui in quote superiori al cinquanta per cento. Non mancano anche stavolta le citazioni musicali, le presenze umane arricchenti. Il percorso di formazione vive, così, di conferme e ulteriori novità. E la sua inseparabile ansia resta, a non fargli dimenticare la cura di cui necessitano le sue doti e il suo mondo.

Cosa faresti se qualcuno lasciasse nella tua cassetta delle lettere o nel tuo giardino un pacco con un biglietto firmato dal misterioso Incartatore di sogni? Vincerebbe la paura e il sospetto o ti lasceresti guidare dalla curiosità e inizieresti a scartarlo? In quest'ultimo caso, ami sognare, ne hai bisogno ed è per questo che la storia che leggerai ti sembrerà scritta per te. Una storia che ti condurrà fuori dalla forma "libro" attraverso un percorso enigmatico in grado di catapultarti in un mondo onirico nel quale è facile, ma anche pericoloso, perdersi. La vita e i sogni, d'altronde, sono fogli di uno stesso libro. Realtà e immaginazione si mescolano continuamente e per questo sarebbe giusto domandarsi… e se tutti noi fossimo sogni che qualcuno sogna?

"Orsù che l'ora è tarda, incipiamo con cortese sollecitudine" è un diario autobiografico scritto dall'autore durante i due mesi di ferie prepensionamento. Il titolo deriva dal tormentone con cui sollecitava medici, caposala e infermieri alla visita mattutina. Tratta prevalentemente della sua vita professionale di medico ospedaliero, iniziando dagli studi universitari matti e disperatissimi, per continuare con il servizio militare e poi con il faticoso lavoro di corsia. È quasi un testamento lasciato alle giovani leve che nonostante le attuali difficoltà decidono di lavorare in ospedale, come medici o paramedici. Tra neologismi, episodi divertenti e goliardici l'autore affronta le problematiche attuali della nostra sanità che rendono poco appetibile e rischioso il lavoro in ospedale. Si percepisce da un lato la volontà di trattare le varie criticità senza astio ma con ironia, dall'altro la sua repulsione per tutto ciò che è politicamente corretto, per chi si diletta a fare senza vergogna "il salto della quaglia" e per coloro che abusano delle richieste di risarcimento . Da ultimo l'autore si prende la rivincita andando in pensione anzitempo per cercare di recuperare in parte quegli anni sacrificati allo studio, abbandonando un sistema ospedaliero politicizzato nel quale non si riconosce più, con la speranza di essere ricordato come un buon medico, ma soprattutto come uomo onesto non disponibile a troppi compromessi.

Pochi minuti prima dell'inizio della gara, aveva deciso di scrivere una frase: "Ce l'ho fatta prima di arrivare!". "Un passo alla volta" è lo stile con cui l'autrice ha deciso di affrontare la sua gara più importante. La corsa e lo sport: quale miglior metafora per meglio rappresentare la sfida con la malattia che ci vorrebbe frenati e bloccati? Nel suo viaggio in corsa, Simona affronta il suo percorso di riscoperta, raccontando il coraggio e le infinite (nuove) possibilità che la vita le offre. Pagine di un diario intimo, patrimonio di quella umanità che canta la voglia di vivere.

E se fosse tutto scritto nelle stelle? Con questo capitolo, in un sali e scendi di emozioni, si conclude la trilogia composta da Solenopsis, Kristallia e Neoterisma che, in chiave fantascientifica, affrontano le tematiche più controverse di identità, destino, fede e innovazione, amalgamate però dall'unica tematica "che move il sole e l'altre stelle": l'amore.

"Viaggio di giovani dj tra realtà e fantasia" è un'opera ambientata nella periferia di New York degli anni '80. Cinque giovani studenti, dopo un pomeriggio inaspettato a casa di un loro compagno di classe, scoprono che il padre è un dj famoso. Da lì inizia un'avventura nel mondo della musica house, che li condurrà ad esplorare altre dimensioni e a conoscere nuove tecnologie. Un libro che racconta come la musica possa essere un potente strumento sociale, in grado di unire le persone orientandole verso un comune obiettivo.

Considerati entrambi uno storico spartiacque tra un prima e un dopo, il Leviatano e il Titanic non smettono di far parlare di sé e di parlarci. La potenza di questi due simboli oltrepassa la linea del tempo per aiutarci a comprendere il presente che stiamo affannosamente vivendo. Se la necessità del controllo (Leviatano) è un aspetto fondamentale delle nostre attuali società, tutto sembra però galoppare verso l'incontrollabile (Titanic). Infatti, ogni qual volta scoppia una crisi di vaste proporzioni, il disorientamento è totale. La cosa migliore sarebbe giocare in anticipo e prevenire l'insorgenza di simili fenomeni, fin dove è possibile. In realtà le situazioni complicate ci sfuggono di mano anche per l'idea inadeguata che abbiamo della crisi in sé. Rivedere questo concetto significa predisporsi al cambiamento in modo fiducioso e responsabile. Muovendosi tra indagine concettuale e ricerca empirica, tra cronaca e storia, tra richiami letterari e cinematografici, questa raccolta di saggi analizza esempi di crisi che non vanno assolutamente sottovalutati ed altri che vanno inquadrati meglio, affinché da "convitati di pietra" si trasformino in portatori di buone notizie.

Tutto ha inizio da una scritta sulla porta di un bagno di un locale di Londra. La vita di Adelaide Fiordoni cambia radicalmente e la sua vita finisce con l'intrecciarsi con quella di un'altra donna e di persone ad essa vicine. La storia va avanti con continui colpi di scena, coinvolgendo tre Paesi e tre periodi diversi assumendo toni drammatici e a tratti romantici che alla fine convergono in un unico finale a sorpresa.