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Edizioni Museo Pasqualino

Immagini devote del popolo indiano

Immagini devote del popolo indiano

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Museo Pasqualino

anno edizione: 2021

pagine: 165

«Chi parla oggi di induismo parla di una realtà religiosa complessa e diffusa, che riguarda non soltanto la maggioranza degli abitanti del continente indiano, ma, in conseguenza dei processi emigratori, la maggior parte degli indù che vivono nell'Asia sudorientale, nel Vicino Oriente, in Africa, nelle due Americhe, in Australia e, naturalmente, in Europa. Soltanto in India gli indùisti sono attualmente, secondo le più recenti statistiche, circa 1'82% della popolazione (circa 820 milioni). In Nepal costituiscono la maggioranza (89% della popolazione), così come nelle isole Mauritius (52%). Minoranze significative sono presenti anche nelle isole Fiji (38%), nel Suriname (27%) e a Trinidad e Tobago (24%), inoltre nel Buthan (24%), in Srilanka (15%), nel Bangladesh (12%), in Malaysia (7%) a Singapore (5%). Minoranze sono anche presenti nel Kuwait e in Sud Africa (2%). D'altro canto, come tutte le statistiche, anche questa non è in grado di render conto della complessità della realtà religiosa soggiacente. Dietro il generico termine indùismo, infatti, sono compresi fedeli che hanno credenze animistiche, politeistiche, panteistiche, monastiche, monoteistiche (quando non si tratti di atei), che praticano forme tradizionali di culto o che le criticano radicalmente, gli aderenti a credenze arcaiche ma anche i seguaci del neo-indùismo e cioè dei movimenti di riforma sorti in conseguenza del confronto con la cultura moderna a partire dall'inizio del XIX secolo. La ragione di questa apparente contraddittorietà è presto detta. La designazione indùismo ad indicare la religione degli abitanti di questo immenso continente è una "invenzione" tipicamente moderna. Essa è legata alla dominazione coloniale inglese, essendo comparsa per la prima volta nel Bengala nel corso del XIX secolo, come tentativo, da parte degli impiegati della East India Company, di ri- condurre ad unità la molteplicità di culti tradizionali con cui essi erano costretti a confrontarsi. Che si trattasse, in realtà, di tradizioni religiose spesso divise, oltre che da lingue, anche da credenze e pratiche era, d'altro canto, loro sfuggito perché, a differenza di quanto era avvenuto nell'Europa moderna, i loro fedeli vivevano insieme in una situazione non conflittuale di sostanziale tolleranza. Il termine inglese, a sua volta, deriva da inda, parola di origine persiana che al singolare indica il fiume Indo e al plurale gli abitanti delle terre che il fiume attraversa. Esso era stato usato da chi arrivava in India, in particolare da persiani e turchi, per indicare le genti che vivevano nel Nord attorno al fiume Indo e, più tardi, tutti i popoli al di là dell'Indo e cioè l'intera popolazione dell'India. Il termine aveva acquistato una valenza nuova sotto la dominazione musulmana: dal momento che, secondo il diritto musulmano, i non musulmani dovevano pagare una tassa aggiuntiva, a partire dall'VIII secolo, in cui ha inizio la dominazione musulmana nella parte occidentale del continente indiano, si vennero creando due categorie di abitanti: i musulmani e gli indù, cioè gli indigeni non musulmani. In questo modo, l'identità degli inciti si è costituita, come spesso capita, in negativo, attraverso il non essere musulmani, a prescindere dalla loro concreta appartenenza religiosa (cosa che, tra l'altro, aiuta a spiegare il ricorrente conflitto nazionalistico con i musulmani)...» (Dalla Prefazione di Giovanni Filoramo)
13,00

Antropologia museale. Ediz. multilingue. Volume Vol. 43

Antropologia museale. Ediz. multilingue. Volume Vol. 43

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Museo Pasqualino

anno edizione: 2021

pagine: 108

Questo incontro tra arte, antropologia e scienze sociali propone una riflessione sugli oggetti “fuori posto” che possono diventare supporti di creazione basati sull’accumulazione, la derisione, l’appropriazione indebita o la sovversione. Gli artisti e i ricercatori che analizzano, creano, fanno prendere la parola a degli oggetti, ricorrono a volte a nuove strategie narrative. Deteriorabili, esposti all’usura del tempo, gli oggetti diventano tracce o frammenti, interrogano la memoria – la vita, la morte e la rinascita – e sollecitano l’immaginazione. Se gli oggetti industriali – dettati da mode effimere e destinati a un’obsolescenza programmata – sarebbero destinati ad essere distrutti, i manufatti delle società tradizionali esposti nei musei subiscono una morte simbolica e in alcuni casi una rinascita che provoca malintesi, disturba… Non possiamo descrivere le società senza preoccuparci degli oggetti con i quali viviamo. Spostarli implica rimodellarli, trapiantarli, caricarli di nuovi significati. Gli oggetti intrattengono un dialogo con chi li possiede. Secondo alcune religioni e tradizioni terapeutiche, certuni esercitano un potere di vita e di morte sui loro proprietari.
29,00

«Tenui meditabor harundine». Tiritera su titiri, totare, tituelle, calamauli e cerauli.

«Tenui meditabor harundine». Tiritera su titiri, totare, tituelle, calamauli e cerauli.

Nico Staiti

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Museo Pasqualino

anno edizione: 2021

pagine: 223

Fin dall’antichità alcune parole designano degli strumenti a fiato minori e marginali, il cui tratto condiviso è che sono intesi come specialmente vicini alla natura, si ritiene appartengano a stadi primitivi dell’esistenza umana e sono usati da gente intesa essa pure come “primitiva” e “naturale”: bambini, pastori, cacciatori, incantatori di serpenti. Questi oggetti sono poco rappresentati nelle arti figurative; qui si sono individuati e collazionati i documenti esistenti, e li si è messi a confronto con le testimonianze archeologiche e con quelle etnografiche. Gli stessi strumenti sono menzionati nei componimenti poetici di Teocrito, Lucrezio, Virgilio, Ovidio; poi sono di nuovo elencati e descritti dagli studi organologici del XVII e del XVIII sec.; infine sono ancora in uso nelle tradizioni musicali di molti luoghi: di nuovo in mano a pastori, bambini, cacciatori, incantatori di serpenti, musicisti. La persistenza nel tempo di tipologie, forme, denominazioni degli aerofoni minori o marginali è il terreno su cui si è indagato il rapporto tra attualizzazione del mito e mitizzazione della realtà, quale viene articolandosi nella poesia, nella letteratura, nelle immagini.
25,00

Raccontami una storia. Fiabe, fiabisti, narratori. Con uno scritto di Maria Federico

Raccontami una storia. Fiabe, fiabisti, narratori. Con uno scritto di Maria Federico

Alberto Mario Cirese, Pietro Clemente

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Museo Pasqualino

anno edizione: 2021

pagine: 480

Questo libro parla di fiabe, come testi e come pratiche di racconto, nelle analisi di due autori di generazioni diverse. Alberto Cirese ha seguito la strada dello studio comparativo delle fiabe, basato sulle classificazioni, le astrazioni, la testualità, ma ha anche praticato la strada della ricerca sul campo, centrata sulle fiabe raccontate, e sui repertori dei narratori. Pietro Clemente, suo allievo, ha seguito più decisamente la linea performativa, orientata anche verso il racconto di vita e la pratica contemporanea del racconto. La fiaba è un oggetto molteplice, fatto di pratiche di narrazione orale e di scrittura, tradizione di portata epocale per la cultura occidentale. I testi qui raccolti spaziano tra il 1955 e il 2014: presentarli oggi al lettore vuole essere un contributo al rilancio e al rinnovamento degli studi di fiabistica italiani. Questo libro esce 100 anni dopo la nascita di Alberto Cirese (1921) e 10 anni dopo la sua morte (2011). È un libro che a lui dedichiamo, nella convinzione dell’importanza che i suoi studi hanno avuto nella cultura antropologica europea tra la seconda metà del Novecento e i primi anni Duemila.
29,00

Macchine vive. Dalle marionette agli umanoidi

Macchine vive. Dalle marionette agli umanoidi

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Museo Pasqualino

anno edizione: 2021

pagine: 159

Questo volume riporta gli esiti del seminario Macchine vive: dalle marionette agli umanoidi, organizzato al Museo delle marionette “Antonio Pasqualino” di Palermo nel 2011 con la collaborazione del gruppo di ricerca internazionale (GDRI) Anthropologie et histoires des arts del Museo del Quai Branly di Parigi. Alcuni antropologi, un artista e uno storico dell’arte hanno studiato le relazioni singolari che alcuni individui stabiliscono con degli esseri inanimati: santi portati in processione, marionette, meccanismi animati inventati da artisti, robot ecc. I saggi raccolti in questo volume studiano le condizioni in cui si può sviluppare, davanti ai nostri occhi un nuovo tipo di animismo che vada al di là delle distinzioni tra umano e non umano. Marionette, statue, automi, robot sono macchine semoventi che hanno in comune il fatto di essere dei sostituti dell’uomo. Come vedono gli esseri umani questi oggetti così particolari? Quali strategie adottano per fare sì che queste macchine siano identificate come esseri umani, animali o entità divine?
19,00

Etnografie del contemporaneo in Sicilia

Etnografie del contemporaneo in Sicilia

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Museo Pasqualino

anno edizione: 2021

pagine: 235

Questo volume raccoglie alcune delle relazioni tenute per il Seminario permanente Etnografie del contemporaneo, ideato e coordinato da Rosario Perricone. Il Seminario permanente è stato istituito in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione dell’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari e ha coinvolto giovani studiosi siciliani, con lo scopo di offrire un’occasione di confronto e approfondimento multidisplinare sulle più recenti ricerche nell'ambito dell’etnografia contemporanea in Sicilia. I saggi raccolti in questo volume, sono divisi in quattro sezioni: Etnografie del lavoro; Etnografie dell' emigrazione; Etnografie dei disastri; Etnografie religiose.
19,00

Una notte al museo... delle marionette

Una notte al museo... delle marionette

Maria Antonietta Spadaro

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Museo Pasqualino

anno edizione: 2021

pagine: 29

Il volume contiene una fiaba per bambini, ambientata all'interno del museo delle marionette di Palermo, nella quale le marionette, burattini e altre figure si animano vivendo una straordinaria avventura che li vede protagonisti senza l'intervento dell'uomo. Età di lettura: da 6 anni.
19,00

Il filo e la cruna. Saggi di storia dell’antropologia italiana

Il filo e la cruna. Saggi di storia dell’antropologia italiana

Enzo Vinicio Alliegro

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Museo Pasqualino

anno edizione: 2021

pagine: 195

Il volume "Il Filo e la Cruna", da una parte richiama il lavorio che gli individui e le comunità compiono per intrecciare reti di significato che diano orizzonte di senso al vissuto umano, dall’altra rinvia all’attività di ri-tessitura semantica che gli antropologi compiono su queste reti, nel tentativo di renderle comprensibili. Attraverso l’impiego di una metodologia di ricerca basata sull’analisi comparativa di un vasto corpus documentario e archivistico, il libro non cerca di annodare le fila di un discorso mai concluso sullo svolgimento degli studi demoetnoantropologici italiani. Piuttosto, concentrandosi su autori conosciuti come Mantegazza, Pitrè, Loria, de Martino, Tentori, Cirese, ecc., e su figure poco note e scarsamente investigate, esso è proteso ad evidenziare come si sia operata nel campo antropologico quella delicata calibratura tra obiettivi conoscitivi e strumenti di studio e di analisi. Più precisamente, il libro permette di cogliere, mediante l’anamnesi storiografica, le strategie di codificazione dell’ordine del discorso che inevitabilmente ruotano intorno a criteri ritenuti di volta in volta validi per riconoscere e agevolare il passaggio del filo nella cruna.
19,00

Narrazioni e rappresentazioni del sacro femminile. Atti del convegno internazionale di studi in memoria di Giuseppe Martorana

Narrazioni e rappresentazioni del sacro femminile. Atti del convegno internazionale di studi in memoria di Giuseppe Martorana

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Museo Pasqualino

anno edizione: 2021

pagine: 425

Con "Il riso di Demetra", Giuseppe Martorana, professore ordinario di Storia delle Religioni presso l’Università degli studi di Palermo, esplorava le forme di religiosità al femminile in Sicilia, individuando tracce di continuità e persistenza che dai culti locali anellenici conducevano fino a forme di devozione cristiana. I contributi raccolti in questo volume intendono rendere omaggio alla sua memoria e riprendere i temi delle sue ricerche, indagando le narrazioni e le modalità di rappresentazione del sacro femminile, lungo un arco cronologico che va dall’età del bronzo all’età contemporanea e attraversa lo spazio geografico del Vicino Oriente, della Grecia peninsulare e della Sicilia. Tra le questioni sollevate, vi sono l’agentività riconosciuta alle donne nello svolgimento dei rituali e nella partecipazione agli stessi; il ruolo del femminile nella tradizione narrativa. Ricorrenti sono i tentativi di ricostruzione degli spazi riservati al femminile, all’interno di culti specifici. Un filo rosso attraversa questi i saggi: l’inquadramento storiografico di nozioni abusate come quella di “Grande madre”, di “religione mediterranea”, di “sostrato”, quella fluida e sfuggente di “sacro”.
24,00

L'albero della memoria. Scritture e immagini

L'albero della memoria. Scritture e immagini

Francesco Faeta

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Museo Pasqualino

anno edizione: 2021

pagine: 209

Per oltre quarant’anni, l’intera durata della sua esperienza scientifica e accademica, Francesco Faeta ha redatto note dedicate ad aspetti salienti della sua ricerca e a snodi centrali della vicenda sociale e del percorso intellettuale contemporaneo. Spesso la scrittura si è accompagnata alle fotografie, a volte da lui eseguite nel corso del suo girovagare per il mondo o nell’ambito dei progetti d’indagine cui ha dedicato attenzione, altre volte realizzate da amici, compagni di strada, venerati o ignoti autori. Dalla scelta antologica di tale esteso lavoro, attraverso una scrittura di elevata qualità letteraria e fotografie di puntuale efficacia comunicativa, scaturisce un complesso ritratto d’autore, una serrata rassegna di personaggi di rilievo della scena culturale odierna, un illuminante backstage di un peculiare approccio alla realtà (quello antropologico), una vigile coscienza critica, un amaro affresco di un’epoca, in anni di caotica e contraddittoria regressione della società occidentale.
19,00

Lo strabismo della dea. Antropologia, accademia e società in Italia

Lo strabismo della dea. Antropologia, accademia e società in Italia

Berardino Palumbo

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Museo Pasqualino

anno edizione: 2021

pagine: 353

Questo libro fornisce un quadro ragionato e impegnato del campo degli studi antropologici che, in maniera del tutto casuale e sociologicamente inattesa, l’autore si è trovato a praticare da studente, nel corso degli anni ’80 del Novecento, e da studioso universitario a partire dalla metà degli anni ’90. Esso riflette intorno alle diverse vicende e alle contingenze (interne ed esterne al campo accademico) che le discipline antropologiche hanno vissuto in Italia e negli scenari internazionali nel corso degli ultimi decenni. Diverse sono le prospettive di analisi adottate così come differenti e volutamente mescolati sono i piani di riflessione e le scelte narrative. Nuova edizione aggiornata con i Book Forum delle riviste Lares e ANUAC.
19,00

Per fili e per segni. Un percorso di ricerca

Per fili e per segni. Un percorso di ricerca

Antonino Cusumano

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Museo Pasqualino

anno edizione: 2020

pagine: 487

Sono raccolti in questo volume alcuni testi pubblicati dall’autore su riviste e volumi collettanei e qui ordinati secondo un’articolazione tematica, un ordinamento per ambiti se pure dai confini oggettivamente sfumati. Il senso complessivo che attraversa le pagine nate in occasioni diverse, tra il 1981 e il 2019, è da individuare nelle ragioni e nelle contraddizioni di un itinerario di studi dispiegato lungo i tornanti di una antropologia appresa e praticata in Sicilia negli anni in cui Antonino Buttitta ha traghettato la disciplina, sulla scia dell’insegnamento di Giuseppe Cocchiara. All’ombra del suo magistero, gli allievi hanno maturato e coltivato una attenzione nuova per l’arte popolare nelle sue diverse forme ed espressioni, la rilettura critica delle feste e dei riti secondo inedite griglie interpretative. Di questa intensa e feconda stagione di ricerche e di esperienze umane e culturali, i saggi qui riuniti sono in qualche modo testimonianze rapsodiche, esiti di sollecitazioni editoriali e di interventi in convegni, seminari e cataloghi di mostre, precari e parziali contributi ai numerosi stimoli offerti da quella Scuola e da quel clima fervido di idee e di progetti.
29,00

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